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REGGIO CALABRIA – Escursione di “Gente in Aspromonte” alla Fortezza di Stilo

REGGIO CALABRIA – Escursione di “Gente in Aspromonte” alla Fortezza di Stilo

L’associazione escursionistica “Gente in Aspromonte” propone, per domenica 10 marzo, un itinerario che riguarda la Fortezza di Stilo.

Di origine normanna, il Castello di Stilo è una vera e propria fortezza. Il suo scopo era quello di proteggere la città e tutto il territorio circostante dalle varie incursioni, susseguitesi nel corso dei secoli. Utilizzando una piccola monorotaia che risale il monte fino ad arrivare al castello stesso, si può ammirare un paesaggio mozzafiato che dà la possibilità di spaziare da Capo Spartivento fino a Crotone. Il Castello presenta una pianta quadrata con torri triangolari, circolari e rettangolari. Rimane poco oggi delle infinite costruzioni difensive all’interno del maniero, come per esempio le torri circolari che attorniavano il forte, munite di feritoie utilizzate per far rotolare i sassi e versare l’olio bollente, qualora i nemici si fossero avvicinati troppo alla fortezza. Dai tetti, grazie ad un favoloso gioco di tegole e tubi di coccio, veniva raccolta l’acqua piovana che era immagazzinata direttamente in una cisterna secondaria.

Si parte nei pressi di quella che è stata definita la chiesa più famosa del paese e una delle più belle della Calabria. É stata definita “mirabile fiore, sbocciato tra le rocce del Consolino mille e più anni fa, sorta nella terra santa del basilianesimo e del bizantinismo”; inoltre ha conservato il nome originale che vuol dire “universale”. La Cattolica è stata riconosciuta, da tutti i critici d’arte, un’opera unica nella particolarità della sua costruzione e del suo meraviglioso equilibrio architettonico. Risale al X sec. d.C., è di piccole dimensioni, a pianta quadrata sormontata da cinque cupolette adornate da bifore e monofore.

Si sale dolcemente lungo la Via Crucis e dopo 100 metri si prende una breve deviazione a destra sino ad arrivare al passo di Pietra Piana, con ampia veduta sullo Stilaro, ed in fondo su San Giovanni Theresti ed il Monastero dei SS. Apostoli; si ritorna indietro per riprendere il sentiero che ci porta al Castello e dopo qualche tornante si arriva alla S. Croce, dove nel periodo pasquale si svolge la Via Crucis e vi è un’ampia veduta su Stilo. Si sale dolcemente e dopo dieci minuti si arriva ad una delle porte del Castello (breve visita al Castello). Il Monte Consolino (701 m. s.l.m.) è un rilievo della Calabria sud–occidentale, appartenente alla catena delle Serre, che si innalza nella Vallata dello Stilaro.

Ai suoi piedi si trova il comune di Stilo, a valle tra il Consolino e il Monte Stella c’è il comune di Pazzano e infine il comune di Bivongi, vicino alla fiumara dello Stilaro. Dalla sommità del Consolino si gode un panorama stupendo che si offre a chi, dall’alto della cima, volge lo sguardo verso la Ferdinandea o verso le sottostanti valli silenziose e verdeggianti; queste zone hanno regalato l’ambiente ideale ai monaci greci che, sulle orme di San Basilio, si muovevano alla ricerca di luoghi rupestri e solitari per appagare la loro sete di Dio, ma spesso anche per sfuggire alla furia degli arabi e dei saraceni che minacciavano i paesi del Mediterraneo orientale.

Sul Monte Consolino sono presenti 16 laure monastiche bizantine con alcuni affreschi. La più importante è la grotta di Sant’Angelo. In essa si trova l’affresco rappresentante secondo l’Orsi il Redentore con i Santi Cosma e Damiano e per altri studiosi San Pietro e San Paolo abbracciati sotto la benedizione del Cristo (fonte Wikipedia).

Riprendendo il cammino si scende per qualche metro sino ad arrivare sul sentiero di Niceto, che qualche anno fa è stato percorso da Bivongi a Monte Consolino: qui il panorama spazia su Bivongi e su tutta la vallata dello Stilaro; si riprende il sentiero lungo il crinale del Consolino sino ad arrivare al Passo della Tramontana con ampia veduta su Pazzano e Monte Stella, si ritorna indietro per immetterci sulla sterrata che taglia il Consolino in due parti. Scendendo possiamo ammirare i muri a secco con pietra della zona, una vera opera di ingegneria naturale; dopo venti minuti si arriva al cimitero di Stilo e percorsi un centinaio di metri giungiamo al punto di partenza. (rrc)