Gli studenti della 3H dell’IC Lauropoli-Sibari-Cassano incontrano Claudio Dionesalvi

Ci sono giornate che si scolpiscono nella memoria, esperienze capaci di lasciare un segno profondo nel cuore degli studenti, degli insegnanti e persino degli ospiti. È accaduto nella classe 3H dell’Istituto Comprensivo Lauropoli – Sibari – Cassano all’Ionio, dove si è svolto un incontro speciale con lo scrittore, educatore e attivista Claudio Dionesalvi, autore del libro Lettere minuscole, ma prima ancora uomo di territorio, impegnato da anni nella promozione culturale e sociale nella zona di Cassano all’Ionio.

L’iniziativa, fortemente voluta dalla professoressa Pasqualina Addino, ha preso forma grazie anche alla collaborazione attiva delle professoresse Maria Braile e Pasqualina Tortorello, da sempre attente alla crescita umana e culturale degli studenti. L’incontro con Claudio Dionesalvi ha rappresentato molto più di una semplice attività didattica: è stato un vero e proprio atto di apertura verso l’ascolto, la comprensione e il senso civico.

Conosciuto non solo per la sua produzione letteraria, ma soprattutto per il suo costante impegno sul campo, Claudio Dionesalvi da anni lavora a stretto contatto con famiglie in difficoltà, minori a rischio, realtà sociali marginalizzate. Attraverso laboratori di scrittura, incontri nei quartieri più fragili, attività educative e culturali rivolte ai giovani, Dionesalvi porta avanti un’idea di cultura come strumento di riscatto, dialogo e partecipazione. A Cassano all’Ionio è diventato un punto di riferimento per chi crede che la scuola, la letteratura e il senso di comunità possano camminare insieme.

La classe 3H ha accolto l’autore con entusiasmo e curiosità. L’incontro ha dato vita a una narrazione corale, fatta non solo di parole scritte, ma anche di immagini, video, cortometraggi e racconti veri. I ragazzi hanno ascoltato, osservato, riflettuto, coinvolti in un’esperienza intensa e profondamente formativa. Le storie narrate da Claudio Dionesalvi – storie locali, storie dimenticate, storie di resistenza – hanno aperto spazi di discussione e confronto, rendendo la lezione viva e autentica.

«Non abbiamo nelle nostre classi grandi lettori. A volte, non abbiamo nemmeno lettori,” raccontano le docenti. “Ma abbiamo ragazzi con storie forti, ragazzi che vivono vite difficili, spesso fuori dalle parole scritte. Per questo leggiamo con loro e per loro. Leggiamo ad alta voce, insieme. Perché la lettura condivisa è un gesto democratico, un’occasione per includere chi si sente ai margini, per far nascere domande, per accendere pensieri».

Grazie al supporto tecnico del prof. Giuseppe Emmanuele, l’incontro si è arricchito di contributi multimediali che hanno reso ancora più coinvolgente il confronto. Il clima in aula è stato partecipato, emozionante. I ragazzi sono usciti dalla lezione più consapevoli del valore della conoscenza, della memoria e della partecipazione.

Presto, Claudio Dionesalvi riceverà la cittadinanza onoraria del Comune di Cassano all’Ionio, insieme al cantautore Dario Brunori. Un riconoscimento che premia un impegno autentico e costante verso la comunità. E proprio questo spirito, fatto di vicinanza, ascolto e responsabilità, ha attraversato ogni istante dell’incontro con la 3H.

«Anche noi oggi abbiamo imparato da loro», ha affermato Dionesalvi al termine dell’incontro, riconoscendo nel dialogo con i giovani un’occasione di crescita reciproca. Per i ragazzi, è stata una lezione diversa, speciale. Hanno capito che per essere buoni cittadini bisogna essere liberi, critici, inclusivi, capaci di interrogarsi. Che bisogna conoscere il passato per non ripeterne gli errori. E soprattutto, che la cultura è un bene comune, un ponte verso il futuro. (rcs)

CASTROVILLARI (CS) – Al via il Pollicino Book Fest

Prende il via lunedì 7 aprile, a Castrovilari, il Pollicino Book Fest, il festival dedicato alla letteratura con la direzione artistica di Alessandra Stabile e con la consulenza di Beniamino Sidoti.

Fino al 12 aprile la città accoglierà autori, illustratori, esperti di divulgazione e appassionati di libri, in un calendario ricco di incontri, laboratori e spettacoli all’insegna del tema “Contiamo di giocare!”, che intreccia narrazione, matematica e scienza in un percorso sorprendente e coinvolgente. Eccoli gli ospiti che animeranno le giornate di Pollicino: Giuditta Campello, Sergio Olivotti, Alice Coppini, Giuliana Facchini, Andrea Vico, Beniamino Sidoti, Marco Erba, Anna Cerasoli, Andrea Scoppetta e il Prof. Francesco Calimeri del CNR.

«Pollicino Book Fest rappresenta un’opportunità straordinaria per la nostra comunità: un festival che fa della cultura un motore di crescita e condivisione per grandi e piccoli – ha dichiarato Domenico Lo Polito, Sindaco di Castrovillari –. Siamo orgogliosi di ospitare questa manifestazione che porta in città voci autorevoli del mondo della letteratura e della divulgazione, regalando a studenti e famiglie un’esperienza indimenticabile».

Il festival conferma la sua vocazione giocosa e fiabesca, seguendo il cammino di Pollicino e lasciando dietro di sé tracce di divertimento, allegria e curiosità. Il manifesto di questa edizione porta la firma di Sergio Olivotti, che ha saputo tradurre in immagini il cuore pulsante di Pollicino 2025: un festival giocoso, ironico, pazzo, fresco e divertente, pronto a sorprendere e a lasciare il segno.

