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Calabria Nicola, di Enzo Romeo e Luigi Ginami

Porta la firma del vaticanista dle TG2, il giornalista sidernese Enzo Romeo, e di mons. Luigi Ginami l’agile volumetto pubblicato nella collana Volti di Speranza della Fondazione Santina Onlus. Il libro Calabria Nicola (è testimonial il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, la cui foto illustra la copertina) ha per sottotitolo “La Calabria sprofonda in zona rossa” e ha finalità di beneficenza. Raccoglie il racconto sulla Calabria di numerose personalità che danno lustro alla nostra terra: dal cardiologo Franco Romeo allo chef Filippo Cogliandro, alla segretaria comprensoriale della Cgil degli immigrati della Piana Celeste Lo Giacco e l’imprenditrice Gloria Tenuta, un’eccellenza nel campo degli alimenti surgelati.

Le loro storie sono racconti d’una Calabria di come vorrebbe e dovrebbe essere: alla ricerca costante di un rigore assoluto in un percorso di legalità al quale i calabresi non tendono rinunciare, ma soprattutto emerge un messaggio di speranza, oggi più che mai indispensabile a fronte di una pandemia che non guarda in faccia a nessuno. E la sofferenza del prossimo è la sofferenza di una terra mai doma, ma ancora alla ricerca della sua vera identità, secondo la sua tradizione di generosità e accoglienza. L’associazione Santina Zucchinelli ha riservato i ricavi a un centro residenziale per anziani di Sant’Andrea dello Jonio (Villa della Fraternità) per ricordare, con l’occasione il centenario della nascita del suo. fondatore don Edoardo Varano.

L’introduzione è del corrispondente dell’Agenzia Reuter in Italia Phil Pullella il quale rimarca il suo appassionato legame con il nostro Paese: «Ho viaggiato in tutto il mondo come giornalista. Gran parte di questi viaggi li ho fatti con gli ultimi tre papi. Ma, inevitabilmente, ho un debole per la mia terra natale e torno quando posso. Non c’è dubbio che i calabresi oggi vivono molto meglio rispetto al 1958. Ma, come leggerete in questi racconti di monsignor Luigi Ginami ed Enzo Romeo, molte cose non sono cambiate». E sulla scelta di Nicola Gratteri per la copertina, Phil afferma di non aver mai incontrato il magistrato di Gerace «ma credo di avere ragione nel pensare che egli sarebbe più felice se qualcun altro, o qualcos’altro, fosse diventato “Copertina della Calabria». Non è ottimista il giornalista della Reuter sul riscatto dei calabresi: «È diventato un Messia che non arriva mai».

Gratteri dice a don Luigi: «Siamo vittime di un pregiudizio che ha radici lontane. Un pregiudizio che non riusciamo a toglierci di torno perché la nostra è una terra che continua a vivere di compromessi, soprattutto a livello politico, ma anche di ritardi». E ancora: «In Calabria i finanziamenti alla sanità pro-capite sono di poco superiori ai tredici euro, mentre in regioni del Centro-Nord arrivano quasi a novanta. Non so come spiegarlo, ma a volte mi sembra di vivere in una sorta di cortocircuito, senza nulla togliere a chi resta in questa terra. Chi può emigra, chi decide di restare non è abbastanza forte per cambiare la realtà. L’ideale sarebbe quello di utilizzare i fondi destinati alla Calabria per creare benessere e favorire chi rimane, in modo che, affrancandosi dal bisogno, potrebbe decidere di investire la propria voglia di riscatto per creare una nuova classe politica, più studiosa del benessere sociale. Questa nuova condizione, darebbe forza ai tanti cala-bresi onesti che oggi non si espongono, pur avendo le qualità per farlo».

E su Gratteri don Luigi riferisce quanto aveva dichiarato il procuratore durante un’audizione alla Commissione parlamentare Antimafia: «Io sono innamorato di questo lavoro, sono un tossicodipen-dente da questo lavoro. Ma se non pensassi che possiamo cambiare, farei un altro lavoro. Sono un agricoltore infiltrato in magistratura – potrei fare il contadino. O l’intrattenitore. Credo che la Calabria, anche insieme a voi, la cambieremo, nel giro di un paio d’anni la cambieremo. Facendo le cose come si devono fare, nel giro di un paio di anni racconteremo una Calabria diversa». «Mentre penso a Gratteri, – scrive don Luigi – mi torna alla mente anche l’amico Franco e la sua bravura di cardiologo insieme al suo tratto umano e colto: l’autentico signore calabrese… Ma, mi dico, andiamo per ordine: prima devo trovare chi scrive con me! Qualcuno mi fa il nome di Enzo Romeo, butto in Google il suo nome ed esce una montagna di roba: articoli, libri e naturalmente servizi televisivi».

Un instant-book che si legge gradevolmente e che porta un aiuto ai chi ne ha bisogno. Un esempio di narrazione strumentale al bene comune, che conquista il lettore e gli offre spunti di riflessione niente male. (dc)