PALMI (RC) – Arriva Enrico Lo Verso al Teatro Manfroce con “Uno, nessuno e centomila”

Sabato 9 marzo, alle ore 21:15 al Teatro Manfroce di Palmi, Enrico Lo Verso sarà protagonista del classico pirandelliano “Uno, nessuno e centomila”.

Per la regia di Alessandra Pizzi, lo spettacolo rientra nell’ambito della rassegna Synergia 48 promossa dall’associazione Amici della musica.

Enrico Lo Verso torna cosi in teatro con una rappresentazione che coniuga classicità con attualità, leggerezza con sarcasmo. Insignito del premio Franco Enriquez (2017) e del Premio Delia Cajelli per il teatro (2018), lo spettacolo, da oltre 6 anni in tournèe, non smette di riscuotere successo, di inanellare sold out (e a Palmi non è da meno) e di entusiasmare il pubblico. La critica lo ha definito una seduta di psicanalisi, in cui un istrionico Enrico Lo Verso, uno e solo ma in realtà tutti, attraversa i meandri della conoscenza e mette in discussione tutta la propria vita.

«Il pretesto – si legge nella nota di regia – è un’osservazione banale che viene dall’esterno. I dubbi di un’esistenza si dipanano intorno a un particolare fisico. Le cento maschere della quotidianità lasciano il posto alla ricerca del sé autentico, vero, profondo. L’ironia della scrittura rende la situazione paradossale, grottesca, accentua gli equivoci. La vita si apre come in un gioco di scatole cinesi. Nel fondo è l’essenza: abbandonare i centomila per cercare l’uno, a volte, può significare fare i conti con il nessuno. Ma forse è un prezzo che conviene pagare, pur di assaporare la vita. Nell’atto unico, sale sul palco la forza dirompente dell’Io che cerca lo specchio, non per trovare sicurezze nella proiezione della propria immagine, ma per “romperlo” e dimostrare al mondo che non c’è forma oltre la verità».

«Il Vitangelo Moscarda di Lo Verso – conclude la nota di regia – è un eroe contemporaneo, l’uomo “senza tempo”. In lui si condensano la voglia di arrivare in fondo ed assaporare la vita, quella autentica, oltre le imposizioni sociali dei ruoli. La paura di essere soli, fuori dal grido sociale della massa. Ed infine, il piacere unico, impagabile della scoperta del proprio “uno”: autentico, vero, necessario». (rrc)

COSENZA – Successo per Stefano De Martino al Teatro Rendano

Successo al Teatro Rendano di Cosenza per lo spettacolo di Stefano De Martino dal titolo “Meglio stasera”. Se fosse stato un esame, Stefano De Martino lo avrebbe superato con dieci e lode. In due ore e trenta di un «quasi one man show», come lo ha definito lui stesso, ha letteralmente sbalordito anche i più scettici per bravura, padronanza del palcoscenico, capacità di divertire un teatro gremito in ogni ordine di posti.

L’attesa per l’unica tappa in Calabria del nuovo spettacolo è stata ripagata da uno spettacolo confezionato in modo impeccabile, un vero varietà in cui il giovanissimo attore, conduttore, ballerino, ha dimostrato di essere realmente un personaggio multiforme, versatile ed eclettico, capace di una performance attoriale davvero straordinaria.

Entrato in scena a sorpresa in mezzo ad una platea subito in visibilio, ha trascinato tutti in una serata di puro divertimento, accompagnato dagli orchestrali della Disperata Erotica Band e dal suo gruppo di ballo. Se ce ne fosse stato bisogno, si è avuta la conferma che l’ex ragazzo di Amici è oggi un protagonista a tutto tondo dello spettacolo e del teatro leggero italiano, interpretato con grande maestria.