Si parte lunedì con Anna Cerasoli, autrice esperta di divulgazione matematica, che accompagnerà gli studenti in un viaggio alla scoperta dei numeri come linguaggio universale e strumento di pace. Il primo incontro si terrà alle 9:30 al Castello Aragonese, seguito da un secondo appuntamento alle 11:00 nel Chiostro San Bernardino a Morano Calabro e infine terrà una formazione destinata agli insegnanti, alle 18:00, presso la libreria La freccia azzurra, sugli aspetti innovativi dell’insegnamento della matematica.

Nel corso della giornata, Marco Erba, scrittore e insegnante, racconterà ai giovani delle scuole secondarie il suo romanzo Il male che hai dentro (Rizzoli) alle 10:30 presso il Teatro Vittoria e nel pomeriggio guiderà un incontro con docenti e studenti partendo dal nuovissimo Amore Nero (Rizzoli) alla libreria La freccia azzurra alle 16:30, sul valore della letteratura come strumento di comprensione del presente.

Martedì 8 aprile, sarà la volta di Giuditta Campello e Claudio Cornelli, che porteranno in scena letture animate, simpatia e musica, in un doppio appuntamento mattutino al Teatro Vittoria e in un terzo incontro pomeridiano alla Gelateria Capani. Diverse saranno le attività che vedranno protagonista Alice Coppini, illustratrice e autrice, che incontrerà gli alunni appassionati di graphic novel e libri illustrati umoristici al Castello Aragonese e al Teatro Vittoria, mentre alla libreria La freccia azzurra condurrà un laboratorio alla scoperta della capacità espressiva e narrativa del disegno sequenziale. In serata, grande attesa per lo spettacolo C’era una volta… Pollicino!, con Giuditta Campello, Claudio Cornelli e Alice Coppini, in programma alle 19:00 al Teatro Vittoria. Un appuntamento da non perdere per famiglie e appassionati di storie che si presenta in un nuovo format, per la prima volta con i disegni dal vivo di Alice Coppini.

Mercoledì 9 aprile, l’attenzione si sposterà sulla narrativa per ragazzi con l’affermata scrittrice Giuliana Facchini, che presenterà i suoi romanzi agli studenti delle scuole secondarie nel Teatro Sybaris a partire dalle 9:30, mentre alle 18:00 alla libreria La freccia azzurra racconterà la sua positiva esperienza sulla conduzione di gruppi di lettura per ragazzi. Il fumettista Andrea Scoppetta e il docente dell’Università di Calabria Francesco Calimeri tratteranno un tema attualissimo e pieno di sfaccettature: l’intelligenza artificiale. Nel pomeriggio, lo scrittore, giornalista ed esperto di giochi Beniamino Sidoti guiderà un laboratorio aperto a educatori e insegnanti, Giocando si impara, presso la libreria La freccia azzurra, alle 16:30.

Giovedì 10 aprile sarà la volta di Andrea Vico, divulgatore scientifico, giornalista e autore di libri che rendono la scienza accessibile e appassionante per i più giovani. Il suo laboratorio interattivo Di cosa è fatto il mondo? accompagnerà gli studenti delle scuole secondarie in un viaggio affascinante attraverso la chimica e la fisica, a partire dalla collana Enciclopedia delle 15 domande (Il Castoro). L’appuntamento è alle 10:30 all’istituto “Erodoto di Thurii” a Cassano All’Ionio e replicherà la mattina del venerdì al Castello Aragonese. Nel pomeriggio, Vico sarà alla libreria La freccia azzurra per un laboratorio interattivo dedicato al metodo scientifico e alla curiosità che guida la ricerca. Ancora, alle 18:00, alla Sala Consiliare Palazzo di Città, inviterà la cittadinanza a compiere un viaggio in una giornata qualunque per interrogarsi e capire qual è la propria impronta ecologica.

Venerdì 11 aprile, sarà la giornata di Sergio Olivotti, illustratore, scrittore e docente, nonché autore del manifesto ufficiale di Pollicino Book Fest 2025. Olivotti, noto per il suo stile ironico e visionario, condurrà una serie di incontri che esplorano la creatività e il gioco. Il primo appuntamento sarà alle 10:30 presso il Teatro Vittoria, con una lezione-performance dal titolo Favolosofia, che mescola teatro delle ombre, disegno dal vivo e lettura teatralizzata. Nel pomeriggio, alle 17:00 presso EMI’s Bakery, terrà un secondo incontro dal titolo Ma le idee da dove arrivano?, dedicato a Creativologia (Sabir ed.), un saggio che analizza il processo creativo con leggerezza e profondità, per addentrarsi nei meccanismi dell’immaginazione e della progettazione artistica. L’evento serale, destinato alle famiglie, è in programma alle 19:00 sempre presso EMI’s Bakery, una versione sotto le stelle di Favolosofia. Sabato 12 aprile, gran finale per il festival con un evento speciale: La fabbrica degli arcobaleni, un laboratorio creativo aperto a tutte le età, in cui i partecipanti costruiranno la propria macchina della felicità ispirandosi al libro La stagione degli arcobaleni (Terre di Mezzo ed.). Un’occasione per salutare Pollicino Book Fest con fantasia, colore e spirito di partecipazione. (rcs)

MENDICINO (CS) – È nata la prima Casetta del Libro

A Piazza Duomo di Mendicino è nata la prima Casetta del Libro, grazie all’iniziativa dell’Associazione Prometeus.

