CASALI DEL MANCO (CS) – Gli alunni celebrano la Giornata della Memoria

Gli alunni dell’Istituto comprensivo “Casali del Manco 2” hanno celebrato la Giornata della Memoria partendo dalle parole della senatrice a vita Liliana Segre. «L’augurio che fece Liliana Segre, instancabile testimone della Shoa – è scritto in una nota diffusa dalla scuola – sopravvissuta ai campi di sterminio e proclamata dal presidente Mattarella senatrice a vita nel 2018, in un discorso al Parlamento europeo a Bruxelles, si rivolse ai ragazzi chiedendo di ergersi al di sopra dei fili spinati e degli autoritarismi come la farfalla gialla disegnata da una bambina confinata nel campo di Terezin».

Anche quest’anno, dunque, l’Istituto comprensivo “Casali del Manco 2” ha predisposto una serie di attività didattiche e di approfondimenti sul tema della Shoa e della deportazione degli ebrei. In ogni ordine di scuola sono state tante le attività che hanno impegnato gli alunni e le alunne dell’Istituto.

Gli alunni della I° e della II° della scuola primaria del plesso “Laura Bassi” di Spezzano Piccolo hanno trattato l’argomento della Shoa attraverso la lettura degli albi illustrati: “Flon Flon e Musetta” e “Vietato agli elefanti” e in seguito sono state svolte attività riguardanti l’amicizia e l’accettazione del diverso. Un grande messaggio di uguaglianza è ciò che è stato trasmesso agli alunni attraverso la lettura di queste storie che hanno consentito alle docenti di sottolineare quanto sia fondamentale ricordare per non ripetere gli errori del passato.

Gli alunni della scuola primaria “Margherita Hack” di Morelli e “A. Proviero” di Trenta hanno avviato una profonda riflessione sull’importanza di alcuni valori quali il rispetto, la collaborazione, la fratellanza e la pace. Sono stati realizzati anche dei disegni molto suggestivi con la rappresentazione della stella di David e dei celebri “pigiami a strisce”.

Infine la scuola secondaria di primo grado, rispettivamente nei plessi “F. Kahlo” e “A. Morrone” di Magli e di Spezzano Piccolo, ha analizzato le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, collegate alla stretta attualità. Mattarella infatti ha affermato: «La storia della deportazione e dei campi di concentramento non può essere separata dalla storia delle tirannidi fasciste in Europa».

È stata, inoltre, proposta agli studenti una attività didattica incentrata sulla figura di Liliana Segre e sui brani tratti dal libro “Fino a quando la mia stella brillerà”, scritto a quattro mani con Daniela Palumbo. Il libro racchiude ricordi e episodi legati all’infanzia e alla giovinezza di Segre, in cui le pagine centrali e più significative sono proprio dedicate al ricordo della deportazione e della vita nel campo di concentramento. La lettura dei brani ha suscitato forte empatia negli studenti e nelle studentesse, il testo riesce ad affrontare questioni di elevato spessore quali l’antisemitismo, ma anche la giustizia, la speranza e il “restare umani” mentre tutto attorno è crudeltà e devastazione, attraverso il punto di vista personale dell’autrice-protagonista, senza mai mostrarsi retorico né tantomeno edulcorato. (rcs)

SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – Corsi di alta formazione con Its Academy Iridea

Its Academy Iridea propone, anche quest’anno, corsi di alta formazione a San Giovanni in Fiore. Da qualche giorno è stato pubblicato on line il bando ufficiale per la selezione di 20 corsisti, ed è già noto che per la fine del mese di febbraio il corso dovrebbe essere avviato presso l’istituto alberghiero del centro silano, con laboratori attrezzati ad hoc, di cui uno sulla filiera dei grani antichi presso il Centro Florens, che tornerà a sfornare, è il caso di dire, figure professionali di altissimo profilo.

Lo scorso anno, l’Its Iridea Academy, che opera nell’ambito dell’alta formazione agroalimentare, aveva presentato un percorso di alta formazione post-diploma sulle filiere agroalimentari del comprensorio silano: corso che grazie alle risorse nazionali del Pnrr assegnate dal Ministero dell’Istruzione e del merito è diventato realizzabile.

Appena diffusa la notizia, la risposta dei giovani diplomati di San Giovanni in Fiore non si è fatta attendere, tanto che già dai primi giorni dello scorso mese di dicembre ben 25 soggetti interessati avevano sottoscritto una manifestazione di interesse.

