L’OPINIONE / Roberto Rugna: Crediti fiscali bloccati mettono in crisi le imprese edili regionali

di ROBERTO RUGNA – La situazione dei crediti fiscali bloccati nelle imprese edili calabresi ha raggiunto livelli di criticità preoccupanti. Nonostante l’efficacia del Superbonus nel generare oltre 3,5 miliardi di euro di investimenti in Calabria, con lavori realizzati per il 93,8% su circa 16.000 edifici, la mancata regolamentazione della fase transitoria da parte del Governo ha causato un blocco finanziario che ha colpito duramente le imprese.

Attualmente, stimiamo che oltre 200 milioni di euro siano congelati nei cassetti fiscali delle imprese calabresi. Questo blocco non solo compromette la liquidità delle aziende, ma alimenta il rischio di pratiche finanziarie speculative e poco trasparenti. In un contesto dove il mercato ‘istituzionale’ ha cessato di funzionare correttamente, le imprese rischiano di dover affrontare costi di cessione e operazioni finanziarie che superano il 30% del valore nominale dei crediti, ben al di sopra dei costi precedentemente gestibili.”

Un altro problema rilevante, è la frazionabilità dei crediti su base annuale, che rende difficile per le imprese utilizzare canali finanziari tradizionali come le banche. Questo aumenta ulteriormente la vulnerabilità delle imprese già colpite dalla mancanza di liquidità.

Nonostante queste difficoltà, la Regione Calabria si sta muovendo nella giusta direzione. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una legge sulla cessione dei crediti che rappresenta un passo importante per sostenere le imprese in crisi di liquidità. Attualmente siamo nella fase attuativa della norma e ci aspettiamo che il regolamento applicativo sia semplice, rigoroso e facilmente utilizzabile.

Come Ance Calabria, manteniamo un dialogo costante e produttivo con la Regione, che in questa prima fase si è attivata positivamente sui temi che sul settore avevamo posto, unitamente ad Unindustria Calabria con ‘Agenda Calabria’, attraverso l’emanazione di numerosi bandi per le imprese che hanno attivato ingenti risorse finanziarie sul Programma regionale 2021/2027. Terminata questa fase di bandi cosiddetti “orizzontali” ci stiamo confrontando con la Regione – ricevendo riscontri positivi – sull’attuazione della strategia di specializzazione (S3) prevista dal programma regionale attraverso l’approfondimento di appositi e specifici bandi di settore il cui obiettivo deve essere quello dell’economia circolare, dell’edilizia ecosostenibile e di quella green. Come diciamo sempre ed in ogni sede, il settore delle costruzioni vuole essere protagonista dello sviluppo non solo economico ma anche sociale ed ambientale della nostra regione. (rr)

[Roberto Rugna è presidente di Ance Calabria]

In Cittadella la prima riunione del Tavolo Tecnico di confronto sulla disponibilità idrica

Si è riunito, in Cittadella regionale, il Tavolo tecnico di confronto sullo stato di severità idrica della Calabria. Presenti, alla prima riunione,  i rappresentanti dei Dipartimenti regionali dell’Agricoltura e della Protezione civile, dell’Autorità rifiuti e Risorse idriche della Calabria, della Sorical, del Consorzio di Bonifica della Calabria, dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino meridionale, dell’Ispra, dell’Unical e dell’università Mediterranea di Reggio Calabria, degli Ordini nazionale e regionale dei Geologi, degli Ordini provinciali degli ingegneri e dell’ufficio di missione del Commissario nazionale per la siccità.

Diversi gli elementi di riflessioni posti sul tavolo, con particolare rilievo al carico antropico ed ai fabbisogni stagionali dei settori agricolo e zootecnico, hanno fatto emergere un significativo incremento delle esigenze idropotabili con il conseguente aggravamento del deficit idrico, unitamente ad una generale flessione delle disponibilità della risorsa idrica determinata, non solo dalle perdite, ma anche dalle diffuse e significative condizioni di deficit pluviometrico, dalle contestuali variazioni climatiche e dall’aumento dei fabbisogni di risorsa, caratterizzati da gravi condizionamenti negativi sul tasso di ricarica potenziale delle falde acquifere e della connessa disponibilità idrica.

In ragione degli obiettivi di garanzia dell’approvvigionamento idrico sostenibile nel breve e nel lungo periodo, è stata posta particolare attenzione sulla necessità di garantire il monitoraggio quali-quantitativo dei corpi idrici regionali unitamente al fondamentale processo di elaborazione del Piano di tutela delle Acque, strumento regionale volto a garantire gli obiettivi di qualità ambientale delle acque interne e costiere, coerentemente con quanto previsto dalla Direttiva quadro sulle acque.

