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Filippo Diaco

Al calabrese Filippo Diaco il Premio Internazionale “Don Benzi 2020”

Prestigioso riconoscimento per il calabrese Filippo Diaco, di Calopezzati, a cui è stato assegnato il Premio Internazionale Don Oreste Benzi.

Il Premio, istituito dalla bFondazione Don Oreste Benzi, viene assegnato, annualmente, «ad una personalità vivente, ad una Associazione o ad un Ente in attività che, senza distinzione di sesso, nazionalità, religione o appartenenza a forze politiche, si sia particolarmente distinto nell’ambito di vita o nel settore dove si trovi ad operare, a favore delle persone che la nostra società malata ancora emargina, sfrutta o ritiene un inutile “scarto”, non riconoscendo in ognuna di esse l’inviolabile dignità della persona umana, creata ed amata da Dio».

Diaco, che è già presidente delle Acli provinciali di Bologna, è stato premiato ex aequo con l’inglese Margaret Archer, già Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze sociali, in quanto «entrambe queste figure di laici – si legge nelle motivazioni della giuria – seppure in contesti e con ruoli diversi, hanno avviato un cambiamento interno alla società in risposta all’urgenza della liberazione delle vittime di tratta: l’una aprendo una struttura di accoglienza per donne, a sue spese non avendo un riconoscimento del governo inglese, l’altro spronando all’interno delle Acli un’attenzione nel reinserimento sociale delle donne migranti vittime di violenza e di tratta».

Nello specifico, «Filippo Diaco – si legge ancora nelle motivazioni – è un giovane laico attivo nelle Acli di Bologna, in qualità di vicepresidente provinciale, con un’attenzione alta per l’educazione delle giovani generazioni su questo tema a partire dall’esperienza degli sportelli di consulenza delle Acli, delle attività di sensibilizzazione e impegnato a livello sociale e politico, in un confronto aperto con la città».

«Sono stupito ed orgoglioso di questo inaspettato riconoscimento – ha detto Filippo Diaco, raggiunto dalla notizia –. Il premio è, in realtà, per tutte le Acli di Bologna. Da diversi anni, ormai, i nostri sforzi progettuali e di innovazione sono orientati all’inclusione sociale e lavorativa delle donne fragili, siano esse straniere, vittime di tratta o di violenza. Molte sono, ormai, le attività dell’Associazione dedicate ad esse, perché crediamo che la vera innovazione sociale passi proprio dal welfare femminile» ha detto il vincitore.

«Con l’Associazione Papa Giovanni XXIII – ha aggiunto –abbiamo condiviso diverse battaglie ed iniziative, negli ultimi anni. Ho grande ammirazione per il lavoro dell’Associazione e del suo fondatore. Le Acli restano a disposizione per lavorare ancora, insieme, per il Bene Comune».

«A tutta la Papa Giovanni e, in particolare – ha concluso – al Responsabile generale Giovanni Paolo Ramonda va tutta la mia più sincera gratitudine». (rrm)