Soddisfatto e sorpreso Ruggero Pegna, che ha inserito l’evento nel ricchissimo programma del suo “Fatti di musica 2024”, 38° festival-premio del live d’autore, che presenta e premia con il Riccio d’argento del celebre orafo calabrese Gerardo Sacco alcuni dei migliori live d’autore dell’anno, riconoscimento consegnato a De Martino prima dell’inizio dello show.

«Ero certo che sarebbe stato uno spettacolo divertente, ed oggi c’è tanto bisogno di sorridere e trascorrere serate in allegria – ha affermato il promoter – ma Stefano De Martino mi ha davvero impressionato per bravura, simpatia e per le sue tante doti, dal canto al ballo, alla verve di autentico mattatore!».

Scritto dallo stesso De Martino con il regista Marco Cassini, in “Meglio stasera”, questo suo primo spettacolo dal vivo prodotto dalla Itc2000 e distribuito da Terry Chegia, ha raccontato con ironia tanti momenti della sua vita e del suo percorso, fino ad un successo cercato e per certi versi baciato dal fortunato incontro con Maria De Filippi, rappresentata come una vera apparizione mariana in un fascio di luce.

Dall’infanzia a Torre Annunziata, passata tra diverse esperienze, prima quella di fruttivendolo, poi di fattorino, con il desiderio di diventare calciatore messo da parte per la vera vocazione di ballerino, è stato un susseguirsi di racconti esilaranti. Non sono mancati riferimenti alla sua storia con Belen e improvvisazioni con il pubblico, che hanno visto alcuni spettatori chiamati sul palcoscenico a fare da spalla in gag irresistibili.

Perfetto il mix di momenti scenici, con il De Martino crooner, che insieme agli 8 musicisti della Disperata Erotica Band ha eseguito brani musicali popolarissimi, fino al ballerino, che ha fatto esplodere il teatro di entusiasmo.

«Vi devo svelare una notizia, io e il maestro Perris andremo a Sanremo!», ha detto a metà spettacolo, seguito da un lunghissimo e fragoroso applauso. «Che avete capito? Andremo a farci una vacanza ad aprile, mese di bassa stagione con prezzi scontatissimi!». (rcs)

RENDE (CS) – Giovedì al Tau “L’Abisso”

Giovedì 7 marzo, al Teatro Auditorium dell’Unical, andrà in scena L’Abisso, uno spettacolo di e con Davide Enia, tratto dal testo dello scrittore palermitano Appunti per un naufragio (Sellerio Editore / Premio Mondello 2018).

Lo spettacolo rientra nell’ambito del cartellone Meridiano Sud, predisposto dal Comitato Tecnico Scientifico presieduto da Francesco Raniolo, che è il frutto di un progetto culturale, pedagogico e didattico di ampio respiro e garantirà nell’arco di tutta la stagione un confronto vivo tra teorie e pratiche della composizione scenica lungo un costante scambio dialettico di esperienze tra artisti, studiosi e studenti.

«Quando ho visto il primo sbarco a Lampedusa ero con mio padre – scrive Davide Enia –. Approdarono tantissimi ragazzi e bambine. Era la Storia quella che stava accadendo davanti ai nostri occhi. Nell’arco degli anni sono tornato sull’isola, costruendo un dialogo continuo con i testimoni diretti: pescatori, personale della Guardia Costiera, residenti, medici, volontari e sommozzatori».

Le loro parole e, soprattutto, i loro silenzi sono diventati un racconto, testimonianza storica e percorso esistenziale: «Dalla registrazione delle loro voci – ha continuato Enia – sono emersi frammenti di storie dolorosissime eppure cariche di speranza. Le loro parole aprivano prospettive e celavano abissi».

La messa in scena di Davide Enia fonde diversi registri e linguaggi teatrali: gli antichi canti dei pescatori, intonati lungo le rotte tra Sicilia e Africa, e il cunto palermitano, sulle melodie a più voci che si intrecciano fino a diventare preghiere cariche di rabbia quando il mare ruggisce e nelle reti, assieme al pescato, si ritrovano i cadaveri di uomini, donne, bambini.