Per l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese, «sono emersi preziosi contributi e opportunità di analisi delle diverse situazioni di criticità nelle varie realtà territoriali contraddistinte da particolari emergenze idriche delle Calabria. Pertanto, nell’ottica di promuovere la partecipazione attiva di tutte le parti interessate al Tavolo tecnico, quello di oggi vuole essere il primo di una serie di incontri finalizzati a costruire una maggiore sinergia tra tutti i soggetti territoriali competenti in materia, avvalendosi anche del contributo tecnico e scientifico degli esperti e specialisti nel settore di riferimento, base imprescindibile, per una riconversione dell’attuale trend di miglioramento della disponibilità e dell’uso consapevole della risorsa idrica».

Al Tavolo è intervenuto anche il dirigente generale del Dipartimento Ambiente, Salvatore Siviglia, il quale ha sottolineato «la necessità di garantire, nell’attuale sviluppo delle strategie risolutive, un approccio interistituzionale e intersettoriale, nonché una visione d’insieme delle conoscenze del sistema idrico, nel presupposto che il fenomeno della scarsità della risorsa idrica costituisce a tutti gli effetti un problema che richiede un’azione pubblica tanto incisiva quanto più omogenea».

A venezia presentato il Bando Produzioni 2024 della Calabria Film Commission

È stato presentato, per il terzo anno consecutivo, alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, nello spazio di Cinecittà dell’Italian Pavilion, il Bando Produzioni 2024 della Calabria Film Commission.

Si tratta di una misura a sostegno delle produzioni audiovisive che candideranno opere cinematografiche intenzionate a scegliere per le proprie opere le bellezze paesaggistiche, i luoghi naturali e i contesti contemporanei che la Calabria offre come set a cielo aperto e ambientazioni narrative.

Ad illustrare l’azione, che si conferma un importante attrattore di investimenti, sia per il comparto cinema che per quello audiovisivo e turistico, il commissario della Fondazione, Anton Giulio Grande e il direttore, Luciano Vigna.

Ammontano complessivamente a sei milioni di euro le risorse che per l’annualità 2024 la Fondazione Calabria Film Commission destina al sostegno per la realizzazione di opere audiovisive sul territorio regionale.

Ben tre Avvisi Pubblici che si distinguono per tipologia di opere e per soggetti beneficiari.

L’Avviso principale ricalca il modello degli anni precedenti: 4.000.000 di euro di risorse per la realizzazione di film, lungometraggi, fiction televisiva, serie TV, opere di genere factual e docu-fiction, con due categorie di livelli di contribuzione, con massimali da 500.000 e 300.000 euro, a seconda del budget complessivo della produzione e della distribuzione.

Un secondo Avviso è dedicato alla produzione di documentari e cortometraggi, per la cui realizzazione viene destinato un budget di 1.000.000 di euro. I contributi, che possono arrivare a coprire il 70% dei costi ammissibili, nel caso di opere difficili, hanno come contributo massimo erogabile 200.000 euro per i documentari e 20.000 euro per i cortometraggi.

Il terzo Avviso si distingue, invece, per i soggetti beneficiari che possono essere solo le case di produzione con sede legale in Calabria da almeno sei mesi antecedenti la pubblicazione dell’Avviso. Anche in questo caso l’intensità del contributo può arrivare a coprire il 70% dei costi ammissibili, nel caso di opere difficili, per un contributo massimo concedibile pari ad euro 200.000.

Un intervento poliedrico da parte della Fondazione che, sulla scorta delle esperienze e del continuo divenire del contesto di riferimento, modula gli interventi con l’intento di raggiungere i risultati posti a base della propria mission: incentivare l’incoming nazionale ed internazionale e favorire la crescita del comparto audiovisivo regionale.

Al tavolo dei relatori presente anche Francesco Rutelli, presidente Anica Academy Ets, che ha illustrato le attività di formazione realizzate nell’ultimo anno, in collaborazione tra i due enti, e quelle in programma per la prossima annualità. (rrm)

Lo Schiavo e Mammoliti: Basta inerzia, la Regione s’attivi per il Sistema Bibliotecario Vibonese

Per i consiglieri regionali Raffaele Mammoliti e Antonio Lo Schiavo è tempo che «la Giunta regionale si scuotauna volta per tutte dall’inerzia di questi mesi, prenda posizione e si attivi, così come previsto dalla mozione sottoscritta da tutti i gruppi consiliari, per trovare una soluzione che scongiuri la scomparsa del Sistema Bibliotecario Vibonese, uno dei principali presidi culturali della nostra regione».