Si tratta di un luogo di scambio libero: chiunque potrà prendere un libro, leggerlo, tenerlo o riportarlo, e potrà lasciarne un altro per arricchire la piccola biblioteca urbana. Un modo concreto per avvicinare le persone alla lettura ma, soprattutto, per costruire un circuito virtuoso di scambio di storie, emozioni, conoscenze.

«Può sembrare una cosa scontata, ma non lo è affatto – scrive Prometeus in uno dei post con cui ha annunciato l’iniziativa –. Per noi è un piccolo grande passo verso una comunità più attenta, più curiosa, più viva. Leggere è importante. È indispensabile. Ma scambiarsi libri lo è ancora di più: perché un libro che passa di mano in mano fa crescere tutti».
Questa frase racchiude l’essenza del progetto: non solo promuovere la lettura, ma trasformare ogni libro in un ponte tra le persone, in una possibilità di dialogo e confronto, in un gesto gratuito e collettivo che rafforza il senso di appartenenza a una comunità.
L’idea si inserisce in una più ampia visione di promozione culturale e cittadinanza attiva. La Casetta del Libro non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza: un invito rivolto a istituzioni, scuole, associazioni e cittadini affinché questa pratica si diffonda e venga replicata in altri luoghi strategici del paese, come piazze, parchi, fermate dei bus, sedi scolastiche e centri di aggregazione.
«Con grande gioia, Prometeus regala alla nostra comunità la prima Casetta del Libro nella storia di Mendicino – si legge ancora nel comunicato –. Ogni libro donato sarà un tassello in più per rendere Mendicino un posto ancora più ricco di sapere e passione per la lettura. Vi invitiamo a prenderne uno, a lasciare il vostro preferito, e a far crescere insieme questa bellissima iniziativa».
In un’epoca di connessioni virtuali, la Casetta del Libro torna a proporre una relazione autentica con la cultura: manuale, libera, accessibile. Un’azione tanto piccola quanto rivoluzionaria, che parla di speranza, di cura, di futuro.
La cultura – quando è condivisa – può trasformare i territori. E Mendicino, grazie a Prometeus, comincia oggi un nuovo cammino che ha il profumo della carta, il suono delle parole e il calore delle storie. (rcs)

LAINO BORGO – Il 18 aprile in scena La Giudaica

Il 18 aprile, a Laino Borso, andrà in scena La Giudaica, un evento unico che, ogni due anni, durante il Venerdì Santo, trasforma le stradine del paese in un palcoscenico a cielo aperto, dove la comunità si unisce per mettere in scena il processo, la crocifissione e la morte di Gesù.

La Giudaica non è solo un evento, è una maratona emotiva e culturale che dura oltre cinque ore, coinvolgendo ogni angolo del borgo e chiunque vi abiti.

La Giudaica affonda le sue radici in un antico testo seicentesco che descrive con precisione ogni momento del processo e della Passione di Cristo. Con un totale di 19 scene, questa rappresentazione non lascia nulla al caso: dal tradimento di Giuda all’Ultima Cena, dall’arresto al processo, fino alla Crocifissione e alla deposizione di Cristo.
Il copione non è mai cambiato, e ogni parola è recitata con la massima devozione, quasi fosse un rituale sacro tramandato di generazione in generazione. Ma ciò che rende tutto più speciale è la partecipazione della comunità: ognuno ha un ruolo, dai figuranti che indossano costumi storici ai volontari che preparano il borgo per l’evento.
Immagina le stradine di un antico borgo calabrese che si animano di figure bibliche. La Giudaica è una vera e propria forma di teatro itinerante: ogni scena si svolge in un punto diverso del paese, trasformando piazze, vicoli e angoli nascosti in capitoli di una storia che tutti conosciamo, ma che qui prende vita in un modo unico.
La giornata comincia all’alba, con la scena dell’Ultima Cena, dove Gesù chiede a Pietro e Giovanni di preparare tutto per il grande incontro. Da lì, i figuranti si muovono lungo un percorso che attraversa il borgo, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza che è insieme spettacolo e riflessione spirituale.
La 19ª scena, quella della deposizione del Cristo, è forse la più intensa: un momento di silenzio e commozione che riporta tutti al cuore della Pasqua cristiana.
Ciò che rende la Giudaica di Laino Borgo così speciale è il coinvolgimento totale della comunità. Che tu sia un attore, un costumista o semplicemente uno spettatore, questa rappresentazione ti avvolge e ti emoziona. I mesi di preparazione non sono solo un lavoro collettivo: sono un’occasione per rafforzare i legami tra gli abitanti e mantenere viva una tradizione che è tanto religiosa quanto sociale.
Per chi assiste, è impossibile non lasciarsi catturare dalla dedizione di chi recita, dall’atmosfera solenne e dal suggestivo sfondo del borgo calabrese.
La Giudaica non è solo un evento per i fedeli, è un’esperienza unica per chi ama la storia, la cultura e il teatro.
È un’occasione per scoprire un piccolo angolo di Calabria, immergersi in un’atmosfera d’altri tempi e riflettere sul significato della Pasqua, il tutto mentre si esplora uno dei borghi più suggestivi del Sud Italia. (rcs)

Al Museo di Cariati i laboratori sugli oggetti etnografici

Al Museo Civico Museo del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni di Cariati si è svolto il laboratorio didattico “E le cose raccontano…” con e sugli oggetti etnografici della tradizione contadina e marinara, rivolto agli alunni delle classi quarte delle primarie Di Napoli, Vittorio Emanuele e Faggiano del locale Istituto Comprensivo.

