CARIATI (CS) – ‘A Cantina tra i Musei del vino e del gusto

Se è vero che, con i suoi 46 musei del vino e 83 del gusto, spesso realtà di piccole e medie dimensioni, prevalentemente di proprietà comunale o di aziende, l’Italia non conosce concorrenza in merito su scala europea, ci piace pensare che a questo bel risultato, che è turistico e quindi economico, contribuiamo forse in parte anche noi, 365 giorni l’anno, con la nostra esperienza, dalla periferia del Bel Paese o, come preferiamo, dal baricentro del Mediterraneo.

Ne è convinto Giovanni Filareti, fondatore e animatore de ‘A Cantina che a conti fatti – scandisce – si conferma tra i motori e gli attrattori turistico-esperienziale permanenti del Centro Storico di Cariati e del basso jonio.

Continuiamo a farlo – prosegue – con la nostra proposta identitaria che mista al fascino autentico ed inimitabile della Cittadella Fortificata Bizantina diventa proposta culturale; e con la riscoperta della cucina contadina, dei piatti della tradizione e delle ricette ereditate dal passato che portano con tracce di contaminazioni e denominazioni.

E continua così, stagione dopo stagione, il viaggio emozionale che ‘A Cantina di fatto promuove, a prescindere dal meteo, in tutto il perimetro delle Otto Torri sullo Jonio, insieme – sottolinea – al Museo Civico del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni (MuMAM) diretto da Assunta Scorpiniti.

Giovedì 14 dicembre insieme al vino delle cantine del territorio ed al paniere di prodotti tipici protagonista sarà la selvaggina. E si continuerà, con esperienze enogastronomiche e musica di qualità, per tutto il mese di dicembre, senza alcuna necessità di copia-e-incolla e senza scimmiottare cliché d’importazione.

Basta il buon vino – aggiunge – come ad esempio quello delle cantine Maddolana del Casato e Greco che sarà protagonista, assieme agli altri, nelle speciali cene proposte per venerdì 15 e venerdì 22 dicembre, accompagnate rispettivamente da note e voce della Sail Jack duo e di Corrado Fonsi e Chiara Marino.

Dai bizantini agli arabi, nell’antivigilia di Natale (sabato 23 dicembre) A’ Cantina celebrerà i legumi con i Tajjarin’e Cicir, versione popolarissima di un piatto di tradizione e radice normanne.

E nella notte del 25 Dicembre, all’ombra dell’Ulivo di Natale (e non poteva essere altrimenti in zona Cantina!), S’Abballa con la tarantella e i ritmi popolari animati da Emilio Spataro Live. La programmazione 2023, salvo soprese e colpi di scena, si chiuderà con la serata con i Miti del Rock trio (mercoledì 27) e i Queiduo Sax e Voce (venerdì 29). (rcs)

CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – Dal Majorana imprenditori del gelato

Dopo l’extravergine prodotto con le proprie olive bio, l’ottenimento del marchio IGP per le clementine coltivate all’interno dei 18 ettari dell’azienda autonoma del suo Istituto Tecnico Agrario, l’esperienza della mietitura del grano e della produzione del pane o, ancora, delle serre idroponiche, l’Iis Majorana aggiunge un ulteriore tassello al ventaglio di opportunità didattiche destinate ai propri alunni: la preparazione del gelato.

Offrire tutti gli strumenti possibili per poter scegliere da professionisti di investire dell’Istituto e, quindi, formare gli aspiranti artigiani della terra e del gusto, professionisti di domani, esattamente così come ribadito anche dal Procuratore della Repubblica di Napoli Nicola Gratteri nelle scorse settimane protagonista di un incontro nell’Aula Magna. Era e resta, questa, la strada maestra dell’Istituto guidato dal dirigente scolastico Saverio Madera che ieri ha ospitato il laboratorio conclusivo curato dal maestro pasticcere Nicola Cioccolini.

Il Maestro che lavora per l’azienda Rubicone – Sede Panighina, leader nella produzione di prodotti per la gelateria, ha coinvolto gli studenti delle classi prime e seconde, sezioni A e quarte A e C, con la collaborazione di Umberto Filadoro, titolare dell’azienda Horeca Service e fornitore delle attrezzature.

