di SERGIO DRAGONE – La tartaruga gigante, confezionata con quasi 400 metri quadrati di tessuto, domina dall’alto la bella e ancora incontaminata spiaggia di Giovino, sul litorale nord/est di Catanzaro.
La sospinge in alto il celebre vento del Capoluogo che da elemento qualche volta fastidioso si è trasformato in eccezionale risorsa turistica. Sono venuti da tante parti della costa, soprattutto bambini accompagnati dai loro genitori, ad ammirare lo spettacolo offerto dal primo Festival degli Aquiloni, organizzato dal Comune di Catanzaro nell’ambito delle manifestazioni dell’estate 2023.
Non solo la tartaruga, ma tanti altri personaggi della fantasia si sono librati in volo, guidati dalla maestria di circa 20 aquilonisti professionisti, guidati da Filippo Gallina, uno dei promotori del Festival degli aquiloni di Jesolo, uno dei più apprezzati e seguiti in Italia: gli Alieni, il Granchio, Calimero, la Medusa e altri ancora, in totale quasi cinquanta mega-aquiloni che hanno colorato il cielo della Marina catanzarese.
Catanzaro si aggiunge così alla rete dei Festival degli Aquiloni italiani che già vede la partecipazione di manifestazioni storiche come Cervia, la stessa Jesolo, Ferrara e San Vito Lo Capo.
Uno spettacolo nello spettacolo sono stati – nella due giorni catanzarese – centinaia di bambini che sono stati accolti nei laboratori e aiutati dai professionisti a confezionare da soli il proprio aquilone e farlo poi volare sulla spiaggia. Nella sola giornata inaugurale ne sono stati realizzati 350, un vero record che ha messo a dura prova anche l’abilità dello staff del festival di Jesolo che non si aspettava una partecipazione così massiccia.
D’altronde, non è un mistero il fascino che gli aquiloni da secoli suscitano in tutte le generazioni. Non è solo un gioco per bambini, è qualcosa di più grande e avvincente. Nella cultura orientale (è stato inventato in Cina nella notte dei secoli per creare un ponte tra l’uomo e il cielo) l’oggetto volante nasconde molti significati, anche spirituali. Per molti è una passione, divenuta oggi quasi uno sport professionistico, sia per l’evoluzione tecnologica, sia per la sempre maggiore abilità degli aquilonisti che partecipano a tornei e campionati.
Catanzaro, grazie a questa iniziativa (che secondo il sindaco Nicola Fiorita è andata ben al di là delle più rosee aspettative), scopre il valore del vento che i Catanzaresi spesso percepiscono come un elemento negativo e che invece, ben utilizzato, può essere un’incredibile risorsa ambientale e turistica.
Senza scomodare esempi internazionali, probabilmente irraggiungibili come il Festival che si svolge nelle isole Canarie attirando persone da tutto il mondo, il mondo degli aquiloni ha contribuito a rendere più attraente alcune delle più belle località delle coste romagnola, veneta e siciliana.
E Catanzaro si è legata proprio ad una di queste esperienze, quella di Jesolo, e al suo fondatore Filippo Gallina, grande protagonista della due giorni calabrese. Filippo è nato in provincia di Treviso e fin da piccolo si è appassionato al volo degli aquiloni, maturando un’esperienza che lo ha portato a fondare il gruppo “FiloVola” e quindi ideare la manifestazione che vede ogni anno la partecipazione di numerosi aquilonisti provenienti da vari Paesi del mondo.
«Il premio più grande è il sorriso delle centinaia di bambini che sono venuti a costruire il loro aquilone e farlo volare nel cielo», osserva il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, convinto che la sua città possa costruire una politica turistica proprio grazie al vento. Intanto, già ci si dà appuntamento per il prossimo anno per la seconda edizione del Festival degli Aquiloni di Catanzaro che sarà ancora più grande e più bella. (sd)