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Bando Borghi

Bando Borghi, la protesta degli imprenditori turistici del Basso Jonio calabrese

Proprio nella giornata di ieri, l’Eurispes pubblicava un’approfondimento, a cura di Maurizio Lovecchio, direttore della sede calabrese, sulla Regione Calabria che, in poche parole, spiegava che la Regione Calabria non sa spendere i Fondi Ue. Nella stessa giornata, l’Associazione degli Operatori Turistici “Riviera e Borghi degli Angeli” è tornata a farsi sentire proprio su un bando regionale, nello specifico per la Valorizzazione dei Borghi della Calabria ed il Potenziamento dell’offerta turistica e culturale, di cui l’Associazione e gli imprenditori del basso jonio calabrese non hanno notizie sulla sua evoluzione procedurale.

L’Associazione Riviera e Borghi, tra le altre cose, proprio nelle scorse settimane e mesi, per mezzo di alcune iniziative a mezzo stampa, comunicazioni formali via PEC ed anche un incontro diretto avuto con l’assessore regionale Fausto Orsomarso, ha più volte sollecitato riscontri e risposte certe in tal senso, ponendo l’accento sull’importanza dello sblocco di tale bando con relativi fondi per l’economia e imprenditoria turistica regionale e, invece, «dopo quattro anni dal varo dell’iniziativa – ha spiegato Francesco Leto, presidente dell’Associazione Riviera e Borghi – non se ne sa ancor nulla».

«Assistiamo, forse  – ha proseguito il presidente Leto – all’eutanasia di questa bando, presentato prima come modello ed ora portato verso un nulla di fatto, con un presunto e discutibile “congelamento” dei suoi fondi, o addirittura verso una sua potenziale morte assoluta per come si apprende in questi ultimi giorni dalla stampa regionale e nazionale».

«Oggi – ha aggiunto – dopo la nostra lettera e comunicazione pubblica del maggio scorso, indirizzata ed inoltrata direttamente all’attenzione della governatrice Jole Santelli e dell’assessore regionale Fausto Orsomarso, sempre più imprenditori ed operatori turistico-culturali fanno riferimento a noi e ci hanno chiesto notizie e speranze, o proposto di autoconvocarci in assemblea ed unirci in attività di protesta per adire anche per vie legali ma, purtroppo, non possiamo che ripetere di brancolare nel buio, di assistere al totale ed assurdo oblio. Si continua a non aver auto nessuna risposta ufficiale, nemmeno dopo una roboante edizione del Tg3 Regionale, andata in onda lo scorso giugno, in cui nei titoli si annunciavano importanti novità sul Bando Borghi da parte del vicepresidente della Regione Calabria, Antonino Spirlì, salvo poi assistere ad un nulla di conseguenzialmente concreto».

«Vi pare che un imprenditore in Trentino Alto Adige – ha incalzato Francesco Leto – debba aspettare un ciclo economico di circa 4 anni per decidere come investire e/o intraprendere un nuovo progetto aziendale o di riqualificazione e rilancio turistico della propria struttura ricettiva e/o attività di servizi turistici?? Urge sbloccare questa incresciosa situazione e sbloccare le graduatorie, aggiornando i potenziali ammessi al bando visto che i meccanismi prevedono che si usi anche il proprio capitale laddove ammessi. Invece, siamo costretti a perdere il ciclo di una altra stagione di lavoro in eterna attesa come su un binario morto. Certamente, in questo modo, la Calabria non ne esce con una immagine competitiva ed il nostro comparto perde delle importanti opportunità, così come rischiano di perderle borghi calabresi che in questi anni hanno investito molto sulla qualificazione ed innalzamento degli standard qualitativi dei propri sistemi turistici locali con processi pazienti ed importanti di internazionalizzazione dell’offerta turistica-culturale ecc.».