Clementine ed extravergine di oliva sono state ovviamente le declinazioni con le quali gli aspiranti artigiani ed imprenditori del gusto hanno realizzato gelati e yogurt in una full immersion che ha accompagnato gli studenti nel percorso di conoscenza della storia e delle tecniche. Sono state approfondite le basi della gelateria, dagli ingredienti alle attrezzature e alle materie prime essenziali per la produzione. Il percorso di formazione si è concluso con l’analisi dei dati del volume economico che gira attorno al mondo della gelateria, dalla giusta scelta del packaging per finire ai costi vivi da affrontare per avviare un’attività gelatiera. (rcs)

CROSIA (CS) – L’Istituto comprensivo ha realizzato il presepe vivente

Un avvicendamento sistematico di proposte sociali, culturali, educative e formative giungono dall’Istituto comprensivo Statale di Crosia Mirto. Tante azioni coinvolgono, oltre alla comunità scolastica, anche quella sociale in cui la scuola, guidata dal dirigente scolastico Rachele Anna Donnici, opera nella quotidianità, appunto Crosia Mirto. L’ultimo evento è stato caratterizzato dalla realizzazione di un presepe vivente, con il gratuito patrocinio del Comune di Crosia. Un lavoro che ha interessato l’intero centro storico della cittadina ionica. Quasi come se l’ambientazione urbanistica, fosse una cornice architettonicamente predisposta alla rappresentazione presepiale della scuola denominata “Le tradizioni come radici del futuro”.

L’idea è giunta dalla stessa dirigente Donnici che, con il pragmatismo che la contraddistingue ha strutturato una macchina organizzatrice di tutto rispetto. Docenti, collaboratori scolastici, genitori, ma soprattutto loro, i veri protagonisti, gli alunni, hanno realizzato un’azione dinamica, ben fatta, capace di attrarre l’attenzione di migliaia di visitatori. Circa duecentocinquanta gli allievi coinvolti fra scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Oltre cento gli insegnanti che, guidati dalla professoressa Maria Grazia Arcidiacone, hanno ben operato e condotto i propri rispettivi alunni.

Una novità sostanziale è stata caratterizzata dal fatto che quasi tutti i docenti e la stessa dirigente hanno preso parte attiva al presepe, vestendo gli abiti del tempo di Gesù. Un aspetto, quest’ultimo, da non sottovalutare, dalla valenza pedagogica, infatti la partecipazione degli insegnanti fra i figuranti ha avuto un’importanza, pure, educativa per i discenti. Ad arricchire la rappresentazione anche la musica degli “zampognari della Sila”, le note dell’orchestra della stessa scuola organizzatrice e del musicista e artigiano di lira, di Crosia, Giuseppe Chiarelli. Per rendere ancora più suggestiva l’ambientazione, su iniziativa del professore Salvatore Mazzei, al termine, è stata prodotta, con apposito macchinario, la neve artificiale. La mission del lavoro, fra l’altro, è stata la riqualificazione e rivitalizzazione del centro storico cittadino. La gente del luogo si è sentita coinvolta e ha preparato diversi piatti tipici, accogliendo i gentili ospiti giunti per l’occasione a Crosia. Il lavoro realizzato nell’antico borgo ha voluto far rivivere i momenti di un’epoca passata, permeati di semplicità e armonia e vivificati da valori umani e spirituali.

«Il progetto – ha spiegato la dirigente Donnici – ha avuto, tra le diverse valenze, anche quello di orientamento, inteso come sviluppo della creatività, del pensiero divergente, di capacità progettuali, di partecipazione e di sviluppo di competenze trasversali e metacognitive della socializzazione».

L’idea progettuale è nata dal desiderio di vivere momenti di festa, condividendone la preparazione e la realizzazione con tutta le comunità, ma anche il bisogno di scoprire il significato religioso della festa del Natale, creando una pacifica aggregazione e una speranza di buona convivenza. Dunque, fra i docenti del Comprensivo di Crosia si è avvertita la necessità di dare alla parola tradizione un significato non di mero attaccamento al passato o di chiusura a ogni cambiamento, ma, l’atto di affidare agli alunni un patrimonio prezioso della conoscenza e delle tradizioni, perché essi lo arricchiscano e lo affidino a loro volta a coloro che seguiranno. Da qui l’esigenza di educare alla pace, favorire la ricerca personale, offrire momenti di lavoro di gruppo e stimolare scelte di ruoli come consapevolezza del proprio “saper fare”.

