di SANTO STRATI – C’era una volta il comizio: il candidato saliva sul palco, arringava la folla (?) salutava stringendo un po’ di mani e se ne andava. Il candidato di Forza Italia Mario Occhiuto, attuale sindaco di Cosenza, ha rivoluzionato il concetto di comizio mediandolo con l’insegnamento della tv: tanti incontri ravvicinati con la gente, i cittadini, con cui dialogare, esporre programmi ed ascoltare critiche e suggerimenti in diretta. Questa strategia di comunicazione sta, peraltro, dando ottimi risultati. Occhiuto sta raccogliendo molti consensi ovunque si presenti col suo “show” elettorale (in verità molto sobrio e garbato): sono incontri ravvicinati con i cittadini che vogliono riappropriarsi (se qualcuno gliene offre la possibilità) del piacere della politica, ovvero del dialogo diretto con chi sta nel Palazzo, per capire, valutare, decidere. Mario Occhiuto e il suo progetto di “rigenerazione urbana” da applicare a tutto il territorio della Calabria convincono buona parte dei calabresi che vanno ad ascoltarlo: è un segnale positivo che indica come sia possibile riavvicinare alla politica la gente, come si possa riaccendere la passione politica e risvegliare qualche entusiasmo.
Occhiuto, come gli altri candidati alla Cittadella di Germaneto (che intervisteremo nelle prossime settimane) guarda alla vera maggioranza che conta in Calabria, quella degli astenuti. Gente comune, ma anche professionisti, imprenditori, universitari, delusi dalla politica, ovvero dal modo di fare politica che ha contraddistinto gli ultimi anni, che non vanno proprio a votare. Alle passate elezioni del 23 novembre 2014 sono stati più della metà degli aventi diritto al voto (55,93% per l’esattezza) gli elettori che hanno disertato le urne, ovvero circa il 15% in più rispetto alle precedenti consultazioni (quando vinse Scopelliti). Facile intuire che chi intercetta una cospicua parte di questi elettori che non vogliono più andare a votare fa un terno al lotto e ipoteca seriamente la vittoria. Per Occhiuto conterà, crediamo, però anche la sua indovinata campagna di comunicazione che sta producendo ampio consenso. Salvo imprevisti e colpi di scena, la sua strada per Germaneto è quasi tutta in discesa, ma il percorso è comunque accidentato e bisognerà vedere se l’alleanza di governo tra dem e grillini avrà qualche replica anche in Calabria, con qualche figura in grado di raccogliere consensi anche trasversali.
Mario Occhiuto, però, deve guardarsi dal cosiddetto “fuoco amico” in quanto i suoi veri avversari non sono gli antagonisti delle altre parti politiche, ma i suoi amici e compagni di partito e di coalizione. Non è un mistero che la sua candidatura non vada giù, per esempio, ai fratelli Gentile o all’ex sen. Piero Aiello, e che venga continuamente messa in discussione anche da chi ha siglato, tanti mesi fa, a Roma, la sua designazione. Inoltre, il sindaco di Cosenza ha qualche “grattacapo” giudiziario che potrebbe quantomeno imbarazzarlo, ma il suo programma è concreto e meritevole di attenzione. I suoi detrattori lo contestano su tutto, ma nessuno può negare la straordinaria trasformazione che ha saputo dare a Cosenza in questi anni da sindaco: era una cittadina sonnecchiosa con una buona e quotata Università e alcune rendite da far risalire ai suoi grandi uomini politici Giacomo Mancini e Riccardo Misasi, oggi è una piccola metropoli che guarda all’Europa e mostra una grande vitalità in ogni campo. Se Occhiuto riesce a fare per la Regione un decimo di quello che ha fatto per Cosenza, i calabresi dovranno essergli eternamente grati. C’è anche chi contesta la storia del dissesto del Comune di Cosenza, finora evitato e sempre in agguato, ma le opere pubbliche che erano ferme da anni sono state sbloccate e molte sono già una bella realtà. I cosentini, o almeno una buona parte che vive in centro, sono imbufaliti per i disagi nel traffico provocati dai lavori in città, ma le arrabbiature passano, le opere restano.
Nella lunga intervista che Mario Occhiuto ha concesso a Calabria.Live, il candidato governatore espone il suo programma e mostra di avere le idee molto chiare sulle cose da fare. La vera battaglia del futuro governatore, chiunque esso sia, sarà quella contro la burocrazia: ci sono fondi europei che vanno perduti per cattiva gestione delle carte, per insipienza, per colpevole incapacità di burocrati che lasciano scadere i termini e s’impegnano a scoraggiare qualsiasi iniziativa imprenditoriale di privati e soprattutto di giovani. Il lavoro sarà l’obiettivo principale del nuovo governatore e Occhiuto espone la sua progettualità (è un architetto, ricordiamolo) rivelando senso pratico e tanta voglia di fare. Da Viterbo, dove è riunito lo stato maggiore di Forza Italia, probabilmente oggi verrà la conferma definitiva della sua candidatura unica, non solo per gli azzurri, ma per tutta la coalizione di centro destra: l’unità dei tre attori in campo dovrebbe garantire il successo. Auguri. (s)
P.S: Questa intervista (e le altre che seguiranno) non sono spot elettorali: Calabria.Live non parteggia per alcuno, se non per i calabresi e la Calabria tutta. Chiunque ha idee da presentare, argomenti su cui ragionare, troverà qui una piazza aperta e disponibile a diffondere, nella dialettica del confronto, opinioni e proposte. La Calabria ha bisogno di concretezza, non di parole vuote che, ormai, per fortuna, non riescono ad incantare più nessuno. La sfida alle prossime regionale non va giocata sui nomi, ma sulle idee e su propositi realizzativi per far crescere la nostra terra, per dare finalmente un futuro (in casa) ai nostri ragazzi, per trasformare la Cenerentola del Mezzogiorno nella California d’Europa.