Lunedì 19 luglio, a Portigliola, alle 21.30, al Teatro Greco Romano, in scena I giganti della montagna, dramma di Luigi Pirandello adattato e diretto dal regista locrese Bernardo Migliaccio Spina.
L’evento rientra nell’ambito della rassegna teatrale 2021 del Festival del Teatro Classico Tra Mito e Storia.
L’evocativa rappresentazione, interpretata da Francesco Origlia, Marilena Futia, Annalisa Giannotta, Giuseppe Sgambellone, Rinaldo Marzano, Fabiola Schirripa, Salvatore Galluzzo, Mariachiara Spadari e Yonoris Marizan, sarà resa ulteriormente suggestiva dalle scenografie ideate da Kelevra e dalle musiche originali di Carlo Frascà, due elementi in grado di valorizzare al meglio l’estro del regista di Malanova – storia di amore e magia, L’uomo del gas e del docu-film Uvafragola, che ha scelto per il terzo anno il nostro Festival per la prima della sua nuova opera teatrale.
I giganti della Montagna racconta di un gruppo di disadattati troverà rifugio in una villa chiamata La Scalogna, all’interno della quale incontrerà la compagnia della contessa, gruppo di attori in procinto di mettere in scena la pièce teatrale (anch’essa di Pirandello), La favola del figlio cambiato. Il mago Cotrone suggerirà allora alla contessa che guida la compagnia di attori dandole il nome, di andare a rappresentare l’opera dinanzi ai giganti della montagna, uomini dal potere immenso presso i quali sarà richiamato il principio di metateatro usato da Pirandello in diverse sue opere.
I personaggi de I giganti della montagna si lasceranno trasportare come bambini dalle parole del mago Cotrone, che regala spremute di concetti e delinea la consistenza delle maschere facendo vivere la poesia nelle emozioni degli spettatori. La villa della Scalogna, dunque, rappresenterà un contenitore di Umanità, il dietro le quinte in cui i personaggi potranno finalmente raccontarsi all’autore con tutte le loro loro fragilità e paure. I personaggi porteranno in scena l’energia che si esprime nella trasformazione, quel passaggio tra l’infanzia e l’età adulta in cui la vita inizia a chiedere il conto e a mostrarsi definitiva, il punto mediano tra religione e bellezza. (rrc)