Tanti gli apprezzamenti da parte dei numerosi visitatori per un lavoro che ha visto una concreta sinergia fra scuola e famiglie con una partecipazione attiva ed entusiastica degli alunni. Il lavoro realizzato può essere considerato come una vera produzione artistica. Nei vicoli di Crosia è stata strutturata un’ambientazione preparatoria al mistero della Natività. E così, seguendo un percorso in un’ideale viaggio nel tempo e nell’esperienza pedagogica della Bibbia, si è giunti alla Betlemme dell’Anno Zero. I visitatori hanno avuto l’impressione di essere parte attiva di un contesto storico fatto di tradizioni del tempo. Dunque, una vera operazione culturale. (rcs)

COSENZA – I prossimi appuntamenti al Museo dei Brettii e degli Enotri

Sono numerosi gli appuntamenti in programma al Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza. Si parte domani pomeriggio, alle 17, con la presentazione del libro Divagazioni agro-letterarie e versi da… vivere di Domenico Musacchio.

sabato 16 dicembre, alle 18, ultimo appuntamento con la XXIV Stagione Concertistica Internazionale Autunno Musicale: Classical Trumpet, con Laura Cocco alla Tromba e Andrea Bauleo al Pianoforte, un concerto dedicato a una formazione insolita come tromba e pianoforte con un programma vario nei suoi brani, pieno di curiosità ed emozioni.

Venerdì 22 dicembre, alle 17, primo appuntamento di Tisana Letteraria, una rassegna di quattro incontri proposti dall’Associazione culturale Μεράκι, nell’ambito del patto di collaborazione stipulato con il Comune di Cosenza per la valorizzazione del Museo dei Brettii e degli Enotri.

Durante gli incontri si potrà dialogare e confrontarsi sui quattro temi proposti, scegliendo un libro o un testo e commentandolo. Il primo tema è Classici per la vita. La serata sarà dedicata a Nuccio Ordine, Professore Ordinario di letteratura italiana presso l’Università della Calabria e illustre intellettuale calabrese, scomparso il 10 giugno 2023, per questo motivo si suggeriscono alcuni dei classici su cui Ordine ha basato le proprie ricerche in campo letterario. I

n uno dei suoi libri più celebri “Classici per la vita”, Nuccio Ordine ci invita a riflettere su quanto i classici possano ancora insegnare sull’arte di vivere. Il primo incontro di “Tisana Letteraria” vuole essere una risposta all’invito di Ordine a leggere (e rileggere) alcune delle più belle pagine della letteratura mondiale. Durante l’evento sarà possibile scegliere il proprio classico preferito, presentarlo, commentarlo per riscoprire insieme il valore terapeutico della letteratura. (cs)

Sabato a Cosenza il convegno “‘Ndrangheta al Nord e al Sud: unica strategia di lotta?”

Sabato 16 dicembre, a Cosenza, alle 16.30, nella Sala degli Specchi della Provincia, è in programma il convegno Ndrangheta al Nord e al Sud: unica strategia di lotta? organizzato dalla deputata della Lega Simona Loizzo.

Da Brescello, comune celebre per essere stato il set dei film di Peppone e don Camillo, arriva Catia Silva, la coraggiosa consigliera comunale che, nonostante le minacce, ha denunciato pubblicamente l’infiltrazione del clan Grande Aracri, portando allo scioglimento per mafia del comune emiliano. Dalla Calabria, l’imprenditore Giovanni Notarianni contribuirà con le sue denunce che hanno permesso di smantellare i feroci clan che opprimevano il Crotonese da vent’anni.

