È con il progetto Ci vediamo in Biblioteca”, che il Comune di Santa Severina ha vinto il bando Giovani in biblioteca, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento politiche giovanili.
Il progetto si rivolge a giovani di età compresa tra i 14 e i 35 anni, un range ampio che comprende studenti della scuola dell’obbligo, universitari, ma anche giovani inoccupati, disoccupati, in cerca di prima occupazione e coloro che vengono indicati con l’acronimo Neet dall’inglese “not in education employment or training”, cioè non impegnati in percorsi d’istruzione, né lavorativi, né di formazione. I più difficili da intercettare, i più importanti da coinvolgere.
Tra i sette progetti calabresi vincitori del bando (Sistema bibliotecario Lametino e Università Magna Graecia, Comune di Bova Marina, di Isola Capo Rizzuto, di Ricadi, di Santa Severina e di Vibo Valentia), Santa Severina è quello che ha ottenuto il punteggio maggiore e questo è di certo un motivo di orgoglio per l’Amministrazione comunale al quale corrisponde la consapevolezza di una grossa responsabilità, dell’impegno che sarà necessario profondere per poter compiere in maniera produttiva il lungo percorso progettuale che vedrà snodarsi le attività previste per 18 mesi.
Il sindaco Lucio Giordano ha definito questo progetto «un’occasione per Santa Severina. Sarà un modo per avvicinare i giovani alla lettura ma allo stesso tempo un’opportunità per permettere loro di riscoprire le tradizioni locali, per socializzare ritrovandosi insieme in spazi pensati per la ricerca, la lettura, il lavoro comune. Ritengo che la promozione culturale sia fondamentale per prevenire il disagio e le devianze ecco perché sarà necessario operare in modo da ottenere il massimo coinvolgimento dei giovani nelle attività progettuali, per fare in modo che possano comunicare tra di loro e insieme a persone capaci di prestare ascolto alle difficoltà, alle esigenze e ai bisogni che emergeranno. L’ascolto dei giovani è un input importante per chi amministra».
Alla riunione di coordinamento erano presenti – oltre al Sindaco, alla consigliera comunale Mariangela Arabia e all’Associazione Terra di Mezzo, partner del progetto fin dalla fase della progettazione, rappresentata dal presidente Gianni Paone e dalla responsabile del settore Didattica e Formazione Patrizia Fulciniti – una rappresentanza dell’istituzione scolastica con le docenti Federica Castagnino del Liceo Classico Borrelli, Antonietta Ranieri e Silvana Gerardi, responsabile della scuola secondaria di primo grado; le associazioni del territorio: Pro Loco Siberene, rappresentata da Ferdinando Panza e Giovannni Ziparo, Luigi Barone della Cooperativa Aristippo, Pino Barone in rappresentanza della locale Biblioteca, Paolo Gallo per l’Itineraria Bruttii Onlus, Daniela Galasso Presidente dell’Aps Anastasis.
Il Presidente della Terra di Mezzo ha illustrato i tre filoni principali in cui si sviluppa il progetto (Bibliocittà, Leggo dunque sono e Saper fare e saper essere), presentando anche le principali attività e le azioni previste per la realizzazione delle stesse. Ha poi invitato ogni associazione a suggerire le più efficaci modalità di coinvolgimento dei giovani partecipanti e ad individuare tra i propri volontari le risorse umane che potrebbero collaborare alla realizzazione dello stesso. Nel presentare il progetto Paone ha detto «L’idea è quella di fare della Biblioteca un polo d’attrazione attraverso l’organizzazione di attività ed eventi correlati in modo diverso con il libro e la lettura, senza rimanere ancorati allo spazio fisico della Biblioteca come edificio ma usando questo come spazio generativo per la creazione di una biblioteca diffusa».
Per questo il progetto si svolgerà in biblioteca ma anche in altri ambienti interni/esterni: le scuole, il Castello, il Museo Diocesano di Arte Sacra, il MACSS museo dell’arte contemporanea, la Villa di Palazzo Barracco, la Casa d’arte e il Museo del caffè e inoltre le strade e le piazze del borgo. In questi scenari si svolgeranno letture teatrali ma non solo. Essi saranno location suggestive per la realizzazione di cortometraggi e la messa in scena di spettacoli teatrali, offriranno ambienti di lavoro per la trasformazione di testi narrativi in testi drammaturgici, per allestimento di mostre fotografiche, per tavernette letterarie e degustazioni di brani narrativi e testi poetici insieme a miscele di caffè.
I giovani partecipanti si occuperanno anche di migliorare la conoscenza del borgo e di ripensarne alcune aree allo scopo di procedere a una rigenerazione urbana nel nome della parola, capace di valorizzare i luoghi attraverso le storie, eventi musicali e tanto ancora. Ci saranno incontri con testimoni privilegiati, imprenditori ed esperti di progettazione, per divulgare la cultura progettuale e unire la conoscenza con il saper fare, raccolta di storie, leggende, proverbi e poesie in vernacolo che si sono tramandate oralmente. I giovani partecipanti saranno, per 18 mesi protagonisti di questi percorsi di apprendimento non formale. (rkr)