Il corso di quest’anno è Agrifil, questo il nome del “Corso tecnico superiore della gestione delle filiere agricole (olio-vino-carni-salumi-formaggi-frutta) dell’internazionalizzazione, dell’innovazione e dei sistemi di certificazione”, che ricade nell’Area 4 – Nuove tecnologie per il Made in Italy – avrà una durata di 1800 ore, di cui 720 per tirocini formativi in azienda e 1.080 per lezioni frontali e laboratoriali.

Una grande opportunità che segna la strada verso la valorizzazione dell’eccellenza nell’agricoltura della nostra montagna, ma soprattutto un percorso formativo, completamente gratuito, che consentirà di ottenere numerose certificazioni, comprese quelle linguistiche, conferendo crediti formativi da spendere in concorsi pubblici o addirittura in percorsi universitari.

Il diploma Its Academy è riconosciuto in Europa come un livello 5 del quadro europeo delle qualifiche (Eqf): un livello di competenze molto importante.

L’altopiano silano, con le sue importanti filiere, quella ortofrutticola e quella delle patate della Sila Igp in primis, oltre quella lattiero-casearia, del Caciocavallo Dop, di funghi, carni, salumi e dolci, con la tradizionale pitta ‘mpigliata, necessita di figure professionali in grado di gestire l’innovazione sia in agricoltura che nella trasformazione dei prodotti, anche per quanto riguarda la commercializzazione, la comunicazione e il marketing, ambito legato al territorio che assume un valore sempre più distintivo.

Gli Its Academy si stanno rivelando un ponte essenziale tra la scuola tradizionale e il mondo del lavoro, offrendo corsi innovativi e altamente specializzati, che creano opportunità tangibili per sviluppare competenze pratiche e teoriche, direttamente applicabili in ambito professionale.

Il coinvolgimento di 25 giovani diplomati nel primo corso Its Academy a San Giovanni in Fiore non solo testimonia la valenza della proposta formativa offerta, ma anche quella della crescente consapevolezza tra i giovani dell’importanza di acquisire competenze specifiche e attuali per accedere nel mondo del lavoro. (rcs)

CARIATI (CS) – L’11 febbraio si terrà “Il Carnevale dei bambini”

L’11 febbraio, dalle 14.30, nel centro storico di Cariati si terrà la terza edizione de “Il Carnevale dei bambini” organizzato dall’imprenditrice Elena Ferraro presidente dell’associazione “Zia Nennè”.

Il tema portante è incentrato sulle favole della Disney che si ripercorreranno lungo le vie del borgo di Cariati per una nuova edizione intenzionata a divertire, stupire e bissare il grande successo dello scorso anno. Artisti e personaggi carnevaleschi contribuiranno a rendere unica la manifestazione cariatese e la sua miscela di fantasia, maschere di adulti e bambini con l’obiettivo anche di promuovere il territorio di Cariati.

Durante la manifestazione tanti i giochi e gli artisti presenti. I Giullari del 2000, con uno spettacolo di trampolieri e statue viventi, evoluzioni di danza aerea, teatro dei burattini e spettacoli a tema preparati dalle scuole dell’Istituto comprensivo di Cariati. Fra le tante novità quest’anno anche il “Premio Giangurgolo” per onorare la famosa maschera calabrese.

«Questo periodo dell’anno rappresenta un modo socialmente concesso per entrare in contatto con i propri desideri mediante i mille travestimenti – spiega la Ferraro – Il Carnevale è un tempo di confine: è possibile accedere alla serenità della primavera solo passando attraverso i giorni freddi dell’inverno; quindi il messaggio che voglio lanciare con questa giornata è che ci saranno sempre nuovi inverni, nuovi periodi di caos, ma sicuramente ci saranno nuove primavere». (rcs)

CORIGLIANO ROSSANO – Il Comune adotta il piano di Protezione Civile

Il Comune di Corigliano Rossano ha adottato il Piano di Protezione Civile per il Territorio Comunale con lo scopo di adeguare la disciplina dell’organizzazione comunale di protezione civile, le procedure e i servizi da mettere in opera per fronteggiare le emergenze sul territorio comunale.

Un piano di protezione civile è l’insieme delle procedure operative di intervento per fronteggiare una qualsiasi calamità attesa in un determinato territorio, che recepisce il programma di previsione e prevenzione, ed è lo strumento che consente alle autorità di predisporre e coordinare gli interventi di soccorso a tutela della popolazione e dei beni in un’area a rischio.