I magistrati coinvolti nell’iniziativa, i procuratori della Repubblica di Reggio Calabria e di Cosenza, Giovanni Bombardieri e Mario Spagnuolo, sono profondi conoscitori del fenomeno e analizzeranno lo stato attuale delle cose. Con entusiasmo politico, il vicesegretario nazionale della Lega per Salvini premier, Andrea Crippa, ha accettato l’invito di Simona Loizzo, affermando in un messaggio ai militanti calabresi del suo partito: «La Lega non ha mai mancato il suo impegno per la legalità e la sicurezza, sia al Nord che al Sud del Paese. Sono lieto di contribuire a questa utile iniziativa della collega Simona Loizzo».

I lavori saranno condotti dal giornalista del Corriere della CalabriaParide Leporace. Alla manifestazione hanno aderito le scuole secondarie “Marconi-Guarasci” di Cosenza e “Gangale” di Ciro’ Marina, l’Associazione Italiana Dislessia di Bologna, i comuni di Marano Marchesato e Pietrafitta.

COSENZA – Presentato a Palazzo dei Bruzi il libro di monsignor Checchinato

Un libro nato da una lunga conversazione con il giornalista de “Il Post” Claudio Caprara e poi giustamente attenzionato da Mondadori che ha voluto si pubblicasse. E’ nato così “Omelia per gli invisibili” di Mons.Giovanni Checchinato, Arcivescovo di Cosenza-Bisignano, e che racconta quella parte di magistero episcopale che Don Gianni – così ama essere chiamato – svolse a San Severo, in Puglia, prima di essere destinato alla Diocesi di Cosenza.

Il libro è stato presentato nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, alla presenza del Sindaco Franz Caruso. Nel corso di una conversazione densa di significato e contenuti, Mons.Checchinato ha risposto alle domande di Enzo Romeo, vaticanista del Tg2, originario di Siderno, inviato speciale ed esperto del mondo della fede e di politica internazionale. Nel corso della sua carriera ha raccontato i pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, come, adesso, sta continuando a raccontare il pontificato di Papa Francesco.

La presenza di Romeo ha conferito alla presentazione del libro un valore aggiunto per la puntualità e profondità delle domande alle quali Mons.Checchinato ha risposto approfondendo a sua volta i temi di “Omelia per gli invisibili”, ma spaziando anche in altre direzioni e toccando temi di stringente attualità. Visibilmente soddisfatto per la serata, il Sindaco Franz Caruso ha portato il suo indirizzo di saluto, dopo la breve introduzione della delegata alla Cultura, Antonietta Cozza, ideatrice della rassegna libraria “LibrinComune” e che, in questa circostanza, ha potuto contare sull’impulso organizzativo anche di Francesco Turco, delegato del Sindaco ai rapporti con le comunità religiose ed artefice di un’altra interessante iniziativa come “Dialoghi al Museo”.

«Don Gianni – ha detto il Sindaco Franz Caruso – non è un prete che si chiude nella sacrestia, e il suo è un racconto di una vita vissuta e di un’esperienza che lo ha visto protagonista in un territorio dove si è trovato di fronte alla presenza, assolutamente invadente, pericolosa e inquinante, di quella che viene definita la quarta mafia». Accanto al mondo degli invisibili appartenenti alla mafia, il Sindaco di Cosenza elenca anche quell’altra parte di invisibilità data dal mondo del nuovo bisogno del quale Mons.Checchinato si fa molto carico da quando, dal 4 febbraio di quest’anno è arrivato a Cosenza.

«Don Gianni – ha ribadito Franz Caruso – è un rappresentante della Chiesa che vive in mezzo alla gente e ne raccoglie le impressioni, i sentimenti, gli umori e i loro bisogni. E’ sempre disponibile a dare un aiuto e un sostegno a chi gli si rivolge». Quindi sottolinea il rapporto sinergico tra il mondo laico della Casa comunale e il mondo ecclesiastico che Mons.Checchinato rappresenta e «che – ha aggiunto il Sindaco – darà forza anche a chi, da questa parte, si trova ad affrontare i bisogni di questa città».

