Domani il Premio Laghi di Sibari

Domani sera, alle 21.30, nell’area spettacoli dei Laghi di Sibari, si terrà la sesta edizione del Premio Laghi di Sibari, stituito nel 2019 dall’Associazione Laghi di Sibari con il contributo della Regione Calabria ed il patrocinio del comune di Cassano Jonio.

A poche ore dall’evento sono il presidente di AssoLaghi, Luigi Guaragna, ed il direttore artistico della manifestazione, Andrea Solano, a rendere noto il nome dell’ospite che nella serata di domani salirà sul palco dell’arena spettacoli del porto turistico sibarita per ritirare il prestigioso riconoscimento, forgiato dal maestro orafo Michele Affidato, nel corso degli anni assegnato al calciatore campione del mondo Rino Gattuso, al comico Paolo Caiazzo, al regista Alessandro Piva, alla cantautrice e scrittrice Teresa De Sio, al cantante e attore Peppino Di Caprial musicista Alan Sorrenti. Ad aggiudicarsi l’edizione 2024, invece, sarà il cantautore dalle radici lucane, il cui debutto risale al 1972, come chitarrista dei Semiramis, prima di aprirsi alla musica pop e pubblicare i suoi primi lavori da solista.

Nel 1979 vince il Festival di Castrocaro e inizia a scrivere le musiche per artisti già affermati come Renato Zero e Ornella Vanoni. Fa quindi il suo esordio sul palco di Sanremo nel 1981, per poi tornare l’anno successivo e presentare Una rosa blu. Il brano diventa un classico della sua carriera. Nel 1987 si presenta nella sezione Nuove Proposte (assai insolito, per un artista con quindici anni di carriera alle spalle e già due partecipazioni al Festival), e conquista la vittoria con La notte dei pensieri.

Gli anni Novanta iniziano con la collaborazione con un produttore storico della canzone italiana, Alessandro Colombini. Il rinnovamento dello stile lo porta nel 1994 nuovamente a Sanremo, dove presenta il brano Cinque giorni e ottiene grande riscontro a livello di pubblico. Torna ancora sul palco dell’Ariston nel 1996, stavolta con L’elefante e la farfalla, altro brano destinato a diventare un classico di successo. Gli anni Duemila sono quelli della conferma ed a tutt’oggi Zarrillo continua a essere uno dei cantautori più raffinati della musica pop.

Ad arricchire la serata del 21 agosto, la consegna delle menzioni speciali a professionisti calabresi apprezzati per il loro impegno ed i successi conseguiti nell’attività quotidiana, quest’anno individuati nell’artista Roberto Le Pera, autore – tra l’altro – delle installazioni realizzate nelle settimane passate alla foce del fiume Crati e subito divenute elemento di attrazione, ed il fotografo Ottavio Marino, con i suoi scatti già vincitore di diversi premi di livello nazionale ed internazionale.

«Figure e storie – commenta il presidente di AssoLaghi, Luigi Guaragna – che raccontano di una Calabria che merita di essere amata e valorizzata per le sue ricchezze e i suoi talenti. Da qui la scelta di tributare loro un riconoscimento che è da considerarsi doveroso, nel segno di una terra dalle infinite potenzialità e dalle straordinarie risorse, umane e ambientali». (rcs)

Nell’Alto Tirreno Cosentino consegnato il Premio Caligiuri

È stata Arianna Aiello, calabrese e laureata all’Unical, che ha presentato un lavoro di tesi magistrale in Economia e commercio dal titolo “La Blue Economy: crisi idrica e prospettive future”, a vincere il Premio “Caligiuri”, istituito dall’Associazione “Amici di Calabaia” e dedicato alla memoria del primo presidente, Renzo Caligiuri, per sostenere-l’istruzione e la ricerca universitaria e svoltosi nell’Alto Tirreno Cosentino.