«È stato adottato il piano di emergenza della Protezione Civile di Corigliano-Rossano, con studio del rischio sismico, idraulico, del rischio incendi e con indicazione dei punti di raccolta e delle vie di fuga, compresi i percorsi per i più fragili, e la mappatura degli immobili da utilizzare in caso di emergenza – ha spiegato l’assessore con delega all’Integrazione del tessuto urbano, Tatiana Novello –. Una pianificazione indispensabile per la sicurezza di tutti, traguardo importante per la nostra città».

«Spesso nel dibattito pubblico, soprattutto in caso di eventi straordinari, si parla dei Piani di Protezione Civile e di come questi siano spesso datati o assenti – ha dichiarato il sindaco Flavio Stasi – ed era questo il caso del nostro Comune, con due piani di protezione civile degli ex Comuni totalmente obsoleti. Nel corso di questi anni abbiamo avviato gli studi necessari per la redazione di un Piano di Protezione Civile moderno ed efficace ed ora siamo giunti alla fine di questo percorso, dotando la città di uno strumento che, in caso di eventi straordinari, determina la sicurezza dei cittadini».

«Come Amministrazione, infine – ha concluso – proprio perché riteniamo questo documento estremamente importante, abbiamo scelto di adottare il Piano di Protezione Civile aprendolo alle osservazioni della comunità, dei professionisti, dei soggetti interessati, prima della approvazione definitiva, perché crediamo fortemente che la partecipazione possa migliorare gli strumenti di una città moderna».

L’obiettivo è quello di garantire con ogni mezzo il mantenimento del livello di vita” civile” messo in crisi da una situazione che comporta gravi disagi fisici e psicologici. Il Piano di emergenza comunale definisce l’insieme delle procedure operative di intervento per fronteggiare una qualsiasi calamità attesa sul territorio del Comune ed è il supporto operativo al quale il Sindaco si riferisce per gestire l’emergenza oltretutto consente alle Autorità di predisporre e coordinare gli interventi di soccorso a tutela della popolazione e dei beni in un’area a rischio.

Deve essere uno strumento dinamico e in continuo aggiornamento, che deve tener conto dell’evoluzione dell’assetto territoriale e delle variazioni negli scenari attesi. Considerata la particolare situazione di vulnerabilità sismica in cui versano i centri storici e la pericolosità sismica ed idrogeologica del territorio comunale, l’identificazione degli scenari di evento e di rischio sismico e idrogeologico è stata effettuata secondo un alto e accurato livello di approfondimento.

Il Piano adottato dal Comune, redatto in conformità alle nuove linee guida regionali, definisce i ruoli delle strutture comunali preposte alla protezione civile per azioni di soccorso, con lo scopo, inoltre di provvedere, prevenire e contrastare gli eventi calamitosi e tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi.

Già da tempo, inoltre, il Comune ha avviato un censimento riguardante i bisogni delle persone appartenenti alle categorie “deboli” e “fragili”. In tali categorie rientrano persone con disabilità, anziani non autosufficienti e soggetti con patologie particolari. L’operazione è finalizzata alla costruzione di un sistema informativo al fine di agevolare l’attivazione del coordinamento degli interventi di soccorso ed assistenza alla popolazione, in caso di calamità, è necessaria all’ottimizzazione delle risorse e per ottenere una capacità di intervento pronta, repentina ed efficace qualora e dove ve ne sia necessità, permettendo, così, all’Amministrazione Comunale di fornire la migliore risposta possibile.

Dal momento della pubblicazione, è possibile per tutti i soggetti interessati proporre delle osservazioni al Piano, che poi saranno analizzate dai settori comunali competenti prima dell’approvazione definitiva dello stesso in Consiglio Comunale. (rcs)

COSENZA – Presentato il nuovo Sportello digitale

Innovazione e solidarietà: i volontari del Servizio civile presentano il nuovo Sportello digitale. Giorno 30 gennaio, presso il Salone G.Donato alla Cgil di Cosenza, è stata tenuta la prima conferenza stampa di presentazione del nuovo Sportello digitale, progetto concepito e realizzato dai giovani volontari del Servizio civile digitale 2023.

L’obiettivo del progetto è quello di promuovere l’accesso alle risorse digitali e fornire supporto alle persone che necessitano di assistenza in vari ambiti. Durante la conferenza stampa di presentazione, i volontari hanno illustrato il funzionamento dello Sportello Digitale e i servizi offerti, tra cui: Assistenza tecnologica: Supporto per l’utilizzo di dispositivi digitali, risoluzione di problemi tecnici e orientamento nell’uso di applicazioni e software; Orientamento e informazione: Fornitura di informazioni utili su servizi pubblici, risorse online, e opportunità di formazione; Supporto relativo alle procedure della pubblica amministrazione.