Per questo hanno presentato una interrogazione alla Giunta regionale, chiedendo «quali urgenti interventi si intendono adottare per scongiurare nell’immediatezza la chiusura del Sistema bibliotecario vibonese», all’indomani dell’iniziativa con cui volontarie e dipendenti del Sistema bibliotecario vibonese hanno acceso i riflettori sulla grave condizione dell’Ente culturale che ha ormai, di fatto, chiuso i battenti.

Nella premessa dell’interrogazione, i consiglieri regionali ricordano che «da diversi anni, il Sistema bibliotecario vibonese versa in una crisi finanziaria strutturale, avendo una situazione debitoria al 31 dicembre 2023 di 686.206,11 euro, a fronte di crediti per 148.604,20 euro».

Mammoliti e Lo Schiavo ricordano, inoltre, la precedente iniziativa che li ha visti promotori di una mozione che il Consiglio regionale, nella seduta del 12 marzo 2024, «ha discusso ed approvato all’unanimità» e che impegnava la Giunta regionale «ad individuare la soluzione giuridico-amministrativa maggiormente idonea a rifondare il Sistema bibliotecario vibonese,predisponendo gli atti necessari per la sua trasformazione nella veste giuridica più confacente al rilancio dell’Ente. Nonostante il lasso di tempo trascorso dall’approvazione della richiamata mozione – sottolineano ancora i due esponenti dell’opposizione -, il Sistema bibliotecario vibonese si avvia verso la chiusura definitiva in quanto, nonostante l’impegno e lo spirito di abnegazione dell’unico dipendente e di alcuni volontari, non ha più risorse per far fronte alle spese di gestione al punto tale che è intervenuto il distacco delle utenze per morosità». (rvv)

L’OPINIONE / Giusy Iemma: Alta velocità, fare chiarezza su manovre che penalizzano il territorio

di GIUSY IEMMA – Ancora una volta l’alta velocità in Calabria rischia di correre su un binario morto se saranno confermate le indiscrezioni secondo cui ad essere finanziati, in via prioritaria, saranno solo i lotti che riguardano Campania e Basilicata, interessando la nostra regione solo parzialmente.

Il sogno di un collegamento ferroviario Salerno-Reggio moderno e funzionale, evidentemente, è destinato a rimanere tale se a livello governativo, nella programmazione dei fondi Pnrr, si assumono decisioni contraddittorie rispetto ai proclami. Sull’altare del famigerato Ponte sullo stretto, su cui continuano a concentrarsi tutte le attenzioni, rischiano di venire sacrificati progetti ben più importanti e sostenibili da cui passa la sfida di colmare i divari infrastrutturali che separano la Calabria dal resto d’Italia.

Il treno del Pnrr avrebbe dovuto privilegiare le regioni più in difficoltà, ma si prospettano ancora una volta scenari che non lasciano ben sperare e, anzi, vedono la Calabria come la vittima predestinata quando si tratta di operare tagli o deviare fondi verso altri lidi. E’ emerso, infatti, che per finanziare l’aumento della dotazione per il credito d’imposta legato alla Zes unica, sarebbero stati dirottati 750 milioni di euro destinati invece alla progettazione del tracciato per l’alta velocità. Si tira la coperta da una parte all’altra, ma sempre troppo corta resta quando si parla di Calabria.

E, mentre i gruppi di centrodestra sulla questione fanno solo a botte tra di loro, mostrando evidenti segni di frattura, a pagarne le conseguenze saranno i territori, le aree interne, sempre più a rischio isolamento e privati di servizi e di collegamenti primari. Cosa ne pensa il presidente Occhiuto di questa visione divisiva e discriminatoria per la Calabria calata dall’alto? Sull’autonomia differenziata ha assunto finora un atteggiamento attendista, ma la nostra regione non può continuare ad assistere passivamente a nuove manovre finalizzate ad impoverirla ulteriormente. (gi)

[Giusy Iemma è vicesindaca di Catanzaro]

L’OPINIONE / Emilio Errigo: La storia di degrado ambientale dell’Arenella

di EMILIO ERRIGO – Invito il sensibile e sempre attento alle tematiche sociali e ambientali della Calabria, il Signor Presidente del Consiglio Regionale della Regione Calabria, dott. Filippo Mancuso, il carissimo sindaco della mia Città natale Reggio di Calabria, l’avv. Giuseppe Falcomatà e quanti ne avvertono il piacere-dovere, di visitare e constatare lo stato di vistoso e crescente degrado ambientale della antica fabbrica dei derivati del Bergamotto di Reggio Calabria, denominata Arenella di Reggio Calabria, per non confonderla con la gemella antica Fabbrica dei derivati degli agrumi Arenella di Palermo.

