REGGIO – Al MArRC la conferenza su “Il pithos di Polistena: Dalla scoperta alla musealizzazione”

Domani mattina, alle 10, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, si terrà la conferenza Il pithos di Polistena: dalla scoperta alla musealizzazione.

L’evento rientra nell’ambito della manifestazione Agorà: L’archeologia di Reggio in Piazza che racconta l’impegno del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria per la tutela e la valorizzazione del territorio in sinergia con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia.

Sinergia suggellata dalla recente firma del protocollo d’intesa per la condivisione di attività, iniziative, programmi di ricerca, conservazione, tutela, promozione e valorizzazione dei contesti archeologici provenienti dal Territorio di Reggio e custoditi presso i depositi di entrambi gli Istituti.

Alla conferenza interverranno Fabrizio Sudano, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e Filippo Demma, direttore ad interim della Direzione Regionale Musei Calabria, seguiti da Salvatore Fida, presidente del gruppo archeologico Altano di Polistena che ha collaborato con la Sabap RC-VV agli scavi, e Aldo Nasso, scopritore del pithos stesso.

Il funzionario archeologo Daniela Costanzo, responsabile dell’Ufficio Collezioni del MArRC e il funzionario restauratore Barbara Fazzari, responsabile del Laboratorio di Restauro del Museo, illustreranno il progetto di restauro e gli approfondimenti scientifici di settore. In particolare, è in corso uno studio grafico ricostruttivo del pithos con osservazioni sulla tecnologia di fabbricazione a cura dell’archeologo esperto dell’età del Bronzo Carlo Veca, ed un approfondimento diagnostico sui resti organici per la classificazione funzionale del manufatto da parte di Enrico Greco, ricercatore del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell’Università degli Studi di Trieste.

È prevista anche la caratterizzazione minero-petrografica dell’impasto per lo studio di provenienza curata da Mauro La Russa, professore del Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Università della Calabria. Seguirà l’intervento del funzionario archeologo della Sabap RC-VV Andrea Maria Gennaro che affronterà i temi del recupero del manufatto e della sua contestualizzazione archeologica. Infine Giuseppe Mantella, restauratore responsabile della ditta esecutrice dei lavori, parlerà degli interventi conservativi ad oggi realizzati, preliminari alle operazioni di ricomposizione e integrazione plastica.

Alla conferenza verrà presentato un calendario di visite guidate al cantiere di restauro per dare al pubblico l’inedita possibilità di assistere al restauro del pithos, in continuità con il progetto di grande successo avviato a gennaio Dietro le quinte: visita al laboratorio di restauro del Museo.

Nell’ambito della collaborazione tra il MArRC e la Sabap RC-VV, è nato il progetto di restauro di un pithos (vaso contenitore di grandi dimensioni), ritrovato fortuitamente presso il territorio di Polistena nel 2019, che si concluderà con l’esposizione dello stesso presso le sale museali del Museo. Si tratta di un pithos di tipo reticolato che, per genere e forma, risale alla media età del Bronzo. Esso rappresenta un unicum archeologico in quanto è il ritrovamento della facies Thapsos/Milazzese più settentrionale che attualmente si conosce.

La manifestazione Agorà: L’archeologia di Reggio in piazza si arricchirà, nei prossimi mesi, con altri due appuntamenti da non perdere: la presentazione alla città degli affreschi provenienti dalle Terme Romane di Reggio Calabria restaurati dagli studenti del corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università della Calabria e del Busto Trapani Lombardo restaurato dai collaboratori esterni della Sabap Anna Arcudi e Francesco Lia(rrc)

LOCRI (RC) – Grande successo per la First Lego League Challenge al Liceo Zaleuco

Il consigliere metropolitano delegato all’Istruzione, Rudi Lizzi, ha partecipato alla “First Lego League Challenge 2023/2024 – Masterpiece”, la competizione nazionale svoltasi al Liceo Scientifico Statale Zaleuco di Locri, che ha l’obiettivo di avvicinare i giovani alle discipline Stem (Science, Technology, Engineering e Mathematics) con un approccio dinamico e divertente ai settori della scienza e della robotica.

«E’ stato davvero bello ed entusiasmante poter assistere ad una manifestazione in cui il genio e la creatività dei giovani hanno preso forma grazie all’uso di tecniche innovative e sperimentali per la realizzazione di veri e propri prototipi di ingegneria». Questo il commento di Lizzi che si è congratulato con i ragazzi, le ragazze e la dirigente scolastica del Liceo Zaleuco, Carmela Rita Serafino, per «essere riusciti ad ospitare, nel territorio metropolitano, una delle migliori manifestazioni di settore inserita nel Programma di Valorizzazione delle Eccellenze del Ministero dell’Istruzione».

«L’edizione italiana – ha ricordato il consigliere delegato all’Istruzione – coinvolge oltre 3 mila studentesse e studenti, con circa 400 squadre distribuite in tutto la penisola ed inserite in un programma internazionale diffuso in 110 Paesi, con 600 mila giovani di tutto il mondo impegnati, quest’anno, a confrontarsi sul tema delle arti e della comunicazione. Le squadre, dunque, si sono sfidate a colpi di mattoncini Lego presentando progetti di ricerca in grado di perfezionare le proprie competenze in campo artistico, scientifico e comunicativo sotto il controllo di giurie del Robot Game, del Robot Design, del Progetto Innovativo e dei Core values».

