IL POLO DI INNOVAZIONE FUTURE FOOD MED È STATO PRESENTATO NEI GIORNI SCORSI A VIBO;
DALLA CALABRIA PARTE L'INNOVAZIONE PER UN'ETICA DEL CIBO E PER LA SALUTE

DALLA CALABRIA PARTE L’INNOVAZIONE
PER UN’ETICA DEL CIBO E PER LA SALUTE

Dalla Calabria parte l’innovazione per una etica del cibo e la sostenibilità per la salute, per la lotta allo spreco alimentare e per salvare il pianeta. E lo fa presentando il Polo di Innovazione Future Food Med, uno strumento «definito dalla disciplina europea e codificato come raggruppamenti di imprese indipendenti, «start-up» innovatrici, piccole, medie e grandi imprese nonché organismi di ricerca, attivi in un particolare settore o regione e destinati a stimolare l’attività innovativa», ha spiegato la prof.ssa Mariateresa Russo, Presidente CTS del Polo di Innovazione e Prorettrice Grandi progetti e Infrastrutture di Ricerca dell’ Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Uno strumento che, «sviluppando servizi innovativi e personalizzati rispetto alle esigenze delle imprese, ha favorito l’implementazione di processi di innovazione e trasferimento tecnologico, con l’obiettivo di accrescere le capacità produttive ed imprenditoriali del territorio e, con esse, la capacità di incremento occupazionale qualificato».

E sempre dalla prof.ssa Russo arriva l’allarme: «l’etica del cibo è fondamentale per avere sulle nostre tavole cibi veramente sicuri e tutelare la nostra salute,  per salvare il nostro rovente pianeta dall’insulto prodotto da sistemi produttivi irresponsabili, salvare  l’ambiente dall’inquinamento prodotto dai  rifiuti e, sopra ogni cosa, dalla plastica».

Per la docente, infatti, «l’etica del cibo  è parte della soluzione per mitigare l’impatto del comparto sull’inquinamento, sul cambiamento climatico e  abbattere lo spreco alimentare dei Paesi più ricchi, che si voltano dall’altra parte per non vedere la parte consistente del nostro mondo morire di fame. È necessario che ognuno di noi faccia la propria parte».

Il Polo, su questo, sta lavorando sodo insieme all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, la sezione regionale Agroalimentare di Confindustria e, nello specifico, con il suo presidente Mimmo Monardo, e con gli imprenditori per definire il Manifesto sull’Etica del Cibo. Uno strumento strategico per la creazione di un marchio di qualità per i cibi sicuri e sostenibili da condividere con il Dipartimento Regionale Agricoltura, guidato dall’assessore Gianluca Gallo, molto attendo a questi temi.

Ma partiamo dal principio: cos’è il Future Food Med? Il suo nome, abbreviato in FuDMed, gioca sul doppio significato del nome: «Futuro del cibo e Cibo del Futuro nel contesto Mediterraneo e, in questo senso – ha spiegato Russo – riservando uno sguardo attento al patrimonio meravigliosamente contaminato del Mediterraneo, quel patrimonio codificato nell’originario Mediterranean Way osservato da Ancel e Margaret Keys, ai quali si attribuisce  il merito di aver fatto conoscere al mondo l’impatto positivo sulla salute dello stile di vita Mediterraneo,  non esclusivamente legato al cibo e alla nutrizione».

«Il Mediterranean Way che il greco ci consegna come diaita, quindi stile di vita, che è diventato Diaita Mediterranea, l’universale patrimonio Unesco. La Calabria in questo – ha sottolineato – ha un ruolo strategico, perché la Dieta Mediterranea Italiana di Riferimento è quella di Nicotera, un paese della provincia di Vibo Valentia. Un patrimonio di conoscenze e tradizioni di Nicotera e della Calabria intera, offerti al mondo e da dove va intrapreso il viaggio verso il mondo. Un modello alimentare che la Fao ha dichiarato essere il modello d’elezione di “dieta sostenibile”, in quanto a basso impatto ambientale, in grado di contribuire alla sicurezza alimentare e nutrizionale, culturalmente accettabile, economicamente accessibile ed equa, in grado di ottimizzare risorse naturali e umane».

