Per la Festa Patronale apertura straordinaria della Galleria della Limina

di ARISTIDE BAVALa notizia farà certamente piacere a tanti cittadini della fascia tirrenica e dell’intera Regione che vogliono assistere ai festeggiamenti in onore della Patrona della città di Siderno, Maria SS. Di Portosalvo. È stata data direttamente dalla sindaca Mariateresa Fragomeni che, con una punta di soddisfazione ha comunicato che “In occasione della Festa Patronale in onore di Maria Santissima di Portosalvo a Siderno è stata disposta l’apertura straordinaria della Galleria della Limina sulla Ss 682 “Jonio-Tirreno”.

È quanto è scaturito – informa la sindaca – dalla riunione del Comitato Operativo di Viabilità che ha avuto luogo ieri mattina nella sede della Prefettura di Reggio Calabria, ed ha accolto la richiesta formulata nei giorni scorsi dal da tutta l’Amministrazione Comunale, al fine di permettere la massima partecipazione, garantendo soprattutto le migliori condizione di sicurezza, alla festa dei visitatori che ogni anno giungono a Siderno da tutta la regione. In particolare – informa una nota – per le serate di mercoledì 4 e giovedì 5 la chiusura della galleria inizierà alle 23 anziché alle 22, mentre rimarrà totalmente aperta nelle serate di venerdì 6, sabato 7 e domenica 8, in modo da consentire a tutti di trascorrere una tranquilla permanenza a Siderno anche in occasione dei concerti di Fiordaliso, Cosimo Papandrea e Alex Britti previsti, nell’ordine,  per le tre citate date.

La sindaca Maria Teresa Fragomeni, che subito dopo la conclusione dei lavori ha voluto ringraziare la Struttura Territoriale di Anas Calabria (con in testa il responsabile ing. Francesco Caporaso, il responsabile gestione rete Arch. Domenico Curcio, e il direttore dei lavori Ing. Filippo Bellantone), la Prefettura di Reggio Calabria (specie la dottoressa Antonia Surace), la Regione (in particolare l’assessore al Turismo Giovanni Calabrese), le Forze dell’Ordine (in primis il Commissariato di Siderno e la Compagnia dei Carabinieri di Locri) e tutti gli altri componenti il Cov per la sensibilità e la disponibilità dimostrate ha espresso la sua grande soddisfazione per la decisione. La sindaca ha, infatti, parlato di «un grande risultato che permetterà la più ampia partecipazione possibile a uno degli eventi più attesi della Riviera dei Gelsomini».

Ricordiamo peraltro che proprio venerdi, sabato e domenica, sono i giorni clou dei festeggiamenti patronali e, a parte le presenze dei citati tre big della musica , sono previste cerimonie religiose di grande impatto sociale  con la partecipazione (venerdì) di animazioni delle associazioni Asd I girasoli della Locride – Team Calabria Special Olympics e Camminando uniti Onlus. la Processione a mare con la venerata immagine della Madonna ( sabato) e per finire ( domenica) la solenne processione della Madonna  per le vie della città con la conclusione della festa, dopo il concerto di Alex Britti, con i fuochi pirotecnici. (ab)

 

A Palazzo San Giorgio riunitosi tavolo operativo per Reggio Capitale della Cultura 2027

È stata una riunione operativa per tracciare un percorso che possa vedere la candidatura di Reggio a Capitale Italiana della Cultura 2027, quella svoltosi a Palazzo San Giorgio.

L’incontro, il secondo del tavolo promotore per la candidatura, ha visto, oltre al sindaco Giuseppe Falcomatà, che ha introdotto la riunione facendo il punto sulle attività finora svolte, la partecipazione e il loro contributo i rappresentanti della Camera di Commercio, del Museo Archeologico nazionale, della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, della Consulta Politiche Sociali e Culturali, del Museo Frangipane, del Museo Diocesano, Accademia delle Belle Arti, Confindustria, Planetario Pythagoras, Fondazione Piccolo Museo San Paolo, oltre naturalmente a rappresentanti del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Sviscerato per l’occasione il tema portante della candidatura ossia Reggio Calabria al centro del Mediterraneo che pone la città dello Stretto come baricentro culturale di contaminazione tra culture. È questo un aspetto fondante dell’identità reggina con le stratificazioni storiche che affondano le radici nella tradizione magno greca e che proiettano Reggio in un orizzonte inclusivo, accogliente, basato sulla promozione di una cultura di pace, di dialogo, di solidarietà e integrazione tra i popoli del Mediterraneo.