Un premio dell’importo di 2.500,00 euro, donato direttamente dalla famiglia Caligiuri, destinato a laureate e laureati o dottoresse e dottori di ricerca nel periodo luglio 2023-luglio 2024, per la migliore tesi magistrale, a ciclo unico o dottorale avente come argomento: “lo sviluppo sostenibile: aspetti ambientali, economici e sociali”.

A questa edizione hanno partecipato 25 persone, tra dottori magistrali laureati in dieci università collocate in sei regioni italiane (dal Veneto alla Sicilia).

Piena soddisfazione è stata espressa da parte del presidente degli “Amici di Calabaia”, Armando Filomia.
«Una partecipazione straordinaria – ha detto –  tantissimi amici hanno presenziato anche alla premiazione finale. Calabaia cresce e noi siamo onorati di proporre iniziative lodevoli che vanno in questa direzione…».
Insieme al noto odontoiatria e presidente Filomia, grande merito al prof. Davide Infante, che ha voluto fortemente realizzare il premio. E poi la prof.ssa Concetta Castiglione, docente di Economia Politica presso l’Università della Calabria e Fulvia Caligiuri, in rappresentanza della famiglia Caligiuri. Renzo, il papà, è stato il primo Presidente (23 agosto 1986) dell’Associazione “Amici di Calabaia”, insieme a Mario Aristodemo, Luigi Arlomede, Vincenzo Baroni, Nicola Coscarella, Antonio Fanuele, Aldo Gualtieri, Luigi Noto, Anna Maria Nucci, Domenico Gimigliano, Francesco Perretta, Ezio Zarro, Alessandro Splendore, Vincenzo Le Pera, Maria Lidia Intrieri. 
La commissione ha premiato dunque la giovane Aiello ma, evidenziato – parimenti – la qualità accademica e scientifica di tutti i partecipanti, a riprova dell’interesse suscitato dal tema, lo sviluppo sostenibile, proposto dal Premio.
«È solo l’inizio di un bellissimo percorso culturale che cercheremo di tramandare di generazione in generazione. Un grazie particolare alla famiglia Caligiuri ed a chi si è impegnato, così bene, nella riuscita di un premio che ha regalato emozioni, partecipazioni, sorrisi e ricordi», ha ribadito il presidente Filomia.
«Non può esserci premio migliore per ricordare il nostro amato papà. Valorizzare, attraverso la cultura, le giovani generazioni è certamente il migliore messaggio da comunicare e tramandare. E noi siamo orgogliosi, felici, entusiasti di poter essere parte attiva in questo esempio virtuoso della nostra terra», ha detto Fulvia Caligiuri che, per un giorno, ha riposto in armadio gli abiti di Commissario Arsac e indossati quelli della figlia innamorata del papà e della Calabria. (rcs)

 

VERBICARO (CS) – Successo per La Strada del vino e dei sapori

Grande successo, a Verbicaro, per la 12esima edizione de “La strada del vino e dei sapori 2024”, l’evento promosso e organizzato dall’associazione Vino e sapori di Verbicaro e  cofinanziato  dalla Regione Calabria  “attività culturali” – Poc Calabria 2014/2020.

Nella tre giorni sono stati, infatti, migliaia i visitatori che hanno assaporato le pietanze della tradizione gastronomica verbicarese, come fusilli con sugo di braciole, frittelle con zucchine, cotiche e fagioli, patate con salsiccia, peperoni con patate, peperoni “cruschi” e isalumi del posto, il tutto accompagnato dal buonissimo vino locale.

Come già nelle precedenti edizioni, l’enogastronomia è stato il percorso che ha legato cultura, arte e musica con corso Umberto animata anche da musicisti locali come Peppe Marino, Rino D’Amante, FPformoso e da artisti di strada. 

Anche il servizio ai banchi di degustazione è stato svolto con la consueta grande professionalità dai numerosi componenti dell’Associazione, che hanno dato tutte le informazioni richieste sulle pietanze e sulla loro preparazione.

