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L’OPINIONE / Daniela Palaia: Con ricapitalizzazione Sacal rischio impostazione regione centrica

di DANIELA PALAIA – Il decreto “Coesione”, approvato nei giorni scorsi dal governo, consentirà il finanziamento del programma di investimenti previsto da Sacal e Sorical. Si tratta di aumenti di capitale da parte del socio pubblico nel limite massimo di 50 milioni di euro per l’anno 2024 e 25 milioni di euro per l’anno 2025 per ciascuna società.

Risorse destinate alla realizzazione di infrastrutture pubbliche o l’attuazione di un programma di investimenti già approvato, qualora le perdite, anche ultra annuali, risultino complessivamente assorbite in un piano economico finanziario approvato dall’autorità competente.

Una buona notizia, se non fosse che, per quel che riguarda Sacal in particolare, ad essa si accompagna una perplessità, per non dire un timore. Quello cioè di una impostazione regione centrica che rischierebbe di indebolire altri soggetti pubblici che fanno parte della compagine sociale e in particolare le Amministrazioni comunali. Perché, infatti, irrobustire la posizione della sola Regione piuttosto che spalmare il capitale?
La domanda appare legittima, anche perché essendo quello della popolazione il criterio del decreto per la ripartizione delle risorse tra le regioni, non si comprenderebbe la ragione per cui città come Lamezia e Catanzaro verrebbero ulteriormente indebolite sul piano delle scelte e della governance in generale. Parliamo di città popolose e in più connotate da fattori oggettivi, per cui l’una ospita sul proprio territorio l’aeroporto internazionale, l’altra è capoluogo di regione.
Ce n’è abbastanza, quindi, per chiedere alla regione di evitare la logica dell’Istituzione sola al comando, che è un principio tanto discutibile quanto dannoso per una realtà come la Calabria che più di altre ha bisogno di partecipazione e comunità di intenti tra Istituzioni nell’esclusivo interesse del territorio. (dp)
[Daniela Palaia è consigliera comunale di Catanzaro]