Il laboratorio, curato dalla direttrice del Museo Assunta Scorpiniti e tenuto dalla stessa in vari turni, con la collaborazione degli operatori museali, e nel primo turno di Teresa Fortino, appassionata di antiche tradizioni, è stato realizzato in co-progettazione con le docenti delle classi interessate, impegnate nel progetto “Cariati delle meraviglie. Educazione al Patrimonio Culturale”; il laboratorio, inoltre, è parte integrante del programma museale 2024-2025 dedicato alle scuole, basato sulla comune funzione educativa e sul dialogo ormai consolidato con l’Istituto Comprensivo e il locale Istituto di Istruzione Superiore. 

Il museo, spiega la direttrice Scorpiniti, ha tra le sue peculiarità quella di essere un luogo di apprendimento, inclusivo e di scoperta, dove vivere insieme esperienze stimolanti per la formazione e la crescita; in tale prospettiva, numerose e variegate sono state finora le attività laboratoriali proposte e condivise con le scuole (dal riciclo artistico, alle “storie di vita di mare”, alle fiabe… e poi su “reti e nodi marinareschi”, composizioni floreali sostenibili, arte vasaia, tessitura al telaio…). 

L’ultimo laboratorio sugli oggetti etnografici, che costituiscono il patrimonio materiale di un museo come quello di Cariati, ha avuto specifiche finalità formative, in quanto si tratta “di oggetti preziosi per il loro valore testimoniale, più che materiale; raccontano storie, sapienze, percorsi umani, pratiche di comunità”. Dare ai ragazzi l’opportunità di conoscerli oltre l’esposizione, sperimentando la loro funzione d’uso vuol dire “farli rivivere con il mondo al quale sono appartenuti, quindi nel loro valore culturale e identitario”. 

Durante le mattinate al Museo, dopo la presentazione degli oggetti, sperimentare antichi gesti,  abituali per bambini, ragazzi, uomini e donne del recente passato, ha fatto esplodere l’entusiasmo degli alunni partecipanti; con gioia e meraviglia hanno imparato a frantumare grano e sale a pietra, a dipanare la matassa di filo con l’arcolaio (“a nìmula”), a simulare il lavaggio dei panni con “u stricatùru” e il sapone fatto in casa, e poi a stirare con il ferro a carbone; a usare un antico macinino da caffè, a portare “u panàru” in equilibrio sulla testa con la “curunedda”, a piantumare i “vurvìni” col piantatoio in legno, a cucire le reti da pesca, ricostruire il passaggio per la fabbricazione dei piombi, a vedere accendere una lucerna a olio, e  tante altre cose. 

E hanno dimostrato ancora una volta, com’è accaduto per gli altri laboratori, che non sono solo gli oggetti tecnologici a interessarli, come comunemente si crede, ma anche gesti e oggetti antichi e semplici, quanto ricchi di significato. (rcs)

CROSIA (CS) – Giovedì la Festa del Rifugiato

Giovedì 3 aprile, a Crosia, alle 9.30, al Palteatro Comunale G. Carrisi, si terrà la la Festa del Rifugiato a cura dell’Amministrazione Comunale e di Cidis, in collaborazione con dirigenti scolastici, Istituzioni laiche/Religiose e associazioni del territorio.

L’evento, che si pone tra la settimana di azione contro il razzismo indetta dall’Unar e la Giornata Mondiale del Rifugiato (GMdR) istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è volto a mettere in evidenza i servizi offerti dal progetto SAI – Sistema di Accoglienza e Integrazione – del Comune di Crosia e gestito da CIDIS Impresa Sociale – ETS per comprendere come agire l’accoglienza ogni giorno.

La giornata prevede la partecipazione, oltre che dell’amministrazione comunale e dell’ente gestore, della Diocesi, Croce Rossa, Istituti Scolastici, di professionisti, associazioni e quanti vogliano partecipare.

L’evento sarà distinto in due momenti, mattina e pomeriggio.

Dalle 9.30, infatti, sono previste attività per grandi e piccoli

Nei giorni precedenti alla festa del rifugiato verranno ad essere realizzati dei laboratori interculturali “Intercultura Scuola” presso gli Istituti scolastici del luogo ed in particolare presso l’ IC di Mirto Crosia diretto dalla Preside Rachele Anna Donnici e l’ISS di Cariati diretto dalla Preside Sara Giulia Aiello.

Questi percorsi laboratoriali perseguono la valorizzazione del dialogo e del confronto per sviluppare dinamiche di gruppo favorevoli al rispetto e all’accoglienza reciproca.

Intercultura Scuola per i 2 istituti coinvolti e successiva restituzione nel corso della festa del rifugiato. Il laboratorio verrà tenuto dal docente esterno Dott. Maurizio Alfano e dal Coordinatore del progetto Dott. Ivan Papasso.

Scambi e confronti.Cosa vuol dire accoglienza? Come si fa integrazione? Di questo e tanto altro ne parleremo durante l’incontro moderato da Giuseppe Greco…insieme a: Maria Teresa Aiello, sindaco di Crosia, Davide Tavernise, consigliere regionale, Flavio Stasi, sindaco di Corigliano – Rossano, Alessandro Greco, Comandante Stazione Carabinieri Crosia, Maurizio Alfano, ricercatore; Don Pino Straface, Vicario Generale Arcidiocesi; Ivan Papasso, Coordinatore Progetto SAI Crosia.