«Insomma – ha spiegato Lizzi – la manifestazione di Locri, unica tappa in Calabria, ha offerto la possibilità di mettere in luce le eccellenze del nostro comprensorio in un settore in forte evoluzione e che vede i nostri migliori cervelli proiettati a costruire, è proprio il caso di dirlo, il proprio futuro mattone su mattone. Adesso, continueremo a fare il tifo per i nostri ragazzi e le nostre ragazze accompagnandoli fino alla finale nazionale, in programma a Salerno, i prossimi 16 e 17 marzo. Poi, perché no, vorremmo vederli ancora una volta protagonisti anche agli eventi programmati negli Stati Uniti, in Norvegia ed Australia».

«La Città metropolitana – ha concluso Rudi Lizzi – è davvero orgogliosa del lavoro che stanno mettendo in campo, con sacrificio e dedizione, tutti gli studenti, le studentesse, i docenti ed i dirigenti scolastici per continuare a garantire un’offerta didattica all’altezza delle sfide future. Ad ognuno di loro va il nostro più sentito ringraziamento. Noi, come istituzione e classe dirigente, continueremo a proiettare ogni sforzo possibile affinché, dalle nostre scuole, continuino ad emergere quelle professionalità universalmente riconosciute negli ambiti più disparati della nostra società». (rrc)

I Giovani locresi programmano le attività del futuro

Il gruppo Giovani locresi sta programmando le attività del proprio futuro. «Un incontro – si legge nella nota – è stato all’insegna di un clima disteso, in cui godere di stimoli diversificati che tengano conto delle differenti fasce di età, al fine di sostenere la crescita e rendere più significative le relazioni, emancipando la creatività e le abilità di ognuno».

«L’idea – continua la nota – è quella di offrire un calendario variegato, con spettacoli teatrali e musicali, incontri, letture, conferenze, tavole rotonde e mostre, dove saranno affrontati molteplici temi dell’universo femminile. Sfruttare le aree verdi e i centri sportivi dedicati ai giovani, avvicinarli e coinvolgerli il più possibile alla res publica».

«Sfrutteremo – concludono i giovani del direttivo – tale possibilità per conseguire una svolta di cambiamento e innovazione. Abbiamo in mente attività e laboratori culturali, artistici, multimediali rivolti a ragazze e ragazzi per ampliare il campo delle loro esperienze, condividendole con i coetanei e con gli adulti di riferimento». (rrc)

REGGIO CALABRIA – A Palazzo Alvaro il primo passo per la costituzione della Fondazione di Comunità

Si muovono i primi passi per la costituzione della Fondazione di Comunità dell’area metropolitana di Reggio Calabria. A Palazzo Alvaro la Città metropolitana di Reggio Calabria ha sottoscritto un protocollo d’intesa che va in questa direzione.

L’atto è stato firmato a Palazzo Alvaro dalla Città metropolitana, Comune di Reggio Calabria, rappresentati dal sindaco Giuseppe Falcomatà; Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria rappresentata dal prorettore, prof. Massimo Lauria; fondazione Carical rappresentata da Antonino Sorgonà; associazione Piccola Opera Papa Giovanni, rappresentata dal presidente, Nino Siclari; Goel gruppo cooperativo rappresentato dalla Cooperativa Sociale Goel con il presidente, Vincenzo Linarello; Consorzio Macramè rappresentato dal vicepresidente, Luciano Squillaci; Ecolandia parco ludico, tecnologico, ambientale rappresentato dal presidente, Giovanni Pensabene.

Il protocollo rappresenta lo strumento con il quale gli enti e i diversi soggetti privati, interessati alla costituzione della Fondazione di Comunità dell’area metropolitana di Reggio Calabria, coordinano i rispettivi interventi per il raggiungimento degli obiettivi comuni.

L’atto è finalizzato a individuare gli strumenti adeguati per promuovere, a livello locale metropolitano, una rete integrata di servizi, da attuarsi con il coinvolgimento dei differenti soggetti interessati, pubblici, del privato sociale e del mondo del volontariato, al fine di attuare un processo di cambiamento e crescita socio-culturale, nel rispetto dei principi fondamentali di sussidiarietà, responsabilità, solidarietà.

La Città metropolitana di Reggio Calabria, tra gli obiettivi condivisi e promossi dal sindaco Giuseppe Falcomatà, intende sostenere la costituzione di una Fondazione di Comunità con lo scopo di attivare nuove risorse e fornire risposte ancora più adeguate ai bisogni della comunità, particolarmente in difficoltà a causa degli effetti della pandemia da Covid-19.

Nel corso della presentazione del protocollo il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà ha evidenziato che «È la prima Fondazione Comunità che parte su impulso di un Ente pubblico, la prima in Calabria e tra le pochissime in tutto il Mezzogiorno. Le altre belle esperienze esistenti, sono state avviate su iniziativa delle cooperative ed associazioni a cui poi partecipano anche gli Enti e i soggetti privati».

