In scena questa sera, a Panettieri, alle 21.30, al Teatro all’aperto, lo spettacolo La Strenna di Giuseppe della Compagnia Teatrale Ba17 e con Giuseppe Marvaso e Massimo Rotundo.
Opera scritta e diretta da Angelica Artemisia Pedatella, che svela la sua verve di autrice comica, la rappresentazione della commedia è organizzata dal Comune di Panettieri con il contributo del Consiglio Regionale della Calabria. L’opera che ha già avuto riscontri positivi nei mesi scorsi, racconta la favolosa notte in cui Giuseppe, il povero falegname di Giudea, interpretato da Giuseppe Marvaso, viene a sapere che la sua fidanzata, Maria, è incinta e non si sa bene di chi. Ad annunciarglielo è un ironico San Gabriele, l’arcangelo degli annunci, interpretato da Massimo Rotundo. L’incontro tra i due è immediatamente comico.
La commedia procede senza mai dare tregua allo spettatore e le gag si susseguono una dopo l’altra, per arrivare ad un finale inedito in cui la sorpresa è assicurata. Impossibile non citare l’“Annunciazione Annunciazione!” di Troisi, a cui l’autrice si è ispirata per l’atmosfera comica. «Lo sketch del trio comico la Smorfia è davvero un capolavoro di comicità inarrivabile – commenta la regista e autrice Angelica Artemisia Pedatella – e ho pensato che se tutti parlano del miracolo della giovane Maria, nessuno ha però mai raccontato come andarono quella notte le cose per il povero Giuseppe, che era un giovane falegname come oggi potrebbe essere un operaio che spera di avere una vita “normale” con una famiglia “normale” con una moglie “normale” e si trova all’improvviso proiettato in un mondo di avventure stratosferiche senza neanche capirne lì per lì il perché. La scena dell’annunciazione a Giuseppe faceva ridere già solo a pensarla così. La scrittura è nata pensando alla coppia Peppe e Max (Giuseppe Marvaso e Massimo Rotundo) con cui già lavoravo ma che all’improvviso sono comparsi nella mia mente come il nuovo duo comico del futuro. E non hanno deluso le aspettative! Fare le prove è stato difficilissimo… non facevamo altro che ridere con le lacrime. Dirigerli, alla fine, è stato uno spasso».
La scenografia è curata dalla bravissima ed eclettica Silvana Esposito che scopre come raccontare i borghi attraverso questa commedia: «Entrare nella bottega del falegname mi dava modo di inserire nella scenografia un mondo noto, quello degli umili, di cui la storia dei borghi di Calabria è piena. Uno degli scopi che ha la nostra compagnia è quello di valorizzare la microstoria della nostra regione e per questo ho iniziato ad inserire pezzi della storia locale del luogo che ci ospita. In questo modo la gente sente quella storia già universale, ancora più “sua”. Questa prospettiva mi ha motivata moltissimo e ha dato alla mia creatività una direzione che ritengo essenziale per il futuro dei nostri luoghi. Dobbiamo raccontare recuperando: questa è la sfida e una commedia dalla grande comicità può essere uno strumento straordinario per promuovere questo valore». (rcs)