Anci Calabria, a margine del Comitato Direttivo, è emersa la «forte preoccupazione in ordine agli interventi che devono essere predisposti e che riguardano i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza».
«Ci troviamo – viene spiegato nella nota del Comitato direttivo – dinanzi ad uno scenario preoccupante che mina la stabilità dei governi locali. Il Pnrr rappresenta per il sud d’Italia una occasione irripetibile per ridurre – se non colmare – l’ingiusto divario esistente sotto diversi profili tra le diverse realtà territoriali del paese. Ancor per le amministrazioni comunali calabresi che hanno mobilitato le proprie dotazioni e attinto ad ogni risorsa disponibile per attivare gli interventi (dalla progettazione all’avvio e realizzazione delle opere) per mutare le condizioni di vita delle popolazioni residenti nei propri territori, già fortemente tentate ed indotte all’abbandono e migrazione, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza significa sviluppo e innovazione».
«Per questo esprimiamo preoccupazione crescente – si legge – a tale situazione di stallo corrisponde infatti un rallentamento delle attività che devono essere avviate con scadenza imminente. Sarebbe questo un danno irreparabile in termini di tempistiche degli interventi e delle azioni che rappresentano una opportunità di sviluppo su mobilità sostenibile, politiche per le nuove generazioni, salute, inclusione, digitalizzazione, istruzione e ricerca. Allo stato attuale, infatti, la gran parte delle missioni, misure e programmi contenute nel Pnrr hanno raggiunto il livello decisionale della individuazione dei beneficiari con le amministrazioni locali protagoniste di consistenti iniziative destinate a mutare l’immagine del territorio ed a cambiare il funzionamento dei più essenziali servizi rendendoli più efficienti».
«La crisi finanziaria che attanaglia i comuni calabresi sempre più coinvolti in situazioni di dissesto e predissesto – conclude la nota – deve essere fermata. Si pone un “problema Calabria” anche a livello nazionale. Auspichiamo, pertanto, una piena ripresa delle attività che consenta agli amministratori locali di proseguire in tutta serenità la propria azione di ricostruzione e cambiamento auspicati». (rcz)