«E’ uno strumento – ha aggiunto il primo cittadino – che realizza una infrastruttura sociale e consente di creare occupazione e migliorare la qualità della vita del territorio, avendo anche un approccio sociale sulle tematiche di riferimento, ossia la trasformazione delle fragilità di un’area, in elemento di forza. Una bella testimonianza l’abbiamo a Messina, con la Fondazione di Comunità che ha consentito il proseguimento di un’attività storica, legata alla produzione di birra».

«L’approccio delle Fondazioni Comunità – ha affermato – è proprio quello di creare progetti ed attività che arrivano dal territorio, una scelta vincente che per noi è anche di indirizzo politico e che cerchiamo di applicare in tutte le situazioni che riguardano le competenze del Comune e della Città metropolitana».

«Anche in questo caso – ha concluso Falcomatà – è importante il coinvolgimento e la presenza e le altre realtà associative e privati che da anni operano in questo settore, questo è un primo passo per poi costituire formalmente la Fondazione Comunità e quindi partire con tutti i progetti che si potranno realizzare». (rrc)

REGGIO CALABRIA – A Mosorrofa un convegno sulle origini

Si è tenuto presso la Chiesa parrocchiale San Demetrio a Mosorrofa (Rc) il 1 marzo il convegno Mosorrofa al tempo dei bizantini.

«La grecanicità del borgo e di tutta la Calabria Ulteriore non è sicuramente una novità ma non è mai stata pubblicizzata a dovere per farne volano di sviluppo culturale e anche economico» dice il presidente dell’Azione cattolica Pasquale Andidero nell’introduzione. La presenza di San Demetrio a Mosorrofa e l’origine greca di molti cognomi, ad esempio Andidero dal greco Antidorom significa “pane benedetto”, ne sono segni evidenti.

Nel desiderio di conoscere meglio questa storia, l’Ac e la parrocchia hanno chiesto al prof. Daniele Castrizio, professore ordinario di Numismatica all’Università degli Studi di Messina e direttore del Polo museale di Bova, di mettere sotto la lente la nascita di questo paese.

Un canto, invocazione a San Demetrio, magistralmente interpretato da Demetrio Russo alla chitarra e Alessia Brancati voce, ha aperto i lavori. Il testo è stato scritto da Paolo Cotrupi (giovane e promettente studioso laureato in lettere classiche) nell’occasione della messa in scena della IIa edizione della Rievocazione storica di Mosorrofa nel 2022 appena usciti dalla crisi pandemica da covid19. Il riferimento alla guerra e alla pandemia era ed è tutt’ora di pungente attualità.

In quella rappresentazione il paese di Mosorrofa ha rievocato una delle più famose leggende legate al culto del martire Demetrio, secondo la quale durante una delle ultime pestilenze il Santo in persona avrebbe protetto Mosorrofa dalla “morte nera” personificata in una vecchia strega. Il testo è scritto e cantato in dialetto ed in greco, le due lingue di origine del borgo, ed è un’invocazione per chiedere a San Demetrio aiuto e protezione dal morbo in arrivo.

Il prof. Castrizio ha incantato l’uditorio con il suo racconto del come si è arrivati, presumibilmente nel 7° secolo, alla nascita di Mosorrofa. Ha prima fatto un excursus storico sulla presenza greca nella Calabria Ulteriore che si era sviluppata soprattutto nelle fasce costiere. Molto interessante è la notizia che lo sviluppo in “Rhegium” di questa civiltà era dovuto soprattutto al fatto che Reggio per la sua posizione al centro del Mediterraneo era punto focale di “transhipment” e questo ha portato un enorme ricchezza alla città.

Un «Bollo con Reginum vinum su anfore Dressel 1, trovate a Roma, databili tra la fine del II e gli inizi del I sec. a.C.» e la scoperta che «la Calabria è tra le prime e più grosse produttrici di anfore Dressel 1, che si trovano in tutto il bacino occidentale del mediterraneo e in Inghilterra», ci fa capire come la produzione di vino era fonte di enorme ricchezza. In particolare si fa menzione al Bianco Passito greco.

Ha poi sottolineato come, nel momento in cui le aree costiere non erano più sicure per le incursioni di conquistatori, la popolazione è stata spostata verso le aree collinari-montane. Nasce così l’insediamento a Mosorrofa.

Il prof. fa risalire il nome da Messòchora, paese di mezzo, al fatto che, presumibilmente, stava tra altri due insediamenti che si ipotizza potrebbero essere Cataforio (più in basso) e Cardeto (più in alto).

Si sviluppò enormemente la produzione di seta, la coltura dei gelsi bianchi per l’allevamento del baco da seta, che era la vera ricchezza di quel tempo, crescevano rigogliosi solo in queste zone. Nacquero fortificazioni per difendere questa ricchezza e, verosimilmente, Mosorrofa era una di queste. Il nucleo originario, Strapunti, si trova proprio su un promontorio roccioso da dove si dominava tutta la vallata fino al mare, adatto per una fortificazione. Per avere conferma bisognerebbe trovare il forte, i resti, per poter fare uno studio adeguato.