«Pertanto, dopo essere stati più volte sollecitati, – ha aggiunto il presidente Francesco Leto – oggi stiamo raccogliendo le varie voci di malcontento e sconforto dei nostri colleghi, e ci uniamo alle testate giornalistiche e mass-media le cui voci di protesta pienamente condividiamo. Anziché dare messaggi positivi e aiutare chi vuole intraprendere progetti innovativi e ambiziosi per il progresso della Calabria, la politica calabrese continua purtroppo a frenare importanti progetti strategici di sviluppo turistico e culturale delle nostre aree e dei nostri territori. Territori che vivono anche di “turismo”, come ad esempio quello del Basso Ionio Calabrese che è riuscito – in questi ultimi anni e con un’attività di animazione territoriale dal basso – ad unire le forze creando partnership tra pubblico e privato ed arrivando altresì a presentare alla Regione Calabria (grazie alla L.R. 2/2019) una proposta ufficiale (Gennaio 2020) di costituzione e riconoscimento di un Distretto Turistico Regionale di turismo di qualità di respiro nazionale ed internazionale».

1Il nostro lavoro va però avanti – ha concluso il presidente di Riviera e Borghi – poiché crediamo in quel che facciamo e proponiamo da anni con una prospettiva di lavoro precisa. Oggi intendiamo protestare pubblicamente restando in ogni caso proattivi e pronti al confronto per una giusta e celere risoluzione dell’annosa questione, provando sempre ad allargare il fronte e le reti di cooperazione tra gli imprenditori turistici per far fronte comune per il rilancio della Calabria e del Basso Ionio Calabrese e provando assieme ad uscire da questo impasse di burocrazia e incertezza amministrativa inspiegabile».

A chiedere di fare chiarezza sulla mancata approvazione della graduatoria definitiva del bando regionale «che attribuisce 136 milioni di euro che la Regione targata Mario Oliverio aveva impegnato», è stato il consigliere regionale del Partito Democratico, Libero Notarangelo, spiegando che «la preoccupazione dei sindaci dei tanti splendidi borghi calabresi, che attendevano con ansia quelle risorse per puntare sul rilancio delle aree interne, è scoppiata assieme alle indiscrezioni insistenti sul fermo burocratico dell’iter di assegnazione e ancora di più sulle intenzioni dell’attuale maggioranza al governo di spendere quelle risorse diversamente».

«Restando ai dati – ha spiegato il consigliere regionale – dopo la pubblicazione della graduatoria provvisoria a mezzo decreto dirigenziale che risale allo scorso mese di gennaio, ad oggi – mese di settembre – ci sono ancora 361 dei 404 comuni calabresi e 2321 imprenditori che non hanno alcuna notizia dell’assegnazione delle risorse del Bando “Valorizzazione dei Borghi, Progetto Strategico dei Borghi della Calabria ed il Potenziamento dell’offerta turistica e culturale per i Comuni».

«Che fine hanno fatto – ha proseguito Notarangelo – le rassicurazioni del vicepresidente della Giunta regionale Spirlì in merito all’immediatezza della fruibilità delle risorse in questione? Quali sono i reali motivi per cui tutto è fermo?».

«Soprattutto in questo momento così complicato per l’economia – ha continuato il consigliere regionale del PD – permettere alle amministrazioni locali di aprire cantieri significherebbe dare un segnale di speranza per il futuro e prima ancora avere concrete opportunità di lavoro da offrire nell’immediato sul territorio».

«E nello stesso tempo – ha concluso – metterebbe in campo una visione strategica che attraverso la riscoperta della storia, della cultura, dell’identità dei luoghi e la valorizzazione dell’ambiente e dell’enogastronomia porterebbe i borghi ad essere protagonisti di una innovativa fruizione di turismo sostenibile, realizzando sul campo risposte concrete di contrasto all’abbandono e all’isolamento. La Regione, quindi, risponda con chiarezza con il dovuto rispetto che si deve ai cittadini e alle istituzioni: che fine farà il Bando Borghi?». (rrm)