Tra  gli eventi collaterali della tre giorni, il grande successo di: “Insieme a noi”, un laboratorio con circa 50 bambini che hanno imparato a preparare i fusilli partendo dall’impasto iniziale con farina e acqua, realizzando prima i pezzetti base e poi allungandoli col ferretto. Dopo l’entusiasmante “lavoro”, tutti i partecipanti hanno fatto merenda con the, patatine e pop-corn e hanno assistito allo spettacolo degli artisti di strada.

In molti, nel tardo pomeriggio e nel corso delle serate si sono addentrati nel caratteristico borgo antico con la sua fitta trama di stradine, vicoli, scale, piazzette e “Catuvi”. 

«La partecipazione e l’entusiasmo della gente ci gratifica e ci ripaga degli sforzi fatti, dandoci il giusto stimolo per pensare già alla prossima edizione», ha dichiarato la presidente Francesca Rotondaro.    

Anche quest’anno è stato premiato con il consueto successo un evento realizzato con elevata competenza e cura, che conferma “La strada del vino e dei sapori” tra gli appuntamenti più importanti e rappresentativi del Tirreno cosentino. Una manifestazione che unisce sempre più le bellezze del borgo di Verbicaro alla bontà del cibo genuino e al vino straordinario, orgoglio della comunità.

La Camera di Commercio di Cosenza premia la qualità dell’Ospitalità

La Camera di Commercio di Cosenza, in collaborazione con Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche), ha promosso il bando per l’assegnazione della certificazione di qualità “Ospitalità Italiana” per l’anno 2024.

L’obiettivo del bando è quello di valorizzare e qualificare l’offerta turistica della provincia, promuovendo le imprese che operano nel settore dell’ospitalità.

L’iniziativa è volta a sostenere le strutture alberghiere, ristorative, agriturismi e bed & breakfast nella provincia di Cosenza, che desiderano ottenere il riconoscimento della qualità dei servizi offerti. La certificazione “Ospitalità Italiana”, che si articola in un sistema di rating con punteggi da una a tre corone, viene assegnata in base a criteri di qualità del servizio, promozione del territorio, identità e notorietà.

Il bando è aperto a tutte le imprese operanti nel settore dell’ospitalità che rispettino i requisiti specificati nel regolamento, tra cui la regolarità amministrativa e contributiva, e la capacità di garantire alti standard di qualità. La partecipazione prevede un contributo di 350,00€, che coprirà parte dei costi di valutazione.

Le domande saranno accettate in ordine cronologico a partire dal 15 maggio 2024 e verranno sottoposte a un audit di verifica da parte di Isnart. Solo 10 strutture riceveranno il riconoscimento, che verrà confermato da una commissione speciale e avrà validità di 18 mesi.

Le strutture che otterranno la certificazione saranno inserite in iniziative promozionali della Camera di Commercio e avranno visibilità sul portale dedicato https://ospitalita-italiana.com. Inoltre, è in corso una verifica per includere la certificazione anche nelle visure camerali, incrementando la trasparenza e la riconoscibilità dell’impresa. 

CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Lunedì la presentazione del libro “Serafino Sprovieri, padre, maestro e amico”

Lunedì 19 agosto, a Corigliano Rossano, alle 19, nel Salone degli Stemmi dell’Arcivescovado, sarà presentato il libro Serafino Sprovieri padre, maestro e amico. Il suo magistero nella Chiesa diocesana di Rossano-Cariati (1984-1992) a cura di don Giuseppe De Simone ed edito da Progetto 2000.

Alla manifestazione interverranno: don Gianni Citrigno, nipote di mons. Sprovieri, l’editore di Progetto 2000 Demetrio Guzzardi e il curatore don Giuseppe De Simone; sono previste alcune testimonianze sia di sacerdoti che di laici che hanno conosciuto il presule che dal 1980 fino agli inizi del 1992 ha guidato la Chiesa diocesana di Rossano-Cariati. Le conclusioni sono affidate all’arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Maurizio Aloise.

