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Ad Altomonte Gioacchino da Fiore incontra Ildegarda Di Bingen

Ad Altomonte Gioacchino da Fiore incontra Ildegarda Di Bingen

di LISA MONTANARI – Si concluderà sabato 3 maggio, ad Altomonte, la 33esima edizione dei Convegni in omaggio a Ildegarda di Bingen, ideato e promosso da Maria Sonia Baldoni, “La Sibilla delle Erbe”, fondatrice e divulgatrice del Circuito “Casa delle Erbe” .

Le tre giornate di formazione, organizzate da Elvira Di Scipio e Michela Spalletta, sono dedicate all’incontro ideale tra la monaca benedettina, vissuta tra l’XI e il XII secolo, e Gioacchino da Fiore, monaco, filosofo, di “spirito profetico dotato” come ci ricorda Dante nella Divina Commedia, abate calabrese vissuto tra il X e l’XI secolo.

I due mistici, seppur appartenenti a generazioni e contesti diversi vissero in quegli anni di transizione tra l’Alto Medioevo e il Basso Medioevo successivo. Entrambi costituiscono figure molto singolari e dal contributo preziosissimo in varie aree del sapere.

La possibilità di conoscere o approfondire il simbolismo delle loro visioni in un’esperienza non solo teorica, ma anche immersiva è un’opportunità molto ricca sia per chi si approccia per la prima volta allo spessore di queste due figure, sia per chi già ne conosce il profondo valore. HIldegard von Bingen, insignita del titolo di dottore della Chiesa nel 2012, era nota già alle autorità politiche e religiose del suo tempo per il suo carisma nell’esprimere il proprio fuoco spirituale attraverso la visione e integrando molteplici strumenti per portare guarigione al corpo e allo spirito di chi ne necessitava. Impiegò a questo fine la conoscenza delle erbe e la preghiera, ma anche la danza, la musica, i cristalli in una modalità che oggigiorno potremmo definire olistica, perché teneva conto del benessere dell’individuo nel suo insieme.

Il convegno vuole accompagnare i partecipanti a fare esperienza di tutti questi elementi col susseguirsi di conferenze e laboratori esperienziali alla portata di tutti. Anche i momenti dedicati ai pasti sono pienamente integrati con lo spirito della formazione. La ristorazione è a cura della famiglia Barbieri (tra cui ricordiamo Laura, promotrice dell’evento sul territorio insieme al consigliere comunale Giuseppe Capparelli), che proporrà piatti tradizionali calabresi ispirati alla cucina ildegardiana. Maria Sonia Baldoni, esperta di Ildegarda e formatrice in tutta Italia di riconoscimento delle erbe spontanee metterà la sua competenza al servizio delle erbe del luogo e illustrerà l’utilizzo delle tisane, mentre Laura Barbieri e Rosa Groccia introdurranno al tema della trasformazione delle erbe insieme al chimico Gianni Musillo, maestro distillatore di oli essenziali, che proporrà un percorso olfattivo.

La ginecologa e psicoterapeuta Rosa Brancatella illustrerà il valore fitoterapico dei rimedi di Ildegarda per la salute della donna e, in aggiunta, Vittorio Caminiti, del Museo Nazionale del Bergamotto, descriverà le caratteristiche della pianta principe del territorio calabrese. Diversi rimedi erboristici di Ildegarda erano preparati col vino. Ad un’altra eccellenza locale, la realtà archeoenologica di Gabriele Bafaro, è affidato questo tema. All’appello tra gli strumenti della monaca guaritrice mancano i cristalli, delle cui qualità e utilizzo parlerà Fabrina Buccolini, e i colori, che saranno raccontati nella dimensione simbolica rispetto all’importante tema della Viriditas da Ida Lo Sardo e Michela Spalletta e nella dimensione vegetale dei pigmenti da Maria Puliatti.

La dimensione artistica della Santa sarà rappresentata ogni giorno grazie alle danze sacre di Floriana Cataldo e al canto e alla musica di Dionisia Cudalb, immancabilmente ispirati a Ildegarda.

Il convegno vedrà un’ ingente presenza dei rappresentanti delle istituzioni locali, in primis del consiglio comunale di Altomonte che ospita l’evento. Nella giornata iniziale Giuseppe Riccardo Succurro, presidente del Centro Internazionale di Studi gioacchiniti, ha fatto dialogare il simbolismo di Gioacchino da Fiore e le visioni mistiche di Ildegarda di Bingen introducendo il pubblico alla potenza di questo incontro, mentre il medico nucleare Carmen Romor attingendo alla dimensione quantistica saprà stimolare i partecipanti ad intuire perché l’apporto di due monaci così lontani nel tempo possa essere tanto valido ancora oggi sia su un piano filosofico sia su un piano di vita quotidiana. Le giornate di studio avranno termine sabato 3 maggio nel primo pomeriggio.

Come moderatrice del convegno, non posso che darvi appuntamento ad Altomonte per incontrare Gioacchino e Ildegarda.