Amalia Bruni rischia di non entrare in Consiglio regionale della Calabria, a causa del mancato rispetto delle normative vigenti sulla parità di chance e di accesso alle cariche. Nello specifico, si tratterebbe di aver violato di due giorni il termine per l’aspettativa lavorativa obbligatoria per la candidatura.
Ciò è emerso dalla delibera dell’Asp di Catanzaro, dove la scienziata prestava servizio come medico di ruolo, che ha concesso l’aspettativa lavorativa «per motivi personali» datata il 1° settembre, quando, invece, la decorrenza richiesta dalla Bruni indica la data del 6 settembre, due giorni dopo il termine previsto. (rrm)