L’antologia è suddivisa per anni ed è una sintesi perfetta del cammino che la Chiesa rossanese ha compiuto in quel decennio, tra l’altro si ritrovano parole profetiche come Chiesa sinodale, tanto cara a papa Francesco. L’opera presenta in appendice 3 testi: “Gioacchino da Fiore che fu profeta in patria”; “Divina – omelia al funerale della cara sorella” e il “Testamento spirituale” di mons. Serafino Sprovieri, redatto durante gli esercizi spirituali a Cetraro (21-25 novembre 2010).

Durante l’episcopato rossanese di mons. Sprovieri erano stati già pubblicati due volumi che raccoglievano il suo magistero (I primi passi insieme 1980-1982 e L’Anno Mariano per il XIV centenario dell’icona Achiropita in Rossano), ma poi l’imprevisto e subitaneo trasferimento alla sede episcopale metropolitana di Benevento, non aveva dato tempo per poter mettere insieme tutti i testi dal 1984 al 1992. L’operazione più volte è stata messa in cantiere, ma varie difficoltà non hanno permesso di arrivare alla pubblicazione.
Don Giuseppe (Pino) De Simone, che ha avuto “don Serafino” come rettore nel Seminario minore di Cosenza e poi nel “San Pio X” di Catanzaro e che l’ha ordinato presbitero per la Chiesa diocesana di Rossano-Cariati, ha fortemente voluto (in tempo di Covid) curare l’antologia, ritrovando i testi che compongono questo libro di 256 pagine, di cui una quarantina di immagini. (rcs)

A Corigliano Rossano anche nel mese di luglio cresce il dato della raccolta differenziata

A Corigliano Rossano cresce il dato della raccolta differenziata: Dall’81% di giugno appena trascorso, si è arrivati ad un nuovo record per il mese di luglio, che ha fatto registrare un tasso dell’82,49%.

Un segno chiaro e tangibile di come stiano cambiando fortemente le abitudini dei cittadini della città unica da quando è stato iniziato il sistema del porta a porta spinto della raccolta differenziata su tutto il territorio comunale.

«Siamo fortemente orgogliosi della nostra comunità che registra un nuovo record per il mese appena trascorso, prova indelebile di come il servizio, la campagna di sensibilizzazione lanciata e la repressione contro chi abbandona i rifiuti per strada stanno dando risultati che sono sotto gli occhi di tutti», ha dichiarato Francesco Madeo, assessore alla Città equa e sostenibile, con delega all’ambiente.

«Non dobbiamo abbassare la guardia – ha continuato Madeo – e cullarci sugli allori, possiamo fare meglio e lo faremo perché la nostra strategia è quella di premere ancora di più sull’acceleratore, grazie soprattutto al grande interesse che tutta la cittadinanza sta mostrando intorno a questo tema, sempre più importante e vitale per una comunità civile».

Sono già in programma, infatti, ulteriori iniziative a sostegno della raccolta differenziata e della sensibilizzazione in collaborazione con Ecoross e le associazioni di volontariato territoriale, anche riguardo gli istituti scolastici per il prossimo autunno e inverno per sensibilizzare i più giovani sui temi inerenti all’ambiente.

«Abbiamo puntato molto sul nuovo sistema di igiene urbana – ha detto il sindaco Flavio Stasi – e la nostra comunità si sta dimostrando all’altezza, al netto di una minoranza che pian piano individueremo facendo in modo che si adegui. Si consideri che questi dati della differenziata sono il modo migliore per iniziare ad invertire la tendenza della Tari che, senza un percorso di questo tipo, era destinata inesorabilmente ad aumentare di anno in anno».

«Quest’anno, grazie a questi dati – ha concluso – tale tendenza sarà interrotta e nei prossimi anni riusciremo certamente ad abbassare progressivamente la tariffa in quanto, grazie alla differenziata, diminuiscono i costi di trattamento e smaltimento a carico del Comune».

CITTADELLA DEL CAPO (CS) – Venerdì si presenta il libro “Comunità in Cammino”

Venerdì 16 agosto, a Cittadella del Capo, alle 21.30, all’Hotel Palazzo del Capo, sarà presentato il libro “Comunità in Cammino” di don Giovanni Celia.

