Sanità, il presidente Occhiuto minaccia di lasciare il suo ruolo di commissario ad acta

«Se le cose stanno così, vi rendo le chiavi». È quanto ha minacciato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, al nuovo Piano del Pnrr che vede la sanità ridotta e riportato da La Repubblica.

Occhiuto, infatti, ha ricordato nel corso della riunione col ministro Raffaele Fitto e il ministro della Salute, Orazio Schillaci assieme ai presidenti di Regione Francesco Rocca (Lazio), Michele Emiliano (Puglia), non si possono togliere risorse per mettere gli ospedali in sicurezza a una regione che è da 15 anni nel piano di rientro.

Il Quotidiano, infatti, ha riportato come la Corte dei Conti abbia segnato, per quanto riguarda il Pnrr, il taglio alla sanità, in cui «oltre a ridurre l’ammontare complessivo delle risorse», «le forbici tagliano anche gli investimenti già avviati dalle Regioni». Ma non solo: «in aggiunta ai 16 miliardi che il Governo ha dovuto recuperare a colpi di tagli – scrive La Repubblica – per finanziare i nuovi progetti e una parte di quelli che non potranno più contare sul Pnrr. Il conto lo pagheranno i Ministeri, le Regioni e i Comuni: a loro sono stati imposti sacrifici e controlli. Meno ospedali, per la stretta sulla sanità. I cantieri delle ferrovie più lenti, per la scelta di asciugare il Fondo “anti inflazione”».-

Il Governo – riporta sempre La Repubblica – ha deciso di tagliare 1 miliardo e 266 milioni di euro dal programma “Verso un ospedale sicuro e sostenibile”, che finanzia la messa a norma delle strutture, ai fini dell’antisismica e l’antincendio. E la “soluzione” proposta dal ministro Raffaele Fitto, ossia quella di prendere le risorse dall’ex articolo 20, creato nel 1998 per pagare le grandi opere della sanità, non è piaciuta né al Governatore Occhiuto nè ai suoi colleghi.

Questo perché – scrive ancora La Repubblica – «prendere il denaro dall’ex articolo 20 provocherebbe grandi rallentamenti, perché andrebbero avviate lunghe procedure per ottenere soldi», oltre al fatto che le risorse contenute nel fondo non sono sufficienti. Per i presidenti delle Regioni, dunque, è sempre un taglio.

Sulla minaccia di dimissioni di Occhiuto ne ha parlato il presidente della Regione Lazio Rocca all’Adnkronos, sottolineando come «non è una sconfitta, poi dipende da come la si vede. È un tema di dignità».

«I Governatori rappresentano una comunità di donne e uomini che è espressione dei loro territori. Quindi c’è un tema anche di protezione di quella che è una dignità della propria regione. Se il governatore la sente minacciata, a quel punto deve comunque fare dei passi forti. Quella valutazione del presidente Occhiuto mi sembra sia stata fatta in un contesto ben determinato. A mio avviso lui sta comunque lavorando bene». (rrm)

Il presidente Occhiuto: Due giorni intensi a Roma su Statale 106, accordo di coesione e vertenza Abramo

Statale 106, rinnovo dell’accordo di coesione e vertenza Abramo Customer Care. È su questo che si sono concentrate le due giornate del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, a Roma.

«Due giorni molti intensi a Roma – ha detto su Instagram – per occuparmi della 106, per chiedere al ministro dell’Ambiente di darci la possibilità sostituirci al ministero dell’Ambiente per le valutazioni ambientali per far bandire subito tutti lotti ad Anas».

«Due giorni molto intensi per i lavoratori di Abramo», ha aggiunto il Governatore, assicurando il suo impegno nei confronti della Vertenza dell’Abramo Customer Care: «Sto chiedendo al governo un tavolo per affrontare questo tema. Anche nella prossima settimana lavorerò su questo problema».