Il giorno prima della rappresentazione Davide Enia terrà una masterclass rivolta a studenti già opportunamente selezionati. Un cartellone ricco ed eterogeneo quello della nuova stagione del Teatro Auditorium Unical che vuole offrire al pubblico differenti sguardi sull’arte scenica. (rcs)

Doppio appuntamento con lo spettacolo “Il giocattolaio” a Crotone e Corigliano-Rossano

Il teatro scorre sulle sponde dello Jonio. Lo spettacolo “Il giocattolio” andrà in scena in una doppia data che lo vedrà domani, 5 marzo, alle ore 20.30, al Teatro Apollo di Crotone e mercoledì 6 marzo, alle ore 20.30, al Cinema Teatro Metropol di Corigliano-Rossano, nell’ambito delle due rassegne di prosa “Crotone… Voglia di Teatro” e “L’Altro Teatro – On Stage Metropol”, ideate da Gianluigi Fabiano e Giuseppe Citrigno.

Si tratta di un emozionante thriller psicologico ricco di tensione e suspence, pieno di colpi di scena che costringeranno lo spettatore a seguire tutta la vicenda col fiato sospeso che vede protagonisti Francesca Chillemi e Kabir Tavani.

“Il giocattolaio”, tratto da uno dei più famosi romanzi thriller di Gardner McKay (Toyer), è uno spettacolo intenso, di grande attualità, con un testo in grado di indagare la capacità umana di manipolare il prossimo e la straordinaria attitudine delle persone a mentire e a cambiare psicologicamente quando si è mossi da forti emozioni, soprattutto se si tratta di quelle più inconfessabili. Affronta il tema della violenza fisica e piscologica, aiutando a riconoscerne i segni.

Narra la storia un serial killer, soprannominato “Il Giocattolaio”, che prende di mira le donne, pur decidendo di non ucciderle. Egli – Kabir Tavani – le seduce e le lobotomizza con molta destrezza, abbandonandole a un destino atroce: le rende bambole viventi, immobilizzate su una sedia a rotelle e disponibili ad ogni suo desiderio. Proprio sul caso di queste terribili aggressioni sta indagando Maude – interpretata dall’attrice Francesca Chillemi – una giovane psicologa criminale, da poco trasferitasi in un cottage isolato alla periferia di Los Angeles.

Una notte un motociclista bussa alla sua porta per chiedere di poter usare il telefono. Che sia proprio lui il terribile Giocattolaio? Tra i due si sviluppa un rapporto molto ambiguo, nel quale i ruoli si confondono, fino a rendere il carnefice vittima e viceversa.

«Forse riconosciamo nell’altro la follia che appartiene e a noi… e ce ne innamoriamo – racconta il regista Enrico Zaccheo – Il Giocattolaio è un thriller dell’anima, lo spettatore sarà voyeur e sarà giudice di sorprendenti capovolgimenti che svelano la profonda umanità e la fragilità dei protagonisti. Ma… siamo certi che la nostra vita sia poi così diversa?».

È uno spettacolo forte, fatto di racconti, confidenze, che spinge lo spettatore a riflettere sul terribile potere del carisma e sulla nostra capacità di credere a qualunque verità purché ci faccia comodo; sulla capacità di perdonare immediatamente e sul bisogno di andare avanti; sul compromesso e sul nostro desiderio di andare a letto col nostro carnefice; sulla nostra bassezza morale, sulla perdita dell’istinto e di ciò in cui credevamo più profondamente; sulla nostra capacità di assorbire l’orrore pensando che un crimine sia tale solo se succede a noi; sugli orribili crimini che noi stessi commettiamo e che sono tali non perché succedano, ma perché li conosciamo e giriamo pagina. (rcs)

CASTROVILLARI (CS) – Dal 23 maggio al 2 giugno ritorna Primavera dei teatri

Dal 23 maggio al 2 giugno ritorna Primavera dei teatri, giunto alla sua ventitreesima edizione. Il festival, che si svolge a Castrovillari, è dedicato ai nuovi linguaggi della scena contemporanea ed è organizzato “Scena verticale” la compagnia di Saverio La Ruina, Dario De Luca e Settimio Pisano.

