di FRANCO BARTUCCI – L’Università della Calabria ha ospitato nelle giornate del 22 e 23 giugno, nell’aula “Umberto Caldora” la tradizionale conferenza annuale sulla “Difesa del Suolo e l’inquinamento”, giunta alla 44esima edizione, organizzata dal LaMPIT (Laboratorio di Modellistica numerica per la Protezione Idraulica del Territorio), dal Centro Studi Acquedotti e Fognature, dai Dipartimenti di Ingegneria Ambientale e Ingegneria Civile e dall’Associazione Idrotecnica Italiana – Sezione Calabria, sotto la direzione dei professori Giuseppe Frega e Francesco Macchione.
Attraverso cinque sessioni di lavoro, con oltre quaranta relazioni svolte da studiosi italiani provenienti da varie Università del nostro Paese che si occupano di difesa del suolo, dissesto idrogeologico, erosione costiera, risorse idriche e inquinamento delle acque, è stato fatto il punto sulle varie problematiche e questioni poste nel tema stesso della conferenza.
Da precisare, comunque, che alle relazioni presentate hanno contribuito 175 coautori provenienti da 31 Università, di cui 5 Università straniere, nonché dal Cnr, dall’Ispra e dalle Autorità di Bacino Distrettuale.
Gli eventi recentissimi, come la grave siccità di questi ultimi mesi in tanta parte dell’Italia, la disastrosa alluvione della Romagna, la catastrofica alluvione conseguente alla breccia deliberatamente provocata da mano ostile alla diga di Kakhovka in Ucraina, l’inquinamento delle acque interne e costiere, documentano l’importanza e l’urgenza delle tematiche affrontate nei lavori del Convegno.
Tutto ciò ha portato gli studiosi partecipanti ad approvare alla fine dei lavori una mozione nell’intento di trovare forme di mobilitazione ed impegni precisi da parte delle autorità competenti e delle organizzazioni politiche nel risolvere e tenere sotto osservazione costante i punti in esame.
«La qualità e il grado di approfondimento e di innovazione – è scritto nella mozione – che hanno caratterizzato i lavori presentati documentano che la ricerca italiana, che si svolge in modo diffuso nelle Istituzioni universitarie e di Ricerca in tutto il territorio nazionale, può contribuire, attraverso soluzioni efficienti, efficaci e durature, a risolvere l’atavico problema della messa in sicurezza del territorio nazionale, premessa imprescindibile ad ogni ipotesi di sviluppo responsabile e sostenibile».
«Al riguardo si registrano segnali incoraggianti – continua la mozione – di un infittimento di dialogo tra le Istituzioni di ricerca e gli organismi tecnici operanti sul territorio, che possono incrementare in maniera virtuosa l’attività conoscitiva dei fenomeni naturali e antropici e di definizione degli interventi strutturali e non strutturali (opere e misure di mitigazione) con tecniche moderne e multidisciplinari per la soluzione sostenibile delle problematiche della difesa del suolo e della gestione e tutela delle acque. Ciò nel solco della legge 183/1989 (legge sulla difesa del suolo), del successivo decreto legislativo 152/2006 (norme in materia ambientale), in recepimento della Direttiva europea 2000/60/ce sulle acque e del Decreto legislativo 49/2010 in recepimento della direttiva europea 2007/60/cesu valutazione e gestione del rischi di alluvioni, per un risolutivo affronto della problematica della difesa del suolo, lotta alla desertificazione, tutela delle acque dall’inquinamento e gestione delle risorse idriche, per come delineata dalle norme contenute nella parte terza del decreto legislativo 3 aprile 2006 , n. 152 (Norme in materia ambientale)».
«Detto dialogo tra istituzioni di ricerca e organismi tecnici va possibilmente ulteriormente promosso e potenziato, essendo esso un elemento indispensabile ai cicli di aggiornamento conoscitivo e revisione dei piani di gestione previsti dagli strumenti normativi appena menzionati».
«Si possono qui registrare azioni stimolanti in alcune realtà distrettuali, nelle quali sono in corso collaborazioni tecnico-scientifiche finalizzate a ‘irrobustire’ la conoscenza, l’analisi e l’interpretazione dei fenomeni indispensabili per la risoluzione delle problematiche in materia di difesa del suolo, tutela dei corpi idrici, tutela dei beni esposti, compromissione del suolo».
«Data l’attualità di ciò che nella legge viene indicato – si precisa nella mozione – circa l’attività conoscitiva, si ritiene utile richiamarne qui letteralmente l’articolazione, auspicando che le attività dei soggetti coinvolti siano polarizzate con rinnovata energia e con il dovuto sostegno del Governo per l’attuazione di quanto è lì delineato: a) raccolta, elaborazione, archiviazione e diffusione dei dati; b) accertamento, sperimentazione, ricerca e studio degli elementi dell’ambiente fisico e delle condizioni generali di rischio; c) formazione ed aggiornamento delle carte tematiche del territorio; d) valutazione e studio degli effetti conseguenti alla esecuzione dei piani, dei programmi e dei progetti di opere previsti dalla presente sezione; e) attuazione di ogni iniziativa a carattere conoscitivo ritenuta necessaria per il conseguimento delle finalità della legge sulla difesa del suolo».
«Si segnala in particolare – dicono infine gli studiosi partecipanti alla Conferenza annuale dell’UniCal con la loro mozione – l’importanza della sistematizzazione e della condivisione delle principali osservazioni relative al sistema fisico e variabili climatiche. Si auspica che le suddette attività siano svolte in maniera integrata in un’ottica di approccio multidisciplinare/olistico per l’attuazione di percorsi/strumenti di pianificazione e gestione delle risorse acque/suolo, sistema ambientale territoriale e nello specifico: 1) sostenibilità delle risorse idriche; 2) gestione del rischio di alluvione; 3) gestione del rischio di frana; 4) gestione del sistema costiero. La ricaduta di questa modalità di approccio arriva naturalmente fino agli aspetti ingegneristici per la corretta progettazione delle opere».
«Il Comitato Scientifico e i partecipanti alla 44.a Edizione di ICIRBM si faranno carico di veicolare, infine, anche attraverso le organizzazioni che rappresentano le comunità scientifiche e tecniche, proposte di iniziative per l’attuazione piena dei punti sopra richiamati, nel dialogo con gli Organismi tecnici e con le Pubbliche Istituzioni centrali e regionali».
L’evento è stato patrocinato dalla Società Idrologica Italiana, dal Gruppo Italiano di Idraulica, dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale e dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cosenza. (fb)