Salvare il turismo in Calabria riaprendo, anche, i locali. È questa la parola d’ordine che Coldiretti Calabria ha dato per rilanciare uno dei pilastri della nostra regione che, ogni anno, ha attratto viaggiatori provenienti da ogni regione e parte del mondo. Quindi, per l’Ente, bene l’entrata in vigore del pass vaccinale il prossimo 15 maggio ma, con esso, deve esserci anche una riapertura dei locali.
Coldiretti, infatti, ha già spiegato che «l’assenza di turisti stranieri e italiani ha un impatto pesante sulla loro sopravvivenza legata alla storia e all’economia dei territori, che sono il simbolo della grande creatività, tradizione, qualità e sicurezza alla base del successo del Made in Calabria» e che «il crollo del turismo straniero in Calabria ha causato un buco di oltre 300 milioni nelle spese dei viaggiatori dall’estero. La mancanza di vacanzieri si trasferisce a valanga sull’insieme dell’economia per il crollo delle spese per, alimentazione, alloggio trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Il cibo è la voce principale del budget delle famiglie in vacanza, con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola».
«Per questo – afferma la Coldiretti – è indispensabile che avanzi la campagna di vaccinazione e diminuiscano il numero dei contagi; aspetti che consentono di riprendere una nuova normalità; fronti che devono essere particolarmente curati in questa fase decisiva nella quale i turisti orientano la scelta delle località per le vacanze alla vigilia del Bit di Milano (Borsa Internazionale del Turismo) che, seppur digitalmente e aperto al pubblico, punta a mostrare agli operatori del settore le migliori offerte del mercato turistico nostrano. Tropea poi, eletta quest’anno borgo dei borghi è il passepartout del nostro turismo».
«Attualmente – ha sottolineato la Coldiretti – essendo in zona arancione pesa sull’economia calabrese la chiusura di oltre 15mila tra ristoranti, bar, pizzerie e agriturismi che complessivamente contano su 32668 addetti che operano nella Regione e pesa anche il limite fissato del coprifuoco alle 22 per tutti, sia nelle città che nelle campagne e nelle località turistiche. Il solo sistema agrituristico in Calabria può contare su circa 350 strutture operanti con 12200 posti a tavola e circa 1500 posti letto».
«Il cibo batte l’alloggio, ed è diventato – sostiene la Coldiretti – la voce principale del budget delle famiglie in vacanza. Il cibo rappresenta, per molti turisti, la principale motivazione del viaggio perché possiamo contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della produzione agroalimentare che ha contribuito a mantenere nel tempo un territorio con paesaggi di una bellezza unica. La spesa in vacanza per il cibo lo scorso anno per la pandemia Covid, è scesa di oltre il 60%, il minimo da almeno un decennio, e gli effetti delle difficoltà delle attività di ristorazione si sono fatti sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare, con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco».
«In alcuni settori, come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato. Senza turismo, sono a rischio anche i 269 tesori alimentari tradizionali dei borghi d’Italia custoditi da generazioni dagli agricoltori e salvati per sostenere la rinascita del Paese, 13 prodotti Dop, 6 Igp, 9 vini Doc e 10 Igt».
«L’assenza di turisti stranieri e italiani ha un impatto pesante sulla sopravvivenza di tesori agroalimentari unici al mondo legati alla storia e all’economia dei territori, che – ha sottolineato il Presidente i Coldiretti Calabria, Franco Aceto – sono il simbolo della grande creatività, tradizione, qualità e sicurezza alla base del successo nel mondo. Una patrimonio da salvare che non ha solo un valore economico, ma anche storico, culturale ed ambientale e che garantisce la sopravvivenza della popolazione anche nelle aree interne più isolate». (rrm)
[foto tratta dal video promozionale della Riviera dei Cedri, courtesy Nik Channel Youtube]