Sono stati presentati, a Saline Joniche, i primi interventi per la rifunzionalizzazione del Porto di Saline, promossa dal Sindaco di Montebello Jonico Maria Foti, dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Mario Mega e dal Professore della Mediterranea Felice Arena.
Presente anche il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace che, nel suo intervento, ha evidenziato come «credo sia il momento di tornare a parlare del Progetto Agapi, una cosa bella ed importante, immaginata in maniera lungimirante, un progetto che tiene insieme lo sviluppo di tutta l’area ed in generale che può costituire un valore aggiunto per tutto il territorio metropolitano».
«Da parte nostra – ha aggiunto – c’è una disponibilità a mettersi attorno a un tavolo e ragionare, ma è chiaro che il Governo deve dare una risposta, immaginando una linea di finanziamento differente rispetto a quella inizialmente pensata che non è andata a buon fine. Il primo step presentato quest’oggi, grazie allo studio realizzato dall’Università, che punta alla rifunzionalizzazione del porto di Saline, è certamente una buona notizia. Bisogna continuare a lavorare in questa direzione, operando in sinergia tra i vari Enti coinvolti, anzitutto sul tema della Zes, che diventa dirimente per attrarre investimenti su questo territorio».
«Su temi centrali come lo svuotamento delle fiumare e dell’erosione costiera come Città Metropolitana non abbiamo competenze dirette – ha aggiunto Versace – ma riteniamo sia comunque necessario fare il massimo, al di là della confusione normativa, perchè a questi territori, che per lungo tempo hanno subito un’attività di urbanizzazione selvaggia e poco sostenibile, bisogna dare delle risposte concrete. E noi vogliamo stare vicini ai Comuni, alle amministrazione che costituiscono il primo avamposto e riferimento per la cittadinanza».
«Come Città Metropolitana stiamo facendo un grande lavoro sul tema del ripascimento delle coste, per avere delle spiagge più sicure ed attrattive dal punto di vista turistico. Nel caso di Saline questo prescinde dal progetto sul porto che non inficia in alcun modo ciò che stiamo facendo. È uno studio fondamentale – ha evidenziato – sul quale bisogna lavorare, cogliendo l’invito da parte dei tecnici ad utilizzare anche lo strumento delle Zes. Rispetto a qualche anno fa sono stati fatti dei passi in avanti, oggi esiste un Commissario, ma è chiaro che bisogna lavorare di più e meglio, a partire da aree come questa, o ad esempio quella di San Gregorio, che sono due poli fondamentali sui quali lavorare».
«Non è assurdo che quanto di buono sta accadendo sul retroporto di Gioia Tauro potrebbe accadere anche qui a Saline – ha concluso –. Naturalmente in un contesto diverso, soprattutto dal punto di vista ambientale, ma che può diventare ugualmente appetibile, dal punto di vista commerciale e turistico». (rrc)