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A Reggio riunione in Prefettura per l'incendio di Palmi

A Reggio riunione in Prefettura per l’incendio di Palmi

È necessario che la popolazione interessata dall’incendio di Palmi sia costantemente informata dell’evolversi della situazione. È quanto emerso dalla riunione convocata dal Prefetto di Reggio Calabria, Clara Vaccaro, per analizzare lo scenario determinatosi a seguito dell’incendio sviluppatosi lo scorso 13 luglio presso l’impianto di smaltimento rifiuti ex Ra.Di. s.r.l. nel Comune di Palmi e che è stato spento dopo sei giorni.

Al tavolo hanno partecipato Referenti del Commissariato di P.S. di Palmi, dell’Arma dei Carabinieri, del Nucleo Operativo Ecologico (Noe), del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (Nippaf), dei Vigili del Fuoco, della Città Metropolitana, dell’Asp, dell’Arpacal dei Comuni di Palmi, Goia Tauro e Taurianova, nonché la Curatela Fallimentare della Ra.Di. e la Società gestore dell’impianto Poly2Oil.

I rappresentanti di Arpacal hanno comunicato che è in corso un continuo monitoraggio della qualità dell’aria, mediante campionatori dislocati sul territorio di Palmi, Gioia Tauro, Rosarno, Polistena e Laureana di Borrello, che non hanno evidenziato un apprezzabile aumento dei parametri relativi a sostanze nocive e, pertanto, hanno escluso, allo stato, possibili rischi per la popolazione.

Hanno evidenziato, inoltre, di aver commissionato uno studio sulla direzione dei venti, finalizzato a individuare i punti di ricaduta dei fumi e consentire così di prelevare in maniera mirata campioni di suolo per la successiva analisi.

Anche l’Asp non ha segnalato particolari criticità, raccomandando unicamente di procedere ad un accurato lavaggio della frutta e degli ortaggi raccolti nelle zone interessate, prima di consumarli

Intanto a Taurianova l’Arpacal ha raddoppiato le centraline per la misurazione della qualità dell’aria dopo l’incendio di Palmi. L’apparecchiatura rileverà il grado di inquinamento, per capire se e quanto stiano incidendo nell’entroterra della Piana di Gioia Tauro gli effetti del rogo fino a martedì 23 luglio.

L’intensa attività di monitoraggio locale, frutto del dialogo costante che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Roy Biasi ha attivato con la Prefettura e l’organismo di controllo, è tesa ad affrontare all’insegna della trasparenza le preoccupazioni manifestate dalla cittadinanza sin da sabato scorso. 

L’attuale fase, che dal punto di vista operativo è seguita dal vice sindaco con delega all’Ambiente, Antonino Caridi, prosegue sul campo quell’attività istituzionale che il Comune ha avviato immediatamente e nelle stesse ore in cui l’incendio è divampato, con la pronta emissione di una ordinanza che ha indicato le prime precauzioni che i cittadini hanno potuto seguire. 

«Nel vertice tenuto in Prefettura – ha spiegato il sindaco Roy Biasi – abbiamo appreso che essendosi affievolita l’emissione di fumi dall’area dell’incendio, e non essendoci fiamme attive ma solo pochi focolai che covano sotto le ceneri, il sistema di controllo attivato è volto soprattutto all’indagine sulla composizione interna delle polveri per capire l’esatto grado della loro nocività. Ecco perché è importante che in due punti del territorio comunale, baricentrici per tutto il comprensorio della Piana, sia stata fatta questa campionatura che serve a generare un modello utile per tutti i Comuni, non solo per Taurianova». 

Il sindaco Biasi, che sta seguendo costantemente le attività operative sia tramite i report del vice sindaco Caridi sia nel contatto con il tavolo di crisi formato in Prefettura, sta garantendo la massima collaborazione per cogliere in maniera scientifica la fondatezza di un allarme che ormai dura da una settimana. 

«Ringrazio l’Arpacal per l’immediato riscontro alle nostre richieste –  ha detto il sindaco Biasi – volto a definire una mappatura del rischio aereo in tutta la Piana, ricevendo garanzia che questa fase non completerà il lavoro che serve, essendo previsto anche un monitoraggio degli effetti della caduta sul terreno delle polveri».

«Bisogna rispettare – ha concluso – l’esatta portata dell’allarme sociale, senza alimentare un inutile allarmismo, e per farlo l’unico modo che abbiamo a disposizione è avere informazioni certe sui rischi per la salute e l’ambiente, assicurando una guardia alta, noi come rappresentanti delle istituzioni insieme ai cittadini che devono continuare ad osservare le regole igieniche impartite per l’uso dei prodotti della terra solo dopo un’accurata pulizia. La mia amministrazione con lascerà nulla d’intentato per far rientrare la crisi senza lasciare dubbi di sorta nella popolazione». (rrc)