Si parlerà del delicato e spesso controverso mondo del lavoro con Loredana Muraca, referente P.I.U. Su.Pr.Eme CPI Corigliano – Rossano per passare al sistema educativo con le dirigenti Anna Rachele Donnici dell’IC Crosia – Mirto e Sara Giulia Aiello dell’IIS – LS – IPSCT –IPSIA – ITI di Cariati., Giovanna Pagnotta Presidente del Comitato della Croce Rossa Italiana di Mirto Crosia.

Si ascolteranno le testimonianze dirette dei beneficiari del progetto Sai.

Dal 2017 ben 24 i nuclei familiari accolti per un totale di 104 persone che hanno sempre costituito esempio di integrazione positiva contribuendo alla forza lavoro sul territorio e alla costituzione di numerose classi scolastiche.

Musica e arte. L’accoglienza passa anche attraverso i luoghi, per questo durante l’evento il Palateatro sarà allestito con prodotti realizzati dai beneficiari nell’ambito dei laboratori attivati dal progetto Sai.

Nelle settimane precedenti all’evento nei progetti Sai di Crosia, Paludi, Corigliano – Rossano, Cassano All’Ionio e Castrovillari i beneficiari saranno coinvolti nel laboratorio di storytelling “Caro me stesso Incontriamoci”

Il laboratorio, coordinato dalla docente Dott.ssa Isabella Panciotto, è pensato per sostenere i beneficiari dei progetti nella delicata fase della propria ri-costruzione emotiva e sociale, con l’obiettivo di consolidare o recuperare le capacità comunicative e introspettive e pervenire ad un racconto condiviso su cui verrà creato poi il video, espressione del racconto, tramite la sand art dell’artista Gabriella Compagnone.

Nel corso della mattinata, inoltre, verrà svelata e consegnata alla cittadinanza l’opera il Naufragio della Speranza. Opera di legno e cartapesta creata dal Maestro Franco Forciniti e dai beneficiari del Sai di Crosia attraverso un laboratorio, supervisionato dall’operatrice dedicata dott.ssa Francesca Bracci. Finalità del laboratorio e dell’opera è quella di promuovere la sensibilizzazione del progetto ed accendere luce sul tema dell’alterità, del dialogo e delle migrazioni forzate.

Nel pomeriggio, dalle 15, attività per grandi e piccoli.

Nei giorni precedenti all’evento saranno attivati vari laboratori ludico-ricreativi ed in interculturali con i ragazzi che partecipano ai percorsi di catechesi il laboratorio “incontro di Culture” presso le parrochie Sacro Cuore di Don Gino Esposito, San Francesco D’Assisi di Don Claudio Cipolla e San Giovanni Battista di Don Giuseppe Ruffo. Il laboratorio curato dall’educatrice di progetto, dott.ssa Caterina Stephanie Pugliese, verrà terminato nel corso dell’evento.

Ulteriori laboratori saranno svolti presso con i minori de Centro Didattico specializzato e dell’associazione La Maestra i cui prodotti verranno spiegati dalle rappresentanti dei due centri rispettivamente Dott.sse Giusy Stasi e Carol Oriolo.

Musica, arte e cultura.

Parteciperanno con varie esibizioni le  scuole di danza Accademia Eurodance di Sandra Galati, Accademia Ballet School di Katia Ferraro, ASD Stelle Danzanti di Adelina Catalano, e le scuole di musica Euphonia di Salvatore Mazzei e l’Istituto Musicale Donizetti.

Tra le esibizioni e vi saranno intramezzi educativi, moderati da Eugenio La Rocca ed Isabella Panciotto, operatori di CIDIS,  attraverso interventi dei rappresentanti delle istituzioni: Teresa Blefari Presidente del Consiglio e Delegata alle Politiche Sociali;Rosa Turco e Paola Marino Consigliere Comunali delegate ad Istruzione ad Associazioni; Vittoria Paletta Pediatra e Presidente dell’AGE; Manuela Monteforte e Francesca Benevento ISS Cariati e  Anna Parrotta Vice Preside IC Mirto- Crosia.

Il Sai “Mar’ahba” – Descrizione del progetto

Il progetto SAI “Mar’ahba”, dall’arabo benvenuti, del Comune di Crosia e gestito da Cidis Onlus è stato finanziato già dal DM del 10/06/2016 classificandosi secondo nella graduatoria nazionale del 19/01/2017. Quello SAI (Sistema Accoglienza ed Integrazione) è un sistema volontario demandato dal Ministero dell’Interno Comuni per il tramite dell’Anci ed è basato sui piccoli numeri che supera quindi la logica del mero assistenzialismo.

Il progetto SAI di Crosia è finanziato per un totale di 25 posti di accoglienza suddivisi in nuclei familiari. Si tratta di un articolato sistema di servizi di accoglienza integrata, tutela ed integrazione per richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione umanitaria, tramite specifici progetti finanziati sul Fondo Nazionale per le politiche ed i servizi dell’asilo, realizzati in partenariato con soggetti del terzo settore.

Per accoglienza integrata si intende la messa in atto di interventi materiali di base, vitto-alloggio, insieme ai servizi volti al supporto di percorsi di inclusione sociale, funzionali alla (ri)conquista dell’autonomia individuale quali: la mediazione linguistico-culturale, l’orientamento e l’accesso ai servizi del territorio, l’insegnamento della lingua italiana e inserimento scolastico per i minori, attività educativa e di supporto scolastico per adulti e minori, la formazione e riqualificazione professionale, l’orientamento e accompagnamento all’inserimento lavorativo, l’orientamento e accompagnamento all’inserimento abitativo, l’orientamento e l’inserimento all’inserimento sociale, l’orientamento e accompagnamento legale, la tutela psico-socio-sanitaria.