Fondato nel 1999, il festival è oggi considerato uno degli eventi di punta del panorama artistico italiano. Grazie a un progetto coraggioso e rigoroso, che ha sempre puntato a presentare il meglio della nuova produzione internazionale, Primavera dei Teatri è ormai diventato un punto di riferimento imprescindibile per professionisti, critici, artisti e per il pubblico proveniente da tutta Italia e dall’estero. Il festival è ormai un “avamposto” nel Sud della nuova creatività, un luogo di incontro e di scambio tra artisti, professionisti e pubblico.

Gli obiettivi primari sono quelli di contribuire al processo di rinnovamento del linguaggio scenico internazionale e operare per il ricambio generazionale nel campo delle arti performative. In questo senso, il festival offre molteplici opportunità di residenza per artisti nazionali e internazionali, anche attraverso i numerosi network di cui è partner. Allo stesso tempo, il festival vuole dare il suo contributo alla crescita democratica, sociale e culturale del suo territorio e di tutto il Sud Italia.

Il festival collabora con numerosi partner internazionali e opera in coproduzione con le principali istituzioni culturali italiane. Fin dalla sua prima edizione è stato sostenuto dal Ministero della Cultura italiano. (rcs)

VIBO VALENTIA – Presentata la rassegna teatrale “La forza del sorriso”

Inizierà il 6 aprile alle 20.30, al Teatro cinema Moderno di Vibo Valentia, la rassegna teatrale “La forza del sorriso” promossa dall’associazione teatrale sancostantinese “Rocco Lico”.

Gli organizzatori spiegano che si tratterà di «una festa per ricordare e rendere omaggio ad una persona cara scomparsa prematuramente, un amico, un compagno di scena e di tante belle avventure».

«Un’iniziativa nata dalla consapevolezza che l’arte può essere il migliore strumento per trasformare il dolore della perdita in energia positiva e vitale – è spiegato in una nota – come quella profusa in vent’anni di attività teatrale dal compianto Rocco Lico, socio fondatore della compagnia e attore per passione. L’impegno del sodalizio ha trovato concretizzazione in una realtà che riesce a dare spazio a chiunque coltiva il talento e il desiderio di recitare inserendosi nella scia di una tradizione consolidata per il teatro vernacolare».

Quattro serate all’insegna della leggerezza e dell’umorismo con le commedie brillanti portate in scena da quattro diverse compagnie calabresi: associazione teatrale “Il volo delle comete” di Amantea, Gruppo teatrale “Giovanni Vercillo” di Lamezia Terme, “Piccola compagnia del teatro” di Pellaro, e la stessa associazione teatrale sancostantinese “Rocco Lico”. Tre gli appuntamenti fissati nel mese di aprile, mentre l’evento di chiusura si svolgerà nel primo fine settimana di maggio.

L’Associazione teatrale sancostantinese, nata nel 2011, è presieduta da Caterina Consoli e composta da 15 associati.

L’edizione numero uno della kermesse è un punto di partenza che proietta questo gruppo di attori amatoriali al prossimo futuro. Tra i progetti più imminenti quelli per la stagione estiva come spiega la presidente Consoli: «Siamo orientati a portare il nostro lavoro nelle piazze e nei teatri della nostra provincia e non solo. Ci attiveremo quindi per inviare richieste di partecipazione a svariate manifestazioni sperando che ci venga accordata la possibilità di esibirci».