Dal presumere che erano fortificazioni di guerrieri per difendere la ricchezza che si produceva si fa anche risalire la presenza di San Demetrio. San Demetrio era un guerriero ed è stato martirizzato perché, avendo abbracciato la fede in Dio, si rifiutava di uccidere, come San Giorgio ed altri santi guerrieri del tempo. Verosimilmente è stato indicato Santo protettore dei guerrieri che si trovavano a Mosorrofa.

Molti e qualificati sono stati gli interventi. Dal prof. Agostino Sorgonà, professore associato Dipartimento di Agraria all’Università Mediterranea di Rc, al prof. Orlando Sorgonà, storico, studioso, tra i massimi esperti della storia di Motta Sant’Agata; da Demetrio Sorgonà, capo redattore dell’Eco di Mosorrofa, giornale parrocchiale con oltre 50 anni di attività, a Giuseppe Marino, consigliere comunale da poco nominato presidente della IIa commissione, Affari istituzionali; da Carmelo Nucera, già sindaco del Comune di Bova e, oggi, presidente del circolo culturale Apodiafàzzi, che ha attivato gli sportelli linguistici per la promozione e la valorizzazione della lingua e della cultura dei greci di Calabria, al prof. Pasquale Nucara, autore di diversi libri, ultima sua fatica, che presenterà il 9 c.m., “Dizionario bibliografico degli sportivi eccellenti di Rc e della sua provincia”.

Dagli interventi è emersa la corale voglia e necessità di continuare gli studi su quel periodo e approfondire le tematiche. Gli intervenuti spaziavano tra la necessità di capire se c’è la possibilità di estrarre il Dna dalle antiche colture di vino a quella di valorizzare la cultura greco bizantina che ci contraddistingue a quella di dare certezza alle tante ipotesi, seppur molto verosimili, sulle nostre origini.

Il presidente Andidero, anche a nome del parroco della parrocchia di San Demetrio, sac. Domenico Labella, assente per impegni di salute, ha tenuto a sottolineare che questo convegno non vuole essere un momento isolato, che non ci si fermerà qui. Ci saranno altri appuntamenti, altri studiosi, tra i quali sicuramente anche i nostri compaesani Orlando Sorgonà e Paolo Cotrupi, si continuerà ad approfondire l’argomento attraverso l’aiuto di tutte le competenze che saranno disponibili creando rete.

Il prof. Daniele Castrizio, tirando un po’ le somme, ha sottolineato che le verità possono essere certificate solo attraverso l’archeologia, che vanno ricercati i siti e, attraverso gli scavi, vanno indagati. Ha confessato che il suo impegno nella ricerca della conoscenza del passato non è fine a sé stesso, per solo amore di cultura, ma soprattutto perché attraverso questa conoscenza si possa progettare il futuro. Se la Calabria, Reggio in particolare, è stata per lunghissimi secoli tra le terre più ricche e rigogliose dell’intero pianeta, il conoscere quel periodo ci può aiutare a capire qual è la sua vocazione di sviluppo.

Il Prof. Castrizio nella sua relazione ha indicato Platone come il primo turista della storia. Si era spostato perché aveva trovato da “mangiare bene” e, anche, per godere della vista dell’Etna e di Stromboli. Oggi, questa nostra terra è di nuovo punto focale di transhipment, pensiamo al porto di Gioia Tauro; è il luogo, pressoché esclusivo, della produzione di Bergamotto; offre sicuramente paesaggi ineguagliabili; è tra le migliori cucine al mondo, pensiamo alla dieta mediterranea; è, in aggiunta, un tesoro di storia e cultura di cui i Bronzi di Riace sono solo l’apice. Questo dovrebbe far arrivare a Reggio tutto il mondo. Dobbiamo lavorare affinché ciò si avveri. (rrc)

TAURIANOVA (RC) – La Commissione straordinaria di liquidazione va via e ringrazia la Giunta

La Commissione straordinaria di liquidazione va via e ringrazia la Giunta dopo aver avuto un incontro in cui si è discusso del rendiconto della gestione liquidatoria approvato il 9 gennaio scorso.

La riunione, avvenuta nell’ufficio del sindaco Roy Biasi, si è rivelata utile – oltre che per un doveroso e sentito gesto di reciproco saluto dopo il lavoro fatto – anche per conoscere le indicazioni di massima per questa nuova fase, e non a caso il primo cittadino ha voluto che al commiato presenziassero anche il segretario generale Francesco Minniti e la nuova responsabile dell’Area Finanze dell’ente, Simona Abramo.

Preliminarmente l’Organo straordinario di liquidazione (Osl) composto da Salvatore Gullì, dirigente della prefettura di Reggio Calabria e da pochissimi mesi in pensione, da Francesco Battaglia, funzionario Economico-Finanziario in servizio attivo presso la prefettura di Reggio Calabria e da Caterina Saffioti, segretario comunale in pensione, ha ricordato le immense doti umane e professionali del componente, prematuramente scomparso, Antonio Santoro funzionario della Prefettura di Reggio Calabria.