Franz Caruso si dice orgoglioso di questa amicizia, reputandola un privilegio che gli è stato concesso dal primo momento, «e la nostra amicizia – afferma ancora – deve essere messa al servizio, come abbiamo fatto, della nostra comunità. C’è bisogno di questi messaggi di vicinanza e di sinergia, per cercare di dare un aiuto a chi è meno fortunato di noi e in questa città ve ne è tanto bisogno». Subito dopo Franz Caruso esprime l’apprezzamento di avere ospite di Palazzo dei Bruzi «Enzo Romeo, una figura di grande prestigio. Siamo orgogliosi quando un calabrese raggiunge determinati traguardi. Da Sindaco di Cosenza lo sono ancora di più per averlo qui, nella casa dei cittadini, ad intervistare il nostro amico, Arcivescovo Don Gianni su quello che è un lavoro letterario particolarmente intenso e da approfondire perché quel mondo non è circoscritto a San Severo o nel foggiano, ma è purtroppo parte di un territorio molto più vasto che devasta anche la nostra regione e purtroppo gran parte del territorio nazionale».

La conversazione tra Enzo Romeo e Mons.Checchinato ha suscitato l’interesse dell’attento uditorio. Alla domanda del giornalista tesa a comprendere se l’Arcivescovo avesse avuto anche a Cosenza dei segnali della presenza della criminalità, Checchinato risponde di aver avuto fino a questo momento solo la possibilità di incontrare tanti poveri grazie all’unità di strada “Casa nostra” che è una costola della Caritas diocesana. «In quella occasione – ha affermato Checchinato – ho constatato che l’espressione che solitamente viene adoperata per definire lo stato nel quale versano i senza tetto, e cioè che vivono sotto i ponti, è un dato oggettivo perché così vivono questi invisibili, sotto i ponti o nelle stazioni, non solo quella di Cosenza, ma anche quella di Castiglione cosentino».

Poi Romeo gli ricorda la strage di San Marco in Lamis, nel foggiano, dell’agosto del 2017, domandandogli quanto l’avesse scosso. «Scosse tutta la gente di quel territorio – la risposta di Checchinato -. Una strage che fu preceduta da due fatti particolari: lo sgombero forzoso degli abitanti del ghetto e l’attacco ad un’auto della Polizia. Furono questi episodi che cominciarono a far annaspare la popolazione che iniziò ad aver paura». Altra domanda, altro giro. Il vaticanista del Tg2 ricorda l’episcopato di Monsignor Ciliberti nella locride, il primo vescovo italiano ad essere messo sotto scorta.

Era il periodo dei sequestri di persona in Aspromonte e Romeo ricorda il rapimento di Cesare Casella ad opera della ‘ndrangheta. Monsignor Ciliberti non solo accolse in casa la madre del ragazzo rapito, nota come madre coraggio, per come sfidò i sequestratori, ma si offrì di portare i soldi del pagamento del riscatto agli stessi sequestratori.

Il giornalista chiede a Don Gianni se ha immaginato qualche volta di trovarsi in un simile pasticcio. Mons.Checchinato prima dice di no, poi riflette e aggiusta il tiro. «Non si sceglie la Diocesi dove si viene inviati. San Severo e la Capitanata non le conoscevo prima, c’ero passato una sola volta. Sono andato lì con l’unico scopo di annunciare il Vangelo che si può annunciare dal Polo Nord al Polo Sud». L’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano respinge ogni forma di etichetta, che pure qualche volta gli è stata attribuita, come vescovo antimafia o per la legalità.

«Sono Giovanni Checchinato e basta. Mi trovo bene a Cosenza e sono contento di stare qui». E se gli si chiede un antidoto alle tante piaghe del nostro tempo, senza esitare assegna alla promozione della cultura e della conoscenza il compito di tracciare la strada. “Minimale, ma necessaria per costruire successivamente qualcosa di buono. Il prete non è un detective, semmai è un investigatore di anime. Per fare del bene bisogna sporcarsi le mani, non si può aspettare che si faccia. E cita una massima di Don Pino Puglisi: «se uno può fare qualcosa, allora può fare molto». C’è ancora tempo per qualche altra domanda. In tempi di guerra servirebbe più coraggio? Dobbiamo andare a Kiev o a Gaza? «Ci sarebbe bisogno di un coraggio che pacifichi il nostro cuore dice Mons.Checchinato – e di imparare una logica di pace e negoziare sempre e comunque».

