A Gasperina si è celebrata la Giornata Mondiale del Rifugiato, con il concerto di Boto Cissokho, organizzato dal Comune di Gasperina e Fondazione Città Solidale Onlus, attraverso il SAI “Nostra Signora di Guadalupe”.
Ad introdurre la serata il sindaco di Gasperina Gregorio Gallello che ha messo in evidenza come l’esperienza dell’accoglienza sia stata una fonte di ricchezza per tutta la comunità ed è per questo che durante la crisi in Afghanistan ed ancor prima di quella Ucraina che l’amministrazione comunale ha inteso richiedere l’ampliamento del progetto anche ai nuclei familiari per ulteriori 20 posti:«Stasera siamo ancora una volta insieme in questa meravigliosa cornice per ricordarci di come sia importante perseguire l’accoglienza come segno soprattutto di carità. Un valore che io sento fortemente e che trova le sue radici nell’amore».
A seguire l’intervento di Padre Piero Puglisi, Presidente di Fondazione Città Solidale, che si è soffermato sul valore di una società che sia veramente multiculturale e che viva e respiri un’aria nuova proprio in virtù della ricchezza che risiede nel diverso da noi: «Le esperienze che viviamo quotidianamente nelle nostre strutture e nelle comunità che le accolgono ci parlano sempre di più di un’inclusione che va dai più grandi ai bambini che frequentano le scuole del territorio. Ritengo sia indispensabile puntare ancora di più sull’accoglienza e sulle buone prassi».
Dopo gli interventi si è entrati nel vivo della serata con il concerto di Cissokho che ha permesso ai presenti di vivere le atmosfere africane attraverso suoni e parole del suo paese di origine, il Mali. Momenti che hanno visto protagonisti anche gli ospiti delle varie strutture gestite da Fondazione Città Solidale, attraverso balli e canti che hanno coinvolto tutti i presenti.
La serata è stata anche l’occasione per far conoscere un nuovo progetto che sta portando avanti Fondazione Città solidale insieme ad altri partener, “Never Alone”, che prevede azioni dirette e di volontariato in favore di neomaggiorenni stranieri che dopo il raggiungimento del diciottesimo anno hanno ancora bisogno di una guida e di un supporto che li possano aiutare nel lungo processo rivolto all’autonomia. (rcz)