Il primo spettacolo sarà sabato 6 aprile dal titolo “Minchia signor tenente” a cura dell’associazione teatrale “Il volo delle Comete”; si prosegue sabato 13 aprile con “E se poi è vero?” a cura del gruppo teatrale “Giovanni Vercillo”. Sabato 20 aprile ci sarà “A finestra” della “Piccola compagnia del teatro aps” e si chiude sabato 4 maggio con “Gazzella veloce… in 3 minuti” dell’associazione teatrale sancostantinese “Rocco Lico”. Tutti gli spettacoli inizieranno alle 20.30.

La vendita dei biglietti per tutti gli spettacoli in programma è già iniziata presso Tabaccheria Caprino Daniele (Via V. Emanuele – San Costantino Calabro), Tabaccheria Valente Beatrice (Via Roma – San Costantino Calabro), Macelleria Chiarello (Via Papa Giovanni XXII – Vibo Valentia), Bar Vittorio (Corso Emanuele – Vibo Valentia).
Costo biglietto intero per singolo spettacolo 10 euro. I bambini sotto i 12 anni di età hanno ingresso gratuito.

L’abbonamento è acquistabile online all’indirizzo www.mastermarketingsolutions.it/la-forza-del-sorriso/ (rvv)

ROCCELLA JONICA (RC) – Stefano Massini in scena domenica 3 marzo con l’Alfabeto delle emozioni

Domenica 3 marzo, alle 18.30 all’Auditorium comunale di Roccella Jonica, l’attore Stefano Massini sarà in scena con l’Alfabeto delle emozioni. Lo spettacolo fa parte del cartellone della trentesima Stagione teatrale della locride curata dal Centro teatrale meridionale che vede Domenico Pantano come direttore artistico.

L’Alfabeto delle emozioni è «un monologo – prodotto da Savà Produzioni creative – che esplora la forza e la fragilità dell’essere umano. Noi siamo quello che proviamo. E raccontarci agli altri significa raccontare le nostre emozioni. Ma come farlo, in un momento che sembra confondere tutto con tutto, perdendo i confini fra gli stati d’animo? Ci viene detto che siamo analfabeti emotivi, e proprio da qui parte Stefano Massini, lo scrittore così amato per i suoi racconti in tv del giovedì sera a Piazzapulita per un viaggio profondissimo e ironico al tempo stesso nel labirinto del nostro sentire e sentirci».

«Fin da piccoli ci insegnano a non mostrare le nostre emozioni: piangere in pubblico è, ad esempio, sbagliato, aver paura dimostrazione di debolezza. A fronte della melassa che ci dicono sulle emozioni, queste vengono represse, nascoste e quando va bene considerate peccato o malattia», afferma Massini. E allora siccome le emozioni sono la risposta istintiva a ciò che ci accade, L’alfabeto delle emozioni procede come un gioco in cui Massini estrae da una scatola alcune lettere a cui sono abbinate parole e storie e da qui inizia a raccontare, in balia del caso e sostenuto da un disegno drammaturgico che intesse le storie in base alle lettere estratte (P come Paura, F come Felicità, M come Malinconia). Massini, che ha scritto lo spettacolo, trascina il pubblico in un susseguirsi di storie e di esempi irresistibili, con l’obiettivo unico di chiamare per nome ciò che ci muove da dentro, scorrendo visi, ritratti, nomi, situazioni, con l’estro e il divertimento di un appassionato narratore.

Un appuntamento imperdibile che impreziosisce una stagione teatrale costellata di successi e apprezzamento, come spiega il direttore Pantano: «Abbiamo fatto un investimento notevole per programmare e realizzare questa rassegna, ospitare spettacoli e nomi di rilievo del panorama teatrale nazionale, e il pubblico ha riconosciuto il nostro impegno trentennale e il valore delle nostre scelte».

«Dopo anni non facili per il settore – sottolinea Domenico Pantano – ora è il momento di crescere in termini di interesse e di partecipazione, soprattutto nel nostro territorio: stiamo lavorando per questo, moltiplicando le opportunità, insieme alle istituzioni, e ad altre valide realtà culturali».