Adiacente alle storiche e in parte integre infrastrutture da mettere in sicurezza e renderli fruibili alla Comunità della Città Metropolitana di Reggio Calabria, fino a qualche anno addietro era perfettamente funzionante a pieno regime produttivo la storica Fabbrica dell’Essenza del Bergamotto di Reggio Calabria, sita in Via Nazionale San Gregorio al n.74, della vecchia SS 106. Ora tutto è fermo, nessun segno di vita, alcuna apparente attività parrebbe attivata da parte del Consorzio del Bergamotto di Reggio Calabria.

Perché questo stato di silenzio produttivo, si e mi chiedono gli abitanti increduli e disorientati della piccola realtà abitativa di San Gregorio?
Sono circa 2 ettari di territorio dove sono presenti infrastrutture di gran pregio architettonico, storico e industriale. Si vedono solo arbusti di ogni specie in libera crescita e animali incontrollati presenti nell’area edificata e incontrollata, anche se la carissima amica di tutti noi ragazzi di San Gregorio la sempre presente Caterina, una delle Figlie del compianto Custode Antonino Campolo, non ci fa mancare il Suo ben augurante saluto amichevole.

I miei ricordi di quelle due Fabbriche del Bergamotto e suoi derivati, affondando negli anni ’60/’70, anche perché frequentavo quegli ampi spazi ambientali per giocare con i miei amici e compagni di Scuola Elementare. Poi solo delle apprezzabili iniziative dell’Associazione Culturale e Sportiva Pro San Gregorio, con il mitico Presidente il Comandante Cavaliere della Repubblica Italiana, Ettore Errigo, con la tradizionale settimana di eventi sportivi marinari e spettacoli musicali di Estate Insieme e connesso evento successivo Sapori d’Autunno, manifestazioni a forte caratterizzazione sociale coinvolgenti, che si concludevano ogni anno con il conferimento del Premio Internazionale San Gregorio di Reggio Calabria.

Ora dopo un breve periodo di funzionamento della Fabbrica dell’Essenza del Bergamotto di Reggio Calabria, gestita dalla nota e storica Società della Famiglia Capua, nulla di concreta operatività sembra vedersi all’orizzonte marino di San Gregorio. Tante promesse e atti di buona volontà per l’Istituzione dell’Istituto Internazionale Superiore della Profumeria in Calabria, finanziato in parte con il c.d. Decreto Reggio Calabria, di cui alla legge n246 del 5 luglio 1989, approvava il finanziamento per la realizzazione di interventi e opere pubbliche di Interesse nazionali, indifferibili e urgenti a favore della Cittá e abitanti di Reggio Calabria e Provincia.

Recentemente dopo i reiterati interventi giornalistici del quotidiano digitale on line Calabria.Live, anche il bravo, sensibile e noto giornalista Filippo Diano, di GS Channel, ha curato un ottimo e molto seguito in verità servizio televisivo, ricco di gradevoli immagini intervistando l’Ing. Domenico Giandoriggio, colui che ha coordinato il team di tecnici e specialisti per la progettazione esecutiva delle opere e aree didattiche.

Rimane in tutti noi abitanti e Cittadini di San Gregorio, la fiduciosa attesa che il nostro carissimo sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, riprenda in mano esperta e competente questa realtà a rilevante interesse pubblico per il prevedibile positivo ritorno occupazionale e ambientale che riguarda il comprensorio di quella che doveva essere la Zona Industriale e Mercatale di San Gregorio- Mortara – San Leo, area costiera marittima di pregio ambientale situata a circa 2 chilometri dall’Aeroporto di Reggio Calabria.

[Emilio Errigo è nato a Reggio di Calabria, docente universitario di “Diritto Internazionale del Mare e Management delle Attività Portuali” presso l’Università della Tuscia di Viterbo]

A Santo Strati il “Premio Calabria-America 2024”

di PINO NANO – Estate e libri appena freschi di stampa. Calabria – Italia, è l’ultimo libro del direttore di Calabria.Live, il giornalista calabrese Santo Strati, Premio Reghium Julii alla  Carriera, vincitore del Premio Letterario Nazionale Troccoli, ed ora anche “Premio alla Carriera Calabria-America”,“per la grande attenzione -dice Mimmo Morogallo fondatore del Premio- che il suo giornale dedica da sempre al mondo dell’emigrazione calabrese nel mondo”.

