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Minutolo (Io Partecipiamo) chiede di essere audito in Commissione per disegno di legge su Città Unica

Minutolo (Io Partecipiamo) chiede di essere audito in Commissione per disegno di legge su Città Unica

Piero Monutolo, presidente dell’Associazione Politico-Culturale “Io Partecipiamo”, ha inviato una lettera alla presidente della Commissione Affari Istituzionali in Consiglio regionale, Luciana De Francesco, per essere audito con una delegazione dell’Associazione in merito al disegno di legge relativo alla costituzione della città unica Cosenza, Rende e Castrolibero.

Questo perché Minutolo avanzò «la proposta di fusione dei tre comuni dell’area urbana di Cosenza sin dal lontano 1994 e organizzò tra il 2015 e 2019 insieme agli amici dell’associazione quattro convegni sull’argomento che registrarono qualificati interventi di sindaci, consiglieri regionali e comunali, professori universitari, esponenti degli ordini professionali degli Architetti e degli Ingegneri, dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, del sindacato, dei consumatori, del Terzo Settore e la partecipazione di numerosi cittadini».

«Nel mese di giugno 2020 – ha ricordato nella lettera – presentammo al Consiglio comunale di Cosenza persino una proposta       di delibera di inizio del procedimento di fusione con il comune di Rende sottoscritta 531 cittadini (il Sindaco pro tempore di Castrolibero si era dichiarato favorevole alla città delle Serre cosentine). La nostra iniziativa però incontrò sul suo cammino un alto e invalicabile muro di gomma costruito dai consiglieri di maggioranza e di opposizione, nel silenzio di chi in campagna elettorale e in numerosi convegni si era pronunciato in favore della città unica». 

«Da allora, fino a qualche mese fa – continua la lettera – ne abbiamo descritto i vantaggi in numerosi articoli sulla stampa. Riteniamo pertanto che di fronte alla persistente idiosingrasia di alcuni settori della politica e delle istituzioni verso l’attuazione della città delle tre città, reiterata ormai da un trentennio con la tecnica del rinvio ad un giorno futuro e incerto, il referendum, al pari dell’elezione diretta dei sindaci, rappresenta un insostituibile veicolo di confronto e di autentica partecipazione in grado di misurare con esattezza e certificare, senza ombra di dubbio, la reale volontà dei cittadini. Volontà che, ovviamente, dovrà avere concreti e consequenziali sbocchi operativi nei successivi provvedimenti dei decisori istituzionali».

«D’altra parte, il legislatore ha adottato questo formidabile strumento di democrazia diretta – si legge – per dare alle comunità la possibilità di arrivare là dove il potere costituito non vuole arrivare. Salutiamo pertanto con favore l’iniziativa legislativa degli otto consiglieri regionali. Riteniamo tuttavia che prima dell’indizione del referendum, il Consiglio regionale dovrebbe introdurre nuove norme nella legislazione regionale che disciplina la fusione tra comuni onde semplificarne il procedimento e incentivarne una più ampia e diffusa applicazione».           

«Su questo aspetto – viene evidenziato – ci riserviamo di avanzare alcune proposte. Non è plausibile in una regione con meno di due milioni di abitanti continuare a tenere in vita un sistema istituzionale locale costituito da una Città metropolitana, 4 province e 404 comuni dei quali l’80 per cento con meno di cinquemila abitanti e con un’alta percentuale che versa in una condizione di deficit, predissesto o dissesto finanziario. Ridurre l’eccessivo numero dei comuni calabresi è pertanto conditio sine qua non per poterne aumentare peso politico, consistenza finanziaria, economicità di gestione, dotazione organica, capacità di pianificazione e di risposta».                                                           

«La città unica del nucleo centrale dell’area urbana – conclude la nota – dovrà essere il primo passo di un disegno politico più ampio e di lungo respiro destinato ad abbracciare in seguito anche un territorio più vasto compreso tra Montalto Uffugo, Piano Lago, Presila e Serre cosentine fino alle pendici dell’appennino paolano». (rrc)