La Commissione ha poi rivolto un sentito ringraziamento al sindaco Roy Biasi per la fattiva quanto apprezzata collaborazione fornita, che le ha consentito di operare in condizioni di piena efficienza, rendendo disponibili validi dipendenti comunali per la costituzione della struttura di supporto.

Sotto l’aspetto meramente pratico, l’Osl, oltre ad aver definito, in via transattiva, numerose posizione debitorie, ha svolto attività di accertamento e riscossione dei tributi comunali riferiti ai periodi di competenza. In tale ambito, si presentano abbastanza rilevanti le somme rimaste da riscuotere, di cui 8.515.731,44 euro sono residui attivi al 31-12-2017 ed 16.085.909,84 euro accertate dall’Osl, che laddove venissero riscosse, garantirebbero al Comune di Taurianova di fronteggiare ampiamente le residue posizione debitorie ammontanti ad 6.447.858,32 euro, ancorché comunque già parzialmente coperte dalla disponibilità che l’Osl a conclusione della sua attività ha versato al Comune, pari a complessivi 4.672.885,16 euro.

Tuttavia – è stata l’esortazione della Commissione prontamente accolta dalla Giunta – per assicurare un equilibrio economico-finanziario strutturale a regime è fondamentale che l’ente continui con rinnovato vigore e consolidi l’attività di riscossione dei tributi comunali.

Nel suo intervento il sindaco Biasi, oltre ad esprimere apprezzamento per l’alto grado di professionalità assicurato dai commissari, rinnovando il ringraziamento per la competenza in tema di gestione economica finanziaria che i tecnici scelti hanno assicurato – ottenendo in particolare dal dottore Battaglia che torna alla Prefettura la disponibilità a fornire anche in futuro eventuali suggerimenti dall’alto della sua comprovata esperienza – ha illustrato le attività che ora il Comune metterà in campo per porre al riparo l’ente dal rischio di un altro collasso dei conti. Si tratta peraltro di un Piano d’azione di cui il primo cittadino ha già partecipato il Consiglio comunale in occasione dell’approvazione del Bilancio previsionale.

«Conclusivamente – hanno convenuto i commissari e il sindaco – non può essere sottaciuto che la normativa sul dissesto finanziario degli enti locali meriterebbe una corposa rivisitazione, in quanto si manifesta inadeguata rispetto agli scopi che il legislatore si era prefissato di conseguire attraverso la sua applicazione».

«Sarebbe necessario – continua la nota – nel clima riformatore che l’attuale legislatore pure ha propiziato, nell’immediato valutare l’opportunità di un affiancamento istituzionale agli enti locali, attraverso l’attivazione di un tavolo tecnico oltre che a livello centrale anche a livello periferico per supportare gli enti locali e gli Osl nell’applicazione della legislazione vigente e per rendere concreta la collaborazione tra i due organi (Comune ed osl) circostanza questa che sfortunatamente non sempre accade. Ciò può rappresentare l’occasione per aiutare gli Enti ad affrontare e risolvere le crisi finanziarie ormai all’ordine del giorno soprattutto nelle realtà centro meridionali». (rrc)

REGGIO – Il Palazzo della Cultura apre le porte alla “Via Crucis” di Serafino Valla

Si potrà visitare fino al 5 maggio, al Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi” di Reggio Calabria, la mostra personale La Via Crucis di Serafino Valla e curata dal prof. Giammarco Puntelli in collaborazione con Giuseppina Valla.

L’esposizione, inaugurata dal sindaco metropolitano, Giuseppe Falcomatà, dal vicesindaco Carmelo Versace e dal consigliere delegato alla Cultura, Filippo Quartuccio, alla presenza, fra gli altri, dei consiglieri comunali reggini Giovanni Latella e Franco Barreca, è composta da 15 nuove opere, ovvero le quattordici stazioni della Via Crucis e una quindicesima stazione che il maestro ha rappresentato come la Risurrezione. Il nuovo percorso espositivo si affianca a quello già disponibile dallo scorso 11 novembre, dal titolo L’arte gentile di Serafino Valla, visitabile anch’esso fino al prossimo 5 maggio al Palazzo della Cultura.

«È un onore – ha detto Falcomatà – ospitare, ampliandone la prospettiva, un grandissimo artista come Valla. La mostra dedicata alla passione di Cristo, ricca di colori e dei tratti naif del maestro di Luzzara, ci accompagna al periodo Pasquale sotto un profilo artistico, oltre che spirituale».

«Serafino Valla – ha aggiunto il sindaco – manca ormai da 10 anni, ma le sue splendide opere lo hanno reso immortale di fronte ai nostri occhi mai sazi di arte, cultura e bellezza».

Per il consigliere Filippo Quartuccio, quella di Serafino Valla è «un’arte gentile».

