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La diagnosi precoce  di apnea ostruttiva notturna farebbe risparmiare allo Stato 3 miliardi

La diagnosi precoce  di apnea ostruttiva notturna farebbe risparmiare allo Stato 3 miliardi

Tre miliardi è la cifra che lo Stato risparmierebbe in spese sanitarie se l’apnea istruttiva notturna, che colpisce circa 12milioni di italiani, venisse diagnosticata e trattata. È quanto è emerso dal convegno svoltosi, nei giorni scorsi, a Mormanno, all’Ospedale “Vincenzo Minervini”, dal titolo “Apnea Ostruttiva Notturna. Patologia sotto-diagnosticata, problematiche cliniche e gestionali”.

«Si tratta di una problematica che toglie al malato la fase profonda del sonno. Ne consegue una maggiore suscettibilità a malattie cardiache, metaboliche e morte improvvisa», ha dichiarato il dr. Nicola Peccerillo, Cardiologo Pneumologo ed organizzatore del Congresso.

I dati parlano di una patologia sotto-diagnosticata poiché rilevata in soli 500mila dei 12milioni di Italiani che ne sono affetti. Di questi sono 250mila i pazienti trattati con supporto ventilatorio di cui quasi il 100% guarisce completamente. Rilevando a monte il problema, il risparmio in termini economici e di vite umane sarebbe considerevole. I dati forniti da Anas, infatti, parlano di una responsabilità del 25% degli incidenti stradali causati da colpi di sonno alla guida provocati da apnea ostruttiva notturna.

I campanelli d’allarme nella diagnosi di questa patologia sono il respiro pesante, caratteristica comune nel paziente affetto da obesità, circa l’80% degli individui con apnea ostruttiva; disturbi del sonno, cefalee mattutine, ipersonnia, ipertensione, diabete mellito al risveglio.

«Più che al risparmio in termini economici – ha aggiunto il dottore – bisognerebbe guardare al numero di vite umane che si potrebbero salvare diagnosticando e curando in tempo la patologia. Le cifre ci dicono che la strada da fare è ancora molta, l’informazione è il primo importante passo da intraprendere». (rcs)