Mercoledì 2 marzo, al Teatro Politeama di Catanzaro, in. scena Fiori d’acciaio, con protagoniste Tosca D’Aquino, Rocío Muñoz Morales, Emanuela Muni, Emy Bergamo, Martina Difonte e Giulia Weber.
Il palcoscenico, per l’occasione, si trasformerà in un salone di bellezza che, in questa versione, ha quale location Sorrento e non la Louisiana, come nell’omonima celebre pellicola che ha visto protagoniste Shirley MacLaine e Julia Roberts. Nel salone, si incontrano le protagoniste: la signora Marilù, sua figlia Stella che sta per sposarsi, la litigiosa Luisa che di mariti ne ha avuti due e ora adora la propria libertà, e Clara Aiello, ex moglie del sindaco. E ovviamente la loro parrucchiera: la spregiudicata Tamara, che ha come dipendente la giovane Ana, recentemente abbandonata dal marito e rimasta senza denaro. Dalle storie e dal confronto tra queste donne d’acciaio si delinea una commedia agrodolce, tra sorrisi e commozione, sentimenti e ironia, qualche volta crudele, senza essere mai cinica o sarcastica.
Lo spettacolo è scritto da Robert Harling, per la regia di Michela Andreozzi, che così racconta il suo lavoro: «“Fiori d’acciaio” è stato il film che, forse, più di ogni altro ha spiegato cosa significhi essere donne e, nonostante ciò, fare fronte comune, ovvero la famosa, leggendaria, solidarietà femminile. Tratto da una pièce teatrale, ancora attualissima, perfettamente rappresentativa di un microcosmo, quello del negozio di Provincia. L’immagine, lo stile, la musica nell’ambientazione di fine anni ’80, identificativi di un momento storico diventato ormai glamour, permettono di osservare un tempo appena trascorso, raccontando che siamo già nel futuro».
«Un teatro affettuoso è ciò di cui abbiamo bisogno – conclude la regista – un racconto di sentimenti e di ironia che qualche volta è crudele ma mai cinica, mai diventa sarcasmo. Se c’è una cosa che le donne sanno fare, è essere terribili, spietate e capaci di affrontarsi, insomma, dei fiori di acciaio, senza mai smettere di amare». (rcz)