Catanzaro piange la scomparsa di Cesare Mulè, «una delle personalità migliori della politica e della cultura catanzarese».
Giornalista, storico, poeta e uomo di cultura, Mulè, ha svolto attività politica ricoprendo la carica di sindaco nelle file della Democrazia Cristiana dal 1978 al 1980, e si è impegnato come esponente del mondo cattolico anche nel sociale.
L’amministrazione comunale ha organizzato la camera ardente per domani, domenica 17 gennaio, dalle ore 10.30 alle ore 14.30, nella sala consiliare della Provincia.
In considerazione delle prescrizioni anti-Covid, per evitare assembramenti e consentire il massimo distanziamento, sarà consentito solo un rapido saluto al feretro. Condoglianze sono state espresse anche dall’intera giunta comunale.
Cordoglio è stato espresso dal sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, che ha ricordato Mulè come «uomo delle istituzioni, che ha servito da sindaco dal febbraio 1977 al gennaio 1981, ma anche vicepresidente della Provincia negli anni ’70, fondatore della prima Pro loco di Catanzaro e promotore di diverse, importanti iniziative a carattere culturale o finalizzate allo sviluppo socio-economico del territorio, Mulè è stato un punto di riferimento per generazioni di catanzaresi anche con la sua costante, certosina e puntuale opera di storico, come solo una persona realmente innamorata di questa città poteva fare. La sua scomparsa priva il capoluogo di una figura assolutamente autorevole».
«Il mondo della cultura cittadina è in lutto – ha dichiarato l’assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro, Ivan Cardamone – per la scomparsa del professore Cesare Mulè. La sua opera di amministratore lungimirante, ma soprattutto di personalità che ha intensamente amato questa nostra città, resterà scolpita per sempre nei suoi lavori, nei suoi scritti, nei suoi libri. In particolare, la sua ‘storia di Catanzaro’ è un testo che tutti i cittadini, soprattutto i più giovani, dovrebbero leggere per riscoprire le radici storiche e culturali di Catanzaro».
«La nostra città – ha concluso Cardamone – si riscopre, all’inizio del 2021, più povera e privata di una grande intelligenza. L’amministrazione dovrà trovare il modo di valorizzare e promuovere questa figura di intellettuale prestato alla politica che così tanto ha dato alla città».
«Senza Cesare Mulè perdiamo uno dei nostri punti di riferimento, una memoria storica della città di Catanzaro, che ha amato fino all’ultimo istante, un faro per il nostro lavoro incentrato sulla necessità di rafforzare le radici della comunità» ha dichiarato Alessandra Lobello, ella commissione comunale Toponomastica, presieduta dall’assessore ai Servizi demografici.
La commissione ha espresso un “profondo dolore” e inviato le condoglianze alla famiglia. Mulè è stato per decenni uno dei più importanti componenti della commissione. Condoglianze anche da parte del responsabile dell’ufficio Toponomastica del Comune, Sergio Viapiana.
«Con la morte di Cesare Mulé scompare un impareggiabile promotore culturale, che ha donato generosamente un insostituibile contributo d’amore per la nostra terra» ha dichiarato Luigi Stannizzi, vicepresidente del sindacato Libero Scrittori Italiani sez. Calabria.
«Mulé – ha aggiunto – componente nazionale del Sindacato Libero Scrittori Italiani, ha speso la sua vita alla scoperta di poeti, scrittori, pittori, scultori, storici, musicisti, attori, registi; artisti di ogni campo. Ha valorizzato tutti quelli che lo hanno incontrato sulla sua lunga strada di impegno culturale e sociale».
«L’intera Calabria, soprattutto ora – ha concluso – deve dare segni concreti di gratitudine verso la sua opera straordinaria andata avanti per tutta la vita». (rcz)