I nuclei ospitati sono prevalentemente di origine siriana e nigeriana, zone di conflitto bellico, torture, violenze e soprusi perpetrati dai regimi o dalle organizzazioni come Boko Haram; hanno pertanto riconosciuta la protezione dello Stato Italiano ai sensi dell’art. 1 della Convenzione di Ginevra che cita “è rifugiato chiunque e nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato; oppure a chiunque, essendo apolide e trovandosi fuori dei suo Stato di domicilio in seguito a tali avvenimenti, non può o, per il timore sopra indicato, non vuole ritornarvi” e dell’art. 10 comma 3 della Costituzione italiana.

In un periodo come quello attuale in cui per il tramite di avventurieri politici e mass media vengono profuse indifferenza, cinismo, muri ed odio, il progetto SAI fondato sulla scoperta dell’altro, sul dialogo e sul rispetto reciproco può quindi costituire un antidoto efficace volto a ricordarsi che siamo tutti e tutte esseri umani. (rcs)

CORIGLIANO ROSSANO – Riaperta S. Maria delle Grazie dopo il restauro

È stata riaperta la Chiesa di Santa Maria delle Grazie dopo il restauro dell’altare. Per l’occasione, nella IV domenica di Quaresina, è stata celebrata la Santa Messa presieduta dall’Arcivescovo di Rossano-Cariati, Mons. Maurizio Aloise.

Alla celebrazione hanno partecipato i sacerdoti della parrocchia, il Vicario Generale della Diocesi, numerosi religiose e religiosi e in particolare le Suore dell’Immacolata  (Pime) che abitano il convento adiacente, e una folta rappresentanza di fedeli.

L’Arcivescovo, nella sua omelia, ha sottolineato il significato profondo di questa giornata, che coincide con la Domenica Laetare, la Domenica della Gioia, che invita la comunità cristiana a gioire nel cammino verso la Pasqua. Il gesto della consacrazione dell’altare e della benedizione della chiesa è stato visto come un segno tangibile di rinnovamento fisico e spirituale.

«Oggi consacriamo l’altare e benediciamo questa chiesa, simboli del nostro incontro con il Signore. Ogni volta che ci accostiamo all’altare, entriamo in un atto di profonda riconciliazione e di comunione con Dio», ha affermato Mons. Aloise.

Il Vangelo della giornata, con la parabola del Figlio Prodigo, è stato il punto di partenza per riflettere sull’immenso amore e misericordia di Dio, che accoglie sempre con gioia chiunque torni a Lui, simboleggiato dal rinnovato altare che oggi diventa il luogo privilegiato di incontro con il Signore. I

l Padre Arcivescovo ha ricordato la storicità e il valore di Santa Maria delle Grazie, un tempo sede dei Frati Francescani e luogo di preghiera per il popolo rossanese: «Santa Maria delle Grazie è stata un’oasi di pace per la città e per le campagne circostanti, testimoniando la carità cristiana attraverso il servizio ai malati e l’accoglienza dei pellegrini», ha aggiunto, citando la ricca tradizione della chiesa e il suo legame con la comunità religiosa.

Il culto è stato rilanciato, in seguito, anche attraverso la presenza di una fraternità di ispirazione monastica (che prendeva il nome della Chiesa) che ha abitato il luogo tra gli anni 1975-2010. La storia di Santa Maria delle Grazie è stata fatta conoscere non solo al territorio nazionale, ma un po’ in tutta Europa, in quanto si sono creati legami intensi che, nonostante il succedersi degli eventi, permangono vivi ancora oggi.

Le Suore dell’Immacolata, che dal 2019 hanno assunto la custodia del convento e della chiesa, hanno proseguito l’opera di rinnovamento spirituale e pastorale, portando avanti la missione di accoglienza e di evangelizzazione.

L’Arcivescovo ha infine invitato tutti i presenti a vivere il cammino quaresimale come un’opportunità di conversione e rinnovamento, attraverso il perdono e la riconciliazione con Dio, per prepararsi a vivere con gioia il mistero della Pasqua.

Prima della Celebrazione Eucaristica l’Arch. Antonio Aprelino , progettista e direttore dei lavori, ha illustrato a grandi linee gli interventi di restauro che si sono realizzati grazie al contributo della Cei, tramite i fondi dell’8X1000 che ha finanziato il 70% dei lavori. Il restauro ha visto coinvolti, oltre al Padre Arcivescovo, che né ha seguito con passione il loro sviluppo, il direttore dell’Ufficio Beni Culturali, don Nando Ciliberti, il rup della Diocesi arch. Giuseppe Astorino e la Soprintendenza Sabap di Cosenza con l’arch. Nicola Ruggieri che, con la sua alta sorveglianza, ha fornito utili indicazioni sui lavori che hanno potuto contare della preziosa collaborazione del restauratore, dott. Giovanni Piccirillo. Restituite alla chiesa anche due dipinti su tela ed il Crocifisso ligneo. La piccola tela ottocentesca della Madonna delle Grazie è stata restaurata dalla dott.sa Roberta Gori. 

A suggello della giornata nell’altare è stata posta la reliquia di Santa Aurelia, laica e martire della chiesa per aver rifiutato di rinnegare la sua fede cristiana.

La giornata si è conclusa con un rinnovato impegno della comunità nel custodire e promuovere il messaggio di speranza e di misericordia che la Pasqua porta con sé.

