In scena questa sera, a Castrovillari, alle 22.00, al Teatro Sibarys, lo spettacolo Alfonsina Panciavuota del Teatro Dallarmadio.
Lo spettacolo – consigliato ad un pubblico adulto – è scritto ed interpretato da Fabio Marceddu. Ideazione scenica e regia sono a cura di Antonello Murgia.
Siamo in una Sardegna del secondo dopoguerra, periodo in cui alla crisi legata alla caduta del regime si aggiunge la crisi del sistema. È in questo scenario che si sviluppa la tragedia personale di Alfonsina Panciavuota, classe 1932, l’ultima di nove figli, venduta a 10 anni come serva al padrone della miniera, Caterino Spinetti. Quattro lunghi anni di soprusi e abusi che segneranno indelebilmente il resto della sua vita. Alfonsina porta sulle spalle tutto il peso di una memoria proletaria offesa, riuscendo però a trovare la forza per opporsi e tentare di cambiare il proprio destino.
Fabio Marceddu affronta la storia di una delle tante “pance vuote” di quegli anni, costruendo un personaggio capace di parlare direttamente alle coscienze di un pubblico che non ha più memoria di quando “i figli si vendevano come bestie” perché erano troppi, o di quando la terra e la casa erano gli unici beni capaci di dare dignità alle persone. Un feroce viaggio alla scoperta della parte in ombra della nostra società, raccontata tra bisbigli e sussurri. Alfonsina Panciavuota è un inno agli ultimi, un corale a voce sola, quello di una donna che è tutte le donne. Donne che nei secoli hanno sopportato e sopportano in silenzio la subalternità imposta della loro condizione femminile, lasciando andare – quasi rassegnate, come se fossero colpevoli – la propria libertà di scegliere. (rcs)