Il progetto dello Sportello digitale rappresenta un importante passo avanti nell’integrazione delle risorse digitali nell’ambito del Servizio civile, dimostrando l’impegno dei giovani volontari nel mettere al servizio della comunità le proprie competenze e la propria passione per il bene comune.

Per ulteriori informazioni e per accedere allo Sportello digitale di seguito i contatti di riferimento: cosenza@ascmail.it – tel e fax: 09841860092. (rcs)

CORIGLIANO ROSSANO – Firmata convenzione con Regione per adeguamento centri per l’impiego

E stata sottoscritta, tra il Comune di Corigliano Rossano e la Regione, la convenzione per l’adeguamento infrastrutturale di alcune sedi da adibire a Centri per l’impiego.

Una convenzione sottoscritta in base al Piano Straordinario di potenziamento dei centri stessi per i quali il comune di Corigliano-Rossano ha ottenuto dalla Regione Calabria un finanziamento per oltre due milioni di euro.

Le sedi interessate dalla convenzione per il potenziamento strutturale individuate dal Comune, attraverso uno studio di fattibilità tecnica/economica, sono: Palazzo delle Zagare a Corigliano e l’immobile in Via Meucci, dove attualmente si trova la sede dell’Ufficio Manutenzione, in località Crosetto, a Rossano. Con la delibera di giunta e n. 468 del 13/12/2023 il Comune ha approvato il progetto di fattibilità tecnico economica dell’immobile Palazzo delle Zagare e dell’immobile ubicato in via Meucci.

«Il rafforzamento dei Centri per l’Impiego rappresenta un obiettivo importante – ha dichiarato il sindaco Flavio Stasi – ed è per questo che abbiamo lavorato con la Regione Calabria per giungere ai progetti per l’adeguamento delle sedi cittadine, con un finanziamento complessivo di circa 2 milioni di euro. Del resto, come Comune, siamo stati i primi ad avvalerci proprio dei Centri per l’Impiego per effettuare decine di assunzioni, in profonda discontinuità col passato. Per quanto riguarda l’area nord della città, il potenziamento riguarderà Palazzo Zagara, di proprietà comunale, dove già risiede il Centro per l’Impiego, che sarà ristrutturato».

«Per quanto riguarda l’area sud – ha aggiunto – attualmente il centro per l’impiego si trova in un immobile privato. Come è noto, l’Amministrazione aveva scelto e progettato il trasferimento di questo importante ufficio nel palazzo dell’Ex Tribunale, in via Santo Stefano, per riqualificare la struttura col finanziamento di 1 milione di euro e dare un ulteriore segnale importante ad uno dei centri storici. Nelle scorse settimane, tuttavia, su richiesta della delegazione parlamentare del territorio nell’ambito della probabile revisione della geografia giudiziaria, che ci auguriamo avvenga al più presto e che restituirebbe alla città quanto è stato scippato, abbiamo abbandonato il progetto, individuando nell’immobile di via Meucci, di proprietà comunale, la nuova sede, che sarà oggetto di ristrutturazione». (rcs)

CASALI DEL MANCO (CS) – Venerdì 2 febbraio parte la rassegna “Un libro e un caffè”

Da venerdì 2 febbraio partirà un ciclo di appuntamenti nella Biblioteca comunale di Casali del Manco, dal titolo “Un libro e un caffè”, che terminerà il 22 marzo.

La rassegna abbraccerà i temi più disparati: dagli studi scientifici, ai romanzi, ai racconti, alle autobiografie, ai viaggi: denominatore comune le origini calabresi di tutti gli autori dei volumi che verranno analizzati, raccontati, scoperti.

Il primo appuntamento, in programma per questo venerdì alle ore 17, sarà dedicato a “La casa non a caso” di Gennaro Ponte; venerdì 9 febbraio sarà la volta di “Amati sempre” di Sergio Giannino del Giudice; venerdì 16 febbraio riflettori puntati su “Il cacciatore di meduse” di Ruggero Pegna; venerdì 23 febbraio spazio a “Ricchi di povertà” di Maria Marasco; e ancora, venerdì 1° marzo ci si concentrerà su “Kumpa–we” di Salvatore Lo Piano; venerdì 15 marzo appuntamento con “Io, Emy e la Luna magica” di Maria Fontana Ardito; l’ultimo incontro, invece, in programma per venerdì 22 marzo, sarà dedicato a “L’utilità dell’inutile”, best seller tradotto in ventiquattro lingue, opera di Nuccio Ordine, storico della letteratura, saggista e critico letterario italiano, docente dell’Unical, scomparso meno di un anno addietro.