Che cura immagina per salvarsi dal cancro della mafia? «Non c’è una risposta precisa, ma bisogna pensare che le cellule sane possano essere rafforzate con anticorpi significativi, come la cultura, la cura dell’ambiente e del territorio». Checchinato tita in ballo nuovamente la cultura e prima di lasciare Palazzo dei Bruzi firma l’adesione alla candidatura di Cosenza a capitale italiana della Cultura per il 2026. L’ultima simpatica appendice l’aveva stimolata ancora Enzo Romeo. Nell’agorà digitale, Don Gianni si trova a suo agio, tant’è che ha un profilo twitter e quando gli si chiede se ama la musica non ha esitazioni a rispondere «tutta» e indica ne “La cura” di Franco Battiato la canzone da dedicare alla chiesa cosentina che è anche la canzone preferita di Enzo Romeo. (rcs)

La Rivoluzione delle seppie dedica tre giornate a musica e territorio fra Amantea e Belmonte

Cosa significa fare musica in un piccolo paese della Calabria? Cosa è cambiato rispetto a quando non c’era Internet? Fare musica è prendere spazio, creare traendo ispirazione da ciò che accade nel mondo ma anche raccontare il proprio territorio. Nonostante il cambio di prospettiva avvenuto nell’ultimo ventennio con la presenza sempre più impattante di internet, ciò che accomuna passato e presente è la necessità di avere spazi dove incontrarsi, suonare, creare, esibirsi.

Da due anni La Rivoluzione delle Seppie, l’iper-collettivo formato da professionisti nomadi e creativi che dal 2016 ha trasformato il paese di Belmonte Calabro in un avamposto di utopia sociale, ha attivato proprio tra Belmonte e Amantea il Programma di Intervento del Servizio Civile Digitale, coordinato dal Centro Studi Futura, con l’obiettivo di lavorare sui temi di alfabetizzazione digitale e digitalizzazione del patrimonio culturale. All’interno del Seppie Lab di Via Genova ad Amantea, i giovani volontari del Servizio Civile hanno scelto da subito di focalizzare la loro ricerca proprio sul patrimonio musicale locale, in quanto strumento capace di raccontare il territorio attraverso punti di vista molto diversi ma soprattutto inter-generazionali.

Il primo progetto sviluppato all’interno del contenitore “DigiPaese” è così la realizzazione di una mediateca che ha come protagonisti artisti del circondario, tra Belmonte Calabro, Fiumefreddo, Longobardi e Amantea. Accedendo alla mediateca sarà possibile trovare musica, biografia ed informazioni legate al territorio, che includono generi musicali sia tradizionalmente locali, come tarantelle e cantautorato, sia fenomeni più contemporanei, come ad esempio reggae, indie e trap. Il lavoro svolto grazie al confronto con gli artisti, attraverso interviste e incontri al Seppie Lab, ha messo in luce molte differenze ma anche molte sorprendenti analogie tra i generi musicali e le generazioni, prima fra tutte la necessità di luoghi e momenti di aggregazione. La mediateca “DigiPaese” sarà resa fruibile, oltre che digitalmente, anche sugli schermi dell’Open Shop di via Dogana ad Amantea, locale che rappresenta un luogo di aggregazione e ritrovo per le nuove generazioni di giovani di Amantea.

La mediateca verrà presentata nella giornata di venerdì 15 dicembre, alle 19:00, presso la sede del Seppie Lab in Via Genova ad Amantea, con un talk dal tema “Convivialità e Ribellione – la musica nel territorio calabrese” che vedrà l’intervento di: Elio Fortunato, artista e educatore, Enzo Ruffolo e Giovanni Vespucci, musicisti, dei giovani volontari del servizio civile, con la moderazione di Vito Meola, membro delle Seppie. Nella giornata di domenica 17 dicembre dalle 18:00 è in programma invece un evento open mic a cui tutti gli artisti locali sono invitati a partecipare, realizzato in collaborazione con Yolo, presso Piazza Mercato Nuovo a Belmonte Calabro.