L’evento è stato organizzato in occasione dei festeggiamenti annuali in onore di San Francesco di Paola, e la scelta di Cittadella del Capo non è casuale: perché proprio lì vi era il primo luogo di preghiera del borgo marinaro.

All’incontro, introdotto e moderato dall’editore Demetrio Guzzardi, interverrà il sindaco di Bonifati, Francesco Grosso, con i contributi di Giorgio Santelli, Pasquale Filippelli ed Elvira De Aloe; sarà presente l’autore del volume, don Giovanni Celia e le conclusioni saranno tenute del vescovo di San Marco Argentano-Scalea, mons. Stefano Rega, che ha, anche, redatto una nota introduttiva al volume; tra l’altro scrive: «La lodevole iniziativa del parroco Celia prende avvio dalla narrazione di una sintesi storica delle tappe cronologiche che hanno visto sorgere la parrocchia di Cittadella. Possiamo menzionare quattro passaggi fondamentali che fungono da snodo per la storia evolutiva della comunità: l’edificazione dell’antica cappella dedicata a San Giovanni Battista nel lontano 1616, la successiva dedicazione a San Michele Arcangelo nel 1961 dopo il riconoscimento civile di parrocchia, l’acquisizione della denominazione in SS. Annunziata e San Francesco di Paola nel 1986, e infine, il decreto vescovile del 1° ottobre 2011 che sancisce in perpetuum il titolo di Parrocchia San Francesco di Paola».

Un testo questo di don Giovanni Celia, molto documentato, tante le novità storiografiche e archivistiche, inframezzate da un imponente apparato iconografico, a cui hanno contribuito molti abitanti di Cittadella. L’autore del libro, che guida come parroco la comunità di Cittadella dal 2003, ha voluto raccogliere tutte le testimonianze sulla grande devozione degli abitanti di Cittadella e non solo, su San Francesco di Paola e sulla grande festa votiva che si svolge a fine agosto, con la processione a mare della statua. Don Celia ha voluto anche tracciare l’itinerario di questi ultimi anni e in appendice vengono presentate le tante iniziative realizzate; significativo il titolo scelto “Dalla cronaca alla storia” a significare che le comunità parrocchiali devono custodire e conservare per le future generazioni le tracce del proprio cammino. (rcs)

A Paludi successo per il Piccolo festival delle Spartenze

Si è conclusa, con successo a Paludi, la nona edizione del Piccolo festival delle Spartenze, manifestazione diretta da Giuseppe Sommario e organizzata dall’Associazione ASsud di Paludi.

Il Festival delle Spartenze è nato nel 2016 dall’esigenza di trovare idee innovative e visionarie per le aree interne che rischiano di spopolarsi. La tematica centrale di questa edizione è stata il Cammino delle Radici. Quattro giorni di proposte, attività pluridisciplinari e collaborazioni con intellettuali, artisti, istituzioni. Si sono svolti incontri, laboratori di teatro e canto di tradizione orale e di comunità, di chitarra battente e, per i più piccoli, di strumenti giocattolo e laboratori didattici. E ancora: serenate tradizionali, escursioni culturali e apericene con prodotti tipici.

Nella prima serata, da uno straordinario dialogo su Simone Weil fra Tommaso Greco ed Enzo Piro è emerso che lo spopolamento e l’abbandono dei nostri paesi può essere curato ponendo attenzione ai bisogni delle comunità, rispettandone la vocazione (poesia contadina), recuperando il senso di responsabilità verso l’altro e ritrovando il senso il senso di comunità. Nell’ultima sera, quasi a chiudere il cerchio, durante un intensissimo incontro, dialogando con il direttore del Festival, Monsignor Francesco Savino (vicepresidente CeiI), e poi, il sindaco di Paludi, Domenico Baldino, il parroco Don Giuseppe Cersosimo, e il Presidente dell’Associazione AsSud, Onofrio Sommario, hanno dibattuto su come rendere i nostri paesi luoghi Eutopici. Durante le quattro giornate del Festival sono state raccontate testimonianze di persone che sono partite/partono, di chi è rimasto, ma anche di coloro che hanno avuto/hanno il coraggio e la voglia di Ritornare.

