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Sabato in scena "Freevola"

CASTROVILLARI (CS) – Sabato in scena “Freevola”

Sabato 21 ottobre, a Castrovillari, alle 21, al Teatro della Chimera, è in programma lo spettacolo Freevola – Confessione sull’insostenibile bisogno di approvazione di e con Lucia Raffaella Mariani, prodotto da Trento Spettacoli, con il sostegno di Potenziali Evocati Multimediali.

L’evento rientra nell’ambito di Impollino, rassegna di teatro, musica e danza giunta alla quinta edizione e organizzato dall’Associazione Chimera.

Siamo fragili narcisi desiderando una sola cosa: essere visti perché l’essere visti attesta il nostro stare al mondo. Io pensavo che questo spettacolo sarebbe stato sul tema della bellezza, non la ‘’bellezza’’ tipo salvata dai ragazzini, no no, proprio la bellezza, la gradevolezza visiva, la fregnitudine. Perché tutto ciò che scrivevo aveva a che fare con lo sguardo e il giudizio sul mio corpo, sulle mie imperfezioni. E non mi capacitavo del perché la bellezza mi premesse così tanto, non mi sembrava un argomento di ‘’ciccia’’… eppure, doveva esserci qualcosa, se mi provocava così tanta sofferenza. 

Andando avanti ho capito che questo spettacolo voleva parlare di quello di cui tutti gli esseri umani vogliono parlare: il bisogno di amore, ma nello specifico nel mio caso: di quanto cerchiamo l’amore, nell’ammirazione, nell’approvazione che vogliamo conquistare da chi ci sta attorno. Quando ho capito questo, ho capito perché il tema della bellezza mi stesse così a cuore.

Ma cosa è bello? E perché? Quali sono i rapporti di potere che si nascondono dietro all’idea di bellezza? A cosa porta a livello emotivo e psicologico questo ininterrotto sorvegliare il proprio corpo? Quanto la ‘’cura del corpo’’ è una patologia, un’ossessione o un divertimento? E una volta che hai ottenuto la fantomatica ‘’bellezza’’, poi basta davvero ad essere felici? Ad essere ammirati? Ad essere amati?

Quali sono le conseguenze del modificare il proprio corpo, e il proprio vivere, per soddisfare lo sguardo esterno (E il proprio)? Come ci si relazione con l’insoddisfazione di sé? E con l’invidia? Quanta rabbia c’è? E come la società dei consumi influisce sullo sguardo delle persone sulle donne e delle donne sulle donne, e di ognuno su di sé? Si può uscire dalla logica di questo sguardo? Come? (rcs)