E, infine, un incontro col ministro Raffaele Fitto, per firmare l’Accordo di Coesione: «dobbiamo discutere di alcune questioni ancora aperte che, però, stiamo sciogliendo proprio in questi giorni». L’accordo, ha detto Occhiuto, sarà firmato nei prossimi giorni. (rrm)

Il presidente Occhiuto: Sento l’obbligo di consegnare ai calabresi una regione migliore

«Sento l’obbligo di consegnare a chi verrà dopo di me, ma soprattutto ai calabresi, una regione migliore», ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nel corso della conferenza stampa in Cittadella regionale in cui ha fatto un bilancio del 2023.

Un 2023 in cui «abbiamo affrontato tante emergenze – ha rilevato – ma mentre affrontavamo le emergenze abbiamo messo mano a riforme che in tanti decenni in Calabria non erano state prodotte. Penso alla riforma dei rifiuti, dell’idrico, della protezione civile realizzate lo scorso anno e alla riforma dei consorzi di bonifica di recente approvazione».

«Abbiamo posto Sorical fuori dalla liquidazione e stiamo facendo in modo che la società possa occuparsi anche dei depuratori. Siamo a buon punto con il bando per il termovalorizzatore avendo concluso la manifestazione d’interesse: tutte questioni che riverbereranno i loro effetti quando io non sarò più presidente», ha detto, sottolineando la volontà di voler consegnare una Calabria migliore.

Un obiettivo primario, tanto da aver detto di non aver interesse ad eventuali candidature alle Europee, perché «io voglio continuare a fare il presidente della Regione Calabria per altri tre anni. Non credo di avere la forza per proseguire anche dopo, però voglio fare bene il presidente della Regione».

«Quindi – ha spiegato – non sono interessato a candidature alle Europee, non sono interessato ad altro. Se fossi stato interessato ad altro non avrei fatto il presidente della Regione».

Occhiuto, poi, si è detto contento «nel nuovo racconto che stiamo facendo della Calabria. Della Calabria si parlava negli anni passati soltanto come di una regione di ‘ndrangheta gravida di problemi. Oggi la Calabria ha un accreditamento istituzione e anche mediatico che non ha mai avuto. La Calabria va sulle testate nazionali per le buone pratiche».

«Penso all’attività svolta con i droni nella lotta agli incendi che ha segnalato la Calabria – ha aggiunto – come regione modello che sarà replicata in molte regioni d’Italia e che anche l’Europa guarda con grande interesse. La Calabria va sui media nazionali per l’abbattimento di ecomostri costruiti dalla ‘ndrangheta».

La sfida del G7 dell’Economia a Villa San Giovanni «rappresenta – ha spiegato Occhiuto – un’occasione importante, una vetrina mondiale per la Calabria. Il rigassificatore ci darà finalmente la possibilità di far decollare l’area retroportuale di Gioia Tauro se avremmo la piastra del freddo. Ma ci sono tanti investimenti infrastrutturali che non si sono mai visti in passato come i bandi per il lotto della statale 106. Ricordate quando sono riuscito ad ottenere i 3 miliardi dal governo mentre nei 20 anni precedenti era stato destinato alla 106 soltanto un miliardo».

«Molti lamentavano il fatto che fosse previsto un orizzonte temporale molto lungo, di 15 anni – ha proseguito – siamo riusciti a fare in modo che tutti e 3 i miliardi vengano banditi immediatamente. Siamo riusciti ad effettuare la programmazione nel tratto della 108 tra Catanzaro e Melito porto salvo. Proprio qualche giorno fa sono riuscito a ottenere le risorse per rinnovare alcuni tratti dell’A2 tra Cosenza e Altilia perché in quel tratto l’autostrada fu inaugurata ma non era effettivamente stata rifatta. Sono riuscito a fare in modo che Anas facesse una progettazione quasi definitiva che prevede un tracciato invariante per cui non si interromperanno i flussi delle auto anche durante i lavori e il primo lotto di questa opera partirà nel primo trimestre del 2024, il secondo lotto sarò cantierabile nel 2025. Sono tutte azioni che sono riuscito a compiere grazie alla mia vita precedenti che ai rapporti consolidati che intrattengo con chi ha la responsabilità di governare il Paese».