Reggio Capitale della Cultura punta a valorizzare la fitta rete museale cittadina, la collaborazione tra le istituzioni e le realtà associative, i luoghi di interesse culturale, i monumenti e i simboli identitari della comunità, gli spazi e i beni comuni dove si realizzano eventi, spettacoli, incontri, ma anche la cultura intesa in senso enogastronomico, con la valorizzazione delle produzioni tradizionali che costituiscono una ricchezza identitaria e un motivo di interesse anche in senso turistico. Da valorizzare inoltre il complesso dei Festival già realizzati, la collaborazione con altri Enti e la prosecuzione degli eventi storicizzati cui si affiancherà un programma ad hoc che tenga conto delle specificità e delle tante eccellenze territoriali.

Come ha chiarito Falcomatà, «è un esercizio che ci vede protagonisti e che servirà in ogni caso a fare rete e programmare lo sviluppo della proposta culturale e la valorizzazione del nostro territorio, delle nostre eccellenze, delle peculiarità, in maniera più possibile integrata e condivisa».

«La proposta individua la nostra città come una sorta di baricentro, non solo geografico, nel cuore del Mediterraneo, crocevia di culture e tradizioni, usi e costumi – ha aggiunto il sindaco – partendo da una storia di contaminazioni culturali, che da sempre caratterizzano il nostro territorio, e che si proietta nel presente e nel futuro, attraverso i concetti di inclusione, solidarietà ed accoglienza che appartengono alla nostra comunità. Puntiamo quindi ad esaltare la nostra identità in chiave culturale, valorizzando quanto di meglio abbiamo e programmando nuovi obiettivi, con il fine di creare ulteriori condizioni di sviluppo non solo in senso strettamente culturale, ma anche turistico, commerciale ed occupazionale».

«Rispetto a tutti ai tanti focolai di guerra disseminati nel mondo – ha concluso – vogliamo riportare al centro dell’attenzione la cultura del rispetto dell’altro, della pace, dell’incontro, in una terra in cui, anche attraverso la cultura, tutto questo è possibile». (rrc)

Grande successo per Vinitaly and The City – Calabria in wine

Circa 20mila presenze. È con questi numeri che si è chiuso, al Parco Archeologico di Sibari, il Vinitaly and the City – Calabria in Wine, la prima trasferta del prestigioso fuori salone del Vinitaly di Verona.

La Calabria, infatti, era una scommessa ed è stata vinta. Per tre intense giornate, lo Ionio cosentino è stato illuminato da un appuntamento attrattivo con un notevole indotto sul territorio; il tutto senza dimenticare lo straordinario ritorno di immagine, che inorgoglisce l’intera Calabria.

Tutte le aree allestite che solitamente accompagnano i visitatori agli antichi scavi, sono state letteralmente prese d’assalto. Non solo wine lovers ed appassionati dei calici, ma anche curiosi, turisti, famiglie alla scoperta della bellezza attraverso la produzione vitivinicola. Molto apprezzate anche l’area food, le Masterclass, i Wine Talk ed i numerosi appuntamenti organizzati fra Social Garden e l’Isola della Biodiversità.

Nei circa 15000 metri quadrati dell’area dedicata alla manifestazione sono state ottanta le aziende vitivinicole, otto le collettive italiane e straniere, 15 i produttori di liquori e spirits, insieme ad altre settore olivicolo. Circa 20000 le presenze. Impeccabile il servizio navetta da e per i parcheggi predisposti, nel contesto di un’organizzazione pensata in ogni singolo dettaglio.

L’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, nel tracciare il bilancio finale non può nascondere la propria soddisfazione: «Un bilancio per noi positivo perché abbiamo lavorato tanto ed abbiamo lavorato in tanti, con grande impegno, grande passione e spirito di abnegazione in piena estate. Credo che il risultato sia andato al di là di ogni più rosea aspettativa: tantissimi visitatori, tantissime presenze, tanto entusiasmo».

«E, soprattutto – ha sottolineato – tanta calabresità e tanto orgoglio da parte dei calabresi. Ed era questo uno dei nostri obiettivi. Adesso abbiamo tanta consapevolezza in più. Abbiamo dimostrato che possiamo realizzare in maniera impeccabile manifestazioni di questo tipo. Sono arrivati anche i complimenti di Veronafiere, che ha già manifestato la disponibilità per altre edizioni; speriamo di poter lavorare nuovamente con loro migliorando, eventualmente, qualche aspetto. I produttori sono entusiasti e siamo felici che anche loro ci abbiano chiesto di ripetere l’iniziativa. Ringrazio il Presidente Roberto Occhiuto per il sostegno nei confronti di questa iniziativa e, in generale, per l’attenzione che mostra costantemente per il settore agricolo ed agroalimentare calabrese».

«I numeri sono positivi e, in virtù di questo, guardiamo avanti», ha detto la commissaria Arsac, Fulvia Caligiuri, sottolineando come «qualora dovesse presentarsi un’altra opportunità, saremo ancora più pronti, forti di questa esperienza, che ha suggerito anche nuove idee. Per il mondo vitivinicolo, per il mondo dell’agroalimentare, per la nostra storia, per la nostra cultura».