«Questo importante progetto – ha spiegato – rappresenta il percorso doloroso vissuto da Gesù. In questa occasione, quindi, la Città Metropolitana ha voluto donare alla comunità un vero e proprio intreccio d’arte e spiritualità lungo il cammino che ci accompagnerà verso la Quaresima. Palazzo “Crupi”, in questo senso, si conferma luogo culturale per eccellenza, aperto ad ogni realtà per qualificare e diversificare l’offerta artistica presente sul nostro territorio».
Un territorio, quello reggino, che consolida il suo rapporto con il maestro Serafino Valla, come confermato dalla figlia Giuseppina: «Sono grata alle istituzioni ed al sindaco Giuseppe Falcomatà perché hanno accolto le opere di mio padre con grande interesse e professionalità. Il che mi riempie il cuore perché ritengo importante diffondere il pensiero universale dell’artista Serafino Valla».
«La mostra dedicata alla via Crucis – ha affermato la curatrice – fa conoscere l’aspetto spirituale dell’opera del maestro Valla. A distanza di un anno dal grande successo riscosso al Santuario del Verna, luogo delle stimmate di San Francesco d’Assisi, questa esposizione davvero significativa riempie le sale di uno dei più importanti siti culturali della regione Calabria». (rrc)

LOCRI (RC) – Oltre 600 studenti visitano la mostra “L’incanto del disegno” del Gal Terre Locridee

Più di seicento studenti hanno già visitato la mostra “L’incanto del disegno”, promossa dal Gal Terre Locridee e organizzata dalla Fototeca della Calabria, a cura dello storico dell’arte Giuseppe Giglio, allestita nelle sale del Palazzo della Cultura, a Locri, inaugurata a ottobre 2023 e appena conclusa.

Sono stati oltre seicento gli studenti in visita alla mostra, dalle scuole della Locride e di Catanzaro, che hanno potuto conoscere da vicino i grandi maestri della storia dell’arte dal XVI al XX secolo, attraverso ottanta disegni, espressione del loro fermento creativo. Un momento didattico e formativo che ha trovato l’interesse e il sostegno di dirigenti scolastici e docenti.

Gli studenti sono giunti dal liceo scientifico “Zaleuco” di Locri, guidato dalla dirigente Carmela Rita Serafino, accompagnati dai docenti Felicia Aiossa, Renato Lizzi, Massimo Lafronte, Fortunata Palermiti, Cosimo Squillace, Corrado Sità e Gabriella Turdò, e dal liceo scientifico “Siciliani” di Catanzaro, guidato dalla dirigente Carmela Folino, accompagnati dallo stesso curatore della mostra, docente dell’istituto, Giuseppe Giglio. In visita anche un numeroso gruppo di piccoli alunni della scuola materna “Santa Monica” che, nella sala della mostra, hanno pure fatto un laboratorio di disegno insieme alle studentesse dell’alternanza scuola-lavoro e personale del Gal.

Nel progetto di alternanza scuola-lavoro, inoltre, dodici studentesse dell’Istituto “Marconi” di Siderno, guidato dalla dirigente Giuliana Fiaschè, coordinate e formate dalla docente di lettere, l’archeologa Margherita Milanesio, hanno preso parte attiva alla mostra come guide d’appoggio e accoglienza ai visitatori.

«Questa nuova esperienza va ad arricchire il complesso della loro formazione, sia per l’aspetto culturale e didattico che per le prospettive di lavoro future. La scuola pensa a un’area come la Locride, ricca di beni culturali, che esprime la necessità di guide archeologiche e culturali, oltre che di agenzie e tour operator. Per questo al “Marconi”, che include gli indirizzi Amministrazione e Marketing, Costruzioni Ambiente e Territorio, sono state inserite materie come storia dell’arte e geografia del territorio, in funzione di possibili sbocchi lavorativi per gli studenti. La mostra promossa dal Gal Terre Locridee, momento di incontro con maestri di grande rilievo, rappresenta un importante tassello che si aggiunge al percorso didattico e formativo dell’istituto, presente anche al Parco archeologico nazionale di Locri e a Palazzo Nieddu per l’alternanza scuola-lavoro» dichiara la professoressa Milanesio.

Le studentesse Greta Aiello, Giusy Scipione, Giada Curulli, Melania Seregi, Margherita Ieraci, Silvana Longo, Martina Archinà, Elisa Luscrì, Caterina Pangallo, Maria Romeo, Angela Staropoli, Clarissa Zappia hanno partecipato con entusiasmo all’alternanza scuola-lavoro che le ha viste impegnate nei pomeriggi dopo la scuola e, in alcuni casi, anche al mattino, per accogliere e guidare nel percorso attraverso le opere i visitatori. Dallo stesso istituto, un gruppo di studenti ha visitato la mostra, accompagnato dai docenti Stefano Infusini e Alessandro Putortì.

«Siamo felici che la mostra abbia avuto tanta partecipazione. Avevamo programmato la chiusura per il 20 gennaio scorso, ma le richieste ci hanno fatto propendere per una proroga a fine febbraio. Questo è molto importante e significativo. In particolare, ci fa piacere avere avuto l’attenzione e il coinvolgimento delle scuole. Il Gal è un’agenzia di sviluppo a trecentosessanta gradi, la formazione e la crescita delle risorse umane sono per noi prioritarie», dice il presidente del Gal Terre Locridee, Francesco Macrì.

