Il gruppo di minoranza “L’alternativa c’è” si domanda quali siano i progetti del sindaco Cataldo Minò e sottolinea come molte delle cose messe in campo siano state avviate dalla precedente amministrazione. «Così come già spiegato nei mesi scorsi – scrive il gruppo di opposizione – per la presunta rivoluzione annunciata sui rifiuti, per il progetto del Lungomare San Cataldo, per il Mumam o come chiariremo a giorni anche per il Cinema Teatro, è ormai evidente che a distanza di sette mesi dal suo insediamento, il sindaco Cataldo Minò galleggi su idee e progetti ereditati in toto dalla passata amministrazione comunale. Non potrebbe essere altrimenti: è così che funziona nella pubblica amministrazione, tanto più in un lasso di tempo così breve e senza bacchette magiche. È comunque un tempo non così breve da impedire alla super giunta in carica di esprimere e condividere con la comunità una propria visione del futuro della città, ad oggi latitante».
«Del resto – spiegano da L’alternativa c’è – gli stessi bilanci approvati mesi fa senza batter ciglia dall’attuale amministrazione sono gli stessi messi in piedi dalla Giunta Greco. Evidenze che – continuano – sono sicuramente note a tutti ed a quanti, oggi protagonisti della presunta rivoluzione Minò, fino a ieri hanno ricoperto ruoli di sindaco facente funzione, di assessore ai lavori pubblici e di presidente del consiglio comunale, in rappresentanza ed in seno, almeno in apparenza, ad altre maggioranze. Sono gli stessi che oggi si gasano nell’annunciare, da ultimo, l’espletamento delle procedure di gara per i 5 milioni di finanziamento per la rigenerazione urbana dei comuni di Bocchigliero, Campana, Mandatoriccio, Pietrapaola, Scala Coeli e Terravecchia, con Cariati capofila, pensati, voluti, progettati e comunicati dalla Giunta Greco già ad ottobre del 2022».
«Oggi, rispetto a questi stessi progetti finanziati e che conosciamo benissimo – scandiscono – perché essi traducono la visione di sviluppo della città lasciata in eredità, altri ringraziano gli uffici comunali per la celerità. Eppure si tratta degli stessi uffici che per mesi, dall’ottobre del 2022, non hanno dimostrato alcuna speditezza nel portare a termine ciò di cui oggi ci si vanta, ma poi per cosa? Perché quello stallo burocratico? Evidentemente, negli ultimi anni, qualcuno ha lavorato con impegno affinché progetti ed opere come queste ed altre subissero ritardi e inerzie che oggi magicamente svaniscono».
«Diciamola diversamente: oggi tante cose, tanti ammutinamenti, tanti sotterfugi e tante posizioni a dir poco equivoche palesatesi all’interno della maggioranza a sostegno delle giunte precedenti, acquisiscono contorni chiarissimi e senza appello. Oggi tutto il marcio viene a galla, soprattutto nell’entusiasmo ostentato da chi è evidentemente eccitato dal poter finalmente fare una ed una sola cosa fino a ieri impeditagli da etica e leggi: sovraintendere, si fa per dire, all’affidamento futuro degli incarichi previsti per i tanti lavori – ribadisce L’alternativa – lasciati in eredità al sindaco Minò. O forse non è così? Lo capiremo meglio prossimamente».
«Per quel che ci riguarda – sottolineano – ribadiamo viva soddisfazione anche per i 5 milioni da noi progettati per la rigenerazione urbana e ci auguriamo che tutti gli altri progetti (perché sono ancora fermi?) e le risorse ingenti da noi individuate ed intercettate continuino ad essere messe a terra nell’interesse generale e per lo sviluppo della nostra Città, da un apparato che ha finalmente ripreso grinta e sprint e da amministratori dai quali però ci aspettiamo di conoscere quale sia la loro visione e quali siano i progetti da loro pensati e portati avanti. Perché tutto quello fin qui visto e letto, noi – conclude L’alternativa c’è – lo sapevamo già». (rcs)