«Abbiamo dimostrato che la Calabria, quando vuole – ha evidenziato – riesce a mostrare le proprie qualità sotto ogni punto di vista, anche nell’organizzazione di eventi di carattere internazionale come questo.   Da altre regioni stiamo ricevendo attestati di stima e ammirazione per quanto realizzato».

Lo stesso commissario Caligiuri ha raccontato un dietro le quinte che dà l’idea dei riscontri ricevuti: «I buyers stranieri si sono innamorati dei prodotti calabresi e del territorio. Un buyer tedesco, nello specifico, ha espressamente detto che alcuni vini calabresi saranno capaci, nel mercato tedesco, di scalzare tutti gli altri vini».

Anche il padrone di casa Filippo Demma, direttore del Parco Archeologico di Sibari, ha delineato il successo della kermesse: «Si conclude una tre giorni intensa, ricca e feconda, che ci ha insegnato molte cose sul vino, sulla sua storia, ma soprattutto ci ha mostrato praticamente il grande potere della collaborazione istituzionale per sviluppare le enormi potenzialità del nostro territorio».

«Il ringraziamento – ha aggiunto – va ancora una volta alla Regione per aver scelto il Parco di Sibari, all’ARSAC ed a Verona Fiere per l’organizzazione assolutamente perfetta, allo staff del Parco che si è fatto trovare pronto, ma soprattutto al nostro pubblico che ha risposto in maniera strepitosa. Siamo sicuri che Vinitaly and the city a Sibari inauguri un ciclo di stretta sinergia tra la Regione ed il Ministero della Cultura, per promuovere lo sviluppo locale su base culturale della Calabria».

«Il successo di questa prima edizione di Vinitaly and the City fuori dai confini di Verona – ha commentato Gianni Bruno, Exhibition manager di Vinitaly – dimostra la validità del fuori-salone dedicato ai wine lover che Veronafiere ha lanciato nel 2013. Si tratta, infatti, di un format in grado di promuovere il vino agli appassionati e raccontarlo attraverso la cultura, i paesaggi e le bellezze storico-artistiche uniche dei territori di origine».

«Questa prima tappa in Calabria, a Sibari – ha concluso – è frutto dell’importante lavoro di squadra che ha visto impegnati il team di Vinitaly and The City, Regione Calabria con il suo assessorato all’Agricoltura, Arsac e Parco Archeologico di Sibari. L’auspicio, ora, è di continuare a collaborare per confermare questo evento in Calabria un appuntamento fisso per le realtà produttrici d’eccellenza del Sud Italia e al contempo renderlo sempre più un asset replicabile a disposizione delle altre regioni italiane a vocazione vitivinicola». (rcs)

Bevacqua, Iacucci e Mazzuca (PD): Serve confronto aperto cosa sta succedendo all’Ospedale di Cosenza

In una lettera aperta il capogruppo del Pd, Mimmo Bevacqua, il vicepresidente del Consiglio regionale Pd, Franco Iacucci e il presidente del consiglio comunale di Cosenza, Giuseppe Mazzuca, hanno chiesto al direttore generale dell’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza, Vitaliano De Salazar, «per fornire puntuali spiegazioni su quanto sta accadendo all’interno del principale hub della provincia di Cosenza».

«Ne siamo convinti anche noi, da sempre. Le battaglie meramente politiche e in qualche caso anche strumentali devono stare fuori dalle corsie degli ospedali. Non possono esistere partiti e appartenenze sul diritto alla salute, né battaglie sulla pelle dei calabresi», dicono i dem nella lettera, in cui sottolineano che «non è nostra intenzione colpevolizzare nessuno e non abbiamo ricette last minute da offrire alla piazza mediatica – continuano – la materia è troppo seria e complessa. Ma non possiamo stare a guardare, perché abbiamo delle precise responsabilità morali e civili in nome nei confronti dei cittadini che rappresentiamo».

«Medici che abbandonano il proprio lavoro – si legge nella lettera – polemiche quotidiane con genesi interna al personale medico, gran caos in pronto soccorso nonostante la recente e mediaticamente risonante inaugurazione, subito offuscata dal primo importante temporale di stagione. Un quadro generale che provoca, inevitabilmente, un clima di generale sfiducia nei confronti del presidio, nonostante annunci spendibili e roboanti come quello che giustamente accompagna l’imminente arrivo della professoressa Franca Melfi, luminare di Calabria, a dar manforte al progetto dell’Annunziata».  

«Con quale personale e con quali risorse si procederà al rilancio del nevralgico presidio ospedaliero? – hanno chiesto Bevacqua, Iacucci e Mazzuca –. Siamo qui per capire e, ove possibile o ove concesso, dare una mano. L’ospedale è di tutti e non merita il clima depressivo che si agita dentro e fuori e non lo merita soprattutto il personale medico e paramedico che stoicamente si impegna giorno e notte”.

