A Reggio è crollato un pezzo del Ponte Sant’Anna. La denuncia è arrivata dal consigliere comunale e presidente della Commissione controllo e garanzia, Massimo Ripepi, ricordando come siano passati «tre anni e due mesi» dalle interrogazione fatte al sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, per conoscere le condizioni strutturali del ponte Sant’Anna».
«Nonostante le infinite sollecitazioni per avere risposte, questa mattina, Reggio Calabria si sveglia con un pezzo del ponte crollato e la città congestionata nel traffico! Per giunta, con l’imminente apertura delle scuole e l’incertezza sulla sicurezza dell’infrastruttura: il caos è annunciato!», ha detto Ripepi, ricordando come «quasi ero io a fare allarmismo (questa l’accusa che mi hanno rivolto i colleghi di maggioranza) eppure, con oggi, è chiaro che il ponte Sant’Anna sia divenuto uno dei tanti simboli dell’incapacità amministrativa di Falcomatà di garantire la sicurezza e il benessere della città».
«Ho convocato riunioni con la commissione controllo e garanzia – ha proseguito – incontrato assessori e dirigenti, presentato interrogazioni scritte al sindaco, senza mai ricevere risposte concrete. Abbiamo utilizzato ogni mezzo a nostra disposizione, comprese le dirette Facebook, per mostrare a tutti la reale condizione del ponte. Ogni giorno, migliaia di cittadini mettono a rischio la loro vita attraversandolo o percorrendo la strada sottostante, senza che l’Amministrazione muova un dito», ha ricordato il consigliere Ripepi, aggiungendo: «oggi, l’ennesima prova dell’incuria: un altro pezzo del ponte si è sgretolato proprio nel punto più pericoloso, costringendo a bloccare urgentemente il traffico nelle ‘bretelle’ lato sud».
«Questo è solo l’ultimo di una serie di segnali inequivocabili – ha ribadito – che dimostrano la pericolosità della struttura, ma, come al solito, l’Amministrazione preferisce chiudere gli occhi e turarsi la bocca per non dare risposte per loro sconvenienti, tanto basta un buon comunicato stampa imbastito dal potentissimo ufficio stampa-propaganda per confondere le idee agli ignari cittadini reggini».
«Sì, perché quale sicurezza dovrebbe trasparire da un sindaco e i suoi assessori – si è chiesto il consigliere – che più volte ci avevano rassicurato sulla presunta sicurezza del ponte? Io allarmista? Ero semplicemente preoccupato per la sicurezza dei cittadini, e ora i fatti parlano chiaro. La verità è che non possiamo più aspettare: ogni giorno che passa, il rischio di un disastro aumenta ancor più paradossale e clamorosa la situazione, se consideriamo che nel marzo 2023, l’assessore ai lavori pubblici Rocco Albanese dichiarava tranquillamente in un’intervista che ‘il ponte è stato messo in sicurezza per scongiurare la caduta di calcinacci’, rassicurando i cittadini sul fatto che la parte ammalorata era stata spicconata e che ‘non dovrebbero esserci problemi’».
«In una Reggio sempre più tragicomica – ha detto ancora – voglio ricordare che già nell’estate del 2021 avevamo chiesto i dati strutturali del ponte Sant’Anna, dati che il sindaco Falcomatà si è ben guardato dal fornirci. In tre anni non è arrivata nemmeno una risposta concreta, e questo silenzio è inaccettabile. Non possiamo permetterci di ignorare un problema di tale gravità! Proprio per questo motivo, convocherò nuovamente la Commissione controllo e garanzia per affrontare la questione e ottenere finalmente le risposte che attendiamo da troppo tempo. La sicurezza dei cittadini non può essere messa in secondo piano, e non ci fermeremo finché non vedremo un intervento immediato e risolutivo».
«Il tempo delle chiacchiere è finito. La situazione – ha concluso il presidente della commissione controllo e garanzia Ripepi – è grave e non possiamo più permettere che l’Amministrazione continui a prendere alla leggera un problema di questa portata… anche e soprattutto perché, visto come ci hanno rassicurato sul ponte di Sant’Anna ed i frutti sono stati evidenti, con quale credibilità ci rassicureranno su tutte le altre problematiche come ad esempio l’emergenza strutturale delle scuole? Ognuno tiri le proprie conclusioni».