«I giovani devono poter arricchire il loro bagaglio di esperienze e pensare a un futuro che offra loro, anche qui, delle opportunità professionali. Ringraziamo, quindi, dirigenti e docenti che hanno compreso l’importanza della mostra e l’Istituto “Marconi”, la dirigente Fiaschè, la professoressa Milanesio e le studentesse dell’alternanza scuola-lavoro, per aver colto anche questa possibilità di collaborazione fattiva. La mostra, a grande richiesta, nei prossimi mesi continuerà in altri luoghi il suo percorso, iniziato qui a Locri, su nostra iniziativa, e continuerà la collaborazione con la Fototeca della Calabria e il professore Giglio. Prosegue così la nostra programmazione per “Locride 2025”, con altre iniziative di cui daremo notizia a breve», ha concluso. (rrc)

TAURIANOVA (RC) – Capitale del libro, manifestazione di interesse per proporre i primi eventi

Vanno avanti a Taurianova, giorno dopo giorno, i lavori per prepararsi al meglio al titolo di Capitale italiana del libro 2024.

Si è tenuta una nuova riunione operativa della giunta comunale, in vista dell’assegnazione per decreto del titolo di Capitale italiana del Libro 2024, per fare il punto rispetto ai contenuti e ai tempi del progetto da attuare.

L’assessore alla Cultura, Maria Fedele – nel focus allargato anche alla partecipazione del presidente del consiglio comunale, Raffaele Scarfò – ha relazionato sull’esito dei contatti avuti in questa che viene considerata una fase preparatoria, prima dei 3 step in cui verranno distribuite le iniziative fino all’aprile 2025, come pure sull’effetto positivo determinato dalle due riunioni dei 35 sottoscrittori del Patto per la Lettura.

A questo proposito, la Giunta presta particolare attenzione alla promozione, che le stesse associazioni possono amplificare, della Manifestazione di interesse con cui il Comune, sin dal 9 gennaio scorso – ovvero prima dell’ingresso di Taurianova nella cinquina delle città finaliste nel Concorso del ministero della Cultura – continua a chiedere agli scrittori, agli editori, ai librai e agli operatori culturali di presentare, come ogni anno, le proposte di eventi tramite i canali formali e istituzionali.

In questo senso è ancora consultabile sul sito internet del Comune l’avviso diramato per incentivare la partecipazione a “Taurianova Legge-Festa del libro e della lettura” – l’annuale manifestazione giunta alla 6° edizione che anche quest’anno partirà tra maggio e giugno ma avrà appuntamenti che vanno oltre questo periodo – e per le cui adesioni si potrà fare domanda entro il 31 marzo.

Proprio questa indicazione precisa, di continuare a considerare “Taurianova Legge” il contenitore più grande dentro il quale distribuire gli eventi di valorizzazione del libro, ha tenuto a ribadire il sindaco Roy Biasi che ha sottolineato come anche nell’invito alla partecipazione l’amministrazione comunale voglia valorizzare il binomio trasparenza ed affidabilità.

«Siamo convinti – ha dichiarato il sindaco Biasi – che siamo stati premiati non solo per l’idea di riscatto sociale tramite la cultura di cui l’amministrazione comunale si è fatta rappresentante, ma anche perchè ci siamo presentati alla Giuria con un programma di eventi culturali che già abbiamo dimostrato di saper realizzare, e da questo vogliamo partire».

L’assessore Fedele, poi, ha illustrato ai colleghi lo stato di una pianificazione che in questa fase può essere completata solo quando, scaduto l’avviso pubblico, si conoscerà numero e portata delle preposte arrivate.

«Stiamo lavorando con un metodo che ci consente di aggiungere all’architrave costituito da Taurianova Legge e dalla riapertura della biblioteca anche una seconda missione culturale – ha commentato l’assessore – che, a partire dal coinvolgimento di figure di primo piano sulla scena regionale e nazionale, ci consente di caratterizzare l’anno di Taurianova Capitale per degli approfondimenti di qualità che abbiamo in mente e per una serie di eventi collaterali che grazie al libro e alla cultura consentono alla nostra città di dialogare con il mondo».

Nell’affiancare l’applicazione del progetto premiato, all’esplicazione di un indirizzo turistico e culturale ulteriore, la riunione è finita con il confronto intorno alla scelta organizzativa fatta, ovvero di non avvalersi di un direttore artistico, bensì di uno staff di responsabili di alto livello – un comitato tecnico operativo – che in maniera agile concorderà con il Comune gli indirizzi e la loro attuazione nelle tre fasi in cui si dispiegherà il doppio progetto. (rrc)

REGGIO CALABRIA – Convegno sull’Intelligenza artificiale al R. Piria–Ferraris/Da Empoli

All’Ite Piria-Ferraris/Da Empoli di Reggio Calabria, guidato dalla dirigente scolastica Anna Rita Galletta, si è tenuto un convegno per celebrare la Giornata internazionale dello scrittore, che ricorre il 3 marzo, incentrato sul tema dell’Intelligenza artificiale.

