Il consigliere regionale della Lega, Pietro Molinaro, ha evidenziato che «nei boschi della Sila sono sempre di più le piante infestate di larve e bruchi, dotati di peli altamente urticanti che provocano “la Processionaria del Pino”».
«L’aspetto più preoccupante di questa emergenza – ha spiegato – è la pericolosità, per l’uomo e per gli animali, che se malauguratamente li toccano, possono costringere le persone al pronto soccorso e gli animali dal veterinario. Si vedono, proprio in queste settimane, nidi bianchi della processionaria sui rami più alti che, una volta giunti a maturazione cadono e il bruco peloso in file ordinate percorre sentieri e strade. Il parassita è molto pericoloso per le piante, provoca defogliazione e disseccamenti spesso totali con il rischio concreto che l’albero attaccato dal parassita, se non viene adeguatamente curato con tempestività muore; questo, è un danno irreversibile ad un patrimonio di straordinaria valenza ambientale con ripercussioni anche sulle attività economiche ed un evidente conseguente effetto deterrente sul turismo».
«Però – ha ricordato – vige la lotta obbligatoria e una seria attività preventiva consente di salvare le piante e mettere in sicurezza la salute delle persone. Come prescrive sia D.M. 30/2007 del Mipaf e ribadito con Dgr 93/2012, adesso è, il periodo giusto per intervenire. Infatti, le prescrizioni sanitarie indicano come tempistica: in inverno tra dicembre e febbraio, e poi a fine estate, nella seconda metà di settembre; l’adozione dei provvedimenti necessari è demandata al Dirigente del Servizio Fitosanitario Regionale che deve porre in atto, i provvedimenti necessari».
«A tal proposito – ha detto ancora – vista la pericolosità e anche per evitare interventi fai-da-te –ha detto ancora – ho sollecitato il Dipartimento agricoltura e Calabria Verde, poiché la rimozione e lotta meccanica, devono essere eseguiti da professionisti con l’utilizzo di prodotti fitosanitari o lotta microbiologica».
«La disinfestazione – ha chiarito l’esponente politico – è a carico del proprietario delle piante infestate, di chi possiede un’area verde, degli amministratori condominiali e i proprietari di boschi sono tenuti a compiere ogni anno delle ispezioni accurate per verificare l’eventuale presenza dei parassiti procedendo all’immediata eliminazione».
«Enti Pubblici e Regione sono, per la stragrande parte, proprietari dei boschi. Ritengo – ha concluso – che prima che la problematica sfoci in un’autentica calamità e continui a creare apprensioni nella popolazione occorra un urgente piano con interventi specifici, ampi e diffusi». (rcs)