«A Santo Strati – si legge nella motivazione del Premio Calabriamerica (Il giornalista Pietro Melia è il presidente della Giuria) che gli è stato consegnato martedì 3 settembre a Taurianova – cronista di grande esperienza professionale, che in questo suo ultimo saggio racconta la Calabria contemporanea, che è fatta sì di mille problemi diversi, ma è ricca anche di mille risorse e di mille eccellenze diverse».

«Calabria-America” – aggiunge Mimmo Morogallo – va al giornalista Santo Strati per la grande intuizione che porta il suo nome e che si chiama “Calabra Live”, un giornale quotidiano on line che ogni giorno arriva a centinaia di migliaia di calabresi in ogni parte del mondo, raccontando una Calabria che non è sempre facile ritrovare sui grandi giornali stampati. È la Calabia del fare, la Calabria degli ingegni, la Calabria delle visioni, la Calabria delle passioni. Dentro Calabria Live c’è per intero la storia di questo cronista calabrese che la dirige e che ha attraversato per mestiere le fasi più delicate e complesse della Repubblica, raccontando per oltre 50 anni la storia di questo nostro paese».

Calabria-America” a Santo Strati per la fierezza e il senso della comunità con cui il suo giornale e i suoi libri raccontano le tensioni e le attese della gente del Sud.

Calabria-America” a Santo Strati per non essersi mai dimenticato dei nostri emigrati all’estero e per aver capito che solo un giornale come il suo li avrebbe riuniti idealmente insieme in un unico gruppo ideale e reale.

“Calabria-America” a Santo Strati – si legge nella motivazione finale del Premio – per la fierezza e il senso della comunità con cui il suo giornale e i suoi libri raccontano le tensioni e le attese della gente del Sud.“Calabria-America” a Santo Strati per non essersi mai dimenticato dei nostri emigrati all’estero e per aver capito che solo un giornale come il suo li avrebbe riuniti idealmente insieme in un unico gruppo ideale e reale».

“Calabria-Italia” è l’ultimo suo saggio.“Persone, eventi, luoghi, sogni, delusioni, speranze di una terra straordinaria”, tutto questo viene raccontato da Santo Strati con grande passione, con un trasporto personale fuori dal comune, con semplicità ma anche con tanta rabbia in corpo, con il timore forse di “sporcare” ulteriormente la storia bellissima di una terra come la Calabria e che in passato – dice lo stesso Santo Strati – è stata poco raccontata o forse male raccontata».

– Direttore, perché ha scelto questo titolo, “Calabria-Italia”?

«Vede, quando si presentavano davanti agli addetti dell’immigrazione di Ellis Island, che chiedevano la loro provenienza, i nostri emigrati calabresi di inizio secolo non comprendevano la domanda ma la intuivano e rispondevano semplicemente «Calabria, Italia». Lo affermavano con grande orgoglio, ma allo stesso tempo erano timorosi di vedersi marchiare da subito come derelitti che avrebbero pesato sulla collettività. Non conoscevano una parola di inglese e sbarcavano dopo una lunga traversata nell’Oceano durata settimane se non mesi. La “Merica”, il mondo nuovo, li accoglieva e il loro primo saluto esprimeva l’orgoglioso senso di appartenenza – italiani, ma soprattutto calabresi – che nessuno avrebbe mai potuto sottrarre loro. A distanza di oltre un secolo, quelle due parole – Calabria, Italia – messe insieme marcano beffardamente quell’immagine ideale che anni di divario, di questione meridionale ieri, di autonomia differenziata oggi, hanno cercato di smantellare».

Dentro questo suo ultimo saggio il direttore di Calabria.Live trasmette a chi lo legge la consapevolezza di poterla ancora raccontare, questa sua terra, nella maniera più giusta e più reale possibile, per renderla in questo modo ancora più misteriosa e magnetica di quanto già non lo sia.

«Corrado Alvaro – ricorda Santo Strati – scrisse che il popolo calabrese ha bisogno di “essere parlato”, ma io aggiungo – deve anche essere anche invitato a parlare: non può solamente ascoltare. Se le opinioni e il racconto di malefatte, ma anche le tante positività nascoste che ho cercato di mettere in evidenza, serviranno ad alimentare una dialettica di confronto, vorrà dire che chi ha letto queste pagine forse non si è annoiato e questo libro potrà essere un contributo al dialogo».

