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The Last 12 hours of Jesus

‘Le ultime ore di Gesù’ di Demetrio Casile conquista Mosca e insegue l’Oscar

È una sceneggiatura originale che porta la sua firma The Last 12 Hours of Jesus e sta raccogliendo premi in ogni parte del mondo, inseguendo l’Oscar: Demetrio Casile è un apprezzato regista e sceneggiatore calabrese (suo lo script di Un ragazzo di Calabria girato da Luigi Comencini col grande Gian Maria Volontè) che vive e insegna arte a Bologna. L’ultimo riconoscimento in ordine di tempo viene oggi da Mosca dall’European Film Festival dove su 350 sceneggiature provenienti da 25 Paesi ha vinto la sua, quella su Gesù. Un film-kolossal suggestivo che richiede l’impegno di un’importante Casa di produzione. Demetrio Casile è umile, come sanno esserlo i grandi creativi: «mai una grande produzione affiderebbe a un piccolo regista italiano come me un simile colossale film e mai un attore del calibro di Bradlye Cooper – il protagonista perfetto secondo me – ovviamente si farebbe dirigere da uno come me… In Italia Pupi Avati è rimasto letteralmente colpito da questa storia e mi ha anche scritto che se avesse la forza e l’età lo dirigerebbe lui e nello stesso tempo è d’accordo  nel dire che nessuna produzione italiana sarebbe in grado di realizzarlo».

Premi da tutto il mondo per Demetrio Casile
Premi e riconoscimenti da tutto il mondo per il “Gesù” di Demetrio Casile

Il regista e sceneggiatore calabrese sta ultimando la post-produzione di Shocking Marriage (Il matrimonio più sconvolgente della storia), un film realizzato con una azzeccata formula di fundraising, ovvero di micro-finanziamento diffuso, ma intanto si gode il successo della sua sceneggiatura, che fa incetta di premi. Il film è incentrato sulla figura di Cristo: «Racconto – dice Casile – un Gesù così come la storia ce lo ha consegnato: saio bianco, croce in spalla e corona di spine in testa  che improvvisamente appare nella strada principale di una qualsiasi città del mondo. Ma la caratteristica più importante di questo personaggio è quella di rimanere muto per tutto il film. Immaginiamo, quindi, su cosa si deve basare l’interpretazione di questo attore. Deve parlare solo con gli occhi, con la mimica, con l’espressione coinvolgente, con la sua affascinante  personalità, e un Bradlye Cooper sarebbe perfetto».

Tanti premi all’estero e nessuno in Italia si è ancora fatto avanti per realizzare il film? «È un film di respiro mondiale, difficilmente realizzabile in Italia, in quanto necessita di tre elementi fondamentali. Ovvero una produzione di almeno 50 milioni di euro, un regista prestigioso (non certo io) e un attore protagonista di fama mondiale che miri al premio Oscar come migliore attore protagonista. Per questo ho fatto in modo che la sceneggiatura finisse nelle mani dell’agente di Bradlye Cooper, per me il protagonista ideale. E sono convinto che se lui leggesse la storia se ne innamorerebbe subito e farebbe pazzie per interpretare questo Gesù. Solo che per arrivare a questi personaggi ci vogliono conoscenze stratosferiche difficili per me, anche se sto muovendo tutta Hollywood per farglielo leggere. Alcune produzioni californiane stanno comunque leggendo la sceneggiatura, e il mio traduttore californiano, lo sceneggiatore di origini italiane Riccardo Angelini, sta preparando tutta la documentazione da loro richiesta e magari questo inverno, con l’uscita del film Il matrimonio più sconvolgente della storia, possiamo festeggiare anche quest’altra avventura». (pa)