di FILIPPO MANCUSO – Il ciclone temporalesco ha provocato vittime, frane e allagamenti, evidenziando, ancora una volta, la continua evoluzione dei fenomeni atmosferici attraverso i cambiamenti climatici ed il fragile assetto idrogeologico in cui versa il nostro Paese. Immagini drammatiche sono arrivate, in particolare, dalla Liguria, dall’Emilia Romagna e dalla Calabria, dove si sono registrate notevoli difficoltà sulla viabilità stradale: un tratto dell’autostrada A2 tra Pizzo e Lamezia Terme è stato chiuso a causa di allagamenti, mentre addirittura una macchina è stata ingoiata da una voragine apertasi sulla strada statale “280”: i passeggeri sono rimasti, per fortuna, illesi.
Non posso non evidenziare come le forti piogge continuino a cancellare ingenti investimenti pubblici e privati ed interi progetti di vita. In particolare, non sono eccezioni gli eventi alluvionali che colpiscono annualmente la Calabria, danneggiando paesaggi, case, aziende, strade. Per questo, oltre alle polemiche del giorno dopo, bisogna sostenere con forza la cultura della prevenzione e del contrasto al dissesto idrogeologico, attraverso azioni mirate per ciò che riguarda l’etica dell’ambiente, la cultura del territorio ispirata alla tutela, ed il rispetto e mitigazione degli impatti ambientali.