Da grande cronista, Strati si rimette in cucina a lavoro, e il risultato è un compendio di analisi e di riflessioni di una attualità così stringente ed efficace da spiegare benissimo il perché questa terra “non cresce e non decolla”, colpa di una classe dirigente spesso inadeguata, impreparata, incapace a comprenderne i cambiamenti, e soprattutto in malafede, perché una classe dirigente che insegue il vecchio principio che tutto “cambi perché nulla possa alla fine cambiare davvero” è una classe dirigente vecchia e inadeguata.

«Sicuramente qualcuno rimarrà indignato, ma dalla Calabria e dai calabresi serve uno scatto di comune orgoglio per lavorare insieme, creando – oltre che esigendo – le non più rinviabili occasioni di sviluppo. Lo dobbiamo tutti alle generazioni che verranno. Ed è a loro e ai calabresi, che come me, ci credono, che questo lavoro è dedicato».

Santo Strati del suo libro non concede nessuna lettura di comodo, anzi va giù duro come macigno.

«La Calabria che aveva formati i suoi giovani, li ha poi lasciati “scappare” senza offrir loro la pur minima opportunità di riscatto sociale. Partire e poter sognare un futuro (cosa poi regolarmente realizzata lontano dalla propria terra) o restare e buttare alle ortiche anni di studio e di sacrifici, per arrangiarsi in qualche anonimo call center o in modeste attività di commercio o servizi, con paghe indecenti, sfruttati per il loro bisogno di lavorare e sentirsi “utili”? E la fuga dei cervelli lo vediamo cosa ha prodotto: dovunque ci sono fior di professionisti di origine calabrese: medici, avvocati, ingegneri, manager. Un’altra Calabria, lontana fisicamente (ma non nel cuore) che palpita, produce ricchezza al Paese (e soprattutto al Nord) e guarda crescere i propri figli con l’accento lombardo o romano, senza trascurare di insegnare loro le parole essenziali del dialetto, da rinfrescare nelle vacanze al mare della Calabria o tra i boschi della Sila, dell’Aspromonte o del Pollino».

Una generazione nata e vissuta altrove, a Milano come a Londra, come a New York o in Australia, o in Canada ma saldamente legata alle proprie radici. La Calabria altrove. La Calabria della diaspora mai finita, mai conclusa. Depredata, dissanguata, dimenticata.

Dal suo osservatorio privilegiato di direttore responsabile e fondatore del quotidiano web-digitale Calabria.Live, da lui fondato nel 2017, Santo Strati, senza partigianerie e mai nascondendo il suo viscerale amore per la terra che gli ha dato i natali, trasmette in queste pagine la visione di una Calabria che crede fortemente nella sua rinascita, e punta ancora allo sviluppo.

Per il direttore di Calabria Live «questo libro, chiuso ad aprile 2023, contiene numerosi capitoli inediti e diversi estratti dei miei editoriali apparsi sul quotidiano Calabria.Live. L’idea iniziale era quella di raccogliere gli articoli più interessanti, o provocatori, per stimolare e sostenere crescita e sviluppo in Calabria. Poi, invece la tastiera, un tempo si sarebbe detto la penna, ha preso il sopravvento e sono venute ulteriori riflessioni, inedite, che mi auguro possano suggerire idee e dibattiti».

Con numerosi contributi inediti e il “ripescaggio” dunque di diversi editoriali, Santo Strati stimola al confronto e suscita nuove emozioni. Ma sono tante le provocazioni culturali che lo stesso giornalista lancia sul tavolo del dibattito politico di questi giorni.

«È la mia una nuova narrazione – dice – certamente positiva della Calabria moderna, ma senza indulgenze per colpevoli iniziative di chi rema contro crescita e sviluppo, con un contagioso e ottimistico sguardo al futuro». Questo, ovviamente – scrive ancora l’autore – non significa ignorare criticità e insostenibili situazioni che riguardano il territorio calabrese, anzi c’è una marcata e precisa accusa della mancanza di visione da parte degli amministratori locali».

Ma aggiunge anche: «Del resto, il governo centrale e la politica hanno il torto di trascurare da troppo tempo la Calabria, dimenticandosi dei giovani meridionali ai quali si sta rubando il futuro».