«Chiediamo, pertanto, un incontro urgente proprio al dg de Salazar – conclude la lettera aperta dei dem –. Si confronti con noi al più presto, così da analizzare insieme le forti criticità presenti. Il nostro è solo spirito collaborativo e costruttivo. Il principale nostro obiettivo è salvaguardare la sanità pubblica e il ruolo e la funzione della rete ospedaliera e dell’hub cosentino».

Bevacqua, Iacucci e Mazzuca hanno poi annunciato una imminente iniziativa del gruppo regionale del Pd, di concerto con il partito provinciale, per affrontare con la massima attenzione la situazione della sanità a Cosenza. (rcs)

A Venezia il Camomilla Cinema Award con i Premi di Michele Affidato

Sono stati realizzati dal Maestro orafo Michele Affidato i Premi Women for Women Against Violence – Camomilla Cinema Award, che sono stati consegnati nell’ambito dell’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

L’evento, ideato e organizzato dalla Presidente dell’Associazione Consorzio Umanitas, la giornalista calabrese Donatella Gimigliano, si è svolto all’interno dello spazio Tropicana 2 dell’Italian Pavilion presso l’Hotel Excelsior di Lido ed è stato promosso dall’Associazione Consorzio Umanitas e dalla Bix Promotion ed è stato presentato dal conduttore Rai Beppe Convertini per la regia di Antonio Centomani. Women for Women Against Violence da anni ha l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico su due tematiche cruciali: la lotta contro la violenza sulle donne e la prevenzione del tumore al seno. La cerimonia di premiazione è stata un’occasione per riconoscere e celebrare personalità del mondo cinematografico che si sono distinte per il loro impegno su questi temi.

Tra i premiati di quest’anno Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, Sergio Castellitto, attore, regista, e presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, la scrittrice e sceneggiatrice Margaret Mazzantini, le attrici Sveva Alviti, Madrina del Festival, e Cristina Donadio, testimonial  della Campagna Nastro Rosa dell’AIRC. Ed ancora Riccardo Tozzi, fondatore e presidente della casa di produzione Cattleya, il produttore Mario Gianani, il Direttore della Distribuzione di Medusa Film, Paolo Orlando, il giornalista del Sole 24 Ore e docente di Cinema dell’Università Cattolica di Milano Andrea Chimento, Caterina Salvadori e il Direttore della fotografia Davide Manca.

Tutti hanno ricevuto il Premio realizzato dal Maestro Affidato che, da anni, lavora al fianco del “Women for Women”. La scelta del fiore di camomilla come simbolo del premio non è casuale. In fitoterapia, la camomilla è conosciuta per le sue proprietà curative e il suo ruolo nel supportare la guarigione delle piante malate. Allo stesso modo, il Premio Camomilla vuole rappresentare un gesto di cura e sostegno verso tutte le donne che affrontano situazioni difficili, sia per la violenza subita che per la malattia.

Le creazioni del Maestro orafo sono destinate a figure che hanno utilizzato il linguaggio cinematografico per diffondere consapevolezza e rappresentano un omaggio all’impegno e alla resilienza. Affidato da anni dedica grande passione e cura alla realizzazione di questi premi, rendendo ogni scultura un pezzo unico e carico di significato. Il “Women for Women Against Violence – Camomilla Cinema Award” è, dunque, un momento di riflessione dove il cinema e l’arte orafa si uniscono per una causa di grande valore sociale, celebrando coloro che, attraverso il loro lavoro, contribuiscono a costruire un mondo migliore. Questo è solo il primo appuntamento nell’ambito del Festival del Cinema di Venezia, dove saranno presenti le creazioni del maestro orafo.

«Ogni anno la creazione di questi premi è per me un’opportunità per dare voce, attraverso l’arte, a tematiche che toccano profondamente la nostra società – ha detto Affidato – il mio impegno è quello di realizzare opere che non solo celebrino il talento, ma che portino con sé un messaggio di speranza e solidarietà».

Tra le tante personalità presenti Martina Semenzato, Presidente della Commissione sul Femminicidio, Federico Mollicone, Presidente Commissione Cultura della Camera, Carlo Pianon, Presidente LILT Venezia, l’Ambasciatore Umberto Vattani, Presidente della Venice International University, Jacopo Chessa, Presidente della Veneto Film Commission, Nicola Timpone, direttore artistico di Marateale.». (rs)

Un attore della Locride alla Mostra di Venezia

di ARISTIDE BAVAC’è un pizzico di Calabria  alla 81° Mostra internazionale d’arte di Venezia, Tra i film in programma anche “ Labirinti” diretto dal regista Giulio Donato , selezionato nella sezione “Confronti” delle giornate degli Autori che ha per protagonista il giovane attore Francesco Grillo, nato a Locri che vive a Bovalino, allievo della Scuola Cinematografica della Calabria di Siderno.

