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Vitambiente

CATANZARO – S’inaugura l’opera “Caretta Caretta” di Nuccio Loreti

Domani pomeriggio, alle 18.30, sul Lungomare di Catanzaro, s’inaugura l’opera d’arte ecologica Caretta Caretta, di Nuccio Loreti e promossa dal Vitambiente, guidata da Pietro Marino.

La Tartaruga marina (Caretta caretta) è una delle più grandi tartarughe viventi, è una specie rarissima protetta a livello internazionale; può superare i 2 metri di lunghezza e diverse centinaia di kg di peso; è una nuotatrice solitaria in grado di restare in immersione senza respirare anche per diverse ore. Questi animali dalla proverbiale tranquillità, sono capaci di compiere migrazioni di migliaia di chilometri per raggiungere i siti di nidificazione. Nel periodo estivo, alcuni esemplari adulti vengono avvistati sulle spiagge del Calabresi ove probabilmente hanno nidificato.

Per garantire la loro protezione è attualmente in corso il monitoraggio e la raccolta delle segnalazioni di possibile nidificazione da parte di Vitambiente Aps, grazie alla collaborazione di volontari e dei gestori di lidi che si stanno mobilitando per verificare la presenza della specie sulle nostre spiagge.

La motivazione prioritaria dell’installazione dell’artista Nuccio Loreti con Vitambiente, si incentra sull’importanza del rispetto dell’ambiente e della flora e della fauna, in questo caso la fauna marina.

Per Nuccio Loreti, l’opera non è più contenuta nello spazio ma è essa stessa lo spazio. Spazio inteso come ambiente, prima di tutto: paradigma estetico che si diffonde progressivamente su tutto il territorio nei diversi settori della creazione artistica. Nelle arti visive, il passaggio di un modello dell’oggetto all’ambiente (e alle pratiche oggi dominanti dell’installazione) segna il passaggio da una nozione dello spazio come dimensione plastica, della rappresentazione, a una nozione esperienziale, della presentazione o meglio, della presenza. Lo spazio, che da sempre ha avuto un ruolo centrale nella composizione architettonica, viene incluso nelle esperienze artistiche in senso non più puramente visivo-rappresentativo, aprendo alla possibilità di costruire delle opere d’arte a dimensione ambientale che solo successivamente saranno chiamate “installazioni ambientali”. Infatti,  questa pratica specifica inizia a essere definita installation art.

Successivamente l’installazione, ibridandosi sempre di più con quella che precedentemente era chiamata environmental art, è finita per invadere lo spazio pubblico, in queste particolari fenomenologie dell’arte che hanno animato si registrano, e progressivamente si intensificano, l’interesse e l’attenzione verso elementi e strutturazioni linguistiche e analitiche riguardanti città e spazi naturali, entrambi letti come dati di base per il rispetto dell’ecosistema.

L’installazione di Caretta Caretta nel quartiere marinaro del capoluogo ha come scopo principale quello di indirizzare le comunità verso una progressiva consapevolezza ed una personale crescita. Sottesi all’installazione dell’opera, vi sono diversi progetti e obiettivi, tra cui realizzare percorsi informativi per favorire l’integrazione e inclusività: opere d’arte nel complesso del territorio per sensibilizzare al bello e alla protezione dell’habitat, quindi dove sia possibile vivere l’arte sviluppando la creatività; sviluppare la capacità di osservazione, condizione necessaria per creare un atteggiamento di curiosità e di interazione positiva con il mondo artistico; sviluppare la capacità di espressione e comunicazione in modo creativo e personale, e di acquisire sensibilità estetica ed interesse verso il patrimonio artistico, sviluppando in modo adeguato il possesso delle capacità linguistiche.

Tra gli obiettivi, ancora, quelli di favorire l’integrazione e la promozione delle pari opportunità nel rispetto della biodiversità, acquisire nuove conoscenze territorio e della flora e fauna marina; acquisire autonomia nell’uso delle opere d’arte come elemento di sensibilizzazione ambientale; sviluppare conoscenza e conoscenza verde; favorire, attraverso lo sviluppo di attività artistiche, l’espressione delle capacità creative individuali. 

«La nostra comunità – si legge in una nota – attraverso l’interazione con Caretta Caretta (ricordiamo, infati, che la scultura “mangia plastica” è un enorme contenitore in cui conferire per la differenziata di plastica e alluminio)  si renderà ulteriormente consapevole delle proprie responsabilità civiche e sociali e potrà imparare, in armonia con l’arte, a contribuire al benessere ecologico della nostra terra, dando spazio alla dimensione personale emotiva assieme a quella civica». (rcz)