«Il governatore Roberto Occhiuto non trascuri gli impegni assunti con le lavoratrici e i lavoratori calabresi in merito alle questioni ancora aperte della Vertenza Calabria». È quanto hanno chiesto i segretari generali di Cgil Calabria, Cisl Calabria e Uil Calabria, rispettivamente Angelo Sposato, Tonino Russo e Mariaelena Senese, sottolineando come «ad oggi, infatti, non abbiamo riscontro del promesso incontro con il ministro per l’esame e la risoluzione della vertenza Abramo ricacciando i mille operatori ed operatrici del call center, insieme alle loro famiglie, in uno stato di totale incertezza rispetto al proprio futuro. Un futuro che ancora oggi, dopo anni di attese, risulta contrassegnato da insostenibili incertezze».
«Nessuna risposta, poi – hanno proseguito i sindacalisti – abbiamo ricevuto per quanto riguarda il prossimo futuro dei tirocinanti di inclusione sociale per i quali avevamo chiesto l’attivazione di tavoli di confronto a Roma con un’attenzione mirata su queste vicende, nella convinzione che non si possa continuare con le proroghe, dobbiamo avviare la contrattualizzazione per la quale servono 60 milioni di euro, 5 non bastano».
«Torniamo a ribadirlo – hanno aggiunto – se non si trovano risposte anzitutto sui tavoli nazionali, avremo un’emergenza che si chiama emergenza occupazionale perché parliamo di un bacino di quasi 6.000 lavoratori.
Sul tavolo della Cittadella, però, sono rimaste aperte altre problematiche: da quella legata alla bonifica del Sin di Crotone a quella inerente il trasporto pubblico locale».
«E proprio quello del ritardo infrastrutturale – hanno proseguito – vero e propria tara che pesa sulle spalle dei calabresi e delle loro richieste di mobilitò, potrebbe diventare un freno allo sviluppo della Calabria ed un’arma a doppio taglio per una stagione turistica che si prevede di grande respiro per il territorio regionale».
«Quando, però, per giorni la Calabria rimane isolata lungo la tratta ferroviaria rispetto al resto del Paese – hanno detto ancora – quando gli aeroporti stentano a decollare e quelli che si sono aperti a nuove esperienze trasportistiche appaiono frenate per il rincaro dei prezzi dei biglietti, quello che pare concretizzarsi è il rischio di isolare questa regione finendo per assestarle un colpo mortale economico e sociale. Non vorremmo che, in questo settore, il passaggio di deleghe in giunta possa rappresentare un rallentamento sul piano pratico e degli interventi programmati».
«Un mese è passato dall’ultimo incontro a Catanzaro – hanno concluso –, un mese durante il quale le lavoratrici ed i lavoratori calabresi interessati da vertenze senza fine sono ricaduti, in maniera inaccettabile, nel limbo delle incertezze. Il tempo delle proroghe non è procrastinabile, adesso è giunto il momento di dare risposte concrete a questi lavoratori e alle loro famiglie al fine di evitare l’esplosione di una vera e propria bomba sociale». (rcz)