Dalla raccolta di dati e informazioni poi alla pratica, da venerdì 15 dicembre si svolgerà presso il Seppie Lab il laboratorio Track Building Collettivo, guidato dal produttore musicale cosentino Stanislao Spike Costabile (già al lavoro con artisti come 99 Posse, Zulù, Madaski, etc.), con l’obiettivo di innescare un processo di costruzione collettiva di un brano con i partecipanti al workshop, per poi restituirlo proprio durante la serata evento di domenica 17 dicembre. L’accesso al laboratorio è gratuito e non prevede nessuna iscrizione, questi gli orari: venerdì 15.12, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00; sabato 16.12, dalle 11:00 alle 14:00 e dalle 15:00 alle 18:00; domenica 17.12, dalle 11:00 alle 14:00.

L’idea è quella di creare un contesto eterogeneo tra i partecipanti, rendendo accessibile il laboratorio non solo a chi è interessato alla produzione musicale, ma anche a chi canta, scrive o suona uno strumento o a chi è semplicemente curioso di riscoprire i suoni del proprio paese. Il processo di creazione del brano partirà dalla campionatura di suoni del territorio e eventuali strumenti dei partecipanti, per poi passare all’editing del brano musicale e registrazione delle voci, arrivando così alla costruzione di un brano modellato sul territorio e i suoi paesaggi sonori.

Attraverso quindi modalità orizzontali di learning by doing, si giunge alla costruzione di un prodotto collettivo generato dalla diversità delle competenze e degli approcci, raccontandosi e raccontando il territorio. (rcs)

COSENZA – La squadra di Omnia è partecipa alla Futsal Corporate League

Rafforzare legami e mettere in rete le esperienze imprenditoriali che innovano, investono e resistono nei territori garantendo livelli occupazionali ed economia circolare, resta una componente dell’impegno di responsabilità sociale rispetto all’inclusione e alla motivazione delle risorse umane nella visione aziendale di Omnia Energia. In squadra, dall’azienda al campo di gioco. È, questa, la filosofia che ispira la partecipazione dell’azienda e dei suoi uomini al Futsal Corporate League, il campionato di calcio a 5 si sta disputando al Parco Collodi di Castrolibero e vede in campo 9 squadre rappresentative di sette società calabresi.

Organizzato e promosso da Marco Soliberto e Marco Falace (iMARCOs) e Usacli, l’evento sportivo ha visto disputare la prima gara di andata ieri (lunedì 11), straordinariamente sul rettangolo di gioco del Futsal Padel Club di Cosenza.

Il roster di Omnia Energia è sceso in campo contro la Disintegra FC il team di riferimento della Società Sintegra di Rende.

Ad avere la meglio sulla prima parte del gioco sono stati i ragazzi di D’Agostino che hanno messo a segno due bellissime reti, una dietro l’altra, con Gerado Scalercio e Andrea Trocini. Gli avversari hanno reagito calando una cinquina e portando a casa i primi tre punti.

La spinta motivazionale dei calcettisti è stata supportata dai colleghi che dalle tribune, invece, hanno incitato i loro beniamini per tutti i sessanta minuti e passa di gioco concretizzando, di fatto, quelli che sono gli effetti di un vero e proprio team building.

Omnia é è pronta a riscattarsi già domani, mercoledì 13 dicembre, quando, alle ore 21.15, sul verde di Parco Collodi, affronterà la I&I – La Rocha una delle due squadre rappresentative dell’Azienda Internet & Idee. (rcs)

CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – Museo Amarelli, presidio culturale da 20 anni

Quella del Museo della Liquirizia Amarelli, inaugurato nel 2001 ed al quale nel 2004 è stato dedicato un francobollo e che nel 2012 il Ministero per i Beni e le attività culturali ha dichiarato di rilevante interesse storico nazionale, resta a distanza di più di 20 anni una delle intuizioni più felici ed efficaci. Con la sua innovativa capacità narrativa resta a tutt’oggi un’esperienza all’interno della plurisecolare esperienza imprenditoriale e familiare.

È, questo, uno dei passaggi dell’intervento di Pina Amarelli, la prima donna in Calabria ad essere insignita del riconoscimento di Cavaliere del Lavoro, intervistata nei giorni scorsi dall’agenzia di marketing Best Diffusion.