Calabria-Italia, basta leggere i titoli di coda del libro per capire meglio quanta Calabria moderna Santo Strati abbia raccontato in questo suo ultimo saggio: Partivano i bastimenti, L’orgoglio contagioso dei calabresi, Il lavoro che non c’è, La fede, Invidia e Gelosia, Una nuova narrazione della Calabria, Innamorarsi della Calabria, Il Ferragosto dei Bronzi, I Bronzi identità d’Italia, L’antica rivalità Reggio-Catanzaro, Il sogno di crescita e sviluppo, Visionari, Il voto regionale e l’opposizione, Il voto nazionale del 2022, Il valzer dei nominati, L’astensionismo involontario, Voto sano da lontano, Se mezza Calabria non vota , Giorgia e il Mezzogiorno, Il Sud risorsa non problema, Il voto e il Ponte, I No-Ponte , I benaltristi del Ponte, Il Ponte di Salvini, La normalità impossibile, La Regione dell’interim, Gli aeroporti calabresi, Minoranze linguistiche e cultura, La Consulta della Cultura,500 euro per dirigere un Museo, Una legge per tutelare il tramonto, Un sindaco per Reggio, Demolition People, Il Lido di Reggio, Il Bergamotto di Reggio Calabria, Tridico (Inps) e gli ultimi, Cutro e l’Italia di Mattarella.

Quindi le conclusioni dello stesso direttore di Calabria.Live, e soprattutto un Indice dei nomi completo, e che in questi casi non guasta mai. (pn)

LETTERA APERTA / Giovanni Papasso: Riconfermare il Vinitaly al Parco di Sibari

di GIOVANNI PAPASSO – A conclusione della straordinaria edizione Vinitaly and the City, sento di voler rivolgervi un sentito ringraziamento: per la prima volta ha fatto tappa in Calabria, a Sibari, nella culla della Magna Grecia, una speciale edizione fuorisalone della Fiera Internazionale del Vino e dei distillati di Verona.

Il grande successo di questa prima edizione è sicuramente il frutto di un’ottima sinergia interistituzionale tra i vari soggetti coinvolti dove, per suo tramite, il Comune di Cassano All’Ionio ha fatto la sua parte, con grande entusiasmo e abnegazione al fine di contribuire in maniera sostanziale alla buona riuscita dell’evento. Difatti è stato definito eccellente il lavoro svolto dagli uffici, dalla squadra manutenzione e dalla Polizia Locale, in prima linea, per fornire servizi e supporto. Il Comune di Cassano All’Ionio, infatti, è amministrato con cura, attenzione e grande passione. L’arrivo del Vinitaly ha rappresentato un chiaro esempio di come la collaborazione sia fondamentale per arrivare ad organizzare eventi del genere e con una tale complessità logistica.

A fare da cornice a questa importantissima manifestazione, l’inenarrabile bellezza del Parco Archeologico di Sibari, ricco di storia, cultura, magia e fascino, luogo, come ci raccontano le cronache storiche, dove tutto è cominciato, soprattutto per quel che riguarda la diffusione, il riconoscimento e il ruolo che ha oggi il vino nella contemporaneità. Ma anche il mare brillante e le dorate spiagge di Sibari, pulite e ordinate, tanto apprezzate dalle migliaia di turisti che hanno scelto la nostra costa per soggiornare e trascorrere le loro vacanze.

È innegabile che l’evento Vinitaly and the City abbia dato ulteriore slancio alla valorizzazione di questa parte di Calabria, terra molto spesso dimenticata e poco attenzionata, ed è per questo che rispetto all’ipotesi di rendere l’evento itinerante, mi auguro, al contrario, che si possa discutere della sua istituzionalizzazione e del suo ripetersi all’interno di una cornice suggestiva, unica e meravigliosa come quella del Parco Archeologico. Non si tratta di mero campanilismo, ma di riconoscere, finalmente, a Sibari la sua grandezza e il ruolo da protagonista che merita, per la sua prestigiosa storia millenaria.

Come spesso dico, Sibari non appartiene a Cassano All’Ionio, ma al mondo. È patrimonio di tutti e come tale, deve essere sempre più tutelata e valorizzata. (gp)

[Giovanni Papasso è sindaco di Cassano allo Ionio]

L’OPINIONE / Angelo Sposato: È necessario un rilancio dei siti archeologici e beni culturali per renderli vettori di sviluppo

di ANGELO SPOSATO – Il Vinitaly svolto in Calabria nella splendida cornice del parco archeologico di Sibari è stato un evento positivo per la nostra regione.