Molti giovani sono costretti ad abbandonare il proprio paese in cerca di un futuro migliore, in particolare si è puntata l’attenzione sulle partenze dei Ricercatori ai quali è stata dedicata la terza giornata con la IV edizione della Notte dei Ricercatori Italiani nel Mondo che ha visto protagoniste Anna Sconza (Sorbona di Parigi) e Giovanna Caruso (Università di Greifswald-Germania); 2) la presentazione del libro “Spartenze. Paesaggi di confine” curato da Giuseppe Sommario che ha visto gli interventi del curatore, del rinomato chef Francesco Mazzei (il volume contiene un’intervista di Giuseppe Sommario a Mazzei), di Carmine Lupia (Direttore Conservatorio Nazionale Etnobotanica di Castelluccio Superiore, e Francesco Rizzo, (Università Panthéon Sorbonne di Parigi).

Ma non solo ricercatori, sono molti gli italiani e le italiane che ogni anno sono costretti a lasciare il proprio luogo d’origine. Tale situazione ha portato alla chiusura di molte attività locali e ad uno scoraggiamento da parte di chi resta. In questa edizione, infatti, si sono analizzate anche tematiche relative all’agricoltura e all’artigianato con il contributo al dibattito di Antonino Fonsi e Vincenzo Brunetti, imprenditori locali rimasti, o “spartiti” e poi ritornati che sono intervenuti nel corso della seconda giornata del Festiva.

L’impressione è quella di sentirsi soli e vuoti, senza stimoli culturali e sociali. Con il laboratorio di canto e tradizione orale, però, si è potuta notare l’allegria e la dedizione delle donne del paese che, alla chiusura del festival, hanno presentato una meravigliosa restituzione pubblica, tessendo racconto e arte del cucito, e facendo da coro a “Italiani d’America”: drammaturgia di Caterina Pontrandolfo, testi di Giuseppe Sommario, con Caterina Pontrandolfo, Giuseppe Sommario e Raffaele Natale alla chitarra.

La seconda serata, dedicata al laboratorio di chitarra battente, ha riscosso un gran successo: con la partecipazione di alcuni artisti di Paludi e con l’Associazione Felici&Conflenti, le vie del paese si sono riempite di balli e canti all’unisono suscitando molta emozione nel pubblico. Inoltre, tutte le sere, la Proloco ha deliziato la gente con i prodotti tipici del posto. Nel corso della serata si è svolta un talk dal titolo “Dai viaggi delle radici alle radici del viaggio” che ha visto gli interventi di Pierangelo Campodonico (Direttore del Museo dell’Emigrazione), di Vittoria Baldino (vicepresidente gruppo m5s alla Camera) e Angelo Brutto (coordinatore provincia di Cosenza Fratelli d’Italia), dei sindaci di Paludi, Domenico Baldino, Cropalati, Domenico Citrea, e Sellia Superiore, Sara Giordano

Inoltre, va sottolineato che, quest’anno, le Spartenze sono state parte del progetto “Nuovi Radicamenti” che ha occupato l’ultima giornata del Festival: un progetto che vede insieme 18 comuni calabresi (Brognaturo è il comune capofila) fra i quali Paludi, e che ha come fine una nuova narrazione della Calabria, un modo nuovo di raccontarsi e rinsaldare il legame con chi se ne è andato. 

Infine, segnaliamo il campus AsSud. Curato da Anna Frabotta, Giuseppe Sommario, Sara Cappucci, Mariel Pitton Straface ed Erminia Madeo, il campus ha visto la partecipazione di studenti della Sorbonne, della Holden e della Sapienza che hanno curato i contenuti social del Festival e nei prossimi mesi realizzeranno il numero 2 del magazine Paluri. Il Piccolo Magazine delle Spartenze”.

E, degna di nota, è anche la novità assoluta delle Spartenze dei Piccoli: un’occasione unica per i bambini di poter condividere storie, giochi, arte e musica. Una novità briosa e fresca che ha riscontrato grande successo.

