;
biesse e regione per liberi di scegliere

Biesse e Regione Calabria insieme per portare “Liberi di Scegliere” nelle scuole calabresi

Portare, nel nuovo anno scolastico, in tutte le le Scuole calabresi di ogni ordine e grado, il progetto Liberi di Scegliere. È questo l’obiettivo della sinergia tra Biesse – Associazione Culturale Bene Sociale e l’Assessorato al Welfare della Regione Calabria.

La presidente Bruna Siviglia, infatti, ha incontrato in Cittadella regionale l’assessore regionale al Welfare Gianluca Gallo e la dott.ssa Alba Battista, per la Pubblica istruzione della Regione Calabria, per il Progetto Biesse Giustizia e Umanità Liberi di Scegliere, partito da Reggio Calabria nel 2019 ed oggi diventato un percorso nazionale grazie al giudice Roberto Di Bella che, con Liberi di Scegliere da lui ideato, ha rivoluzionato la Giustizia Minorile.

«Nei prossimi giorni – ha riferito la presidente Siviglia – seguirà un’altro incontro per definire concretamente questa nuova collaborazione tra L’associazione Biesse e la Regione Calabria. Il format Biesse Giustizia e Umanità Liberi di Scegliere, con il patrocinio della Regione Calabria, nel nuovo anno scolastico dovrà entrare in tutte le scuole calabresi di ogni ordine e grado nelle ore di educazione civica. In tutti gli istituti scolastici si parlerà di Liberi di Scegliere come strumento di educazione alla legalità attraverso la proiezione del film e la lettura del libro».
«Inoltre – ha aggiunto – anche la Regione Calabria consegnerà alcune borse di studio agli studenti delle scuole calabresi. Un tassello importante nel contrasto alla ‘ndrangheta e alla criminalità organizzata per r educare i giovani al valore e della libertà e al coraggio della scelta; un primo passo al quale dovrà seguire una legge regionale che dovrà istituzionalizzare l’intero percorso educativo».
«Ringrazio l’assessore Gianluca Gallo – ha concluso – per la disponibilità e per la sensibilità dimostrata verso i temi di legalità e, soprattutto, verso i giovani calabresi, perché dalla ‘ndrangheta si può uscire e la rivoluzione non può che essere culturale, partendo da tutte le scuole calabresi, la scuola è la principale palestra educativa». (rrc)