Spazio, poi, alla questione “Ponte sullo Stretto” e, in particolare, le polemiche sulla partecipazione di Calabria e Sicilia alla sua realizzazione.

«Appena insediato ho trovato 1 miliardo di fondi FSC non spesi, 1 miliardo di risorse Por accantonati dai miei predecessori – ha ricordato –. Ora tutti quanti si lamentano delle destinazioni dell’Fsc, sono gli stessi che hanno avuto responsabilità di governo negli anni passati. Non è vero che non c’era accordo con il ministro Salvini, da mesi sia io che il collega Schifani avevamo dichiarato la disponibilità di contribuire in minima parte alla realizzazione del Ponte».

«In sé il Ponte costa al massimo 5 miliardi – ha aggiunto – gli altri investimenti fino ad arrivare a 15 miliardi, riguardano tutte le opere accessorie, compresi gli accessi, svincoli, rampe e collegamenti ferroviarie. Tutte cose che si faranno in Calabria. Il Ponte è attrattore di altri investimenti, se non ci fosse stato il Ponte non avrei avuto i 3 miliardi della 106 e non subito cantierabili, la possibilità di bandire subito i miliardi per l’elettrificazione della ferrovia ionica, per il rifacimento del tratto della A2. Quindi il ponte sta già svolgendo oggi prima che sia edificato una funzione di attrattore di investimenti».

«Non è vero che non c’era accordo con il ministro Salvini. Da mesi – ha aggiunto Occhiuto – sia io che il mio collega della Regione Siciliana avevamo dichiarato la disponibilità di contribuire in minima parte alla realizzazione del ponte in ragione del fatto che il ponte costa 3,4, 5 miliardi al massimo e gli altri investimenti fino ad arrivare a 13 miliardi servono per le opere di completamento come svincoli autostradali,opere che ci faranno anche il Calabria. Dire no al ponte, secondo me, significa dire no al progresso. E’ come assumere la posizione che tanti avevano alcuni decenni fa quando per esempio si opponevano all’autostrada proprio con questi argomenti. Dicevano: mancano le strade e questi sono matti fanno l’autostrada».

«Poi, siccome stata realizzata l’autostrada sono state fatte anche le strade – ha detto ancora –. Così sarà per il ponte in Calabria. E così è già oggi prima del ponte perché senza questi e senza questo argomento noi tante risorse non le avremmo avute. Quindi anche le risorse che la Calabria decide di investire sul ponte: 300 milioni rapportati a 13 miliardi sono il 2%, il 3% anche queste risorse sono un investimento perché hanno avuto una leva in termini di moltiplicazione molto superiore alla dimensione del finanziamento della Calabria».

«Ora tutti si lamentano ma sono gli stessi che hanno avuto responsabilità di governo negli anni passati – ha concluso – quando queste risorse non venivano spese. Anche l’alta velocità ferroviaria la chiede al governo, la chiede alla regione, la chiede l’opposizione, la vuole fare Ferrovie dello Stato ma l’alta velocità ferroviaria per collegare una regione di 1.800.000 abitanti è una cosa, l’alta velocità ferroviaria per collegare 6 o 7 milioni di italiani è tutta un’altra cosa. Diventa cioè un progetto anche economicamente più sostenibile. Dire che il ponte poi determini dei disagi sul territorio è assolutamente normale perché ogni grande infrastruttura determina dei disagi». (rcz)

 

Bevacqua (PD): Salvini e Occhiuto indichino le opere avviate, realizzate e in programma

Il consigliere regionale del Pd, Mimmo Bevacqua, ha evidenziato come «il  gioco delle tre carte che stanno mettendo in atto il ministro Matteo Salvini e il governo di centrodestra sulle risorse destinate alla costruzione del Ponte sulle Stretto e alle altre infrastrutture di Calabria e Sicilia ha superato il limite della decenza».

