«La Regione continua ad utilizzare un peso e due misure sul territorio calabrese e naturalmente il peso minore lo attribuisce alla zona del crotonese mostrandosi nei nostri confronti la consueta matrigna che abbiamo imparato a conoscere negli anni». È quanto ha denunciato la deputata del M5S, Elisabetta Barbuto.
«Quale altra valutazione, infatti – ha aggiunto – potremmo effettuare alla luce delle ultime notizie che giungono da Reggio Calabria in merito allo stanziamento di ulteriori fondi regionali – rispetto alle somme derivanti dagli oneri di servizio – in favore dello scalo aeroportuale Tito Minniti? Non possiamo che essere contenti per l’aeroporto di Reggio Calabria e per gli amici reggini, ma continuiamo a chiederci perché anche nei nostri confronti non si adotti lo stesso criterio e la stessa tempestività. Perché la Regione , considerata la situazione dell’aeroporto crotonese presso il quale la Ryanair ha recentemente deciso di ridurre il volo da e per Bologna, non ha deciso di agire altrettanto tempestivamente offrendo un giusto ed integrativo sostegno economico dei voli per evitarne il taglio?».
«Perché la Regione, nonostante le sia stata fatta esplicita richiesta in tal senso – ha proseguito – non è intervenuta per ripristinare il volo per Norimberga che aveva dato ottima prova ed è, invece, stato spostato da Crotone su Lamezia Terme? Non era il Presidente che aveva addirittura risposto positivamente all’idea di un volo per l’Albania da Crotone proposto dal Presidente della repubblica albanese in visita in Calabria nel mese di aprile di quest’anno? Ma se non è stato possibile ripristinare il volo per Norimberga, figuriamoci programmare una nuova rotta per l’Albania! Misteri che continuano a rimanere irrisolti e riguardano sempre Crotone».
«È sempre ed esclusivamente a causa dell’atteggiamento omissivo della Regione che, ancora oggi – ha detto ancora – dall’aeroporto di Crotone non si vola per Roma o per altre rotte con regolare frequenza. Ricordo, infatti, che l’utilizzo proficuo dei nove milioni postati in legge di bilancio del 2019 durante il primo governo Conte, è stato impedito proprio dalla stessa Regione che all’epoca impiegò circa un anno per fornire al Ministero i dati richiesti per la celebrazione della conferenza dei servizi e per il vaglio della Commissione europea. Con la conseguenza che quando la gara fu celebrata eravamo in piena pandemia e nessun vettore ritenne remunerativo e conveniente partecipare al bando Enac».
«Si dovrebbero tutti rendere conto – ha sottolineato Barbuto – di come abbiamo lavorato in questi anni per invertire la tendenza e cercare di assicurare a tutto il territorio le medesime opportunità. Ogni qual volta abbiamo portato a casa un risultato, invece di combattere al nostro fianco, a livello locale si è sempre cercato di ostacolare il lavoro svolto. Eppure non chiediamo niente di più e niente di meno rispetto agli altri territori, chiediamo la medesima attenzione perché i soldi dei calabresi vengano spesi in maniera equa. Non esistono figli e figliastri».
«Ed i vertici regionali – ha aggiunto – dovrebbero ricordare che hanno assunto il gravoso incarico di amministrare l’intera regione non solo quelle zone che “casualmente” sono a loro vicine politicamente. Questa non è la politica in cui mi riconosco. Spero, quindi, vivamente che i crotonesi abbiano uno scatto di orgoglio e non abbiano più intenzione di prestarsi ad essere utilizzati per le elezioni dai consueti venditori di fumo e poi abbandonati come di consueto. Venditori di fumo che oggi, in prossimità delle elezioni, si sono tutti svegliati con entusiasmo e che vanno riconosciuti e isolati».
«Che sappiano, invece, i nostri corregionali riconoscere – ha concluso – chi ha sempre lavorato e continua a lavorare seriamente nel loro interesse e nell’interesse della Calabria tutta e che lo dimostrino esprimendo il loro voto per chi non ha mai cessato di combattere nonostante mille difficoltà». (rp)