Grande soddisfazione è stata espressa dal sindaco Francesca Pisani: «La cultura dovrà occupare sempre un posto di rilievo a Casali del Manco – ha detto – una società moderna e proiettata verso il futuro, difatti, non può prescindere dalla cultura, insieme all’innovazione e, al tempo stesso, alla salvaguardia della storia e delle tradizioni. Siamo orgogliosi dell’intensa attività della Biblioteca comunale – ha sottolineato il primo cittadino – la quale è diventata un importante punto di riferimento soprattutto per le giovani generazioni del nostro comprensorio».

«Il nostro obiettivo – ha aggiunto l’assessore alla Cultura Giulia Leonetti – è quello di promuovere la lettura, metodo infallibile per aprire le menti di grandi e piccini e mantenerle sempre attive. Questa amministrazione comunale, inoltre, punta molto sulla promozione e sulla valorizzazione delle opere di autori calabresi, come nel caso di questo interessante e ricco ciclo di appuntamenti». (rcs)

FRASCINETO (CS) – Il 31 gennaio verrà celebrata la Giornata della Memoria

Mercoledì 31 gennaio, a partire dalle ore 11 presso l’Auditorium “Andrea Croccia” di Frascineto, l’Istituto onnicomprensivo Polo arbereshe, con il patrocinio del Comune, ha organizzato un incontro sulla Giornata della Memoria. Fulcro dell’incontro sarà la testimonianza del giornalista Francesco Garofalo, presidente del Centro studi “Giorgio La Pira” di Cassano all’Jonio.

I lavori, saranno introdotti dal dirigente scolastico, Gianfranco Maletta, a cui seguirà il saluto del sindaco, Angelo Catapano.

Francesco Garofalo, racconterà agli studenti, la sua esperienza vissuta a seguito di una visita al campo di concentramento di Auschwitz. «Un viaggio – ricorda – che ha segnato la mia vita e l’impegno per ricordare a tutti le atrocità commesse su cittadini inermi, dalla follia nazista. Mi porto dietro quello che ho visto».

«Tutti – evidenzia Garofalo – pensiamo di sapere tutto ciò che successe in quel periodo, ma la realtà è che quel tutto che crediamo, non è che la minima parte di ciò che è accaduto realmente. E forse qualcosa ancora lo ignoriamo. Ed è questo, uno dei principali motivi per cui ognuno di noi, almeno una volta nella vita ha il dovere morale di visitare un campo di concentramento: per vedere con i propri occhi, per non dimenticare. Ma siamo davvero sicuri che tutto questo stia servendo a qualcosa?».

«Che la gente – rimarca – i capi di stato che lo visitano, imparino una lezione? Accendiamo ogni giorno la televisione e veniamo tartassati da guerre, ingiustizie, follie umane ancora peggiori perché avvengono alla luce del sole senza che nessuno realmente faccia nulla. Eppure è accaduto! Oggi, con le guerre in atto, dobbiamo rilevare che lancette dell’orologio, sono state riportate all’ora più della storia. Ecco perché, ho accettato di buon grado di dare il mio contributo, un piccolo tassello nella memoria di ciascuno, può piano piano creare qualcosa di migliore nella coscienza umana. I ragazzi – ha esortato -, devono sapere, perché anche ragazzi come loro sono stati uccisi, deportati, privati e spogliati di due beni preziosi: la libertà e la dignità». (rcs)

Un viaggio a Bisignano nella Giornata della Memoria

di ANNA MARIA VENTURA – Sabato 27 Gennaio 2024 si è celebrata la giornata in ricordo della Shoah e dei milioni di vittime di uno dei più grandi genocidi della storia. Ebrei innanzitutto, ma anche persone con disabilità, Rom, omosessuali, oppositori politici, testimoni di Geova. È una ferita ancora aperta nella cultura occidentale.

È stato doloroso quest’anno celebrare la Giornata della Memoria mentre è in corso la guerra tra Israele e Hamas. Ma, forse, proprio questa coincidenza ha aiutato tutti a riflettere sui tempi che viviamo.