«E dispiace davvero che questo giochino, che erode risorse e speranze di futuro ai calabresi, trovi sponda da parte del governatore Roberto Occhiuto», ha detto Bevacqua dopo le ultime dichiarazioni del governatore in relazione alle presunte “compensazioni” che la nostra Regione riceverebbe in cambio del sì al Ponte e alla compartecipazione alla sua costruzione, rinunciando a parte delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione.

«È chiaro che rinunciando agli stanziamenti del Fondo di Sviluppo e Coesione la Calabria rinuncia al finanziamento di altre opere per realizzare il Ponte sullo Stretto e subisce, ancora una volta, la volontà del governo nazionale e del ministro Salvini che procede senza ascoltare nessun rappresentante dei territori, sulla stessa costruzione dell’infrastruttura, e poi impone il cofinanziamento a Sicilia e Calabria. Come se ciò non bastasse – ha proseguito il capogruppo dem – a Roma il governatore si è reso coprotagonista di una conferenza stampa, insieme al ministro Salvini, annunciando risorse per Rfi e la rete ferroviaria della Calabria, senza specificare da dove sarebbero arrivate queste risorse e senza rispondere ad alcuna domanda sul tema. Tanto che la deputazione calabrese ha già annunciato il deposito di interrogazioni parlamentari sul punto».

«Non solo – ha detto ancora Bevacqua – adesso Occhiuto prosegue nel suo show, continuando a fare riferimento a somme e stanziamenti per i trasporti calabresi che già da tempo dovrebbero solo essere stati investiti e nulla hanno a che fare con il Ponte. Il presidente ha fatto riferimento a somme che Anas metterebbe a disposizione, ma che risultano già erogate per effetto di una delibera Cipe del 2017, frutto dell’accordo tra Mit e Anas per due miliardi complessivi. Di questa cifra, circa 864 milioni avrebbero dovuto riguardare il tratto autostradale tra Cosenza Sud e Altilia Grimaldi, nonché il nuovo svincolo di Cosenza Nord. Invece di riannunciare finanziamenti, il presidente dovrebbe chiarire che fine abbiano fatto queste somme e perché le opere previste non siano state realizzate».

«Stesse considerazioni valgono per gli 800 milioni annunciati per la SS 106 tra Crotone e Sibari  – ha ricordato – che sono spariti dai radar, senza che nessuna opera sia stata neanche avviata e che forse fanno parte dei tre miliardi annunciati per la statale jonica nel suo complesso. Nessuna chiarezza, infine, c’è sulla realizzazione dell’alta velocità. Le considerazioni fatte dal presidente in ordine alla galleria di Santo Marco confermano che, a prescindere dalle discussioni sui tracciati, l’idea del governo è quella di bloccare l’alta velocità a Tarsia».

«I calabresi sono stufi di essere presi in giro – ha concluso Bevacqua – serve chiarezza su stanziamenti, tempi e opere. Non basta annunciare risorse, sempre le stesse, in più anni e poi non offrire un adeguato cronoprogramma, né illustrare le opere effettivamente realizzate. Agli annunci di finanziamenti di cui Salvini e Occhiuto sono ormai recordman assoluti devono seguire i resoconti sulle opere avviate o realizzate. E da questo punto di vista, di certo, siamo allo zero assoluto. Aspettiamo, dunque, l’arrivo in Calabria dei vertici di Anas e Rfi che abbiamo già chiesto in Consiglio regionale per vederci chiaro». (rcz)

Il presidente Occhiuto: Su Reddito di Cittadinanza si poteva fare meglio

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, pur riconoscendo l’importante lavoro fatto dal Governo Meloni sul tema del lavoro, ha evidenziato come per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, «forse modelli differenti per pensare a quello che sarebbe avvenuto dopo la cancellazione del reddito di cittadinanza potevano essere praticati».

«Il giudizio delle agenzie di rating lo dimostra, così come lo dimostra il prestigio che è riuscita a costruirsi a livello internazionale. Quindi, sicuramente ci sono gli effetti di un’azione di governo che è stata molto importante», ha detto il governatore, evidenziando come, tuttavia, «alcune cose si poteva fare un po’ meglio».

