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L'OPINIONE / Francesco Gagliardi: Campora San Giovanni si vuole staccare da Amantea

Campora San Giovanni e Serra d’Aiello diventeranno “Temesa”

di FRANCESCO GAGLIARDIL’altro giorno il Consiglio Regionale della Calabria ha approvato la proposta di Legge Graziano per la modifica dei territori di Amantea e di Serra d’Aiello. Così Campora San Giovanni, la popolosa Frazione di Amantea si separerà da Amantea e nascerà un nuovo Comune  “Temesa”.

Subito Luigi Socievole capolista della lista “Cambiamo rotta” si è fatto sentire ed è pronto a ritirare la sua candidatura a Sindaco di Amantea e la lista che lo sostiene. In un post su Facebook, amareggiato, ha definito il provvedimento regionale «Una pagina triste per la nostra comunità».

Ha invitato la lista avversaria “Nea Polis” capeggiata da Vincenzo Pellegrino di assumere la stessa posizione per protestare apertamente contro il comportamento assunto dalla Regione Calabria. Ha perfettamente ragione il candidato Sindaco Socievole. Domenica prossima 12 giugno, dopo due lunghi anni e mezzo di commissariamento del Consiglio Comunale di Amantea per infiltrazioni mafiose, si voterà finalmente per eleggere il nuovo consiglio comunale e il nuovo sindaco e la Regione Calabria poteva aspettare almeno una decina di giorni per prendere quella decisione.

Ha altresì ribadito che la Commissione straordinaria che attualmente governa la città è stata insensibile al grido di dolore dei cittadini amanteani. Non solo non ha ritenuto di dover esprimere alcun parere, ma, sebbene invitata, non ha nemmeno partecipato all’audizione della Commissione Regionale.

Caro Gigino, caro Vincenzo, se Campora San Giovanni, Frazione di Amantea, dovesse con il referendum staccarsi dalla nobile cittadina, sarebbe un duro colpo, una ferita profonda difficilmente rimarginabile. Mettetevi d’accordo, protestate, scendete in piazza, occupate pacificamente il Consiglio Regionale, fate sentire la vostra voce, la voce degli uomini liberi amanti della pace e della libertà. Perché tutta questa fretta? Non si poteva aspettare ancora un po’? Amantea sta vivendo ore difficili, domenica i cittadini andranno a votare. Ore tristi e buie si abbatteranno sui destini di una cittadina a noi tanto cara che ha dato i natali ai nonni paterni, al mio caro papà emigrato negli Usa.

La proposta di Legge reca il numero 54/12 ed è stata approvata quasi all’unanimità. Ora spetta al Presidente della Regione, Roberto Occhiuto con proprio decreto indire nell’arco di 90 giorni un referendum, al quale, però, parteciperanno solamente i cittadini di Campora San Giovanni e di Serra d’Aiello escludendo quelli di Amantea. Stando così le cose il referendum dovrebbe raggiungere sicuramente il quorum richiesto e così Campora San Giovanni  avrebbe finalmente la sua agognata separazione da Amantea.

Secondo il Consigliere Graziano l’Assemblea ha scritto una bella pagina di democrazia partecipata, avendo recepito e concretizzato con coraggio e determinazione le istanze di una battaglia civica che nel territorio del basso   Tirreno cosentino si protrae da anni e che aveva solo necessità di essere recepita e normata.

Bene, ora si andrà a votare. Ma davvero i cittadini di Campora San Giovanni vorranno staccarsi da Amantea per poi unirsi ad un piccolissimo comune come Serra d’Aiello? On. Graziano mi saprebbe spiegare meglio quali sarebbero le attinenze importanti sia nel contesto storico-culturale che dell’assetto urbanistico infrastrutturale del territorio di Campora San Giovanni e di Serra d’Aiello? Usi, costumi, tradizioni sono diversi di quelli di Amantea. Il grande Totò direbbe: «Ma per piacere, non mi faccia ridere!».

Si vede che Lei non conosce il territorio amanteano e che è intervenuto, forse, presentando la proposta di Legge, per motivi elettoralistici e per accontentare qualche cittadino camporese che conta ed è portatore di tanti voti. Un grande uomo politico che Lei dovrebbe conoscere diceva:«A pensare male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca». Un certo Luigi Rubino su Facebook ha postato:«Suggeriamo all’On. Graziano di fare proposte serie e concrete per migliorare le condizioni dei calabresi e non di proporre leggi personali per soddisfare gli appetiti di Iacucci. Non faccio commenti». (fg)