«L’antisemitismo riguarda tutti perché mette in gioco la possibilità di vivere assieme in maniera pacifica e di superare l’idea che il diverso da sé sia un nemico. In seguito allo scoppio della guerra a Gaza, gli episodi di antisemitismo sono in crescita dovunque. Si diffonde inoltre un negazionismo strisciante, come ha notato il Presidente Mattarella. Il rischio è che l’antisemitismo e la Shoah siano svalutati all’interno di una visione ideologica che mette Israele e Hamas sullo stesso piano. Oggi gli ebrei, da molti considerati collettivamente responsabili delle scelte del governo di Netanyahu, sono accusati di perpetrare sul popolo palestinese le sofferenze che essi stessi hanno subito in passato. Vengono avanzati paragoni storici che non hanno senso, ma che hanno presa nelle masse. Occorre quindi una rinnovata capacità di comunicare ciò che è successo alle generazioni più giovani. Auschwitz è un nodo della storia, un passaggio ineludibile, la pietra d’inciampo che ci costringe a fare memoria, per non preparare un futuro disastroso. L’antisemitismo riguarda tutti, minaccia tutti, è come una slavina che, se non viene fermata, travolge ogni cosa che incontra sul suo cammino, portando morte e distruzione. È il volto della divisione, in un mondo che invece potrà essere in pace solo se saprà trovare le ragioni del vivere insieme tra diversi». (Avvenire, 25 gennaio 2024 “La Giornata della Memoria ai tempi della guerra tra Israele e Gaza: il dolore e il dovere di ricordare”)

Il 27 gennaio ci ha obbligato a guardare dentro l’abisso dell’umanità, a ricordare le vittime dell’Olocausto e l’orrore della Shoah, lo sterminio degli Ebrei voluto dal nazismo nel cuore dell’Europa e di tutti i deportati nei campi di concentramento nazisti. Una tragedia epocale, che cancellò vita, diritti e speranze di milioni di donne, uomini e bambini e di cui anche l’Italia, con le leggi razziali fasciste del 1938, contribuì a disegnarne i più atroci confini. Farne memoria oggi vuol dire ribadire, sempre e ovunque, quell’orrore, perché non debba mai più ripetersi.

«Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre». (Primo Levi)

Innumerevoli manifestazioni si sono svolte in tutta Italia a commemorare questo giorno. Le più significative quelle delle Comunità ebraiche. Anzi, poiché quest’anno il 27 gennaio è caduto di sabato, giorno in cui le comunità osservano lo Shabbat, l’Unione delle Comunità ebraiche italiane ha svolto diversi momenti importanti nel resto della settimana.

Il 21 gennaio si è tenuto il viaggio ad Auschwitz con i vincitori del concorso “I giovani ricordano la Shoah”, assieme al ministro Valditara. Il 23 gennaio è stata la volta della conferenza stampa a Palazzo Chigi. Giovedì 25 la cerimonia di celebrazione del giorno della Memoria al Quirinale alla presenza del Presidente Sergio Mattarella. Il 25 sera poi il concerto all’Auditorium di Roma “L’infanzia rubata”. Molti gli incontri organizzati dalla Fondazione Museo della Shoah a Roma.

In tutta Italia, altresì, istituzioni e spazi d’arte e cultura, musei pubblici e privati, teatri hanno ospitato molti progetti dedicati alla Giornata della Memoria, culminati il 27 sera, terminato lo Shabbat, al Museo Ebraico di Roma con il concerto di musica classica ebraica italiana per clarinetto e pianoforte “Degenerata”.

In Calabria non sono mancate le iniziative: da Ferramonti alla “Pietra d’inciampo” di Reggio. Nell’ex campo di concentramento fascista più grande d’Italia sono state consegnate 6 medaglie agli eredi degli internati. Reggio ha svelato una “Pietra d’inciampo” in via Giudecca. Alla cerimonia è stata presente anche Nicoletta Bortolotti, tra le più importanti scrittrici contemporanee a essersi occupate della tragedia dell’Olocausto, autrice della Quadrilogia della Shoah.

A Rende (Cosenza) la storica Associazione Ars Enotria ha celebrato la giornata della memoria con un viaggio a Bisignano, importante e bella cittadina nella provincia cosentina.

