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L'agricoltura come strumento di inclusione socio-lavorativa col progetto "Sgusciatə"

CATANZARO – L’agricoltura come strumento di inclusione socio-lavorativa col progetto “Sgusciatə”

Si intitola Sgusciatə il progetto del Centro Calabrese di Solidarietà che, attraverso la promozione dell’agricoltura sostenibile e sociale, mira a garantire il benessere e la salute per tutti, con particolare attenzione alle fasce d’età più vulnerabili.

L’obiettivo principale è quello di avviare un allevamento di lumache, specie Helix Aspersa, in conformità con le norme di produzione biologica. Questo tipo di agricoltura, oltre a promuovere la sostenibilità ambientale, offre anche un’importante opportunità di inserimento lavorativo per soggetti svantaggiati, contribuendo così alla riduzione del tasso di disoccupazione e alla lotta contro la povertà.

L’agricoltura diventa, così, uno strumento di inclusione socio-lavorativa, offrendo opportunità di integrazione per persone fragili e vulnerabili. Il percorso formativo offerto ai beneficiari del progetto sta consentendo loro, passo dopo passo, di acquisire competenze agricole di alto valore, facilitando il loro reinserimento nel mondo del lavoro e promuovendo la loro inclusione sociale e lavorativa.

Per il Progetto “Sgusciatə”, il Centro Calabrese di Solidarietà Ets si avvale della collaborazione della Cooperativa Eureka e di Confartigianato Imprese Calabria, che lavorano insieme per garantire il successo e la sostenibilità dell’iniziativa.

Attraverso un approccio partecipativo e condiviso, il Progetto “Sgusciatə”, si propone di diventare un modello replicabile e scalabile, in grado di generare un impatto positivo e duraturo sul territorio calabrese.

Il progetto – che iniziato da tempo, continua ad evolversi negli step principali con il coinvolgimento di 6 volontari e 8 beneficiari  – nasce nel contesto della realtà territoriale del catanzarese, caratterizzata da una generale condizione di povertà assoluta e da una crescente povertà relativa ed educativa, ed emerge come un’iniziativa fondamentale per offrire soluzioni concrete e innovative. Chi ha sofferto di disturbi patologici da dipendenza da sostanze o gioco d’azzardo ed è in fase di recupero difficilmente intravede una risoluzione alla sua condizione di svantaggio, dovendosi confrontare non solo con problemi strutturali relativi alle scarse possibilità occupazionali ma anche allo stigma che la dipendenza porta con sé.

Questo è quanto emerge anche dai questionari valutativi sottoposti agli ospiti e alle ospiti di Villa Emilia, la struttura accreditata del Centro Calabrese di Solidarietà Ets che ha lo scopo di assicurare trattamenti residenziali di recupero personale e di reinserimento socio-lavorativo a coloro che hanno raggiunto la condizione drug-free. Il reinserimento nel mondo del lavoro diventa un’esigenza prioritaria che può trovare risposta solo attraverso l’affrancamento da una condizione di dipendenza, scarsa autonomia e povertà, con un aiuto concreto nel momento della ripartenza. (rcz)