Se l’Enciclopedia britannica ha classificato la lavorazione della liquirizia con il metodo Amarelli la più buona al mondo, con l’identità la plurisecolare esperienza familiare e imprenditoriale continua a promuovere l’immagine della Sibaritide, di Corigliano – Rossano e della Calabria come destinazione turistico-culturale perché alcova di Marcatori Identitari Distintivi (Mid).

Quando siamo partiti nel 2001 – ha ricordato Pina Amarelli nel suo racconto – i musei d’impresa si contavano sulle dita di una sola mano. Fu una visione lungimirante. Tant’è che oggi quelli aderenti alle Rete sono più di 130 e suscitano tanto interesse tra i giovani perché in queste realtà possono non solo ripercorrere la storia produttiva di un’azienda e del suo territorio ma possono coglierne anche il processo evolutivo.

È proprio l’aderenza allo schema produttivo, l’aggiornamento costante delle tecniche di lavorazione e delle diverse sperimentazioni che si applicano per tutelare l’autenticità e la genuinità del prodotto che fanno del Museo della Liquirizia Giorgio Amarelli un esempio da esportare.

Dalla celebre incisione dell’Abate di Saint-Non, disegnatore, umanista, archeologo, mecenate e viaggiatore francese, raffigurante il concio, cuore della produzione della liquirizia rossanese, tratta dal Voyage pittoresque ou description des Royaumes de Naples et de Sicilie (1786) ed oggi custodita nelle teche del Museo, agli strumenti agricoli che venivano utilizzati all’epoca; dalle presse che davano formano ai vari tipi di liquirizia, alla riproduzione di un bancone e di un ufficio. Dalla prima sala, quella del passato, dove si fa vedere il mondo prima dell’arrivo della corrente elettrica, dove tutto era manuale; per finire alla seconda sala, quella del presente che racconta dall’arrivo delle prime macchine fino alla contemporaneità. Tutto il mondo del Museo Amarelli si visita solo con una guida – ha sottolineato ancora Pina Amarelli – perché è la narrazione che emoziona il visitatore.

Per riascoltare l’intera puntata è possibile consultare il podcast della trasmissione al link https://www.youtube.com/watch?v=XwWwXK2Lut0. (rcs)

CASSANO (CS) – Il Comune destinerà 33mila euro al potenziamento degli impianti di videosorveglianza

Il Comune di Cassano destinerà 33.000 euro al potenziamento degli impianti di videosorveglianza su tutto il territorio comunale. Lo ha deciso la Giunta Comunale con apposito atto emanato su proposta del sindaco Giovanni Papasso.

La misura si è resa necessaria poiché l’ente sibarita intende rafforzare le azioni di prevenzione e di contrasto alle forme di illegalità presenti nel territorio comunale. A tal fine è si reso necessario ampliare il sistema di videosorveglianza esistente e avvalersi delle specifiche risorse previste, ai fini della realizzazione di sistemi di videosorveglianza, dal decreto legge numero 14 del 20 febbraio 2017 convertito con modificazioni dalla legge numero 48 del 18 aprile 2017.

Per l’acquisto dei nuovi impianti, infatti, sarà stipulato un Patto per l’attuazione della Sicurezza Urbana tra il Signor Prefetto di Cosenza, S.E. Vittoria Ciaramella, e il Sindaco del Comune di Cassano all’Ionio, Giovanni Papasso. Il progetto esecutivo, redatto dal geometra Pasquale Chidichimo dell’Area III Lavori Pubblici diretta dall’ingegnere Luigi Serra Cassano, prevede un importo complessivo di 32.642,01 € a carico del finanziamento ministeriale sopra indicato.

«Con l’installazione di queste nuove telecamere – ha spiegato il sindaco Papasso – andiamo a implementare il corposo sistema già presente sul territorio e che monitora costantemente tutti i centri urbani. Certo è che nei mesi scorsi è emersa la necessità di aumentare gli occhi elettronici presenti sul nostro territorio e, come avevo anticipato nei giorni scorsi a proposito di una serie di atti vandalici avvenuti a Sibari, avremmo potenziato l’impianto per dare più sicurezza ai cittadini. Così, con questo atto di giunta, passiamo dalle parole ai fatti». (rcs)