«Io governo una Regione del Sud – ha ricordato – e credo che i dati del lavoro, negli incrementi degli occupati discendano anche dal fatto che si sia cancellato il reddito di cittadinanza, perché questo probabilmente rappresentava un disincentivo alla ricerca del lavoro stesso, però di poteva fare qualcosa in più, dando magari la possibilità di formare meglio chi deve collocarsi nel mondo del lavoro.
Lo dico anche perché in Calabria, così come in altre Regioni, la formazione professionale non ha mai sfornato un profilo utile al mercato occupazionale».

«Noi ad esempio stiamo cercando di investire 30 milioni di euro di risorse comunitarie – ha detto ancora – per far fare la formazione professionale direttamente dalle imprese, on the job, in modo che assumano i disoccupati o gli ex percettori di reddito di cittadinanza, facendoli lavorare eventuale in smart working o in co working».

Il presidente poi è passato a parlare del segretario del Pd, Elly Schlein, per cui ha «persino simpatia», dicendosi «convinto che molti del centrodestra si augurino che riesca a raggiungere un risultato dignitoso alle elezioni europee per rimanere alla guida del partito, proprio perché rappresenta la migliore assicurazione sulla vita per questo governo».

«Non sono molto d’accordo con il presidente De Luca – ha detto – rispetto alla possibilità di mettere insieme un’aggregazione che includa anche i Cinque Stelle e ricostruire un centrosinistra con queste leadership. La Schlein mi pare giochi solo di rimessa e sta caratterinzandosi per un’assoluta incapacità di proposta. Conte dovrebbe interpretare i sentimenti dei più arrabbiati, ma lo fa con la pochette, e credo che in futuro avrà più problemi che opportunità davanti a sé perché forse arriverà qualcuno come Di Battista che riuscirà a interpretare meglio gli antisistema, anche senza pochette».

Spazio, poi, alle elezioni europee: «Non credo che gli alleati europei di Salvini possano minare la credibilità del nostro governo», ha detto Occhiuto.

«Certo, io sono in totale disaccordo con quello che sostiene l’estrema destra in Europa – ha spiegato – ad esempio sugli immigrati o sui diritti civili, e ha ragione Tajani quando dice che con questi partiti non faremo mai alleanze nel Parlamento europeo, o quando prova schifo per chi afferma, come qualcuno ha fatto nell’Efd, che gli studenti disabili debbano stare in classi differenziate».

«Salvini può scegliere come fare meglio la campagna elettorale – ha proseguito – è assolutamente legittimo, ma non credo che la Lega sia l’Efd. Salvini è il leader di un partito che non direbbe mai le cose che sostiene qualcuno dell’estrema destra in Europa. Lo stesso Salvini è il leader di un partito che ha tra i suoi maggiorenti il ministro all’Economia Giorgetti, che si confronta quotidianamente in Europa senza poter essere tacciato di anti europeismo».

Occhiuto, poi, ha parlato della Cgil che, «con Landini in testa, sta svolgendo una funzione di supplenza nella mediocrità di altre leadership dell’opposizione».

«Però – ha aggiunto – credo che questo scontro tra governo e sindacato prima o poi dovrà trovare un luogo di compensazione, perché è difficile per l’esecutivo governare senza concertazione».

«Nella mia Regione molte delle iniziative migliori che ho assunto – ha ricordato – le ho prese grazie agli stimoli che mi hanno offerto i sindacati, anche perché rappresentano un pezzo importante del Paese. Credo che sia utile anche per la Cgil evitare di svolgere a lungo questo ruolo di supplenza rispetto alla politica, perché quando si rinuncia alla concertazione anche il sindacato si indebolisce, e quei lavoratori che oggi scendono in piazza vogliono che lo stesso sindacato riesca a ottenere qualche risultato per loro».