«La valorizzazione in chiave innovativa e la promozione degli alimenti del modello Mediterraneo – ha ricordato – è uno dei pilastri del Polo di innovazione FuDMed e, per questo, abbiamo voluto presentare i risultati più importati del Polo guardando al secondo Vertice Onu sui sistemi alimentari sostenibili».
«L’Università di Reggio Calabria in testa,  – ha continuato la prof.ssa Russo – così come il sistema universitario abruzzese e realtà italiane e straniere aderendo al Polo con il loro bagaglio di conoscenze e competenze hanno consentito di sviluppare le idee che sono diventate veri e propri  prototipi».
La Rete delle Hall Tecnologiche allocate presso le imprese e dotate di impianti pilota innovativi ha consentito il testing di nuovi processi per lo scale-up industriale, e lo sviluppo di prototipi di nuovi prodotti, quelli  presentati e degustati nell’evento di Vibo Valentia. Il modello tutto calabrese delle Hall Tecnologiche – ideato ed attuato alcuni anni fa dalla prof.ssa Russo con gli imprenditori, convinta che la diffusione della cultura dell’innovazione sia il fattore strategico delle competitività – si è dimostrato vincente ed efficace.
Il Polo FuDMed ha consentito di consolidare e potenziare le Hall Tecnologiche, utilizzando tecnologie abilitanti ed in particolare la robotica e l’innovazione è diventata competitività. Non a caso la Colacchio Food srl ha ricevuto il riconoscimento di Export Champions 2023, la Distilleria Caffo il premio Smau 2023, al Dolciaria Monardo  ha fortemente incrementato i fatturati, così come altre imprese aggregate al Polo.
La Prof. Russo ha messo in evidenza le difficoltà che tutti i Poli hanno avuto, a causa del taglio dei fondi ulteriori inizialmente destinati alle imprese aggregate ai Poli. Ciononostante, oggi FuDMed partecipa alla Infrastruttura di Ricerca Diaita Lifestyle, al living lab per la progettazione di modelli innovativi e piattaforme prototipali avanzate per il recupero identitario della dieta mediterranea e sarà partner privilegiato dei progetti Pnrr Missione 4.C2.
I risultati più importati del FuDMed, sintetizzati in un video – curato da una start up creata da studenti dell’Università di Reggio Calabria, la PMopenlab srl – sono stati, quindi illustrati ad un pubblico numeroso, qualificato ed attento ai temi più rilevanti che – di fatto – coinvolgono la vita di ciascun cittadino.
Ha introdotto  i lavori Rocco Colacchio, Presidente del FuDMed che ha rimarcato in modo conciso ed efficace il senso dell’importante iniziativa, ringraziando tutti gli imprenditori “che hanno fatto crescere tanto le loro aziende attraverso la ricerca e l’innovazione”; Aldo Ferrara, Presidente Unindustria Calabria, si è soffermato sul tessuto produttivo che deve essere al passo con i tempi e ha sottolineato come questo Polo fosse un caso di successo; Carmen Corrado, assessore alle Attività produttive del Comune di Vibo Valentia ha portato il saluto dell’amministrazione; Giovanni Agosteo, Direttore del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, che da tecnico ha parlato del futuro in agricoltura; Alessandro Zanfino, presidente Fincalabra Spa, ha messo in rilievo il fondamentale utilizzo delle risorse pubbliche e le sfide della globalizzazione.
E ancora, l’assessore Gallo ha analizzato temi strategici come la  sicurezza e la qualità alimentare, la tracciabilità, l’uso di packaging innovativi e la promozione, mentre Rosario Varí, assessore allo Sviluppo economico della Regione Calabria, nelle conclusioni ha illustrato le iniziative messe in campo per sostenere, con la prossima programmazione, il tessuto innovativo.