Hanno partecipato al convegno nella qualità di suoi organizzatori il Satellite dei Diritti umani con l’avv. Eliana Carbone suo presidente e il Lions Reggio Calabria Rhegion rappresentato dal suo vicepresidente avv. Massimo Serranò e come relatore è intervenuto il prof. Stefano da Empoli che ha presentato agli studenti del prestigiosissimo suddetto istituto il suo libro “L’economia di ChatGPT. Tra false paure e veri rischi”.

Ha inoltre presenziato anche la vicepreside prof.ssa Patrizia Praticò. Il dirigente scolastico avv. Anna Rita Galletta ha aperto i lavori dando il benvenuto al presidente ed al vicepresidente dei Lions Club ed all’illustre relatore discendente diretto di Attilio da Empoli e ha continuato affermando l’importanza dell’argomento trattato in detta sede in particolare per i giovani, essendo cura della scuola attenzionare la formazione dei ragazzi anche in ambiti extracurricolari.

L’ avv. Eliana Carbone nei suoi saluti oltre che accennare all’importanza oggigiorno dell’intelligenza artificiale in grado di generare in pochi secondi testi, immagini, video, codici ha fatto un esplicito riferimento al Deepfake una tecnica per la sintesi dell’immagine umana basata sull’intelligenza artificiale, usata per combinare e sovrapporre immagini e video esistenti con video ed immagini originali, tramite una tecnica di apprendimento automatico, nota come rete antagonista generativa che è stata usata per creare falsi video pornografici ritraenti celebrità ma usata anche per il revenge porn e può essere usato anche per creare fake news, bufale e truffe, per compiere atti di cyberbullismo o per altri crimini informatici di varia natura.

L’avv. Massimo Serranò nei suoi saluti invece ha sottolineato come pure avendo l’uso della telematica e dell’intelligenza artificiale ampliato in modo considerevole la possibilità di accesso ad informazioni e conoscenze difficilmente raggiungibili con i canali tradizionali del sapere scientifico e tecnologico si può a causa di ciò incorrere in un rischio gravissimo e cioè la possibilità che tale processo possa far perdere il senso del limite oltre il quale la tecnologia inevitabilmente ci proietta, o peggio ancora il rischio della perdita e/o dell’allontanamento dal concetto di umanità per come era stato fino ad oggi inteso e per tale motivo l’unica via d’uscita sarebbe la prevenzione nell’abuso della tecnologia oltre ogni ragionevole accettazione e il ritorno all’esercizio di attività ataviche legate all’evoluzione dell’uomo e del pensiero umano, quali le attività a contatto con la natura, la coltivazione della terra, lo sport, la caccia ossia attività in cui l’uomo deve inevitabilmente confrontarsi con se stesso e con gli altri…

Il relatore Stefano da Empoli relazionandosi con gli studenti presenti in Aula magna ha loro riferito che l’IA generativa è arrivata sui nostri dispositivi con soluzioni che a volte farneticano e spesso dicono banalità, ma che certo rispondono a un mix di sofisticazione contenutistica e stilistica, velocità di esecuzione e facilità d’uso senza precedenti nella storia umana e che il libro narra questa rivoluzione e le sue possibili implicazioni economiche nei prossimi anni e decenni.

Guardando ai possibili benefici, in particolare sulla produttività e dunque sulla crescita, ma anche ai rischi, che tuttavia almeno nel breve periodo non sono quelli che ci propongono i film di fantascienza, prevalentemente legati alla perdita di controllo degli esseri umani sui robot e al conseguente sopravvento di questi ultimi. I pericoli sui quali concentrarsi sono già presenti tra noi, dall’uso ingannevole dell’Ia (es. i cosiddetti“deep fakes”) alla sicurezza informativa, dalla privacy al diritto d’autore.

Poi da Empoli ha continuato la sua relazione soffermandosi sui profili geopolitici ed in particolare ha detto: «Se l’Ia generativa ripropone gli Stati Uniti in una posizione di netto vantaggio rispetto alla Cina, spicca l’assenza dell’Europa, dalla quale pure provengono molti degli scienziati e alcuni dei manager protagonisti di questa rivoluzione».

«Ma l’Ue e i suoi Stati membri – ha continuano – hanno deciso di puntare gran parte delle proprie fiche sulle regole (si sta avviano a conclusione il percorso che porterà nei prossimi mesi all’approvazione definitiva in Europa dell’Ai Act, la prima regolamentazione onnicomprensiva degli usi della tecnologia), destinandone troppo poche agli investimenti, pur essendo le prime e i secondi su un piano gerarchicamente paritario e complementare nei principali documenti strategici europei dal 2018 al 2020. In questo contesto già difficile per il nostro continente, l’Italia non ha ancora oggi una vera e propria strategia per l’Ia, che per essere definita tale dovrebbe avere orizzonte temporale e spaziale sufficientemente ampi, oltre a un budget dedicato e a obiettivi e tempi di attuazione definiti».

«Una situazione che – ha concluso da Empoli – potrebbe cambiare a breve, già nelle prossime settimane, quando l’attuale governo annuncerà la nuova strategia, ci auguriamo su basi e con ambizioni diverse da quelle del passato”. Il convegno si è concluso con un breve dibattito e la massima soddisfazione di tutti partecipanti per le importanti riflessioni ed argomentazioni trattate. (rrc)