All’Università della Calabria sarà attivato il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia Td (Tecnologie digitali) – classe di laurea LM-41.
La Giunta regionale, presieduta dal presidente f.f. Nino Spirlì, infatti, ha dato parere favorevole all’attivazione del corso, che prenderà il via a decorrere dall’anno accademico 2021-2022, all’Università della Calabria, come sede amministrativa, interateneo con l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro.
La delibera, approvata su proposta dell’assessore regionale all’Istruzione, Sandra Savaglio, si fonda sulla considerazione che «il corso di laurea fornirà, in aggiunta alla formazione medica, competenze che permetteranno ai futuri specialisti di sfruttare le opportunità che lo studio delle nuove tecnologie sta portando anche nel campo medico».
Il provvedimento tiene anche conto della possibilità che il corso di studio, «che si pone come unico per innovazione specifica, possa aumentare l’offerta formativa del territorio calabrese, con un conseguente innalzamento dell’indice di attività degli atenei coinvolti».
«Finalmente, anche in Calabria arriva una disciplina di punta che applica la tecnologia alla salute. Sono felice – ha commentato l’assessore Savaglio – perché parliamo di una realtà consolidata in tanti Paesi avanzati del mondo, una disciplina da cui dipenderanno più alte probabilità di occupazione e che offrirà nuove direzioni di ricerca innovativa a favore della salute delle persone».
«Con l’istituzione della facoltà di medicina all’Università della Calabria e lo sviluppo a nord dell’area urbana, è logico che il nuovo ospedale debba sorgere nell’area prospiciente l’Unical» ha dichiarato il sindaco di Rende, Marcello Manna, a margine dell’incontro con il Rettore dell’Unical, Nicola Leone.
«Con l’implementazione del nuovo assetto urbanistico – ha detto il primo cittadino – attraverso la realizzazione dello svincolo autostradale a Settimo e della stazione ferroviaria tra Rende e Montalto, si andrà a offrire un servizio essenziale in una zona strategica in vista della città unica. Bisogna avere una visione chiara sul futuro: l’attuale ospedale ha cento anni, il nuovo nosocomio deve essere pensato per i prossimi cento».
«La nuova facoltà di medicina – ha spiegato – è stata pensata come integrata alle nuove tecnologie digitali legate all’ingegneria informatica e alla intelligenza artificiale. Al momento in Italia solo Humanitas e Politecnico di Milano hanno sviluppato tale progetto, ma è privato. L’Università della Calabria sarà la prima a offrire un servizio pubblico ai propri studenti garantendo, con costi accessibili, il diritto allo studio”, ha spiegato il rettore che ha aggiunto: “nonostante sia una scelta politica quella della ubicazione dell’ospedale, siamo pronti ad accogliere a braccia aperte qui il nuovo nosocomio».
«È questa la summa di un lavoro che portiamo avanti da tempo come amministrazione comunale: abbiamo sempre ritenuto in questi anni di governo che le eccellenze all’interno dell’università andassero valorizzate e che l’Unical debba continuare a dialogare con il territorio in maniera sinergica. Ne è un chiaro esempio la collaborazione nata con l’equipe del professore Salvatore Andò, che ci ha permesso di realizzare una campagna di screening nelle nostre scuole e a proporre l’app Unical Smart Campus per il tracciamento del Covid. Auspichiamo che non solo nell’emergenza, ma soprattutto nella normalità tale sinergia sia implementata. Plaudiamo al lavoro svolto da Leone e dal senato accademico che, con l’istituzione della facoltà di medicina, sono riusciti a realizzare un risultato che darà lustro a tutta la Calabria», ha concluso il primo cittadino che ha annunciato a breve l’incontro sulla realizzazione del nuovo ospedale con il commissario Asp La Regina e il presidente f.f della regione Spirlì.
Durante la riunione si è anche discusso della prossima realizzazione della città dello sport ad Arcavacata: presto, infatti, si avvieranno i lavori per il primo lotto che prevede una pista di atletica, strutture di supporto e due campi da padel per una superficie di circa 100 ettari.
Giudizio negativo, sul nuovo corso di laurea, il consigliere comunale di Catanzaro, Eugenio Riccio, definendola «una decisione che, di fatto, comporterà un ulteriore depotenziamento dell’Ateneo catanzarese e della sua facoltà di medicina».
«Su questo tentato e riuscito “golpe” – ha proseguito – insieme ad altri colleghi consiglieri, avevo inviato formalmente, lo scorso dicembre, una richiesta di risoluzione da discutere in Consiglio comunale unitamente alla vicenda Sant’Anna Hospital e alla situazione più complessa della sanità catanzarese. Purtroppo, e non ne capiamo i motivi, quella risoluzione fu trattata solo parzialmente in aula, tagliando fuori dal dibattito proprio il “caso” dell’istituzione di un corso di laurea interateneo in medicina e chirurgia che danneggerà Catanzaro e la sua vocazione formativa. La classe politica e dirigente, nonché i vertici dell’Umg, avrebbero dovuto difendere, rafforzare e valorizzare la facoltà di Medicina facendo le barricate contro i tentativi, da diversi anni messi in pratica, di creare cloni inutili e dispendiosi duplicando l’offerta. Tra l’altro, questa “generosità” vale sempre a senso unico: mai finora abbiamo potuto assistere ad un’analoga duplicazione, ad esempio, di corsi di ingegneria, architettura, lettere e filosofia da Cosenza a Catanzaro».
«Nella risoluzione avevamo, perciò – ha concluso – chiesto un immediato confronto con il Rettore per fare chiarezza su questa decisione. Nel silenzio e nell’inerzia generale, si è consumato un nuovo “scippo” a danno del Capoluogo sul quale è necessario che ci si assuma la responsabilità atteso che chi è designato a rappresentare la città non debba avere come unico scopo la risoluzione dei problemi personali e di lavoro». (rcs)