«Quando il sindacato si dimentica di rappresentarli – ha concluso – e svolge solo una funzione politica anche i lavoratori se ne accorgono. Credo sia utile anche per il governo recuperare presto un rapporto di confronto con i sindacati, la concertazione è uno strumento necessario per assumere decisioni». (rrm)

L’OPINIONE / Pasqualina Straface: Occhiuto subalterno? No, autorevole e rispettato

di PASQUALINA STRAFACE – Invece di tentare di governare una Cosenza sempre più allo sbando, l’ossessione del sindaco Franz Caruso sembra essere diventata quella di attaccare quasi quotidianamente – con zero argomentazioni e con teoremi fantasiosi – l’operato del presidente Roberto Occhiuto. Un atteggiamento davvero ridicolo.

Nell’ultima sua uscita Caruso accusa Occhiuto persino di essere subalterno nei confronti del governo nazionale. Due sono le opzioni: o il sindaco di Cosenza – vista la stagione – è stato vittima di un colpo di sole, oppure non legge i giornali e non segue in alcun modo il dibattito pubblico. Con Roberto Occhiuto finalmente la Calabria ha un governatore dalla riconosciuta autorevolezza, un presidente che tratta alla pari con i ministri e con Palazzo Chigi, tenuto in grande considerazione dalla stampa nazionale, e che gode della fiducia dei cittadini (è di pochi giorni fa il sondaggio de Il Sole 24 Ore che lo piazza quarto governatore più apprezzato in Italia, il più amato tra quelli del Mezzogiorno). Altro che subalterno… Roberto Occhiuto da un anno e mezzo si fa rispettare e porta a casa risultati straordinari per la nostra Regione.

E comunque, caro Caruso, semmai il presidente Occhiuto fosse subalterno al governo – e non lo è – sarebbe sempre meglio che essere subalterno a Gigino Incarnato. Il sindaco di Cosenza si faccia un esame di coscienza. (ps)

[Pasqualina Straface è consigliera regionale]

Occhiuto e Princi insediano il Tavolo tecnico per l’integrazione sociosanitaria

«Sono qui per augurarvi buon lavoro. É utile che ci sia un Tavolo che realizzi l’integrazione tra sociale e sanità, tra il sistema socio sanitario e quello socio assistenziale».

Lo ha detto il presidente della Regione e commissario ad acta della sanità, Roberto Occhiuto, intervenendo all’insediamento del Tavolo tecnico per l’approfondimento e l’attuazione delle politiche regionali in tema di integrazione sociosanitaria, coordinato dalla vicepresidente Giusi Princi.

«I servizi legati alla sanità, erogati dai distretti sanitari, sono spesso fatiscenti – ha aggiunto il presidente Occhiuto – e anche i servizi sociali erogati attraverso gli ambiti hanno bassi livelli di performance, se è vero come è vero che ci sono da anni centinaia di milioni di euro del Fondo sociale europeo che non vengono spesi. Oggi abbiamo sia le risorse della sanità – abbiamo dimostrato che c’è un avanzo di amministrazione di 200 milioni di euro – che le risorse del Fondo sociale europeo. Quindi, al di là delle iniziative di programmazione, si rende necessario intervenire sulle questioni organizzative e strutturali per rendere più performanti sia i distretti che gli ambiti. L’esperienza di questo anno e mezzo di amministrazione della Regione Calabria mi ha fatto capire che, spesso, non c’è alcun monitoraggio delle attività e degli indirizzi di programmazione, e che, in alcuni casi, esistono invece straordinari indirizzi di programmazione che però non si riesce a realizzare o che non trovano riscontro nelle attività messe in atto. Sono, pertanto, riconoscente a ciascuno di voi per il lavoro che svolgerete per consegnare ai cittadini calabresi servizi migliori, sia dal punto di vista socio sanitario che socio assistenziale».

La vicepresidente Princi ha evidenziato che il Tavolo per l’integrazione socio sanitaria è stato istituito per la prima volta in Calabria con apposito decreto n.74 del 3 marzo 2023 a firma del commissario ad acta Roberto Occhiuto e del subcommissario Ernesto Esposito.