Con questa celebrazione, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie entra in una nuova fase della sua storia, diventando sempre più un punto di riferimento per la comunità, un luogo di preghiera e di speranza, accoglienza e fraternità. (rcs)

CASTROVILLARI (CS) – Si apre al pubblico il laboratorio teatrale alla Casa Circondariale

Mercoledì sarà aperto al pubblico “Draghe e Principesse: viaggio nel mondo magico delle fiabe calabresi”, il laboratorio teatrale avviato il 12 febbraio, a cura di Ester Tatangelo e Stefano Cuzzocrea nella Casa Circondariale di Castrovillari e che vede coinvolte le detenute.

Il laboratorio, finanziato dall’8 per Mille della Chiesa Evangelica Valdese, è promosso dall’associazione Hermit Crab, in collaborazione con Associazione I Frati (Ex Convento) di Belmonte Calabro, e la Casa Circondariale di Castrovillari.

Il laboratorio è ispirato alla raccolta di fiabe di tradizione orale dello studioso calabrese Letterio di Francia e dagli studi del filosofo Bruno Bettelheim, autore de “Il mondo incantato”, in cui analizza le fiabe della tradizione europea tramite una lettura psicoanalitica di matrice freudiana e junghiana.

«Per le donne beneficiarie del progetto, il teatro è stato un vero e proprio incontro: non lo hanno cercato, ma si sono ritrovate nello stesso luogo in maniera fortuita, e da lì si è generata la scelta di accogliere, conoscere, aprirsi all’esplorazione», hanno spiegato  Tatangelo e Cuzzocrea.

«Siamo riusciti a coinvolgere 10 partecipanti con picchi di 15 – hanno proseguito – un numero alto di donne rispetto alla media registrata negli ultimi anni, a partire dal 2020, che ha segnato un calo netto della motivazione della popolazione carceraria, sempre più refrattaria a impegnarsi in attività di formazione, come osservato dal personale penitenziario. La maggior parte di queste donne non avevano mai pensato di mettersi in gioco per andare in scena, ma alla fine anche le più riservate hanno scelto di partecipare all’apertura».

«È stato un percorso di scoperte, di cadute, ma anche di divertimento – hanno detto ancora –. Giorno dopo giorno si è instaurata una fiducia reciproca, costruita attraverso pratiche teatrali che hanno trasformato la percezione di sé delle beneficiarie del percorso».

Il lavoro è stato incentrato sulla fiaba “Chioccia d’Oro”, una versione calabrese di Biancaneve, esplorata con le donne attraverso una narrazione collettiva. Le fiabe hanno il potere di illustrare percorsi di cambiamento e iniziazione, ci raccontano che tutto dipende da noi, dalla nostra volontà di avviare il processo di trasformazione. Come quella di Biancaneve, che descrive il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, tramite un racconto che si avvale di una simbologia, che è respiro dell’immaginario collettivo.

«Ogni incontro con il gruppo di donne è stato un’occasione per  trasmettere elementi della pratica teatrale: tecniche per gestire l’ansia, riconoscere le emozioni,  trasformarle, liberando il corpo attraverso il training fisico, sublimando l’inquietudine attraverso il gioco, imparando ad ascoltarsi e a connettere il proprio mondo introspettivo con il mondo esterno. Strumenti utili non solo sulla scena, ma anche nella vita, dentro e fuori dal carcere», hanno raccontato ancora i due artisti, colpiti positivamente dal clima di ascolto e dalla disponibilità che connotano l’interazione tra il personale della Casa Circondariale di Castrovillari  e le detenute, che vivono una condizione favorevole, rispetto ad altri istituti penitenziari italiani.

A Castrovillari non ci sono problemi di sovraffollamento, ogni detenuta ha il suo spazio necessario, oltre alla possibilità di frequentare la scuola ed altre attività di formazione, che creano un ambiente che rende la detenzione più vivibile.

«Il percorso con questo gruppo è stato intenso, forse troppo breve – hanno concluso – e genera in noi il desiderio di curare un progetto più lungo, per avere il tempo necessario affinché emergano con maggiore profondità le potenzialità e la consapevolezza di queste donne. Speriamo che questo progetto possa essere un germoglio, un primo passo verso una nuova fiducia in loro stesse e nelle loro capacità di trasformazione».

COSENZA – Il 2 aprile al via “Un aprile di libri”

Martedì, al Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza, alle 17, sarà presentato il libro “Francesco di Paola, il santo taumaturgo: l’uso terapeutico delle erbe tra scienza e fede”, con gli autori Carmine Lupia e Giancarlo Statti.

L’evento, organizzato in collaborazione con l’Associazione Confluenze, è il primo appuntamento della rassegna “Un Aprile di Libri… e dintorni”, promossa dall’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Franz Caruso.

Grazie al contributo di numerose realtà culturali del territorio, tra le quali “Confluenze”, “Ars Enotria APS”, “Erranze Letterarie”, “La Giostra APS” e “Pellegrini Editore”, il programma propone un ricco calendario di appuntamenti che spaziano dalla storia alla letteratura, dall’arte alla sostenibilità, coinvolgendo cittadini di tutte le età.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle attività del Patto della Lettura della Città di Cosenza, un impegno condiviso tra istituzioni, associazioni, editori e operatori culturali per promuovere il libro e la lettura come strumenti di crescita personale e collettiva. Su questo impegno il Sindaco Franz Caruso ha puntato con decisione dall’inizio del suo mandato.

«Cosenza è una città che legge, aperta e dinamica», ha detto il sindaco Caruso, esprimendo grande soddisfazione per il progetto, sottolineando il valore della collaborazione tra istituzioni e realtà associative.