La primavera si annuncia ricca ancora di nomi e immancabili appuntamenti con il cartellone del Centro teatrale meridionale, che si svolge con il patrocinio del Comune di Roccella, del Comune di Locri e dell’assessorato alla Cultura del Comune di Locri, ed è co-finanziato dall’assessorato regionale alla Cultura della Regione Calabria.

Stefano Massini è uno scrittore che ha la sua cifra distintiva nel coniugare una spiccata vena letteraria a un forte estro di narratore dal vivo; con i suoi affreschi narrativi “tocca il cuore e la mente”, emoziona e fa riflettere, creando cortocircuiti con uno stile unico. È l’unico autore italiano nella storia ad aver ricevuto un Tony Award, l’Oscar del teatro americano, (oltre ad aggiudicarsi sia il Drama League Award 2022 che l’Outer Critics Circle Award 2022). Il grande pubblico italiano lo ha scoperto con i suoi interventi raffinati e spiazzanti in televisione a Piazzapulita, e in altri programmi televisivi, come Ricomincio da Rai 3. Dal 2016 collabora con il quotidiano la Repubblica.

Divulgatore pop, graffiante, ironico, spiazzante, lontano dall’aurea dell’intellettuale autocelebrativo e elitario, è un compositore e “scompositore” di parole e di storie, indagatore delle storie quotidiane e degli stati d’animo. Le sue speciali ‘lezioni’-racconti sui libri nel talent show Amici lo hanno fatto cjonoscere e apprezzare anche dal pubblico dei giovanissimi. I suoi testi sono tradotti in 27 lingue e messi in scena da Broadway alla Comédie- Française, da registi come Luca Ronconi o il premio Oscar Sam Mendes. Qualcosa sui Lehman (Mondadori 2016) è stato uno dei romanzi più acclamati degli ultimi anni (premio Selezione Campiello, premio SuperMondello, premio De Sica, Prix Médicis Essai, Prix Meilleur Livre Étranger). I suoi ultimi libri sono Dizionario inesistente (Mondadori 2018), Ladies Football Club (Mondadori 2019), Eichmann. Dove inizia la notte (Fandango 2020) e Manuale di sopravvivenza. Messaggi in bottiglia d’inizio millennio (Il Mulino 2021). La sua nuova opera teatrale, già in corso di traduzione in molti paesi, è il monumentale Manhattan Project, affresco teatrale di oltre 5 ore sulla nascita della bomba atomica, pubblicato in Italia per Einaudi (marzo 2023). (rrc)

RENDE (CS) – “Leggere per… ballare” al Tau dell’Unical con lo spettacolo di danza “Pinocchio”

Al Teatro Auditorium dell’Università della Calabria il 19 e 20 marzo, andrà in scena lo spettacolo di danza “Pinocchio”.

Lo spettacolo rientra nella manifestazione “Leggere per… ballare”, un progetto ideato da Rosanna Pasi e realizzato dalle scuole di danza che fanno parte della Federazione nazionale associazione scuole di danza. Nasce per inserire le scuole di danza nella produzione di progetti/spettacolo per il teatro ragazzi. Si ispira sempre ad un testo letterario e/o poetico condiviso coi docenti della scuola istituzionale. La conferenza stampa di presentazione è prevista per il 18 marzo alle 17,30.

Le scuole di danza “Ilaria Dima”, “Hale Bopp”, “Accademia della danza” ed il Liceo Coreutico “da Fiore” di Rende, grazie anche al patrocinio dei comuni di Montalto Uffugo, Cerzeto e Luzzi, con l’Università della Calabria, hanno deciso di realizzare lo spettacolo per gli istituti comprensivi e coinvolgere genitori, prof, docenti e cittadini. Deus ex machina è il maestro Antonio De Luca che gestisce la direzione organizzativa. Cuore e passione, talenti e storie. Regista del progetto è il maestro Arturo Cannistrà, che si avvale di un gruppo di lavoro importante. Sarà presente, straordinariamente, anche Rosanna Pasi, presidente della Federazione nazionale delle associazioni di scuole di danza (Fnasd).