«Nonostante la legge dell’integrazione socio sanitaria sia del 2000 – ha specificato – in Calabria gli ambiti non hanno mai dialogato con i distretti, non c’è mai stato alcun raccordo tra cura e riabilitazione, tra ospedale e territorio. Questo comporta che al momento oltre 300 milioni di fondi impegnati dalla Regione sul sociale e destinati agli ambiti non vengono spesi in quanto i distretti non hanno costituito le Unità di valutazione multidisciplinari. Questo, negli anni, ha determinato e continua a determinare, non solo la perdita delle risorse ma, soprattutto, il negare gli essenziali servizi di cura e assistenza alle persone più vulnerabili e la non erogazione dei finanziamenti a favore delle persone con disabilità. La prossima riunione del Tavolo è programmata per il prossimo 20 giugno. Intendiamo partire subito per recuperare il gap che ci distanzia dalle altre regioni e garantire alle categorie più vulnerabili i servizi essenziali delle prestazioni».

Il tavolo è composto da: Emma Staine, assessore regionale alle Politiche sociali e Trasporti, Roberto Cosentino, dirigente generale dipartimento Lavoro e welfare, Iole Fantozzi dirigente generale del dipartimento Tutela della salute e Servizi socio sanitari, Maria Bernardi, dirigente del settore Programmazione dell’offerta ospedaliera e sistema delle emergenze-urgenze, Saveria Cristiano, dirigente del settore Programmazione erogazione dei livelli essenziali di assistenza sociosanitaria-servizi socio assistenziali; Lucia di Furia, commissario straordinario dell’azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, Antonino Ferraiolo, responsabile dell’ambito territoriale di Catanzaro, Luciano Squillaci, portavoce del forum regionale terzo settore, Giorgio Marcello, ricercatore docente di sociologia generale del dipartimento di scienze politiche e sociali dell’Unical.

«Questo tavolo – ha rimarcato l’assessore Staine – avrà anche compiti di programmazione. Per fare ciò si dovrà partire dall’effettuare una mappatura completa dei bisogni e delle criticità che sono diversi a seconda dei territori. Su questo abbiamo deciso un cronoprogramma stretto, con obiettivi a medio e a lungo termine, elaborando con i dipartimenti Welfare e Salute delle linee di lavoro che saranno immediatamente operativi. Oggi si apre un nuovo percorso. È però doveroso ricordare che, nel tempo, anche in assenza di un tavolo tecnico per l’integrazione sociosanitaria, questa sfera è stata comunque colmata da altre attività, come il Fondo della non autosufficienza che noi usiamo sì per il sociale, ma che, in realtà, per il 50% è programmato per le Asp e per gli ammalati più gravi».

Al termine della riunione si è stabilito di iniziare a sviluppare, prima del prossimo incontro, le regole delle Unità di valutazione multidisciplinari, procedendo con una survey da effettuare sia in ambito sanitario che sociale per avere contezza delle professionalità presenti nei vari ambiti e distretti, allo scopo di gettare le basi programmatiche e finanziarie che permetteranno, per i prossimi anni, di favorire la collaborazione attiva, partecipata e condivisa tra tutti gli attori pubblici e del privato sociale. (rcz)

I consiglieri di maggioranza a Reggio: Minicuci ha ragione, Occhiuto chieda scusa

Il centrosinistra ha sottoscritto le dichiarazioni rese in aula dal consigliere Antonino Minicuci, chiedendo al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di scusarsi per le gravi mancanze evidenziate nei confronti della Città di Reggio Calabria.

«Ciò che sta avvenendo è gravissimo – ha evidenziato la maggioranza –. Su temi centrali come quello della sanità, dell’aeroporto, del trasferimento delle funzioni e delle deleghe alla Città Metropolitana, la Regione si sta dimostrando apertamente invisa al nostro territorio ed alla comunità reggina».

