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La Rete Umanità in Ricerca arriva a Cosenza

La Rete Umanità in Ricerca arriva a Cosenza

Domani fa tappa a Cosenza la Rete Umanità in rete Per il diritto d’asilo e la libertà in movimento – le nuove forme di governo delle migrazioni.

La rete di Umanità in ricercaè formata da associazioni e organizzazioni protagoniste e sensibili alla tematica delle migrazioni e ne fanno parte Agesci Zona Reventino, Associazione Arci Lamezia Terme/Vibo Valentia, Azione Cattolica Diocesi di Lamezia Terme, Associazione Comunità Progetto Sud, Associazione Mago Merlino, Fondazione Trame, InRete Cooperativa Sociale, Pax Christi-Punto Pace Lamezia Terme.

Si tratta di un cammino che sta attraversando l’Italia «che vuole spingere dal basso – si legge in una nota – il cambiamento del progetto, in via di approvazione, di nuovo patto che mira a frenare gli arrivi dei migranti, sentiti come minaccia alla fortezza Europa. Come Movimento Umanità in Ricerca troviamo disumano ed inconcepibile immaginare una zona franca, un cosiddetto non luogo dove esseri umani, dopo aver affrontato anni di viaggio pericoloso, verrebbero reclusi in attesa di vedere riconosciuti imprescindibili diritti umani».

«La nostra testimonianza – dicono dal coordinamento – vuole rafforzare quanto detto nella prima tappa calabrese, che ha visto la nostra città, Lamezia Terme, partecipare a questa marcia voluta dal Forum per Cambiare l’Ordine delle Cose a cui abbiamo convintamente aderito come Movimento Umanità in Ricerca».

Da un anno, dal naufragio di Steccato di Cutro del 26 febbraio 2023, questa rete sociale lavora costantemente.

«Nel nostro agire  – hanno detto ancora – c’è , da un lato, la volontà di superare le barriere dell’ indifferenza rispetto al dramma delle persone che attraversano il Mediterraneo e dall’altra la responsabilità di costruire coscienza civica e critica soprattutto tra i giovani rispetto al tema migratorio».

«È quello che abbiamo fatto con la tappa della road map di Lamezia, – hanno sottolineato – entrando nel Liceo Classico-Artistico Fiorentino grazie alla disponibilità e all’accoglienza del Dirigente Scolastico Nicolantonio Cutuli. L’incontro dello scorso marzo ci ha messo in dialogo con studenti e studentesse delle classi seconde. Con loro e con l’attivista del Forum Teresa Menchetti, ci siamo interrogati sul cosa e sul perché le persone sono spinte a migrare. Sui rischi ma anche sui sogni che inducono donne, bambini, uomini, in gruppo o da soli a intraprendere un “viaggio della speranza”».

«Con la nostra presenza porteremo a Cosenza l’esperienza della nostra rete e della nostra città –  hanno detto ancora gli attivisti di Umanità in ricerca –. Lamezia Terme è una città accogliente, non ostile all’ integrazione e inclusione degli stranieri che hanno scelto di viverci. Alcune esperienze virtuose del nostro territorio calabrese inducono anche ad attribuire importanza alla possibilità di una progettualità legata al recupero delle aree interne e a questo la politica non può non guardare».

«Vogliamo portare una testimonianza di una accoglienza possibile e giusta – hanno concluso – guardando al nostro territorio che da tale fenomeno può essere arricchito. Vogliamo dare una prospettiva possibile, un altro modo di guardare il futuro». (rcs)