Una bella soddisfazione per la Scuola presieduta dal sidernese Lele Nucera e certamente altrettanta grande soddisfazione per Francesco Grillo, che ha già lavorato in altri film girati in Calabria tra i quali “Aspromonte, terra degli ultimi” e questa volta porta sullo schermo, da protagonista,  un personaggio complesso e intenso, in grado di affascinare e coinvolgere lo spettatore. Il film, in bilico tra realtà e immaginazione, racconta la storia di due amici che hanno preso strade opposte: le loro diversità affondano le radici nel contesto in cui si muovono e nel luogo in cui sono nati, un territorio imprigionato tra le aspre montagne della Calabria, e nelle difficoltà del presente.

Lo stesso Lele Nucera ha evidenziato, in un comunicato stampa diffuso dalla Scuola Cinematografica della Calabria il suo orgoglio per la possibilità di vedere Francesco  calcare il tappeto rosso di Venezia, e si dice  sicuro che la sua performance in “Labirinti” non passerà inosservata. D’altra parte la  partecipazione di Francesco Grillo al Festival di Venezia, in un ruolo così centrale, rappresenta un grande riconoscimento del suo talento e della qualità della formazione che ha ricevuto presso la Scuola Cinematografica, che lo ha  accompagnato sin dal 2019, dai corsi per adolescenti fino ai corsi Academy. Abbastanza emozionato il giovane attore locrideo che ha detto «quando si parla del festival di Venezia si pensa ad un lontanissimo traguardo, qualcosa che solo i grandi attori e  le grandi attrici attrici riescono a raggiungere. O almeno io la vedo così. Pensare che io, diciottenne calabrese, sarò là, mi sembra qualcosa di surreale e inverosimile. Ovviamente devo ringraziare la Scuola Cinematografica della Calabria per avermi supportato e avermi fatto crescere. Senza questa scuola non sarei riuscito ad arrivare dove sono adesso. Anche se la strada è ancora lunga, non vedo l’ora di percorrerla!».

D’altra parte la presenza di Francesco Grillo in un ruolo da protagonista conferma non solo le sue capacità artistiche, ma anche la solidità del suo  percorso formativo.Il film “Labirinti” sarà proiettato il 5 settembre alle 18.30 presso la sala Laguna ed è giusto aggiungere che la regia di Giulio Donato, già noto per la sua sensibilità e capacità di esplorare le sfumature dell’animo umano, ha trovato in Francesco un interprete ideale. (ab)

La consigliera Straface: Serve tavolo per emergenza randagismo a Schiavonea

La consigliera regionale Pasqualina Straface ha chiesto la convocazione un tavolo che coinvolga tutte le autorità competenti ed i soggetti responsabili per l’emergenza randagismo a Schiavonea (Corigliano Rossano).

«È più che evidente che le proporzioni del fenomeno del randagismo che si registrano a Schiavonea, particolarmente nella zona prossima al Palmeto, non rappresentano più soltanto una questione di decoro, ma una grave emergenza di sicurezza pubblica che necessita di un intervento immediato», ha detto Straface, chiedendo il coinvolgimento, in particolare del «Comune che, in quanto proprietario, deve monitorare e controllare la popolazione di cani randagi sul territorio; il dottore Achille Straticò dell’Unità Operativa complessa Sanità Animale dell’Asp di Cosenza e la direzione del Distretto dell’Unità Operativa Semplice di Corigliano guidata dal dottore Luigi Muraca».

«Non può essere normale – ha sottolineato – imbattersi al mattino presto ed in tutte le ore del giorno e della sera in un branco di 20-25 cani. Raccogliamo quotidianamente le segnalazioni di residenti, turisti ed attività commerciali preoccupati ed allarmati dal fatto che in più di un’occasione questi cani, anche di taglia grande, hanno manifestato comportamenti aggressivi tra di loro. Sicuramente attratti dai rifiuti depositati nei pressi delle utenze domestiche e commerciali, i randagi sono diventati un pericolo concreto; sicuramente un motivo di preoccupazione che non può essere sminuito o sottovalutato».

«È fondamentale – ha concluso – che venga trovata una soluzione urgente e sostenibile, prevedendo anche il successivo coinvolgimento delle associazioni che operano sul territorio e che possono offrire un contributo prezioso per la gestione e il controllo del fenomeno a beneficio tanto dei residenti che del benessere di questi animali». (rcs)

A Corigliano Rossano Conferenza dei Capigruppo per l’insediamento industriale di Baker Hughes

Si è affrontata la questione dell’insediamento industriale di Baker Hughes, nel corso della Conferenza dei capigruppo presieduta dal presidente del Consiglio comunale Rosellina Madeo, a cui hanno partecipato il presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli, i vertici di Baker Hughes, collegati per via telematica, le associazioni di categoria, le rappresentanze della maggioranza e della minoranza.