Tommaso Greco ha ricordato, durante il dibattito della prima sera, una frase di Sadhguru: «Mettere il benessere degli altri al di sopra del tuo crea un diverso tipo di forza, una forza che ti accompagnerà per tutta la vita e oltre».

E, sicuramente, il Piccolo Festival delle Spartenze ha avuto modo di analizzare una delle soluzioni più importanti per non sentirci abbandonati: stare insieme, nel bene e nel male, passando dal primato della forza alla forza del margine. Un’inversione dello sguardo che porterà i paesi delle aree interne a rigenerarsi e magari a salvare in centro stesso.(rcs)

CORIGLIANO ROSSANO – Domani s’inaugura l’Effige San Francesco di Paola

È con l’inaugurazione dell’Effige San Francesco di Paola che si chiude domani, a Corigliano Rossano, il trittico votivo in via Duomo, che celebra i santi patroni della città di Corigliano-Rossano, simboli di fusione, integrazione e fede, San Nilo e San Francesco di Paola, ultimo erede del monachesimo in Calabria iniziato da proprio da San Nilo abbracciano l’effige popolare della madonna Achiropita.

 Tre icone monumentali di 2 metri che si stagliano su un fondo d’oro verso il cuore mariano della diocesi. L’opera, offerta gratuitamente, dall’artista Natalino Scino «è  un regalo fatto con il cuore alla mia città, rendendo belle degli spazi con figure legate alla nostra identità».

Il trittico si snoda in tre nicchie su via Duomo, verso la cattedrale dell’Achiropita è stato promosso come azione di rigenerazione urbana dall’amministrazione comunale.  L’ultima icona votiva, in ordine di tempo, ritrae san Francesco di Paola secondo l’antico canone della vera effige conservata a Montalto Uffugo e ripetuta in alcune opere del Museo del Codex e della chiesa dei minimi a Corigliano. L’opera completa sarà inaugurata durante la processione, in occasione dei festeggiamenti per Maria Santissima Achiropita, che si snoderà per le vie del centro storico di Rossano. (rcs)

CELICO (CS) – Dal lunedì 19 agosto al via il Festival dell’Effimero

Lunedì 19 agosto, a Celico, prende il via la 14esima edizione del Festival dell’Effimero di Celico, organizzato dal Comune di Celico e dall’Associazione Culturale Sila Antica, con l’intento di promuovere la cultura del territorio,  dell’ambiente e degli stili di vita sostenibili, della legalità,  attraverso la musica con artisti nazionali e del territorio, dibattiti ed eventi che hanno funzione aggregante per un intero comprensorio.

Fino al 23 agosto, dunque,  il centro presilano si trasformerà in un vero hub musicale e di eventi, con un’incredibile line-up di artisti che irromperanno felicemente con i loro spettacoli nel piccolo borgo. Il festival dell’Effimero rientra nel Progetto ‘Celico città celeste’ finanziato dal Ministero del Turismo  a valere sull’ “Avviso pubblico sul fondo di cui all’articolo 1, comma 607 della legge 29 dicembre 2022, n .197, destinato a finanziare progetti di valorizzazione dei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, classificati dall’Istituto Nazionale di Statistica come comuni a vocazione turistica, al fine di incentivare interventi innovativi di accessibilità, mobilità, rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale”.

«L’edizione di quest’anno sarà molto partecipata – ha dichiarato in conferenza stampa di presentazione il sindaco di Celico, Matteo Francesco Lettieri –. In tanti, da altre regioni, stanno infatti prenotando in strutture ricettive della zona, a conferma che l’evento rappresenta un importante indotto per tutto il territorio e fino in Sila, dove le persone si fermeranno per qualche giorno in più per visitare le nostre montagne».

«Questo significa che l’evento – ha concluso Lettieri – è diventato un ottimo attrattore per far conoscere Celico e non solo».