Tra gli interventi tecnici, quello di Daniela Spera, Direttore del Polo FuDMed, che ha puntualizzato come  gli enti pubblici di ricerca abbiano quale ruolo istituzionale la ricerca votata alla nuova conoscenza, che solo attraverso quella industriale diventa utilizzabile e per questo la disponibilità di impianti pilota è strategica; ha, inoltre, approfonditamente illustrato i servizi innovativi erogati alle imprese del Polo ed il catalogo dei servizi, ha quindi presentato i nuovi prodotti del Polo; e di Ciro Nardinocchi, direttore di Agire, Polo di innovazione Agroalimentare Abruzzo, che ha ricordato la collaborazione feconda con il FuDMed di cui è socio, e l’attività svolta su più fronti, con sinergie utili agli obiettivi da raggiungere. Ha moderato i lavori della giornata il dott. Franco Laratta.
Presenti in sala gli imprenditori leader dell’agroalimentare vibonese, nelle cui aziende si è sviluppata parte dell’attività di ricerca e sviluppo e la sperimentazione delle nuove produzioni. Sebastiano Caffo, amministratore dell’omonimo gruppo del beverage in seno al Polo, ha sviluppato e presentato in anteprima il Rhum di Calabria. «Un esempio di come la rete possa creare sviluppo», ha chiosato la prof.ssa Russo.
«Qualche tempo fa – ha raccontato – ho visitato l’azienda Il canneto di Bovalino che coltivava canna da zucchero – coltura presente in Calabria già nel 1200 – dalla quale otteneva piccole quantità di un rhum, presso una distilleria fuori regione. Mettere in contatto l’azienda con la Caffo, sempre aperta a nuove sfide,  è stato naturale. Se un’azienda come la Caffo, di rilievo internazionale, punta su questo prodotto, si può creare un circuito virtuoso che potrebbe indurre la nascita di una filiera, basata sulla canna da zucchero. Nuove aziende potrebbero nascere così per fornire la materia prima».
Mimmo Monardo, dell’impresa Dolciaria Monardo, presidente della sezione Agroalimentare di Unindustria Calabria e della Sezione della sede Territoriale di Vibo Valentia, ha dimostrato come dall’economica circolare nasce ricchezza, proponendo prodotti ottenuti valorizzando le trebbie della birra. Ha presentato in anteprima cioccolatini ripieni con creme aromatizzate con il Borsci San Marzano e con il principe degli amari,  l’Amaro del Capo, una sintesi spettacolare di collaborazione e valorizzazione del made in Calabria. E poi, prodotti resi funzionali grazie all’utilizzo della spirulina.
Rocco Colacchio ha consentito la degustazione delle nuove paste aromatizzate e funzionalizzate, grazie alla ricerca del Polo e ai servizi di accompagnamento erogati. Paste che valorizzano le spezie e le piante alimentari della Calabria, inclusa la cipolla rossa di Tropea.
Presenti in sala anche Antonio Massarotto, titolare della Nauremed srl, che produce a base di liquirizia di Calabria, l’artigiano della ‘nduja Luigi Caccamo che, a breve, testerà la nuova tecnologia di essiccazione a freddo dei peperoncini, Vincenzo Vinci, titolare dell’azienda lattiero-casearia, e molte altre aziende aderenti al Polo.
Ma anche influencer come i giovani di Calabria Food Official, che tanto possono fare per aiutare una nuova e realistica narrazione della Calabria, Francesco Biacca, tra i founder del Festival dell’ospitalità di Nicotera e di EverMind, azienda che opera nel settore dell’innovazione culturale e sociale, oltre ai rappresentanti degli altri Poli di innovazione, molte altre aziende aggregate e non al Polo. Un saluto ed un ringraziamento è stato rivolto per il prezioso lavoro di affiancamento ai referenti della Regione Calabria e Fincalabra:  la dott. Maida e i dott. Di Noia e Gatto.
A chiusura dell’evento, la prof.ssa Russo ha presentato l’ambizioso progetto pilota di scouting dei giovani  talenti, Students in Research, promosso dal Dipartimento di Agraria dell’Università di Reggio Calabria e fortemente voluto e sostenuto dal Polo che, per dare vita al modello di sviluppo per la Calabria che propone, guarda ai giovani.
Il  messaggio  finale è stato quindi per loro, per i giovani affinché restino in Calabria, a studiare e ad investire – con coraggio – nel loro futuro. (rvv)