Quella di Baker Hughes, infatti, è gli investimenti più importanti presenti sul territorio e l’incontro ha, inoltre, chiarito le prospettive occupazionali al fine di coinvolgere circa 180 lavoratori, da fare assumere direttamente da Baker Hughes. 

Il presidente del Consiglio, Rosellina Madeo, ha evidenziato il clima di grande cordialità e collaborazione manifestato nel corso dell’incontro con tutti i capigruppo e gli invitati impegnati a facilitare una discussione costruttiva. «Abbiamo seguito una linea condivisa. Tutti gli interventi sono stati allineati a quanto ci eravamo prefissati in sede di capigruppo», ha detto Madeo, che ha dichiarato che l’assenza di alcuni movimenti e associazioni, come il Movimento per “Giù le Mani dal Porto” o altri, non è stata dettata da una volontà di esclusione, ma da una scelta metodologica volta a concentrare la discussione sui protagonisti direttamente interessati dall’insediamento.

Per la Madeo sia Baker Hughes che l’Autorità Portuale hanno mostrato un atteggiamento collaborativo, rispondendo con puntualità alle domande tecniche poste durante la conferenza. Tuttavia, Madeo ha precisato che la politica non si è espressa in questa sede, rimandando le valutazioni a momenti successivi. «Dal punto di vista tecnico – ha concluso – mi ritengo soddisfatta del confronto, dal quale le posizioni emerse sono state quelle attese, senza sorprese».

Maggiore consapevolezza, acquisita nel corso della riunione, in merito alle procedure amministrative è stata apprezzata dal sindaco Flavio Stasi: «A seguito di questa conferenza, saremo tutti più consapevoli del progetto e delle procedure amministrative eseguite, e questo è positivo».

Tra i temi critici evidenziati dal primo cittadino la mancanza di apertura da parte delle aziende coinvolte riguardo a modifiche significative al progetto e il problema di un’adeguata pianificazione del porto che non permette di concedere un quarto o un terzo del porto o comunque di assicurare un futuro sviluppo. 

Il sindaco Stasi ha altresì sottolineato come le proposte avanzate dal Comune siano rimaste inascoltate. Stasi ha toccato anche il tema del ricorso al Capo dello Stato: una mossa dettata, a suo dire, da presunte violazioni procedurali nella gestione del progetto. Stasi ha apprezzato l’utilizzo dei poteri straordinari della Zona Economica Speciale (Zes), che richiedevano però la convocazione di una conferenza dei servizi per permettere agli enti coinvolti di esprimere un parere sull’autorizzazione unica Zes.

«Il Comune avrebbe potuto esprimersi in quella sede, ma purtroppo ciò non è avvenuto», ha aggiunto. 

Nel rivolgersi ai vertici della Baker Hughes, il sindaco Stasi ha spiegato come «le interlocuzioni con l’azienda ci siano sempre state e continueranno ad esserci», riconoscendo la serietà di Baker Hughes, pur ribadendo che il compromesso deve essere raggiunto tenendo conto delle esigenze di entrambe le parti. Il Sindaco ha precisato che lo spostamento di strutture marginali non può essere considerato un’apertura significativa, ma ha lasciato aperta la possibilità di discutere soluzioni più sostanziali, come lo spostamento di una parte della produzione.

Per la minoranza si è trattato di una «opportunità storica per il territorio con la pianificazione portuale»

Dal canto suo, Pasqualina Straface, capogruppo del Movimento del Territorio, ha espresso una posizione chiara e determinata riguardo al progetto Baker Hughes, sottolineando l’importanza di considerare questa iniziativa come un’opportunità storica per il territorio. Straface ha chiarito che la minoranza ha richiesto con forza la convocazione di un consiglio comunale, ritenendo che questi incontri debbano riflettere la volontà della comunità.

Secondo lei, l’insediamento proposto dalla Baker Hughes rappresenta un’occasione irripetibile per il territorio, non solo per le potenziali ricadute economiche, ma anche per i benefici occupazionali che potrebbe portare, soprattutto in un contesto di alta disoccupazione giovanile. Nonostante l’entusiasmo per le opportunità che il progetto potrebbe offrire, Straface ha, altresì, insistito sull’importanza di garantire che l’insediamento sia compatibile con le vocazioni del territorio, in particolare con le attività legate alla marineria di Schiavonea e al turismo. Ha quindi rassicurato che all’interno del piano industriale della Baker Hughes sono state fornite tutte le garanzie necessarie riguardo l’impatto ambientale, un aspetto che il Movimento del Territorio considera prioritario rispetto a qualsiasi altro fattore. Straface ha, inoltre, affrontato il tema della pianificazione delle aree portuali, facendo riferimento alle recenti riforme del 2021 che permettono di andare oltre le norme standard in casi eccezionali come quello del progetto Baker Hughes.

