A Cassano allo Ionio, 75 lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, in forza al Comune di Cassano allo Ionio, sono stati assunti a tempo indeterminato.
«Finalmente siamo dipendenti comunali a tempo indeterminato» ha dichiarato il sindaco Gianni Papasso che, insieme alla Giunta comunale, al presidente dell’assise civica, Notaristefano e del segretario Di Talia, hanno sottoscritto il contratto a tempo indeterminato che li lega all’ente locale jonico-sibarita.
È stata posta, così, la parola fine alla lunga vertenza che, in questi anni, li ha visti protagonisti in prima linea in numerose battaglie per sollecitare le istituzioni, Stato, Regione ed ente locale, competenti a definire il loro status. Un plauso, per il buon fine della vicenda, è da ascrivere di sicuro alla sensibilità del sindaco Gianni Papasso e dell’Amministrazione comunale che, già in altri momenti, si era schierata a fianco dei lavoratori.
Propedeutica, al momento finale della firma del contratto, la deliberazione approvata dalla giunta comunale, dichiarata immediatamente esecutiva, con la quale si dava mandato all’ufficio personale di procedere alla stabilizzazione nella misura di 22 ore per dipendente e di manifestare la propria disponibilità alla stabilizzazione dei quattro ex Lsu del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini Settentrionali del cosentino. In precedenza, era stato approvato il Piano Triennale del fabbisogno del personale 2020-2022, prevedendo la stabilizzazione del personale contrattualizzato (ex Lsu-Lpu) in servizio presso l’Ente locale a condizione che la Regione Calabria e lo Stato contribuiscano alla relativa copertura finanziaria e attivate e concluse le procedure di selezione per la stabilizzazione dei 75 lavoratori contrattualizzati a tempo determinato.
Nel frattempo, l’esecutivo, aveva svolto un confronto con i sindacati e le Rsu aziendali per definire le migliori modalità per l’impiego delle risorse pari ad euro 620.000,00 che il Comune di Cassano allo Ionio ha investito per incentivare il processo di stabilizzazione, non essendo possibile per carenza di disponibilità finanziarie, per come richiesto dalle organizzazioni sindacali Cisl,Cgil e Cisal e la Rsu a 36 ore.
Sulla questione, al termine di una concertazione tra le parti, si è addivenuti ala conclusione dell’accordo con il riconoscimento di 22 ore ciascuno come misura minima per tutti i lavoratori interessati. Non si può che concludere, in attesa di tempi migliori, affermando: «Tutto è bene ciò che finisce bene». (rcs)