«Cosenza si conferma città attenta alla cultura, alla sostenibilità e alla crescita delle nuove generazioni. E Un Aprile di Libri… e dintorni è – ha aggiunto Franz Caruso – il risultato di un lavoro sinergico, oltre con le tante associazioni culturali del territorio, anche con il Museo dei Brettii e degli Enotri e con realtà editoriali della città. Questa rassegna non è solo una celebrazione della lettura, ma una dimostrazione concreta di come la cultura possa diventare un motore di sviluppo e di inclusione».

«Grazie anche all’adesione al Patto della Lettura della Città di Cosenza – ha proseguito – si stanno rafforzando legami virtuosi tra pubblico e privato, favorendo la diffusione del libro come strumento di conoscenza e condivisione. La nostra Amministrazione continuerà a investire in progetti culturali di qualità, consapevole che una comunità che legge è una comunità che cresce».

Il 3 aprile, sempre alle 17.30, al Museo dei Brettii e degli Enotri, presentazione del libro “Il Cardinale Ruffo e la straordinaria avventura del 1799”, con l’autore Giuseppe Caridi e in collaborazione con “Ars Enotria Aps”.

La diffusione della cultura passa anche attraverso il libero accesso ai libri, con l’inaugurazione di nuove Free Library: il 4 aprile, alle ore 18,00, in Corso Umberto, 47, al via la Free Library della – Caffetteria Corso Umberto, con Erranze Letterarie.

Il 5 aprile, alle ore 12,00, sconfinamento a Rende, in Via Giorgio De Chirico, 86/88 dove si inaugurerà, a Saporito, la Free Library – Pastasia, per avvicinare alla lettura anche le periferie urbane.

Altra inaugurazione il 15 aprile, allo ore 18,00, inaugurazione, nel centro storico di Cosenza, della Free Library del Caffè Telesio e della Saletta “Coriolano Martirano”, con Erranze Letterarie e Associazione Confluenze.

Il 23 aprile, alle ore 18,00, seguirà l’inaugurazione della Free library del Caffè Glorya di via Riccardo Misasi, iniziativa organizzata sempre in collaborazione con Erranze Letterarie.

Il 5 aprile, alle ore 17,30, al Museo dei Brettii e degli Enotri, inaugurazione di “Packaging: l’insostenibile leggerezza della plastica”, una mostra per riflettere sulle alternative sostenibili.

Il 10 aprile, alle ore 17,00, al Museo dei Brettii e degli Enotri, è in programma il seminario su “Educare alla sostenibilità tra riciclo e creatività”, rivolto a educatori e famiglie.

B-Book Festival: il festival della letteratura per l’infanzia

Dal 6 al 9 aprile, la Città dei Ragazzi ospiterà il B-Book Festival, con laboratori, letture animate e incontri formativi.

Il 7 aprile, alle ore 16,00, è in programma una Giornata di formazione del B-Book Festival, presso la Biblioteca “Rosanna Rovito”.

Letteratura e innovazione

L’8 aprile, alle ore 18,00, al Bar Bronx di Piazza Loreto, presentazione del libro “MABINA” di Lilia Sturniolo, con Pellegrini Editore e Book-City.

Particolarmente interessante ed attuale la presentazione in programma il 9 aprile, alle ore 18,00, presso la Dimora Giostra Vecchia. Si tratta del libro “Giornalisti Robot”, di Domenico Talia, un’iniziativa promossa in collaborazione con “Giostra Vecchia APS”.

L’11 aprile, alle ore 18,00, il Museo dei Brettii e degli Enotri ospiterà la presentazione del volume “Musei digitali e Generazione Z: nuove sfide per nuovi pubblici”, a cura di Elisa Bonacini.

Arte e Cultura in Calabria

Il 14 aprile, alle ore 17,00, nel Salone di Rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, sarà presentato il libro “L’arte della Calabria nel XXI secolo”, di Enzo Le Pera.

La chiusura della rassegna è fissata il 29 aprile, con la presentazione, alle 17,30, al| Museo dei Brettii e degli Enotri, del libro “Le connessioni sentimentali dell’aldilà”, di Giulio Bruno. (rcs)

CORIGLIANO ROSSANO – Il convegno “Ludopatia: Vinci solo quando smetti”

Domani pomeriggio, a Corigliano Rossano, alle 17.30, nella sala Parrocchiale San Giovanni XXIII, si terrà il convegno “Ludopatia: vinci solo quando smetti”, promosso dal coordinamento Fratelli d’Italia Corigliano-Rossano.

A introdurre e moderare i lavori sarà Dora Mauro, coordinatrice territoriale FDI del circolo locale. Il dibattito vedrà gli interventi di Paolo Savoia, già dirigente medico SERD dell’ASP di Cosenza, Salvatore Perfetto, esponente di Gioventù Nazionale e Pietro Molinaro, presidente della commissione antindrangheta della Regione Calabria.

A chiudere il confronto sarà il senatore Ernesto Rapani, componente della Commissione Giustizia del Senato.

L’evento, aperto al pubblico, si inserisce in un percorso di sensibilizzazione che punta a coinvolgere cittadini, istituzioni, educatori e famiglie. L’obiettivo è chiaro: non voltarsi dall’altra parte di fronte a una dipendenza che distrugge relazioni, impoverisce comunità e colpisce trasversalmente tutte le fasce sociali.

Il fenomeno del gioco d’azzardo in Calabria ha assunto proporzioni allarmanti. Nel solo 2023, nella provincia di Cosenza, le giocate hanno superato quota 1,89 miliardi di euro, coinvolgendo migliaia di cittadini e mettendo a rischio interi nuclei familiari. La crescita del gioco online e l’accessibilità sempre più diffusa rendono la ludopatia una delle emergenze sociali più gravi e meno visibili del nostro tempo. (rcs)