Ha, altresì, ricordato che l’ammiraglio Agostinelli ha presentato un documento di pianificazione strategica che potrebbe influenzare gli indirizzi futuri del porto, sottolineando la necessità di decidere quale tipo di sviluppo si vuole per il territorio. Una delle novità emerse durante la conferenza è stata la disponibilità espressa da Baker Hughes a considerare la possibilità di spostare alcune attività nella zona retroportuale, una mossa che, secondo Straface, potrebbe facilitare l’accoglienza dell’investimento. «Se questa disponibilità si concretizzerà, sarà possibile accogliere l’investimento con la garanzia delle organizzazioni sindacali, un aspetto cruciale per noi» ha concluso la capogruppo.

La convergenza al progetto dalle sigle sindacali

Secondo Giuseppe Guido, segretario generale della Cgil Sibaritide Pollino Tirreno, l’incontro è stato utile per chiarire alcuni dubbi dei consiglieri comunali. «Ho sentito un’azienda chiara sulle ricadute occupazionali, dirette e indirette, dell’impianto che intendono costruire» ha dichiarato Guido, sottolineando la disponibilità dell’azienda a spostare alcune parti dell’impianto non essenziali alla produzione nella zona retroportuale, un segnale di flessibilità che potrebbe risultare decisivo. Guido ha sottolineato come la responsabilità sia nelle mani della politica. La decisione finale spetta al Consiglio Comunale, che dovrà esprimersi sull’opportunità di accogliere questo investimento. «Mi aspetto che il Consiglio Comunale si riunisca presto, perché è lo spazio della politica che deve esprimersi», ha affermato Guido, che ha sottolineato come il sindacato sia fermo sulla necessità di sostenere l’investimento, considerandolo una «opportunità rilevante e unica per il territorio».

Giuseppe Lavia, Segretario Provinciale della Cisl, ha espresso un chiaro sostegno all’investimento definendolo un’opportunità importante per il territorio. Lavia ha sottolineato come l’investimento sia pienamente compatibile con le vocazioni locali, soprattutto dal punto di vista ambientale. «Non c’è da scegliere tra lavoro e ambiente» ha affermato, rimarcando che il progetto rappresenta non solo un punto di partenza, ma anche un’opportunità per l’ulteriore sviluppo di attività economiche nell’area. Paolo Cretella, Segretario Provinciale della Uil di Cosenza, ha ribadito la ferma posizione del sindacato a favore dell’investimento proposto da Baker Hughes. Cretella ha sottolineato che la Uil supporta l’iniziativa non solo per le potenziali ricadute occupazionali, ma anche per l’attenzione posta all’impatto ambientale e alla compatibilità con le altre vocazioni del porto, come la marineria e la futura banchina croceristica.

La Uil ha valutato con grande attenzione l’impatto ambientale del progetto, una priorità data l’esperienza negativa con precedenti imprenditori che hanno devastato il territorio. L’analisi del sindacato ha concluso che il progetto di Baker Hughes, che coinvolge principalmente attività di verniciatura e saldatura, non avrà un impatto ambientale significativo. Anche dal punto di vista paesaggistico le richieste del Comune sono state chiarite, dissipando ulteriori dubbi.

Dal canto suo, il Presidente dell’Autorità di Sistema portuale, Andrea Agostinelli, ha manifestato la sua disponibilità a discutere ulteriori investimenti per la marineria locale e per lo sviluppo della banchina crocieristica, due settori cruciali per il futuro del porto e della comunità. Queste aperture sono state viste come segnali positivi, soprattutto in un contesto in cui la trasparenza e la chiarezza sono fondamentali per prendere decisioni informate. (rcs)

Tavernise (M5S): Nonostante bando per 145 posti, nessuna assunzione dei medici specializzandi

Il consigliere regionale del M5S, Davide Tavernise, ha presentato una interrogazione al presidente della Regione e Commissario ad acta, Roberto Occhiuto, in merito alla mancata assunzione dei medici specializzandi vincitori del concorso per 145 posti di Dirigente Medico – Specialista in Medicina d’Emergenza-Urgenza.

«Il controsenso che vorrei fosse chiarito da Occhiuto – ha spiegato il pentastellato – nella sua qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria, è questo: come mai in tutte le regioni d’Italia si sta sfruttando appieno il “Decreto Calabria”, che ha normato la possibilità per i medici specializzandi di essere assunti, soprattutto nei Pronto Soccorso, così da sopperire alla mancanza di medici degli ultimi anni, tranne che in Calabria?».

