di EMILIO ERRIGO – Mi mancano molto i profumi intensi, il cibo genuino, i paesaggi incontaminati della Sila, dell’Aspromonte, i Mari azzurri trasparenti e le Coste dello Ionio e del Tirreno della mia Calabria.
Il ritrovarmi assieme e dialogare con la bella e ospitale Gente di Calabria, mi crea e non saprei spiegare il perché, uno stato di indescrivibile stato di benessere.
In questo periodo di salutare isolamento relazionale e di benefica vita famigliare, mi sono dedicato anima e corpo, alla lettura storica e contemporanea meridionalista, infatti dopo un consistente numero di testi sulla Calabria pubblicati dagli Editori Calabresi Gangemi, Laruffa e Rubbettino, ho terminato di leggere oggi (30 dicembre 2020), due libri interessanti: uno di Gaetano Cingari, Storia della Calabria dall’Unità ad oggi e l’altro di Domenico Ficara, Storia della Calabria.
Altri due piccoli volumetti da viaggio li avevo divorati la scorsa settimana, In Calabria, di Cesare Lombroso e Aspra Calabria di Giorgio Bocca.
Così dopo aver letto quanto di bello e appagante per la mia voglia di sapere sia avvenuto nel passato remoto e recente passato in Calabria, posso ritenermi dissetato dallo scorrere delle acque pure di fonte, esistenti così ancora numerose e per fortuna nelle montagne della verde Sila e dell’Aspromonte.
In passato erano tanti coloro che da ogni dove, s’immergevano nelle caldissime e tanto benefiche acque termali Calabresi.
Come numerosissimi sono stati e sono ancora oggi, i viaggiatori stranieri che decidono di conoscere le fiumare della Calabria, dove si ha ancora la fortuna ambientale di trovare ricche vegetazioni spontanee di lentisco e ginestre profumate come il gelsomino bianco neve dello ionio o della pregiata essenza estratta dal bergamotto di Reggio Calabria.
Ogni passo è una vera sensazione di pace e benessere, ogni pezzo di pane di grano caldo appena sfornato dai forni con base in terracotta, una grandezza universale da condire con l’olio degli ulivi del Tirreno e delle colline grecaniche di antica piantumazione.
È bella la Calabria mia e mi manca, tanto che desidero ritornare ad abbracciarla presto. (ee)