Ora è necessario un rilancio dei siti archeologici e dei beni culturali per renderli vettori di sviluppo e promozione della Calabria e del territorio. Riprendere le campagne di scavi nei siti archeologici (ferme a Paolo Orsi e Umberto Zanotti Bianco) è fondamentale, così come fondamentale è il coinvolgimento delle nostre università per un progetto di rilancio complessivo del patrimonio ambientale e culturale che possa coniugare il binomio beni culturali-turismo con il coinvolgimento del Ministero dei beni culturali, della regione e delle università.
Va recuperato il gap infrastrutturale, a partire dal tema dei collegamenti, dall’alta velocità, elettrificazione della linea ferroviaria Jonica e dalla velocizzazione dei lavori della SS 106 già finanziati ed individuate le risorse per l’intero tracciato.
Servono collegamenti veloci ed un sistema aeroportuale efficiente e adeguato alle reali possibilità dei cittadini. Sono troppo alte le tariffe di treni e aerei per l’uscita e l’entrata della Calabria.
A proposito di trasporto aereo, nei mesi scorsi avevo proposto al Presidente della regione di intitolare l’aeroporto di Lamezia Terme a Mattia Preti e far diventare l’hub aeroportuale anche un incubatore di divulgazione e promozione culturale. (as)
[Angelo Sposato è segretario generale della Cgil Calabria]

Nicola Barone: L’intelligenza artificiale tra etica e innovazione

Quella dell’Intelligenza Artificiale è, ormai, un tema di grande rilevanza su cui ancora non si sa abbastanza. Sono tantissimi gli interrogativi intorno a questo settore che, se da una parte può essere rivoluzionario, dall’altro potrebbe provocare danni non indifferenti. Dalla Calabria sono numerose le voci autorevoli che si sono espresse in merito alle potenzialità e all’aiuto non indifferente che potrebbe portare l’IA alla regione. A intervenire su questo, stavolta è Nicola Barone, presidente di Tim San Marino, figura di spicco nel panorama delle telecomunicazioni, che ha recentemente assunto il prestigioso incarico di Vicepresidente del Quadrato della Radio, con deleghe specifiche per i rapporti istituzionali. Argomenti che poi snocciolerà in modo più approfondito il prossimo 28 novembre, nel corso del convegno “Innovare Responsabilmente: Dialoghi su Intelligenza Artificiale ed Etica,” che si terrà all’Università di San Marino.

-Ing. Barone, che cos’è l’intelligenza artificiale?

«L’IA rappresenta una frontiera di straordinaria importanza, capace di trasformare radicalmente le nostre società, economie e persino il nostro modo di concepire l’esistenza umana».

-Si dibatte molto sul suo impatto a livello etico e religioso. Che ne pensa?

«Dal punto di vista etico, l’IA solleva interrogativi significativi. Basti citare la questione della responsabilità nelle decisioni autonome delle macchine: chi risponde degli errori commessi da un sistema di IA? Inoltre, è imperativo garantire che lo sviluppo dell’IA avvenga nel rispetto dei diritti umani, evitando bias e discriminazioni insite nei dati e negli algoritmi. La trasparenza e l’equità devono essere principi guida nella progettazione e nell’implementazione di queste tecnologie. Dal punto di vista religioso, l’IA pone domande profonde sulla natura dell’uomo e del divino. Alcune tradizioni religiose potrebbero vedere nella creazione di entità autonome una sfida ai concetti di anima e coscienza. È necessario un dialogo aperto e rispettoso tra teologi, eticisti e scienziati per affrontare queste tematiche e trovare un terreno comune che rispetti le diverse sensibilità».

-E sul fronte dell’innovazione tecnologica?

«L’IA rappresenta un motore di crescita senza precedenti. Le sue applicazioni spaziano dalla medicina alla finanza, dalla logistica all’educazione, promettendo di aumentare l’efficienza, ridurre i costi e migliorare la qualità della vita. Tuttavia, è fondamentale che gli Stati valutino attentamente i rischi di ulteriori squilibri indotti da questa tecnologia dal potenziale così dirompente. Squilibri che possono generarsi sia all’interno delle singole nazioni, sia tra nazioni stesse. Occorre, quindi, bilanciare, attraverso un opportuno sistema di regole nazionali ed internazionali, l’opportunità di sfruttare l’IA come motore di evoluzione e benessere, con la necessità di garantire equità sociale e interessi collettivi».

-Quindi si potrebbe dire che l’IA rappresenta non solo un’occasione di crescita e sviluppo, ma anche per una riflessione?

«Sì. Questo perché l’intelligenza artificiale offre opportunità straordinarie, ma richiede anche un’attenta riflessione su temi etici, religiosi e tecnologici. Solo attraverso un approccio equilibrato e inclusivo potremo sfruttarne appieno il potenziale, garantendo al contempo il benessere e i diritti di tutti i cittadini». (bv)