«La danza come linguaggio della formazione», racconta Il maestro Antonio De Luca. Uno spettacolo di danza per il teatro dei ragazzi, dunque, fatto dai ragazzi, che parte sempre dalla lettura di un libro. Perché si fa? «Per interagire con la scuola, che è quella che frequentano i bambini la mattina. Per fare ciò abbiamo preso lo strumento che la scuola riconosce: il libro». Creando, peraltro, occasioni per frequentare il teatro che è un luogo di comunicazione straordinario, non solo per chi sta in palcoscenico ma anche per chi guarda dalla platea.

Il liceo coreutico “Gioacchino da Fiore”, per la prima volta in Italia, ha creato una sinergia pubblico-privata per favorire l’iniziativa. “Vorrei ringraziare pubblicamente la dirigente scolastica, Brunella Baratta, che ha sposato immediatamente, senza esitazioni, il nostro progetto”, chiosa De Luca.

Da citare i coreografi che hanno realizzato tutta l’opera, coadiuvati dal maestro e regista Arturo Cannistrà. Si tratta di Ilaria Dima per la “scuola di danza Ilaria Dima”, Erica Spaltro per “Hale Bopp danza”, Simona Altomonte per “Accademia della danza”, Gemma Cesario e Melania Scudiero per il “Gioacchino Da Fiore”. Tutor esterno, anche in questo caso, Antonio De Luca. (rcs)

COSENZA – Sabato al Rendano in scena “Saranno Famosi – Fame”

In scena, sabato 2 marzo, alle 20.30, al Teatro Rendano di Cosenza, Saranno Famosi – Fame, il musical firmato da Luciano Cannito, che unisce l’esperienza di regista a quella di coreografo internazionale.

Lo spettacolo, che rientra nell’ambito della rassegna L’Altro Teatro ideata da Gianluigi FabianoGiuseppe Citrigno, sarà replicato domenica 3 marzo alle 18.30, sempre al Rendano.

La rassegna, con ben 12 appuntamenti, vede il supporto dell’amministrazione comunale di Cosenza ed è co-finanziata con “risorse PSC Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’Avviso “Programmi di Distribuzione Teatrale” della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura”.

La pièce, con Barbara Cola, Lorenza Mario, Garrison Rochelle e Stefano Bontempi e affiancati da un gruppo di giovani della compagnia Roma City Musical e accompagnati da una band dal vivo, racconta la vita degli allievi e degli insegnati della rinomata ed esclusiva scuola di Performing Arts di New York. Le aspirazioni di un gruppo di ragazzi, il duro lavoro, le loro passioni, le sconfitte, i successi, il desiderio di realizzare il proprio sogno nel mondo dello spettacolo: Saranno Famosi è una storia che continua a conquistare nuove generazioni di pubblico e ad ispirare miriadi di giovani talenti. La scelta registica e l’adattamento di Cannito sposta l’azione dagli anni Ottanta ai nostri giorni, per rendere lo spettacolo più vicino alle nuove generazioni, e più facilmente identificabile nel pubblico di oggi.

“Saranno Famosi” è un fenomeno leggendario ed intramontabile della cultura pop. È stata una delle serie tv più famose e indimenticabili. Ma è stato anche un film del 1980, ideato da David De Silva, e un musical di successo internazionale. Oltre quarant’anni dopo, Fabrizio Di Fiore Entertainment con la compagnia Roma City Musical, reduce dal successo di pubblico e botteghino di 7 Spose per 7 Fratelli, portano in scena un musical pieno di energia, intenso e coinvolgente che oltre a proporre la famosissima canzone “Fame” vincitrice di un Academy Award, ha una colonna sonora con nuovi brani, orchestrazioni moderne, nuove coreografie in collaborazione con un team di straordinari talenti della tv e del teatro musicale italiano.

