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Il presidente Occhiuto: Su Reddito di Cittadinanza si poteva fare meglio

Il presidente Occhiuto: Su Reddito di Cittadinanza si poteva fare meglio

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, pur riconoscendo l’importante lavoro fatto dal Governo Meloni sul tema del lavoro, ha evidenziato come per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, «forse modelli differenti per pensare a quello che sarebbe avvenuto dopo la cancellazione del reddito di cittadinanza potevano essere praticati».

«Il giudizio delle agenzie di rating lo dimostra, così come lo dimostra il prestigio che è riuscita a costruirsi a livello internazionale. Quindi, sicuramente ci sono gli effetti di un’azione di governo che è stata molto importante», ha detto il governatore, evidenziando come, tuttavia, «alcune cose si poteva fare un po’ meglio».

«Io governo una Regione del Sud – ha ricordato – e credo che i dati del lavoro, negli incrementi degli occupati discendano anche dal fatto che si sia cancellato il reddito di cittadinanza, perché questo probabilmente rappresentava un disincentivo alla ricerca del lavoro stesso, però di poteva fare qualcosa in più, dando magari la possibilità di formare meglio chi deve collocarsi nel mondo del lavoro.
Lo dico anche perché in Calabria, così come in altre Regioni, la formazione professionale non ha mai sfornato un profilo utile al mercato occupazionale».

«Noi ad esempio stiamo cercando di investire 30 milioni di euro di risorse comunitarie – ha detto ancora – per far fare la formazione professionale direttamente dalle imprese, on the job, in modo che assumano i disoccupati o gli ex percettori di reddito di cittadinanza, facendoli lavorare eventuale in smart working o in co working».

Il presidente poi è passato a parlare del segretario del Pd, Elly Schlein, per cui ha «persino simpatia», dicendosi «convinto che molti del centrodestra si augurino che riesca a raggiungere un risultato dignitoso alle elezioni europee per rimanere alla guida del partito, proprio perché rappresenta la migliore assicurazione sulla vita per questo governo».

«Non sono molto d’accordo con il presidente De Luca – ha detto – rispetto alla possibilità di mettere insieme un’aggregazione che includa anche i Cinque Stelle e ricostruire un centrosinistra con queste leadership. La Schlein mi pare giochi solo di rimessa e sta caratterinzandosi per un’assoluta incapacità di proposta. Conte dovrebbe interpretare i sentimenti dei più arrabbiati, ma lo fa con la pochette, e credo che in futuro avrà più problemi che opportunità davanti a sé perché forse arriverà qualcuno come Di Battista che riuscirà a interpretare meglio gli antisistema, anche senza pochette».

Spazio, poi, alle elezioni europee: «Non credo che gli alleati europei di Salvini possano minare la credibilità del nostro governo», ha detto Occhiuto.

«Certo, io sono in totale disaccordo con quello che sostiene l’estrema destra in Europa – ha spiegato – ad esempio sugli immigrati o sui diritti civili, e ha ragione Tajani quando dice che con questi partiti non faremo mai alleanze nel Parlamento europeo, o quando prova schifo per chi afferma, come qualcuno ha fatto nell’Efd, che gli studenti disabili debbano stare in classi differenziate».

«Salvini può scegliere come fare meglio la campagna elettorale – ha proseguito – è assolutamente legittimo, ma non credo che la Lega sia l’Efd. Salvini è il leader di un partito che non direbbe mai le cose che sostiene qualcuno dell’estrema destra in Europa. Lo stesso Salvini è il leader di un partito che ha tra i suoi maggiorenti il ministro all’Economia Giorgetti, che si confronta quotidianamente in Europa senza poter essere tacciato di anti europeismo».

Occhiuto, poi, ha parlato della Cgil che, «con Landini in testa, sta svolgendo una funzione di supplenza nella mediocrità di altre leadership dell’opposizione».

«Però – ha aggiunto – credo che questo scontro tra governo e sindacato prima o poi dovrà trovare un luogo di compensazione, perché è difficile per l’esecutivo governare senza concertazione».

«Nella mia Regione molte delle iniziative migliori che ho assunto – ha ricordato – le ho prese grazie agli stimoli che mi hanno offerto i sindacati, anche perché rappresentano un pezzo importante del Paese. Credo che sia utile anche per la Cgil evitare di svolgere a lungo questo ruolo di supplenza rispetto alla politica, perché quando si rinuncia alla concertazione anche il sindacato si indebolisce, e quei lavoratori che oggi scendono in piazza vogliono che lo stesso sindacato riesca a ottenere qualche risultato per loro».

«Quando il sindacato si dimentica di rappresentarli – ha concluso – e svolge solo una funzione politica anche i lavoratori se ne accorgono. Credo sia utile anche per il governo recuperare presto un rapporto di confronto con i sindacati, la concertazione è uno strumento necessario per assumere decisioni». (rrm)