Da sempre l’uomo ha sentito forte il desiderio di viaggiare. Le arti e la letteratura, in particolare, fin dall’antichità, hanno preso in esame il tema del viaggio come cammino dell’uomo alla scoperta del mondo e di sé. Un percorso esistenziale che esprime inquietudine e insoddisfazione di fronte alla banalità e alla insicurezza del quotidiano, oppure il coraggio dell’uomo che accetta di mettersi alla prova, pur consapevole dei rischi che comporta un percorso sconosciuto. La letteratura ci ha consegnato varie interpretazioni del viaggio: se nell’antichità il viaggio comportava prevalentemente mistero, smarrimento, rischi e pericoli, oggi può essere sinonimo di svago, piacere e arricchimento culturale. Resta comunque la valenza esistenziale, per la quale il bisogno del viaggio nasce dall’esigenza di colmare un senso di vuoto nell’animo umano. Comunque lo si voglia interpretare è una combinazione sempre diversa di elementi spesso in contraddizione come scoperta, pericolo, fuga, crescita, esilio e speranza.

La letteratura del Novecento concepisce il viaggio come una vana ricerca di un senso della vita. Joyce nel suo “Ulysses”, ispirato alla grande Odissea epica di Omero, rievoca il tema del viaggio e dell’eroe viaggiatore, ambientando la vicenda in una città moderna, dove l’uomo cerca di dare un senso alla banalità del quotidiano. Il ritorno di Ulisse verso Itaca e quello di Leopold Bloom verso casa sono frutto di due viaggi, prima che fisici, interiori e personali. Ulisse vaga per il Mediterraneo, supera ostacoli, prove, pericoli, ha sete di conoscenza e tutto il suo viaggio diventa prova di conoscenza. Il significato del viaggio è nel percorso di un uomo che si immola ad eroe coraggioso che ritrova pace solo una volta giunto a casa. Quello di Leopold è invece diverso: il suo viaggio nella vita non porta ad alcuna meta né risultato; il suo percorso è denso di insuccessi e sconfitte. Pertanto, Leopold Bloom si configura come il capovolgimento del modello omerico: un inetto alla vita, l’antitesi dell’eroe greco.

Gli Itinerari culturali, proposti nei tempi recenti dalle tante associazioni culturali, che operano sul nostro territorio, dimostrano come, attraverso un viaggio, le diverse realtà e le diverse culture che si incontrano contribuiscano a creare un patrimonio culturale condiviso e vivo.

Un viaggio, non solo scoperta di un luogo fisico, ma avventura dello spirito, che riempie di significati un giorno qualunque, trasportando i viaggiatori in una dimensione di sospensione, leggerezza e libertà dalla quotidianità, a volte, ingombrante, modificando la percezione del mondo e di sè stessi.

Rientra nell’ambito delle finalità di Ars Enotria organizzare itinerari artistico – musicali in luoghi di interesse storico della Calabria, per far conoscere località poco note ma di rilevante importanza artistico-culturale, in collaborazione con le amministrazioni comunali, le associazioni culturali e le Pro loco. Visitare i borghi della Calabria è per l’associazione una scelta primaria, perchè sono luoghi in cui si conservano identità, saperi e mestieri: un patrimonio materiale e immateriale di tradizioni, storia, arte , cultura e bellezze naturali e paesaggistiche unico al mondo.

Il viaggio a Bisignano il 27 gennaio è stato un viaggio nel tempo e nella memoria, alla scoperta della bellezza nascosta di un luogo della nostra Calabria, privilegiato dalla natura, dall’arte e dalle vicende della storia. Cosa lega Bisignano alla giornata della memoria? Un dipinto raffigurante il martirio di San Bartolomeo, conservato nella chiesetta di S. Bartolomeo su una collina, tra i quartieri di San Simone e Giudecca. Opera dell’artista Michel Fingesten, internato nel campo di Ferramonti di Tarsia, uno dei 2000 rifugiati ebrei tra il 1939 ed il 1943, provenienti da gran parte dall’Europa e in modo particolare dalla Germania.

Michel Fingesten, nato nel 1884. docente di Belle Arti presso l’Università di Berlino, è stato un pittore e incisore ceco di origine ebraica. È considerato uno dei più grandi artisti di ex libris della storia. Ottenuta la libertà dopo l’armistizio del 1943, venne a Bisignano, dove incontrò il parroco di San Bartolomeo don Giuseppe Savaglia; questi gli commissionò la realizzazione di un quadro raffigurante il martirio di San Bartolomeo, “degno di stare sull’Altare”. Come modello ebbe un’immaginetta. Trascorse otto giorni a dipingere in una stanza messagli a disposizione nella stessa casa del parroco. Il quadro, per usare le stesse parole dell’artista, raccontava di “due drammi nei due visi”: in quello del Santo, il dramma della tortura, della sofferenza e della sopportazione; nell’altro la crudeltà del carnefice.