Le coreografie sono firmate da Luciano Cannito e Fabrizio Prolli, le scene da Italo Grassi, i costumi da Veronica Iozzi, la direzione musicale da Giovanni Maria Lori e gli arrangiamenti musicali da Raffaele Minale, Franco Poggiali, Angelo Nigro e Maurizio Sansone. Tutte figure di spicco nel mondo del musical, del teatro e degli show pop internazionali che daranno una nuova luce a questo titolo e renderanno questo allestimento totalmente diverso dalle edizioni precedenti.

CATANZARO – Successo al Teatro Comunale per “Dui cambari e serbizzi… e u nunnu ‘mparaventu”

Successo al Teatro Comunale di Catanzaro per “Dui cambari e serbizzi… e u nunnu ‘mparaventu”. Si ride, tanto. Si riflette anche. Tra le pieghe dei ritmi comici di una commedia intramontabile, si punta il dito verso crudeltà di un sistema che costringe i più deboli a piegarsi all’indifferenza del potere politico. Quei “politicanti” sordi e ciechi alle reali esigenze della collettività: il diritto alla casa, il diritto ad una qualità della vita degna di una società civile. Un racconto drammatico nella sua autenticità che però nella leggerezza delle battute e del ritmo che solo un maestro come Nino Gemelli poteva imprimere ai suoi attori diventa spassoso, e senza tempo.

Il Teatro Incanto, nel nuovo appuntamento con “Domenica d’Incanto” al Teatro Comunale di Catanzaro, nel centro del centro storico in “Dui cambari e serbizzi… e u nunnu ‘mparaventu”, una commedia in due atti scritta da Gemelli che per la compagnia diretta magistralmente dall’attore e regista Francesco Passafaro, rappresenta per i catanzaresi quello che per i napoletani è “Miseria e Nobilità”.

E il pubblico, che ha premiato nuovamente il Teatro Incanto proprio dopo il sold out riservato a “Napoli Milionaria” andata in scena il mese scorso, ha potuto godere di uno spettacolo che onora le radici e la cultura della nostra città, e il talento inestimabile di figure straordinarie come quella di Nino Gemelli. Per il “Teatro Incanto”, il dialetto rappresenta poesia ed emozione, e attraverso di esso si vuole preservare e valorizzare le tradizioni del territorio, e fare teatro significa comunicare messaggi attraverso l’arte e l’intrattenimento.

La trama ruota attorno allo scontro tra due famiglie desiderose di occupare lo stesso appartamento: una regolarmente fittata, l’altra occupata abusivamente. Questo conflitto tra la famiglia Vivalà e la famiglia Pace genera una serie di situazioni comiche e avvincenti che metteranno alla prova i protagonisti, offrendo al pubblico una storia coinvolgente e ricca di spunti comici. E alla fine, la lezione più importante che resta al pubblico come un dono improvviso è la consapevolezza che “uniti si vince”, e insieme si possono affrontare e vincere le battaglie più importanti.

In scena: Carmen Antoci, Elisa Condello, Francesco Passafaro, Francesca Guerra, Michele Grillone, Roberto Malta, Gregorio Condito, Claudia Dolce, Mario Scozzafava, Domenico Vavalà, Sofia Caruso.

Al termine dello spettacolo, i meritati applausi si estendono anche ad tenero “fuori scena”: sul palco del Teatro Comunale il protagonista assoluto diventa l’amore, quello tenero e duraturo, intenso come la più straordinaria delle interpretazioni: Passafaro chiama Gaspare al centro della scena per una dichiarazione “spettacolare” alla sua Silvia, una richiesta di matrimonio in piena regola, conclusa con il lieto fine di un “sì”. (rcz)