«Indicativo il caso del concorso pubblico indetto a settembre del 2023 – ha spiegato ancora – che doveva andare a coprire il fabbisogno di Dirigenti Medici comunicato dalle Aziende del Servizio Sanitario Regionale per la disciplina di Medicina d’Emergenza-Urgenza: 54 Asp Catanzaro, 25 Asp Cosenza, 23 Asp Reggio Calabria, 13 ASP Vibo Valentia, 11 Asp Crotone, 7 Ao Cosenza, 6 AOU Dulbecco, 6 Gom Reggio Calabria».
«Dopo le prove e non molto tempo dopo la pubblicazione della graduatoria – ha aggiunto – i medici specialisti sono stati assunti, anche se in realtà si tratta solo di stabilizzazioni in quanto i suddetti medici prestavano già servizio per le varie Aziende ma con contratti precari. Diversa invece la situazione per gli specializzandi che a maggio 2024 vengono convocati per la visita dal medico competente per l’idoneità al lavoro. Successivamente l’Asp di Catanzaro invia una richiesta di nulla osta all’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro per poter procedere alle assunzioni. A inizio luglio, però, è arrivato il diniego all’assunzione dei 30 medici specializzandi da parte degli affari generali dell’Università Magna Graecia».
1Così come già avvenuto per un precedente concorso bandito dall’Asp di Cosenza – ha proseguito – anche questo concorso dell’Asp di Catanzaro ha visto la partecipazione, nella graduatoria riservata ai medici specialisti, di medici convenzionati, operatori del 118 che svolgono l’attività in regime di convenzione e non di dipendenza con le aziende sanitarie provinciali. Si tratta di medici che già svolgono i turni in ambulanza e nelle postazioni territoriali d’emergenza e che, attraverso il concorso, hanno conquistato l’agognato contratto di dirigenza medica. Il risultato, però, è che l’agonizzante area di emergenza-urgenza calabrese non ha avuto alcuna unità di personale aggiuntiva rispetto all’esistente».
«In questo caso e nonostante i 145 posti messi a bando – ha concluso – al momento non si è riusciti ad aggiungere in pianta organica una sola unità in più di personale medico da destinare al servizio territoriale dei Pronto Soccorso ospedalieri e del 118 e l’area dell’emergenza-urgenza calabrese, tra stabilizzazioni di medici che già operavano come convenzionati e specializzandi che pur vincendo un concorso non vengono assunti, resta, ancora una volta, sotto organico». (rrc)

Ad Antonio Pignataro e Giovanni Bombardieri il Premio Internazionale della Bontà

di PINO NANOAncora una eccellenza calabrese agli onori della ribalta, e ancora una volta tutto questo accade lontano dalla Calabria, a migliaia di chilometri di distanza. È il caso del questore Antonio Pignataro, originario di Acri, e che ieri l’altro a Treviso ha ricevuto il Premio Internazionale della Bontà 2024 per i “servizi resi al Paese e in difesa dello Stato”. 

La motivazione ufficiale parla di lui come di un “Uomo di Stato” a cui la Repubblica deve moltissimo per tutto quello che lui ha realizzato in anni di durissimo lavoro contro il traffico internazionale della droga e la lotta al crimine organizzato. Una icona della sicurezza nazionale, che per tutta la vita ha vissuto in maniera riservata e quasi di nascosto, come se si vergognasse della grande responsabilità politica che il Governo gli ha riconosciuto.

Ufficialmente lui oggi è Questore dirigente Generale della Polizia di Stato e consulente del dipartimento Politiche antidroga della presidenza del Consiglio dei ministri. Nel ricevere il Premio Internazionale Bontà 2024 Antonio Pignataro lo ha dedicato pubblicamente alla premier Giorgia Meloni per la fiducia che il Capo del Governo gli ha sempre manifestato e riservato. 

Vorrei poter dedicare questo Premio – dice l’alto dirigente della Polizia di Stato nella Basilica di  San Nicolò  di Treviso – a Giorgia Meloni «che mi ha permesso di continuare, dopo un’interruzione dell’attività operativa di due anni, a salvare la vita e a tutelare la salute dei ragazzi, non di rado bambini, dalla droga e, in modo particolare, dalla cannabis della quale, per ignoranza, non si conoscono gli effetti dannosi che essa produce al pari di tutte le altre droghe, come cocaina eroina e droghe sintetiche». 

Un Premio di grande prestigio, dunque, che ogni anno viene assegnato dalla comunità di Treviso “agli italiani che hanno rappresentato meglio di tanti altri il Paese e la Repubblica”, e che ha visto quest’anno presente a Treviso insieme ad Antonio Pignataro anche un altro calabrese eccellente, il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, pronto per trasferirsi ormai ai vertici della Procura della Repubblica di Torino. 

Anche nel suo caso il Premio parla di uno straordinario «Servitore del Paese a cui ognuno di noi deve un grazie molto speciale per il coraggio delle sue inchieste contro la più importante organizzazione criminale di tutti i tempi, e che è la ndrangheta». Ma dire queste cose di un uomo come Giovanni Bombardieri è dire molto poco rispetto al carisma e all’intelligenza rigorosa con cui da sempre lui fa il magistrato sui fronti più caldi del crimine organizzato. Anche lui un uomo e un protagonista che ha sempre vissuto sotto traccia, e che ha fatto del riserbo la sua religione di vita. Un magistrato di cui andare fieri. (pn)