«Al Consigliere Minicuci abbiamo sempre riconosciuto la massima onestà intellettuale – hanno proseguito –. Le sue affermazioni certificano come ormai anche il centrodestra abbia compreso il grave atteggiamento di Occhiuto e della Regione Calabria nei confronti del nostro territorio. Dispiace che gli altri consiglieri di minoranza non abbiano saputo cogliere l’occasione di affermare la verità e si siano ad uno ad uno allontanati dall’aula, nell’imbarazzo generale, tentando di soffocare il dibattito generato dalle affermazioni del collega. Un atteggiamento gravissimo che ancora una volta svela la pochezza di uno sparuto gruppetto di consiglieri che antepone gli interessi dei capetti di partito all’interesse supremo che è il bene della nostra comunità».

«Da parte nostra – hanno concluso – intendiamo dar seguito all’indirizzo già fissato di proseguire le attività del tavolo di lavoro per il trasferimento delle deleghe. Condividendo pienamente la convinzione che Occhiuto debba chiedere scusa alla città, non solo per averla pubblicamente insultata dal palco di piazza Duomo, ma anche per tutte le gravi mancanze che stanno caratterizzando l’indirizzo politico regionale nei confronti del nostro territorio». (rrc)

Occhiuto risponde al PD: Governo non ha impugnato alcuna legge

È immediata la risposta del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, alle dichiarazioni del Partito Democratico, specificando che «il Consiglio dei ministri non ha impugnato alcuna legge Calabria».

«I consiglieri regionali del Partito democratico, presi nella foga di attaccare ad ogni costo il governo Occhiuto – ha detto il governatore – non sono neanche in grado di leggere i comunicati di Palazzo Chigi. Eppure non è impresa complessa, basta scorrere il testo del governo con un minimo di attenzione».

«Il Consiglio dei Ministri – ha spiegato – su proposta del Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini, ha esaminato 25 leggi delle Regioni e delle Province Autonome. Ha deliberato di impugnare 3 leggi – una della Regione Piemonte, una della Regione Valle D’Aosta, e una della Regione Molise – e di non impugnare altre 22 leggi regionali, tra cui due della Regione Calabria: la n. 18 dell’08/06/2022 ‘Modifiche alla legge regionale 20 aprile 2022, n. 10 (Organizzazione dei servizi Pubblici locali dell’ambiente)’, e la n. 24 del 07/07/2022 ‘Modifiche alla legge regionale 19 novembre 2020, n. 21 (Istituzione consorzio Costa degli dei)’».

«I consiglieri dem – ha concluso – hanno proprio bisogno di una vacanza, e forse anche di una visita oculistica». (rcz)

Il presidente Mancuso risponde a critiche di Saccomanno a Occhiuto: Immotivate e fuori luogo

Il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha definito «singolari, immotivate e fuori luogo  le dichiarazioni critiche del commissario della Lega, Giacomo Saccomanno rivolte all’on. Roberto Occhiuto».

«Anteporre il desiderio soggettivo di fare ‘notizia’ – ha proseguito – attraverso posizioni che possono apparire ‘controcorrente’ ma ché ad uno sguardo attento risultano prive del benché minimo fondamento logico e fattuale, agli interessi generali dell’aggregazione di cui siamo orgogliosamente parte e a cui i cittadini hanno affidato l’onore e l’onere di governare la Calabria, è decisamente sbagliato».

«Saccomanno parla a titolo personale e non certo a nome della Lega – ha continuato – che è parte integrante e protagonista di questa propositiva stagione politica regionale che tende, introducendo forti segnali di discontinuità col passato, a mettere la Calabria nelle condizioni di promuovere sviluppo sostenibile e crescita sociale.  Sicuramente non a nome mio che di quelle note stampa non condivido né la forma né la sostanza».

Mancuso, infatti, ha concluso ricordando che «il bene della Calabria è l’unico obiettivo delle azioni legislative e amministrative messe in campo dal Consiglio e dalla Giunta della Regione  dall’inizio della legislatura. Tutto ciò vale, ancora di più, come si evince dall’importante lavoro che si sta facendo per assicurare prospettive di futuro alla nostra comunità, se ci si riferisce all’azione politica, condivisa e innovativa, del Presidente della Regione». (rcz)