Maggiore soddisfazione deriva anche dal fatto che il comune di Celico è beneficiario di un bando del Ministero del Turismo, per complessivi 2.250.000,000 euro. Una somma che è destinata, oltre che a iniziative culturali come il Festival dell’Effimero, anche a interventi infrastrutturali nel territorio celichese, presilano e silano, che riguardano il progetto di più ampio respiro ‘Celico città celeste’.  La storia del borgo è infatti strettamente legata a quella dell’Abate Gioacchino da Fiore, che qui ebbe i natali nel 1130: fondatore dell’Ordine florense, fu una delle figure simbolo dell’età medievale, e citato anche da Dante nel XII canto del Paradiso tra la schiera dei beati sapienti.  È proprio attorno alla figura di Gioacchino che il progetto ‘Celico città celeste’ sta alimentando un nuovo percorso per guidare il viaggiatore alla scoperta della simbologia gioachimita, e quindi dei luoghi dove l’Abate elaborò il suo pensiero. Esistono infatti, nel territorio che arriva fino a San Giovanni in Fiore, tutti i suoi luoghi,  uniti in un percorso che è fruibile come un vero e proprio itinerario insieme turistico, culturale, religioso. Lo spirito è quello di far conoscere aspetti legati alla sua personalità, al suo passaggio, per scoprire soprattutto l’attualità di Gioacchino.

Gli eventi in cartellone saranno tutti completamente gratuiti. Dopo la cerimonia di apertura del 19 agosto alle 17, il primo palcoscenico serale in Villa comunale, alle 22.00 sarà dei Villazuk che, con tutta la loro variegata espressività musicale, cantano la voglia di cambiamento, il ritorno alle cose semplici, il recupero delle tradizioni. La sera del 20 agosto, sempre in villa alle 22.00, si esibirà la Max power 883 che ripropone tutti i più grandi successi degli 883 e Max Pezzali in uno straordinario spettacolo live da cantare e ballare tutti insieme. Il 21 agosto, stesso luogo e ora, sarà la volta degli Area 765, il gruppo nato nella provincia di Rieti nel 2011 in seguito allo scioglimento dei ‘Ratti della Sabina’ di cui hanno fatto parte sin dagli esordi. Si sono imposti sulla scena musicale italiana attraverso 6 album in studio, e oltre 700 concerti in un tour senza soluzione di continuità sui palchi di tutta Italia, in piazze gremite e locali sold out.

La sera del 22 agosto al pattinodromo sarà tutta per Michele Bravi, nella la sua unica tappa estiva proprio a Celico, prima dell’avvio del tour che partirà da Assisi il 15 settembre prossimo. Sarà una  serata emozionante tra le canzoni contenute nel nuovo disco ‘Tu cosa vedi quando chiudi gli occhi’, che contempla anche ‘Viaggio nel tempo’, ‘Umorismo italiano’ e ‘Malumore francese’ (feat. Carla Bruni). Così come non mancheranno i singoli di maggior successo, come ‘Il diario degli errori’, certificato disco di platino e ‘Mantieni il bacio’, disco d’oro.

La 14esima edizione del Festival dell’Effimero chiuderà il 23 sera, sempre al pattinodromo di Celico, con Ermal Meta – nel suo unico concerto gratuito in Calabria – che nei live di questa estate canta ‘Buona Fortuna’, il nuovo album pubblicato a maggio di quest’anno che porta il nome della sua bambina, Fortuna, nata a giugno scorso. Il pubblico ascolterà però anche altri successi tra cui ‘Ragazza paradiso’, ‘Piccola anima’, o ‘Non mi avete fatto niente’, canzone cantata insieme a Fabrizio Moro e vincitrice al  Festival di Sanremo 2018.

Questi gli eventi principali all’interno di un programma ricchissimo e da non perdere, di quel festival dell’Effimero, nato dall’idea dei pochi amici dell’Associazione Culturale Sila Antica, che lo avevano concepito come l’evento per un solo giorno – e per questo effimero – e che nell’arco di 14 anni si è affermato tra i maggiori eventi e di altissimo richiamo in Calabria. (rcs)