Il quadro del martirio di San Bartolomeo è l’ultima opera eseguita dal prof. Fingesten. Dopo qualche giorno dalla consegna, infatti, morì a causa di un’infezione. Il suo corpo fu sepolto a Cerisano, dove tutt’ora riposa.
Di recente il dipinto è stato esposto nella mostra itinerante dal titolo: “Il rifugio precario: Artisti e studiosi della Germania in Italia 1933-1945”, organizzata dall’ “Akademia der Kunste” di Berlino in collaborazione con il Museo di storia contemporanea di Milano e i Goethe Istitute di Milano e di Roma. Così il quadro è stato posto all’attenzione internazionale. Adesso è lì, in quella Chiesetta, a gridare al mondo l’orrore dell’olocausto, opera di un’artista che l’ha vissuto sulla propria pelle. E’ lì a dare lustro a Bisignano insieme ad un uomo “Umile” di nome e di fatto, diventato Santo.

La cittadina è apparsa a noi visitatori nello splendore dei suoi paesaggi, nella spiritualità del suo Sant’ Umile, nella bellezza delle sue Chiese e dei suoi palazzi, della grande Piazza, dei vicoli che portano all’umile casa del Santo. E poi il sorriso della sua gente che l’ama e la fa vivere. Le parole appassionate e dense di spiritualità del Frate che ci ha accolti al Convento.

La guida autorevole e competente del giornalista Ermanno Arcuri, che ha Bisignano nel cuore e la porta in giro per il mondo, per far conoscere attraverso l’associazione “La città del Crati”, la storia bisignanese, di cui, generosamente, ci ha fatto dono con le sue parole. Non poteva esserci modo più consono per celebrare la giornata della memoria nella suggestiva cittadina di Bisignano, che ha nella bellezza, nell’equilibrio e nell’armonia le basi della sua storia passata, le ragioni del suo presente e la visione del suo futuro. (amv)

MANDATORICCIO (CS) – All’Istituto comprensivo parte il progetto “Soprannomi e Nickname”

All’Istituto comprensivo di Mandatoriccio parte un progetto che permette agli studenti di conoscere l’aspetto distintivo del soprannome delle famiglie.

Il progetto, denominato, “Soprannomi e Nickname”, nasce nell’ambito de “La Biblioteca umana”. Destinatari sono gli alunni di tutti i plessi dell’Ic, frequentanti la secondaria di primo grado. I docenti referenti sono gli insegnanti di italiano della scuola guidata dalla dirigente scolastica Mirella Pacifico.

«Il soprannome nato per distinguere una persona – hanno spiegato alcuni prof della scuola – si è poi esteso al suo nucleo familiare. A differenza di nome e cognome, non è ufficiale, non figura sui certificati anagrafici ma identifica con esattezza una persona o una intera famiglia».

La sua funzione è la stessa degli odierni “Nickname” con cui si identificano i giocatori di un videogame o, più spesso, gli utenti delle piattaforme social adesso molto in voga.

Fra le attività proposte si evidenzia lo svolgimento di lezioni e attività nei gruppi classe in orario extracurricolare con coinvolgimento di persone delle famiglie degli alunni e di anziani del territorio per illustrare le origini e le motivazioni dei vari soprannomi.

Invece, le proposte interdisciplinari, sono: per Storia, l’approfondimento dei momenti storici, con riferimento a episodi specifici che hanno dato origine ai soprannomi; per Educazione civica, il compito di realtà “Quali sono i soprannomi della tua famiglia di origine?”. Una riflessione e ricerca che viene proposta al gruppo classe. Per Italiano, la lettura di brani scelti in riferimento ai soprannomi più singolari. Per Tecnologia, invece, i nickname che utilizzano gli studenti sulle varie piattaforme social o nei giochi on-line.

Il progetto si propone di raggiungere vari obiettivi, fra cui, acquisire il concetto di memoria storica; divenire promotori della memoria storica del territorio di appartenenza, conoscere gli episodi salienti della storia contemporanea della propria famiglia. Inoltre, correlare i fatti del passato alla contemporaneità, progettare e attuare una ricerca teorico–pratica in ambito storico riguardante le origini della propria famiglia, oltre che acquisire consapevolezza sull’utilizzo dei nickname in Internet.

Il lavoro, avviato, in questo mese di gennaio, proseguirà fino al prossimo mese di maggio. Verranno coinvolti genitori, nonni e anziani dei Comuni su cui ricade la scuola. Al termine verrà effettuata le rielaborazione guidata delle informazioni acquisite e redazione di un glossario. (rcs)